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Vecchio 22-03-2012, 11:50   #841
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Parlare e saper parlare è importantissimo, però ho notato che in queste conversazioni alla fin fine non si parla di niente. Quelli chiamiamoli estroversi che tanto successo hanno, non è che dicano chissà quali frasi illuminanti o battute brillanti, alla fine il contenuto delle loro conversazioni non è nulla che non possa essere partorito anche dalla testa (a volte un po' perversa ) di noi timidi. Si parla del più e del meno, domande spontanee, immediate, banali e che son sempre quelle alla fine. Ciò che fa la differenza è l'atteggiamento che si tiene durante la conversazione: loro, in parte tramite gesti controllabili (sorriso, guardare negli occhi l'interlocutore) in parte tramite gesti ahimè incontrollabili (postura [ma forse questa la puoi controllare], niente sudate imbarazzanti, respiro calmo e lento, gesticolare nè frenetico nè assente) comunicano qualcosa che spesso le parole non possono fare: sicurezza, forza, tranquillità. Che è ciò di cui tutti/e vanno in cerca.
Vecchio 22-03-2012, 12:38   #842
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Originariamente inviata da Novak Visualizza il messaggio
Parlare e saper parlare è importantissimo, però ho notato che in queste conversazioni alla fin fine non si parla di niente. Quelli chiamiamoli estroversi che tanto successo hanno, non è che dicano chissà quali frasi illuminanti o battute brillanti, alla fine il contenuto delle loro conversazioni non è nulla che non possa essere partorito anche dalla testa (a volte un po' perversa ) di noi timidi. Si parla del più e del meno, domande spontanee, immediate, banali e che son sempre quelle alla fine. Ciò che fa la differenza è l'atteggiamento che si tiene durante la conversazione: loro, in parte tramite gesti controllabili (sorriso, guardare negli occhi l'interlocutore) in parte tramite gesti ahimè incontrollabili (postura [ma forse questa la puoi controllare], niente sudate imbarazzanti, respiro calmo e lento, gesticolare nè frenetico nè assente) comunicano qualcosa che spesso le parole non possono fare: sicurezza, forza, tranquillità. Che è ciò di cui tutti/e vanno in cerca.
Al posto del verde, metterei "estroversione".

Ultima modifica di Warlordmaniac; 22-03-2012 a 13:13.
Vecchio 22-03-2012, 12:46   #843
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Originariamente inviata da Novak Visualizza il messaggio
Parlare e saper parlare è importantissimo, però ho notato che in queste conversazioni alla fin fine non si parla di niente. Quelli chiamiamoli estroversi che tanto successo hanno, non è che dicano chissà quali frasi illuminanti o battute brillanti, alla fine il contenuto delle loro conversazioni non è nulla che non possa essere partorito anche dalla testa (a volte un po' perversa ) di noi timidi.
noi invece? quando parliamo riveliamo i segreti dell'universo?

la profondità di una conversazione deriva da intelligenza e cultura, che possono appartenere anche ad un estroverso tanto quanto ad un timido o introverso.
come la banalità e la superficialità, che possono appartenere sia agli estroversi che ai timidi o introversi.
Vecchio 22-03-2012, 14:37   #844
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Originariamente inviata da Warlordmaniac Visualizza il messaggio
Al posto del verde, metterei "estroversione".
Non saprei, non è detto che un introverso non possa anche essere sicuro, forte, assertivo, se per introversione intendiamo semplicemente la tendenza ad essere gente più tranquilla che ha solo bisogno di stare un po' da sola per ricaricare le pile. Ovviamente si parla di un soggetto introverso che ha superato i suoi limiti, cioè fobie varie, timidezza esasperata, ecc. Mi pare una cosa fattibile, in fondo almeno un terzo della popolazione è intro, e anche togliendo quelli che si snaturano (sui quali però ricordo che tu stesso hai scritto che sono quelli più tendenti al suicidio e quindi sono abbastanza infelici, correggimi se sbaglio) abbiamo una bella fetta che vive comunque una vita normale, libera da fobie & co.

