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03-08-2022, 13:24
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#41
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Esperto
Qui dal: Oct 2013
Messaggi: 13,447
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Quote:
Originariamente inviata da Abuela
Chiedo scusa. Non volevo giustificare genitori violenti.
Piuttosto spezzare una lancia a favore dei genitori frustrati e a favore del fatto di provare ad averne più comprensione. Credo sarebbe salvifico per entrambe le parti. Capisco sia difficile se non impossibile farlo se si sono prese delle botte o batoste emotive di altro tipo.
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Spesso a loro volta i nostri padri sono stati trattati in maniera brutale dai nonni, mio nonno era un reduce con disturbo post traumatico da stress ed era un vero e proprio orco con i figli
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03-08-2022, 13:34
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#42
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Esperto
Qui dal: Mar 2022
Messaggi: 1,709
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Ma questo vale per tutti, ma che ci siano tendenze molto diffuse lo stesso è vero.
Se una donna carina per strada invita i passanti ad accompagnarla in un bar la maggior parte degli uomini accetta, a sessi invertiti le donne rifiutano.
La sessualità maschile e femminile è diversa ed è uno dei piani di scontro.
Ci saranno sicuramente quelle che accettano e viceversa gli uomini che rifiutano ma certe tendenze generali a me sembra ci siano. Abbiamo proprio una sorta di funzionamento diverso a monte ed è chiaro che più due specie sono diverse a monte meno c'è la possibilità di identificarsi empaticamente con l'altro.
Come faccio a capire occhio e croce che prova una formica? O che so un ragno? Si vive praticamente in mondi d'esperienza diversi.
Si dirà che maschi e femmine appartengono alla stessa specie, più o meno, sono talmente diversi a volte anche fisicamente che secondo me si può ipotizzare che hanno differenze rilevanti simili a quelle che ci sono tra due specie diverse.
Certo non si arriva a questi estremi qua con l'altro sesso, ma che non si riesce a comunicare benissimo mi sembra evidente. E' una cosa talmente diffusa che non regge sostenere che sia un'eccezione sporadica.
Opere d'arte, cinema, psicologia, anche esperimenti scientifici ecc. ecc. hanno trattato il tema dell'incomunicabilità tra i due orientamenti.
Se si cerca una comprensione più empatica, secondo me diventa molto più difficile trovarla da parte di persone dell'altro sesso, anche se devo ammettere che le donne se non altro si sforzano in tutti i modi di comunicare a parole e si impegnano ad ascoltarti, mia madre in questo era disponibile, ma a fine dialogo si restava frustrati, preferivo ricevere un abbraccio piuttosto che parlare con lei di certe cose sulle quali mi sembrava davvero impossibile trovare una condivisione decente.
Con mio padre quasi non parlavo, ma mi capiva di più. Alla fine sono arrivato alla conclusione che le parole non rappresentano nulla se non si condivide in buona parte il mondo a monte per cui le usiamo.
La battuta su Freud era relativa al fatto che si era parlato di psicoanalisi, non era nulla di serio, penso che la psicoanalisi (a parte alcune speculazioni successive sull'attaccamento infantile) sia una cosa da buttare quasi per intero nella spazzatura però non tanto l'idea di fondo, che è corretta, quella di tirar fuori le motivazioni psicologiche per cui si fa qualcosa o non si fa qualcosa (il termine moderno per questo settore qua è "psicologia dinamica").
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Quelle di cui parli sono differenze strutturali, non dipendono più i tanto da fattori di genere. Intendo quei particolari funzionamenti e comportamenti attuati dalla donna e l'uomo nel corso della storia, per adempire e rientrare nelle norme sociali imposte.
La questione riguardante l'empatia è invece correlata all'educazione e a quanto sia stata sviluppata l'affettività. Goleman per esempio ne parlò abbondantemente in molti testi e trattati sulla sociologia e le relazioni umani.
Chi non riesce ad avere empatia con l'altra, indipendentemente dal sesso è perché è carente in questo ambito e nell'intelligenza emotiva.
Però anche il rifiutarsi di vederla nell'altro è segno di chiusura e di mancanza di strumenti per captarla. ( non mi sto riferendo direttamente a te, è in generale )
Io per esempio ho avuto più problemi di comunicazione e comprensione con mia madre, rispetto che con mio padre. Nel senso che mi sono sempre sentita più capita da lui. E infatti caratterialmente sono molto simile.
Credo che dipenda più che altro dal carattere e il modo di porsi della persona.
