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Maschilismo e mortalità maschile
Spero che la moderazione non veda l'apertura di questa discussione come una sfida al provvedimento di chiusura della precedente perché non lo è, semplicemente in questi giorni ho valutato l'altra faccia della medaglia e capito che forse una società maschilista per molti uomini potrebbe essere anche peggiore di una tendente al femminismo.
Nelle società maschiliste l'uomo è al centro dell'attenzione ed ha molta importanza e quindi verso di lui ci sono anche tante responsabilità, mentre una donna che è casalinga e non si realizza viene vista come una cosa normale, per un uomo rischia di essere una tragedia, un uomo che non è aggressivo nell'approccio con le ragazze verrebbe visto come debole, con aggressivo non intendo che le picchia ma che ci prova con decisione; quindi uno timido verrebbe visto come una femminuccia e come poco virile dato che in genere la riservatezza e l'essere quieti sono virtù femminili e non certo maschili. La società maschilista quindi potenzialmente potrebbe portare al suicidio i maschi molto di più di quella dove i generi hanno diritti più o meno uguali o anche di una dove le femmine hanno maggiori privilegi perché il ruolo di parità o sottomissione potrebbe giocare a favore del maschio timido, anzi in una società in cui la donna vuole essere l'elemento dominante della coppia i maschi timidi o comunque poco propensi allo scontro sarebbero addirittura ricercati. :mrgreen: Probabilmente se in Italia i suicidi maschili sono molto superiori a quelli femminili non è per l'avanzare del femminismo ma per il motivo opposto, c'è ancora troppa aspettativa sul maschio mentre una femmina può sempre giocarsi il ruolo della casalinga. Quindi con la maggiore emancipazione della donna dovremmo assistere anche a un maggiore numero di suicidi femminili perché alla fine una donna che non sa guidare la macchina dovrà sentirsi una fallita come un uomo che non sa guidare la macchina, una donna che non sa approcciare un uomo dovrà sentirsi fallita come un uomo che non sa approcciare una donna e così via; se questa mentalità egualitaria si imporrà veramente allora dovremmo assistere a un'impennata di suicidi femminili e finalmente ci sarà equità in tutti i sensi. Quindi l'emancipazione è un'arma a doppio taglio per le donne a quanto parrebbe, ma rimango convinto che il femminismo in realtà cerca equità dove fa comodo mentre si guarda bene dal cercare equità facendo pressione al governo per emanare la coscrizione militare femminile in caso di guerra, giusto per dirne una. Probabilmente nelle società femministe i maschi più esposti al suicidio sono quelli che non tollerano di vivere in una società dove non possono più comandare sulla donna, mentre in quelle maschiliste sono i maschi timidi o insicuri perché si sentirebbero dei falliti in una società che esalta al maschio caratteristiche opposte a quelle che possiedono, quindi all'utenza maschile di questo forum dovrebbe convenire una società femminista o che si dica egualitaria, cosa a cui io credo poco perché le due mentalità di femminismo e maschilismo non cercano la parità ma di sovrastare l'altro sesso. Se la moderazione valuta pure questa discussione come a rischio chiuda pure preventivamente, l'importante è aver comunicato l'altra faccia della medaglia. :mrgreen: |
Re: Maschilismo e mortalità maschile
Ciò che non capisco è come mai quando si parla di estremismo, destra vs sinistra, femminismo vs maschilismo, marò vs foibe si tirano sempre in ballo i morti, i morti, i morti, i morti. Contabilità dei morti come se piovesse.