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Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
noi invece? quando parliamo riveliamo i segreti dell'universo?
la profondità di una conversazione deriva da intelligenza e cultura, che possono appartenere anche ad un estroverso tanto quanto ad un timido o introverso.
come la banalità e la superficialità, che possono appartenere sia agli estroversi che ai timidi o introversi.
Forse non l'ho specificato, ma il mio discorso verteva proprio sul fatto che per conquistare un partner non servono chissà quali discorsi filosofici, bastano naturalezza e semplicità. Dobbiamo imparare a sostenere, almeno ai primi approcci, delle conversazioni leggere, tranquille e naturali. Le mie seghe mentali sono sempre state sul cosa dire, mentre mi son reso conto che l'importante è il come lo dici. E questo vale anche fuori dai tentativi d'approccio.
Poi più avanti, perchè la relazione già iniziata si consolidi e possa durare nel tempo, doti come sensibilità, profondità, riflessione, (di cui anche un estroverso* potrebbe tranquillamente disporre) costituiranno un vantaggio non indifferente. All'inizio bisogna però essere sicuri, ed è una sicurezza che deriva proprio dalla consapevolezze del non dover dire chissà cosa per cuccare ma robe semplici e magari banali, il che non significa essere volgari, sbruffoni e altre cose da maschio alfa. Essere stronzi in una certa misura attira, ma è una cosa per pochi (e tra l'altro serve per conquistare ma non per consolidare il rapporto) e se non condividi tale comportamento e non lo senti tuo devi lasciar perdere ed essere semplice.

*effettivamente non è scritto da nessuna parte che estroverso = tizio che passa la vita esclusivamente a pomparsi/ballare/scopare/ascoltare musica di dubbio gusto
Vecchio 22-03-2012, 14:58   #845
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Originariamente inviata da Novak Visualizza il messaggio
Dobbiamo imparare a sostenere, almeno ai primi approcci, delle conversazioni leggere, tranquille e naturali.
se non si è acquisita questa capacità in modo spontaneo, frequentando compagnie da giovanissimi e da giovani, è difficilissimo imparare a farlo successivamente.
anche in queste conversazioni c'è da sapere cosa dire, quanto nelle conversazioni più complesse.
certo è importante il "come", ma il "come" dire... cosa? parlare del tempo? parlare della televisione?
anche le conversazioni leggere hanno le loro "regole", se badi solo al "come", ti ritroverai li a non sapere cosa dire.. però c'è da dire che riuscirai a farlo in modo attraente.
Vecchio 22-03-2012, 14:59   #846
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Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
noi invece? quando parliamo riveliamo i segreti dell'universo?
Comunque sia, anche quello, di per sè, non serve molto.
Quando rivelo qualche segreto dell'universo, non è che abbia funzionato granchè per attrarre le ragazze.
Ma daltronde se ne infischiano dei segreti dell'universo!
Vecchio 22-03-2012, 15:20   #847
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Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
se non si è acquisita questa capacità in modo spontaneo, frequentando compagnie da giovanissimi e da giovani, è difficilissimo imparare a farlo successivamente.
anche in queste conversazioni c'è da sapere cosa dire, quanto nelle conversazioni più complesse.
certo è importante il "come", ma il "come" dire... cosa? parlare del tempo? parlare della televisione?
anche le conversazioni leggere hanno le loro "regole", se badi solo al "come", ti ritroverai li a non sapere cosa dire.. però c'è da dire che riuscirai a farlo in modo attraente.
Impegnativo sì, difficilissimo secondo me no, avendo assistito con i miei occhi alla trasformazione di diversi amici da totalmente incapaci di sostenere qualsiasi rapporto sociale (incapaci nel vero senso della parola) a persone considerate normali. Normali e allo stesso tempo sempre un po' timide e introverse. Mi son reso conto che questo passaggio è stato graduale ed è avvenuto anche attraverso il dire tante minchiate, fare figure barbine, dire cose fuori luogo. Ma dirle. Ora sono considerati perfettamente normali pur essendo tutt'altro che estroversoni. Ed è gente che s'era rinchiusa per anni in casa (una cosa di cui ormai nessuno si ricorda neanche più, negli anni la gente spesso dimentica e il passato conta fino a un certo punto), potevano essere benissimo membri del forum.
Poi restringendo il tutto al campo dell' approccio iniziale con l'altro sesso, con l'esperienza ognuno si creerà il suo "parco mosse" xD fatto delle frasi che è solito dire più spesso, ed è perlopiù roba banale, non cè una classifica di quale frase fatta cucchi di più . Il cosa dire dovrebbe venire naturale in base al contesto, magari appena conosci la persona in questione le chiedi di dovè, cosa studia, parli di conoscenze comuni che potreste avere. Già dal secondo incontro (se sei abbastanza fortunato da averlo) puoi anche spaziare su vari argomenti (se te lo senti anche tv e tempo, perchè no), alla fine secondo me van bene quasi tutti, quello che è imprescindibile è un atteggiamento tranquillo, consapevole, forte, sicuro e tutto quello che volete, perchè tale atteggiamento ha il pregio di trasmettere sensazioni positive nell'altro.
E ovviamente, non deprimersi se ad una delle nostre cazzate l'interlocutrice non reagisce come vorremmo. Ma capisco che per uno che non ha molte occasioni la pressione, quella sì, sia difficile da arginare. Il modo per farlo è smettere di perseguire ossessivamente il risultato positivo ad ogni costo (cosa che purtroppo ancora faccio).
Vecchio 22-03-2012, 15:50   #848
Esperto
 