Ammetto che mi ha fatto sorridere questa tua invettiva verso la psicoanalisi.
Può essere che sia anche come dici tu, ma alla fine e solo un ulteriore mezzo per noi umani di capire alcuni meccanismi sociali e comportamentali. E alla fine è evidente che nessuno ci capisce mai un tubo. Ma è affascinante anche per questo.
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03-08-2022, 17:18
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#43
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Avanzato
Qui dal: Dec 2016
Messaggi: 345
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Quote:
Originariamente inviata da OLAF
No, il medico no, ma le consuetudini sociali sì.
E sappiamo tutti quanto possano pesare sull'individuo.
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Ma un cervello per pensare e riflettere non ce l'hanno?
Quote:
Originariamente inviata da Aurora.
Finché non danneggi nessuno con le tue scelte puoi ragionare in questo modo. Se queste scelte hanno conseguenze rilevanti su qualcun altro, allora non puoi "assoleverti". In questo caso sui figli che potrebbero soffrire ad avere una madre del genere. Ti sembra giusto debbano pagare loro le conseguenze?. Comunque si è sempre in tempo a cambiare vita e divorziare o andare dallo psicologo per alleviare il dolore, invece che sfogare la rabbia sugli altri.
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Concordo pienamente con te ma vorrei farti notare che fino a pochi anni fa rivolgersi a uno psicologo era malvisto, almeno dalle mie parti era così
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03-08-2022, 17:29
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#44
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Avanzato
Qui dal: Dec 2016
Messaggi: 345
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Quote:
Originariamente inviata da Varano
Spesso a loro volta i nostri padri sono stati trattati in maniera brutale dai nonni, mio nonno era un reduce con disturbo post traumatico da stress ed era un vero e proprio orco con i figli
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Mi duole ammetterlo ma i tempi di tuo nonno erano diversi, i figli venivano fatti come futura manodopera e il benessere psichico, come pure il rispetto verso la prole, contava poco, almeno nelle campagne, poi in città non so, c'era sicuramente più istruzione
Solo negli ultimi decenni ci sono stati passi da gigante, c'è più accortezza anche verso gli animali...
Comunque non vanno giustificati quei genitori violenti a loro volta maltrattati e menati dai loro genitori (scusa la ripetizione), fare figli non è un obbligo e se sai di essere in un certo modo ti conviene evitare, in primis per l'ipotetico figlio ma anche per te stesso
Purtroppo di fronte all'egoismo non c'è ragione che tenga
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03-08-2022, 17:42
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#45
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Banned
Qui dal: Jun 2022
Messaggi: 591
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Non esiste il manuale della genitorialità.
Non esiste il test attitudinale alla genitorialità.
Ergo, i genitori sono persone come gli altri , con le loro debolezze.
I genitori non sanno con quale tipo di figlio dovranno confrontarsi, bello, brutto, timido estroverso , sano o malato etc .
E come mi risponde mia madre quando le faccio delle critiche " ce la sapremo ridire quando diventerai madre " .
Ad eccezione dei casi di figlicidio o abbandono o violenze , io cerco sempre di dare una possibilità ai genitori che sbagliano.
E gli sono grata per avermi messa al mondo e di essersi presi cura di me al meglio delle loro possibilità.
E trovo anche molto irritante l'espressione " mica gliel'ho chiesto io di mettermi al mondo "
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Ultima modifica di OLAF; 03-08-2022 a 17:45.
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03-08-2022, 18:45
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#46
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Intermedio
Qui dal: Apr 2016
Messaggi: 205
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Quote:
Originariamente inviata da Charlie Dev
Concordo pienamente con te ma vorrei farti notare che fino a pochi anni fa rivolgersi a uno psicologo era malvisto, almeno dalle mie parti era così
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La verità è che molti di questi genitori hanno problemi psicologici o psichiatrici e difficilmente decideranno per volontà propria di farsi curare, è più facile dicano a te di andare a farti curare perché quello sbagliato per loro sei tu. L'ideale per salvarsi dai genitori di questo tipo sarebbe andarsene via di casa il prima possibile, anche se dopo un'intera vita vissuta in un ambente malsano, abusante e maltrattare difficilmente questi figli avranno le forze e le capacità di prendere questo tipo di scelta.
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Ultima modifica di Aurora.; 03-08-2022 a 18:47.
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03-08-2022, 21:52
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#47
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Avanzato
Qui dal: Dec 2016
Messaggi: 345
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Quote:
Originariamente inviata da Aurora.