E la cosa più grottesca è che non si vedono mai femministe litigare contro maschilisti, ma maschilisti rompere le palle a uomini che preferiscono vivere come meglio preferiscono e femministe rompere le palle a ragazze che vivono tranquillamente la propria vita. Non per niente i comunisti hanno ucciso più comunisti che capitalisti :mrgreen: Posto quest'articolo, che non c'entrerà molto con la discussione, ma è importante per capire la deriva del quadro generale: https://nientestronzate.wordpress.co...llautocensura/ |
Re: Maschilismo e mortalità maschile
"Se questa mentalità egualitaria" si imponesse sarebbe una manna dal cielo per la maggior parte degli uomini. Il femminismo era nato proprio per questo, ma la sensazione che ho io è che pian piano si sia trasformata in misandria e sia andata oltre ancor prima di raggiungere gli scopi per cui questo movimento si era formato...così che insistono a voler ricordare la necessità di colmare il gap tra femmina e maschio, ma si dimenticano sempre di discutere anche dell'opposto e nn può certo farlo un uomo se nn vuole passare da maschilista (che al giorno d'oggi equivale ad essere un fascista).
Quindi, partendo dalla tua idea, direi che secondo me una società più femminista, nei termini sopra esposti, sarebbe ancora peggio per un uomo |
Re: Maschilismo e mortalità maschile
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Ah,forse i suoi post non sono pretesti per scagliarsi contro le femmine. |
Re: Maschilismo e mortalità maschile
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non volevo offendere nessuno, poi se ci volete vedere delle offese ovunque io non so che farci.. :ciao: |
Re: Maschilismo e mortalità maschile
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mi sembra che stai dicendo pressappoco cose che si sanno già, ma forse mi sfugge qualcosa per questo te lo chiedo... Un appunto: un maschio ha problemi a dire di fare il casalingo nn per colpa sua o perchè ha le paranoie, ma perchè effettivamente in società verrebbe visto di cattivo occhio. |
Re: Maschilismo e mortalità maschile
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Teoricamente è molto difficile da pratica, ma proprio perché è difficile che il femminismo si prodiga in questo. Sulla base di questo, la donna non si emancipa affatto; al massimo può fare fatica a trovare un uomo a lei utile e per questo decidere di vivere da sola e autosufficiente. Che cosa comporta valere di più? Aumentando il valore della donna media, aumenteranno il numero di uomini beta, accentuando la concentrazione di capitale sessuale nelle mutande di pochi. In pratica quello che sta già avvenendo. Con uno scarso valore sessuale di genere, l'introverso iposociale uomo non vedo che cosa possa guadagnarci. Tieni conto che la sessocrazia, che identifichi più o meno nel maschilismo, è il requisito ideale per una tirannia femminile. Il motivo è semplice, vi prego, ditemelo se non capite: essendo la donna fisiologicamente con un valore sessuale superiore, valore che le permette di vivere di più di un uomo, nonostante fosse meno forte, il mettere l'accento sul campo dove la donna è superiore, crea una patologizzazione dello squilibrio. Vi faccio un esempio: due fratelli amano il badminton, giocano sempre a badminton, ma uno è molto più bravo; nel momento in cui il badminton è uno sport povero e i due fratelli hanno talento sportivo diverso ma tenore di vita simile perché nessuno dei due ci guadagna; NEL MOMENTO IN CUI il badminton esplode, diventa popolare e diventa professionistico, i due fratelli dal talento differente avranno anche un differente tenore di vita, in quanto uno dei due rimane dilettante, l'altro diventa professionista. La differenza di talento c'è stata sempre e c'era anche prima, ma l'esplosione dell'importanza di quello sport accentua la differenza di incassi, fama e possibilità di investimenti sul proprio talento, aumentando ancora la differenza di bravura. Quindi la sessocrazia favorisce chi col sesso già ci guadagna. Femminismo e maschilismo non sono affatto in antitesi, poiché entrambi caritatevoli verso la sessocrazia e la ginarchia. |
Re: Maschilismo e mortalità maschile
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Re: Maschilismo e mortalità maschile
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Per il resto sono d'accordo. |
Re: Maschilismo e mortalità maschile
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L'ideale sarebbe proprio l'indebolimento di questi stereotipi, non spostarli da un sesso all'altro. |
Re: Maschilismo e mortalità maschile
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Re: Maschilismo e mortalità maschile
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Re: Maschilismo e mortalità maschile
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In sintesi, la legittimazione del doublethink. |
Re: Maschilismo e mortalità maschile
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