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Originariamente inviata da wildflower71 Visualizza il messaggio
Escono fuori da tutte le donne che ho conosciuto in vita mia,tra lavoro,conoscenza,parenti,ec...e in 41 anni credo di averne conosciute abbstanza!
Mi sapresti quantificare un numero? Sai, di solito le persone conosciute da un singolo individuo non rappresentano un campione statisticamente significativo dell'intera popolazione.

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Originariamente inviata da wildflower71 Visualizza il messaggio
No no,non parlavano e basta quelli con tanta lingua e' vero che avavano piu' successo,posso dirlo tranquillamente perche' durante le gite già a 16-17 combinavano di brutto.Ed eravamo negli anni 80 quando le cose si cominciavano afare piu' tardi....Potrei tranquillamente fare i nomi e cognomi dei miei compagni di classe che si mettevano sempre in fondo alla corriera a limonare con le ragazze piu' carine,e' sempre lo stesso discorso....mica si prendevano le cozze!!Durante la gita a roma in quarta superiore e budapest in quinta li hanno dato il massimo in albergo.....
Quindi ho visto tutto con i miei occhi,piu' lingua hai piu' hai successo...e credo funzioni ancora cosi tra gli adoloscenti....purtroppo le donne piu' carine piu' parli e hai la lingua lunga piu' si sentono attratte....
In effetti anche negli adulti non funziona tanto diversamente....
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Originariamente inviata da paccello Visualizza il messaggio
Ma sul fatto che chi ha più lingua ha più successo con le donne penso non ci possa essere dubbio alcuno e voglio sperare non l'abbia neppure Winston, pur con tutti i "di solito" e "generalmente" che si vogliano. Altrimenti tutti i discorsi sull'estroversione che è più vincente con l'altro sesso diventerebbero all'improvviso sbagliati, e saremmo un forum di visionari.
Non ci siamo capiti, io ho risposto in maniera precisa a un preciso post, e vi invito a rileggere ciò che è stato scritto parola per parola:

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Originariamente inviata da wildflower71 Visualizza il messaggio
Non e' vero che l'unico uomo sicuro di se' e' lo stronzo,ma di certo quelli presuntuosi e con tanta lingua hanno piu' successo con le donne di quelli timidi e di poche parole!!
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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Con certe donne, casomai. Non con tutte.
Vecchio 22-03-2012, 16:19   #849
Avanzato
L'avatar di Area Cronica
 