La verità è che molti di questi genitori hanno problemi psicologici o psichiatrici e difficilmente decideranno per volontà propria di farsi curare, è più facile dicano a te di andare a farti curare perché quello sbagliato per loro sei tu. L'ideale per salvarsi dai genitori di questo tipo sarebbe andarsene via di casa il prima possibile, anche se dopo un'intera vita vissuta in un ambente malsano, abusante e maltrattare difficilmente questi figli avranno le forze e le capacità di prendere questo tipo di scelta.
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Oh già, i famosi genitori manipolatori, quelli che ricoprono di colpe i lori figli mentre loro no, non sbagliano mai e guai a farglielo notare!
Ho come l'impressione che questi piccoli tiranni se la godano nel rendere il più incubo possibile la vita ai loro stessi figli, come fosse una vocazione...
Come hai scritto anche tu, difficile riscattarsi dopo aver passato infanzia e adolescenza infernali, fortunati quelli che ci riescono
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03-08-2022, 23:35
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#48
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Esperto
Qui dal: Oct 2013
Messaggi: 13,447
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Quote:
Originariamente inviata da Charlie Dev
Mi duole ammetterlo ma i tempi di tuo nonno erano diversi, i figli venivano fatti come futura manodopera e il benessere psichico, come pure il rispetto verso la prole, contava poco, almeno nelle campagne, poi in città non so, c'era sicuramente più istruzione
Solo negli ultimi decenni ci sono stati passi da gigante, c'è più accortezza anche verso gli animali...
Comunque non vanno giustificati quei genitori violenti a loro volta maltrattati e menati dai loro genitori (scusa la ripetizione), fare figli non è un obbligo e se sai di essere in un certo modo ti conviene evitare, in primis per l'ipotetico figlio ma anche per te stesso
Purtroppo di fronte all'egoismo non c'è ragione che tenga
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io ho giustificato mio padre, con me la violenza ha funzionato. già da bambino avevo un'inclinazione per quasi tutte le cose sbagliate.
lui era violento con me, ma io lo ero di più con tutto quello che mi circondava.
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04-08-2022, 07:11
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#49
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
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Quote:
Originariamente inviata da CongaBlicoti_96
Quelle di cui parli sono differenze strutturali, non dipendono più i tanto da fattori di genere. Intendo quei particolari funzionamenti e comportamenti attuati dalla donna e l'uomo nel corso della storia, per adempire e rientrare nelle norme sociali imposte.
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Ma imposte da chi?
C'è l'imposizione di non tradire il compagno o la compagna e si cornificano praticamente tutti, stai a vedere che le norme sociali impongono a una donna di non andare in un bar a prendersi un caffé con un tizio?
Per me non regge questa lettura relativa alle norme, c'è qualcosa a monte che spinge le persone a comportarsi così, le norme sociali al più potrebbero cercare di mitigare le differenze che ci sono a monte.
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04-08-2022, 08:43
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#50
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Banned
Qui dal: Mar 2014
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Il problema di voi donne è che non sapete o non volete controllare la vostra emotività.
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Il problema di chi ha paura dell'emotività è che crede che sia un problema altrui xd
Inviato dal mio Redmi Note 7 utilizzando Tapatalk
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04-08-2022, 10:26
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#51
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Banned
Qui dal: Mar 2014
Messaggi: 4,072
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Se si osserva che una donna sceglie il partner statisticamente in base a certe caratteristiche e ci sono poi buoni motivi per ritenere almeno certe idee vere, che si voglia vedere la cosa come una denigrazione della donna è una scelta.
Se arriva un tizio e dice che "l'uomo discende dalla scimmia" e un altro tizio dice "questa cosa denigra l'uomo", ciò non toglie che magari la cosa è vera, che siamo animali anche noi in fin dei conti (alla luce di certi fatti) per quante altre costruzioni del cavolo uno voglia metter su.
Già a questo livello mi sa che tra maschi e femmine non ci si intende, uno dice "la tal cosa è vera" e l'altra "ma denigra l'uomo, la donna", ma cosa c'entra la seconda affermazione con la verità della prima?
Certe cose vere possono andar contro certe visioni morali della vita e contro certe idee di come dovremmo esser fatti.
Le difficoltà di comunicazione con mia madre erano già a questo livello qua, e l'ho detto, si ripresentano spesso quando interagisco con persone dell'altro sesso, poi per il resto era una madre un po' ansiosa ma affettuosa, ma a comunicare non riuscivo proprio, e parlavo anche molto con lei. Alcune disccussioni che faccio con voi (che etichettate redpill) le facevo già anche con lei secoli fa.