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Originariamente inviata da Novak Visualizza il messaggio
Parlare e saper parlare è importantissimo, però ho notato che in queste conversazioni alla fin fine non si parla di niente. Quelli chiamiamoli estroversi che tanto successo hanno, non è che dicano chissà quali frasi illuminanti o battute brillanti, alla fine il contenuto delle loro conversazioni non è nulla che non possa essere partorito anche dalla testa (a volte un po' perversa ) di noi timidi. Si parla del più e del meno, domande spontanee, immediate, banali e che son sempre quelle alla fine. Ciò che fa la differenza è l'atteggiamento che si tiene durante la conversazione: loro, in parte tramite gesti controllabili (sorriso, guardare negli occhi l'interlocutore) in parte tramite gesti ahimè incontrollabili (postura [ma forse questa la puoi controllare], niente sudate imbarazzanti, respiro calmo e lento, gesticolare nè frenetico nè assente) comunicano qualcosa che spesso le parole non possono fare: sicurezza, forza, tranquillità. Che è ciò di cui tutti/e vanno in cerca.
"Fatico a star con le persone,
se parlo poco è perché dopo sento il vuoto dentro le loro parole."
Vecchio 22-03-2012, 19:06   #850
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Originariamente inviata da Area Cronica Visualizza il messaggio
"Fatico a star con le persone,
se parlo poco è perché dopo sento il vuoto dentro le loro parole."
Però dà un senso di vuoto anche il vivere da soli. Certo è pieno di gente superficiale, stupida e che alla fin fine non ti trasmette nulla, ma ciò non significa che non si possa anche apprezzare la semplicità di una conversazione banale, quantomeno per passare un po' di tempo con la persona che ci piace.
Chiaramente passare la vita a parlare di stronzate con gente che conosciamo a malapena è poco edificante, su questo concordo.
Vecchio 22-03-2012, 22:58   #851
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L'avatar di Warlordmaniac
 

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Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
se non si è acquisita questa capacità in modo spontaneo, frequentando compagnie da giovanissimi e da giovani, è difficilissimo imparare a farlo successivamente.
anche in queste conversazioni c'è da sapere cosa dire, quanto nelle conversazioni più complesse.
certo è importante il "come", ma il "come" dire... cosa? parlare del tempo? parlare della televisione?
anche le conversazioni leggere hanno le loro "regole", se badi solo al "come", ti ritroverai li a non sapere cosa dire.. però c'è da dire che riuscirai a farlo in modo attraente.
Per me su una cosa ci dobbiamo rassegnare: passare per gente strana, particolare, è inevitabile; più si cerca di evitarlo e più ci si fa male.
Sia il come che il cosa sono ostacoli molto alti. Secondo me è importante già una delle due: il cosa, di solito, è più controllabile. Cosa? Stronzate, fare battute, freddure, prese in giro. E' rischioso, si rischia di passare per pagliacci, ma se non si fa, sappiamo bene che film vedremo.
Come? Non si possono fare miracoli. E' un capitolo intero.

Il cosa è il primo livello, il come è il secondo.
Ma ripeto la massima che gira nel mio lavoro: "se il perché è forte, il come è una conseguenza"
Vecchio 22-03-2012, 23:05   #852
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Non saprei, non è detto che un introverso non possa anche essere sicuro, forte, assertivo, se per introversione intendiamo semplicemente la tendenza ad essere gente più tranquilla che ha solo bisogno di stare un po' da sola per ricaricare le pile. Ovviamente si parla di un soggetto introverso che ha superato i suoi limiti, cioè fobie varie, timidezza esasperata, ecc. Mi pare una cosa fattibile, in fondo almeno un terzo della popolazione è intro, e anche togliendo quelli che si snaturano (sui quali però ricordo che tu stesso hai scritto che sono quelli più tendenti al suicidio e quindi sono abbastanza infelici, correggimi se sbaglio) abbiamo una bella fetta che vive comunque una vita normale, libera da fobie & co.
Secondo Anepeta gli introversi sono il 5-7% della popolazione.

Vabbé, al di là di questo, su facebook chiesi il significato di sicurezza di sé a degli esperti: "la sicurezza di sé è la sicurezza di essere se stessi."
La neotenia introversa è proprio il ritardo nel raggiungere il senso di identità e quindi, man mano che si cerca di quadrare il cerchio, NON si è considerati sicuri di sé.
L'introverso che ha superato i suoi limiti che età ha? Io ho 32 anni e sono in pienissima adolescenza. Francamente faccio fatica ad immaginarmi un introverso vero, quello da 5%, che sia sicuro di sé da giovane.
Vecchio 22-03-2012, 23:30   #853
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Originariamente inviata da Warlordmaniac Visualizza il messaggio
Secondo Anepeta gli introversi sono il 5-7% della popolazione.
E gli estroversi sarebbero il 93%? Con quale definizione di introversione? Detto così mi sembra azzardato.

Quote:
L'introverso che ha superato i suoi limiti che età ha? Io ho 32 anni e sono in pienissima adolescenza. Francamente faccio fatica ad immaginarmi un introverso vero, quello da 5%, che sia sicuro di sé da giovane.
Quindi paradossalmente il "vero" introverso riuscirebbe a essere sicuro di sè anche da giovane?
E il fatto che solo una bassa percentuale di intro lo siano, perchè implicherebbe che gli altri (quelli che non hanno ancora sicurezza) non siano veri introversi? Non avrebbe più senso concludere che è semplicemente difficile raggiungere l'equilibrio già a 20 anni?
Vecchio 23-03-2012, 01:01   #854
Esperto
L'avatar di Warlordmaniac
 

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Originariamente inviata da Novak Visualizza il messaggio
E gli estroversi sarebbero il 93%? Con quale definizione di introversione? Detto così mi sembra azzardato.
http://www.legaintroversi.it/2007/01...ta-dei-timidi/

Quote:
Originariamente inviata da Novak Visualizza il messaggio
Quindi paradossalmente il "vero" introverso riuscirebbe a essere sicuro di sè anche da giovane?
E il fatto che solo una bassa percentuale di intro lo siano, perchè implicherebbe che gli altri (quelli che non hanno ancora sicurezza) non siano veri introversi? Non avrebbe più senso concludere che è semplicemente difficile raggiungere l'equilibrio già a 20 anni?
Credo che non ci siamo molto capiti.
Raggiungere l'equilibrio è un traguardo tanto precoce quanto meno pezzi contiene il puzzle che dobbiamo comporre. Più pezzi da attaccare --> più tempo ci vuole per finire.
Vecchio 23-03-2012, 14:01   #855
Esperto
L'avatar di Who_by_fire
 

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Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
la profondità di una conversazione deriva da intelligenza e cultura, che possono appartenere anche ad un estroverso tanto quanto ad un timido o introverso.
come la banalità e la superficialità, che possono appartenere sia agli estroversi che ai timidi o introversi.
Giusto, ma non solo. Deriva anche dall'empatia che si riesce ad avere nei confronti dell'altro. E, superfluo ricordarlo, non è affatto detto che un introverso riesca ad essere perticolarmente empatico nei confronti degli altri.
Vecchio 23-03-2012, 14:37   #856
Esperto
L'avatar di Myway
 

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Originariamente inviata da Warlordmaniac Visualizza il messaggio
Per me su una cosa ci dobbiamo rassegnare: passare per gente strana, particolare, è inevitabile; più si cerca di evitarlo e più ci si fa male.
Sia il come che il cosa sono ostacoli molto alti. Secondo me è importante già una delle due: il cosa, di solito, è più controllabile. Cosa? Stronzate, fare battute, freddure, prese in giro. E' rischioso, si rischia di passare per pagliacci, ma se non si fa, sappiamo bene che film vedremo.
Come? Non si possono fare miracoli. E' un capitolo intero.