C'era già un conflitto a monte con scopi, priorità, idee, riuscivo a condividere l'affettività fisica, ma mentalmente mi accorgevo che diverse cose non collimavano, avevo proprio difficoltà maggiori, e si ripresenta questa cosa ogni volta.
Condivisione e comprensione dall'altro sesso in relazione a certe cose è inutile cercarla, la si troverà di rado e sarà un'eccezione rara.
Che da questa incomunicabilità conflittuale poi si possa passare al conflitto vero e proprio è una cosa quasi scontata, anzi forse più non la si digerisce e accetta questa cosa, più il conflitto può diventare aspro. Si scambia spesso l'effetto con la causa anche qua. Da tua madre prendi quel che di positivo c'è da prendere, che ti vuol bene, è affettuosa, si prende cura di te, la comprensione di certe cose non potrà essere il suo forte, ma non è colpa di nessuno. Che mia madre mi volesse bene non riesco a metterlo in dubbio (non l'ho mai percepita come fredda, distaccata, o sadicamente maltrattante) ma evitavo di confrontarmi con lei su certe cose una volta capito che non ci capivamo proprio.
D'altra parte però sono attratto da questa diversità, ma mi pare che ci sia proprio uno scarto incolmabile. Più le persone sono polarizzate sul femminile e maschile in senso opposto, meno si riescono a capire. Questo per me non significa necessariamente che bisogna odiarsi o che non c'è alcuna possibilità di volersi bene, ci sono tanti altri piani di condivisione, i figli e così via.
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Sì, ma fai questo esperimento mentale. Immagina che una utente scriva il testo A e poi immagina una che scriva il testo B
Testo A
"Mi sento frustrata perché non trovo un uomo con cui c'è attrazione reciproca. Diverse ricerche di scienze cognitive hanno evidenziato che le donne hanno un'intelligenza verbale superiore a quella degli uomini, mentre gli uomini hanno punteggi più alti di intelligenza spaziale"
Testo B
"Con gli uomini oramai ci ho rinunciato. A me che sono brutta capitano solo sfigati o poveri. Che devo fare, andare con uno calvo o povero per disperazione? Un po' di rispetto per me stessa ancora ce l'ho. Ma poi io penso, ne vale davvero la pena di avere un uomo? È veramente una rottura dover spiegare loro sempre tutto, hanno problemi di comprensione del testo ed è impossibile far loro capire le cose. Ci sono ricerche su ricerche che lo dicono"
Il cosiddetto contenuto è lo stesso: la persona è frustrata con l'altro sesso e riferisce di uno studio in cui è emerso che gli uomini sono meno abili verbalmente. Ma de uno accusasse la persona A di misandria sarebbe un po' una paranoia mentre secondo me la persona B chiaramente ha un sacco ma un sacco di risentimento verso gli uomini, e se un povero o un calvo si offendessero io riterrei che è più che giustificato. La seconda persona sta esprimendo un sacco di risentimento e quasi odio ma la prima no. La persona B secondo me non potrebbe dire "ma io sto solo dicendo la verità! È la scienza che lo dice! Se qualcuno interpreta male le mie parole non è colpa mia!". È la persona A quella che è genuinamente neutra. Ecco, tanti utenti sul forum sono la versione maschile della persona B, ma credono di essere la persona A.
Qualche thread fa qualcuno si lamentava perché la gente qui si concentra sulla forma e non sul contenuto. Anche il testo A e il testo B hanno un contenuto molto simile. Ma sono forse equivalenti? La differenza tra i due testi è irrilevante? Mi sembra proprio di no. Non è "forma" è proprio il sentimento che c'è dietro. È l'ostilità e il risentimento che urtano.
(Non sei comunque tu personalmente a cui mi riferisco, perché non mi pare di avere letto cose offensive da parte tua. Nel tuo caso e in molti altri più che altro dico: ma come fate a non accorgervi del perché ferisce quello che dicono gli altri)
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04-08-2022, 13:23
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#52
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Ma il rapporto con gli uomini è difficile nei due casi (A e B) indipendentemente dai rapporti col padre.
Non è che se una disprezza i calvi o i poveri o i bassi (mettiamoci anche questi ) dipende dal cattivo rapporto col padre, che magari era pure benestante e i capelli li aveva tutti in testa.
Non è che una disprezza queste persone perché disprezzava il padre, magari è vero che non le vuole come partner, ma è una preferenza diffusa.