Il cosa è il primo livello, il come è il secondo.
Ma ripeto la massima che gira nel mio lavoro: "se il perché è forte, il come è una conseguenza"
Io credo che non saremo MAI integrabili con la massa....troppe differenze nel modo di essere, nel modo di porsi, nel bagaglio di esperienze.....
E' una sensazione che ho a pelle da sempre ed in qualunque gruppo abbia frequentato è sempre identica.
I forti introversi sono una percentuale minima della popolazione, e quasi sempre in un gruppo sono gli unici ad essere così, gli altri o sono estroversi o sono introversi in modo molto più attenuato di noi, ma grossomodo riescono ad amalgamarsi bene.
Noi stiamo lontano 1000km, qualunque cosa facciamo o diciamo avremo sempre la sensazione, in gran parte corrispondente al vero, di essere uno vs il resto del gruppo, di non avere nessuno che ci appoggi e ci affianchi.

Naturalmente se anche uno aumentasse insicurezza, si troverebbe sempre mooolto lontano dagli altri...è vero che lavorando su se stessi si possono vincere alcune insicurezze, ma nel frattempo il mondo e gli altri vanno avanti, non aspettano noi che stiamo risolvendo i nostri problemi.
Se io mi presentassi davanti alla maggior parte dei miei conoscenti più sicuro con ledonne, ad esempio, a che servirebbe?Molti ormai sono già nella fase matrimoniale o pre-matrimoniale.....sarei dovuto poter essere diverso 10anni fa come minimo.

Penso che anche il percoso di un introverso sicuro di se sia mooolto diverso dagli altri, non dobbiamo avere come obiettivo il ricopiare la massa, quello per noi non è possibile.

Avere storie e intrallazzi a getto continuo, donne che ci siano amiche e non indiffereti e/o ostili, avere 10-15 persone fisse che si interessano di noi, hanno piacere a stare con noi, stabilire con una certa facilità un minimo di affiatamento con quasi tutti...non è e non sarà mai una nostra possibilità.

Ultima modifica di Myway; 23-03-2012 a 14:39.
Vecchio 23-03-2012, 18:02   #857
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Originariamente inviata da Novak Visualizza il messaggio
Impegnativo sì, difficilissimo secondo me no, avendo assistito con i miei occhi alla trasformazione di diversi amici da totalmente incapaci di sostenere qualsiasi rapporto sociale (incapaci nel vero senso della parola) a persone considerate normali. Normali e allo stesso tempo sempre un po' timide e introverse. Mi son reso conto che questo passaggio è stato graduale ed è avvenuto anche attraverso il dire tante minchiate, fare figure barbine, dire cose fuori luogo. Ma dirle. Ora sono considerati perfettamente normali pur essendo tutt'altro che estroversoni. Ed è gente che s'era rinchiusa per anni in casa (una cosa di cui ormai nessuno si ricorda neanche più, negli anni la gente spesso dimentica e il passato conta fino a un certo punto), potevano essere benissimo membri del forum.
Poi restringendo il tutto al campo dell' approccio iniziale con l'altro sesso, con l'esperienza ognuno si creerà il suo "parco mosse" xD fatto delle frasi che è solito dire più spesso, ed è perlopiù roba banale, non cè una classifica di quale frase fatta cucchi di più . Il cosa dire dovrebbe venire naturale in base al contesto, magari appena conosci la persona in questione le chiedi di dovè, cosa studia, parli di conoscenze comuni che potreste avere. Già dal secondo incontro (se sei abbastanza fortunato da averlo) puoi anche spaziare su vari argomenti (se te lo senti anche tv e tempo, perchè no), alla fine secondo me van bene quasi tutti, quello che è imprescindibile è un atteggiamento tranquillo, consapevole, forte, sicuro e tutto quello che volete, perchè tale atteggiamento ha il pregio di trasmettere sensazioni positive nell'altro.
E ovviamente, non deprimersi se ad una delle nostre cazzate l'interlocutrice non reagisce come vorremmo. Ma capisco che per uno che non ha molte occasioni la pressione, quella sì, sia difficile da arginare. Il modo per farlo è smettere di perseguire ossessivamente il risultato positivo ad ogni costo (cosa che purtroppo ancora faccio).
ecco a forza di non uscire piu da 2 mesi,sentoc he sto perdendo quel minimo di abilita' sociali,sento che lo stare tra la gent emi crea piu disagio non mi sento naturale,se uno si agita non e sicuro di se,che si avvicina a fare ad una donna....chiaramente meno parli piu diventa dura...
pero' io mi sento sempre uno fuori dal coro fin da quand'ero bambino,l'introverso almeno io mi sentivo sempre diverso,perche in molti contesti ero sempre quello piu timido,quando devo andare in un posto nuovo o stare tra sconosciuti non sono mai rilassato,quando sono circondato da perosne che fanno solo battute,mi agito di piu perche ho paura di rimaere nell'angolo....ora e chiaro che con questi stati d'animo uno alla fine si tira fuori dalla contesa e preferisce starsene da solo,perche tanto e tutto inutile...
Vecchio 23-03-2012, 18:18   #858
Banned
 