Io non nego che possa venir fuori un risentimento addizionale dovuto a una certa forma di incomunicabilità, ma poi possono esserci altre forme di risentimento dovute ad altri fattori. Nel secondo caso mi pare chiaro che è la limitazione di scelta il problema grosso. Se la persona poteva stare col suo bell'imbusto non li avrebbe calcoltati di striscio gli altri in quel senso.
Se disprezzi i calvi e i poveri poi non disprezzi gli uomini, ma una parte di questi come partner, non penso che se a una serve un medico bravo se ne trova uno calvo ne cerca un altro.
Comunque io mi sto convincendo sempre di più che per capire qualcuno perfettamente non si può fare altro che "diventare l'altro", più si è distanti dal mondo di esperienze vissute in prima persona dell'altro più si sarà incapaci di capire davvero perché agisce in certi modi che a noi sembrano irrazionali o bizzarri.
Se dici qualcosa a qualcuno e questo si arrabbia, e poi dici che non avevi intenzione di farlo arrabbiare, mi sembra chiaro che la testa dell'altro non hai compreso come funziona e cosa prova, perché se l'avessi capito, avresti saputo che le cose che gli hai detto avrebbero suscitato quella reazione. Poi se l'intenzione era quella di farlo arrabbiare allora hai centrato il bersaglio.
Perché non l'hai capito? Perché tu non sei l'altro, quelle parole per te erano quasi insignificanti, nell'altra persona adesso invece producono questo effetto qua e lo avresti vissuto in prima persona se fossi stata/o l'altro.
Si parla di intelligenza emotiva, ma chi è che capisce davvero gli altri?
Ad esempio se i ricchi di successo capissero i poveri falliti (e viceversa) vivremmo in un mondo ben diverso, invece io quel che vedo è che viene a crearsi un conflitto tra classi (non solo economiche) e infine anche tra i sessi.
Molti dicono che c'è una soluzione, ma io vedo solo soluzioni che vanno verso l'incomprensione di alcune parti in conflitto, penso sempre che il conflitto resterà in piedi e l'incomprensione continuerà sempre a regnare tra analisti e analizzati, tra uomini e donne, tra ricchi e poveri, tra sfigati e non, tra giovani e vecchi, tra estroversi e introversi, e non c'è niente da fare, illudersi che le cose si appianano finisrà solo col far deflagrare in modo ancora più violento tutti i conflitti perché poi bisognerà fare i conti con un'altra aspettativa che si crede concreta e che verrà frustrata.
Alle favole di persone come Scardovelli (quasi sicuramente lo conoscete) io non ci credo, oltretutto trovo sempre un po' paraculo assumere un particolare punto di vista (morale, esperienziale e così via) e sostenere che questo punto di vista favorirà gli interessi di tutti.
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Ultima modifica di XL; 04-08-2022 a 14:28.
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04-08-2022, 15:23
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#53
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Banned
Qui dal: Mar 2014
Messaggi: 4,072
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Quote:
Originariamente inviata da XL
...
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Quello che intendevo dire con quell'esempio è che non mi sembra offensivo in sé che l'uomo aggressivo per tante sia attraente, per esempio. Quello è anche vero. Forse però neanche tanto (c'era anche quell'esperimento che mostrava che in alcune fasi dell'ovulazione in realtà si preferiva il maschio con meno testosterone. Ma ok è solo un esempio).
Ma piuttosto che qua dentro tutte le donne più o meno sono trattate con ostilità come se fosse colpa nostra se c'è gente la fuori che scrive lettere d'amore a ted bundy. Come se ci fosse una colpa di tutte le donne e noi dobbiamo rispondere di questo. Una si sente quasi in dovere di giustificare e dire "no ma io sono buona non sono una serpe", e se una lo fa viene anche accusata di mentire. Questo è la cosa che dà fastidio.
Riguardo all'empatia io penso che non ci sia mai comprensione piena. Però per esempio persone emarginate in modi diversi possono capirsi tra loro. Però io credo che anche se non capisco posso lo stesso avere riguardo. Per esempio se dico l'alfabeto (azione a caso) e un mio amico mi dicesse "non dire l'alfabeto quando lo fai mi sento ferito". Allora io non capirei proprio però lo stesso posso dire "ok scusa veramente non lo immaginavo, non lo farò più. Scusa ancora". Qualcosa così. Invece di dire "madonna che nazi che sei non si può fare niente che è questa storia. Anzi ora lo rifaccio. A B C D ...".