poi fare battute agli socnosicuti, a me pare di offendere con le battute,solo a un amicop stretto qualcuna...
gia essere amico delle donne sarebbe gran cosa,avevo un amica ma non mi ha fatto gli auguri per il compleanno e non la voglio piu cercare....
dico amiche perche uno imparerebbe ad essere piu naturale,spontaneo,qualcosa che con li sconosciuti non mi riesce....
assertivo sopratuuto a volte ho paura ad espormi perche la situazione successiva ho paura di non saperla gestire....
e sopratuuto capire che le donne non ci sono ostili,il problema e che io non voglio le donne mi vedano timido,scoprino l'impacciatura....il mio amico e un introverso ma non e fobico ogni tanto ha qualke fidanzata,ha una timidezza accetabile,raggiungere il suo livello non sarebbe male,ma come gia detto se non hai sviluppato certe abilita' da ragazzino in eta' adulta sono montagne da scalare....e ripeto le crisi di ansia tra la folla vengono perche non si e abituati a parlare di cazzate,gli estroversi parlano di cazzate,io se non sono stimolato non parlo,poi appena uno mi fissa mi partono le paranoie...
un estroverso e sicuro di se,per caraatere,perche e naturale,ha ricevuto riscontri dal mondo,ma uno come me che ha avuto contatti solo con prostitute come puo accostarsi ad una donna in maniera sicura....
Vecchio 23-03-2012, 18:27   #859
Esperto
L'avatar di Warlordmaniac
 

Quote:
Originariamente inviata da Myway Visualizza il messaggio

Penso che anche il percoso di un introverso sicuro di se sia mooolto diverso dagli altri, non dobbiamo avere come obiettivo il ricopiare la massa, quello per noi non è possibile.
Di questo ormai sono abbastanza convinto.


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Originariamente inviata da Myway Visualizza il messaggio
Avere storie e intrallazzi a getto continuo, donne che ci siano amiche e non indiffereti e/o ostili, avere 10-15 persone fisse che si interessano di noi, hanno piacere a stare con noi, stabilire con una certa facilità un minimo di affiatamento con quasi tutti...non è e non sarà mai una nostra possibilità.
Non avrei l'energia per stare dietro a tutti ed interessarmi di tutti, purtroppo.
Vecchio 23-03-2012, 18:29   #860
Esperto
L'avatar di Warlordmaniac
 

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Originariamente inviata da Myway Visualizza il messaggio
I forti introversi sono una percentuale minima della popolazione, e quasi sempre in un gruppo sono gli unici ad essere così, gli altri o sono estroversi o sono introversi in modo molto più attenuato di noi, ma grossomodo riescono ad amalgamarsi bene.
Noi stiamo lontano 1000km, qualunque cosa facciamo o diciamo avremo sempre la sensazione, in gran parte corrispondente al vero, di essere uno vs il resto del gruppo, di non avere nessuno che ci appoggi e ci affianchi.
...tranne che perché fai pena. Pienamente d'accordo. E' per questo che bisogna informare, almeno uno non pensa di essere sbagliato, ma soltanto introverso.
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