Comunque la persona che hai nominato non la conosco, io comunque penso che il dialogo esiste apposta, e non bisogna fissarsi su quel nucleo di incomprensione che rimane. Più che altro perché l'incomprensione, un fondo di incomprensione almeno, esiste proprio tra tutti i singoli esseri umani. Non ci sarà mai una persona che comprende un'altra perfettamente. Però ci si può venire incontro
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Ultima modifica di anahí; 04-08-2022 a 15:37.
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04-08-2022, 15:55
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#54
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
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Messaggi: 8,197
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Quote:
Originariamente inviata da anahí
Comunque la persona che hai nominato non la conosco, io comunque penso che il dialogo esiste apposta, e non bisogna fissarsi su quel nucleo di incomprensione che rimane. Più che altro perché l'incomprensione, un fondo di incomprensione almeno, esiste proprio tra tutti i singoli esseri umani. Non ci sarà mai una persona che comprende un'altra perfettamente. Però ci si può venire incontro
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Io infatti non ho detto che c'è uno stesso.livello di incomprensione ma certe categorie essendo diverse avranno livelli di incomprensione reciproca tali che le probabilità che sfocino in conflitti non risultano basse.
In conflitto non vanno introversi ed introversi, ma introversi ed estroversi.
Penso che ci possa essere un buon livello di comprensione con persone con vissuti analoghi in relazione a certe problematiche, lo.si vede anche nel forum, non è che tutti non comprendono tutti, si creano fazioni.
Sono le persone single da secoli di sesso maschile che vanno contro altre persone in condizioni analoghe? Mi sembra di no.
Il conflitto viene a crearsi tra persone che hanno questi vissuti e persone che hanno altri vissuti.
Per me ci sono dei muri invalicabili che impediscono alle persone di comprendersi finché le persone restano molto diverse tra loro in tal senso, solo se si condividono certe esperienze, modi di sentire e giudicare si può immaginare una condizione di pace e comprensione.
Altrimenti ci saranno giudizi negativi reciproci tra certe categorie, soprattutto quando si affrontano certi temi, secondo me o li si evita questi temi, o li si affronta, ma affrontarli significa "andare in guerra", lo vedo chiaramente anche in ambito politico, c'è uno scontro, una negoziazione violenta.
Io solidarietà da certe persone dell'altro sesso in relazione a certe problematiche non la cerco più. E nemmeno da persone dello stesso sesso che hanno avuto altre esperienze. Mi piacerebbe ma in pratica io non la vedo davvero. Apprezzo la buona volontà, ma non basta, poi emergono certe cose in certi discorsi e ci si rende conto che questa solidarietà garantita a parole non c'era davvero.
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Ultima modifica di XL; 04-08-2022 a 17:21.
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04-08-2022, 17:40
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#55
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Esperto
Qui dal: Mar 2022
Messaggi: 1,709
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La solidarietà è qualcosa che dovrebbe risultare reciproco esattamente come la comprensione. Anche se si hanno idee o vissuti differenti.
Diverso se non si ha nemmeno l'intenzione di mettersi in discussione ed essere aperto/a anche a ideali lontani dai propri. In quel caso, direi che si , allora è inutile anche cercare di comunicare, proprio perché evidentemente che ambo le parti non hanno gli strumenti per scavalcare quel muro di incompatibilità e incontrarsi. Allora si alza bandiera bianca, senza che sia iniziata la guerra e si concorda sul fatto che si è diversi e non c'è modo di capirsi. Pacificamente.
Esattamente come la questione del topic. Bisogna accettare che anche con le proprie madri, rabbiose o non, possono esserci delle incomprensioni infinite, senza che la colpa sia direttamente di uno o dell'altro.
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04-08-2022, 17:56
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#56
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Quote:
Originariamente inviata da CongaBlicoti_96
La solidarietà è qualcosa che dovrebbe risultare reciproco esattamente come la comprensione. Anche se si hanno idee o vissuti differenti.
Diverso se non si ha nemmeno l'intenzione di mettersi in discussione ed essere aperto/a anche a ideali lontani dai propri. In quel caso, direi che si , allora è inutile anche cercare di comunicare, proprio perché evidentemente che ambo le parti non hanno gli strumenti per scavalcare quel muro di incompatibilità e incontrarsi. Allora si alza bandiera bianca, senza che sia iniziata la guerra e si concorda sul fatto che si è diversi e non c'è modo di capirsi. Pacificamente.
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Se ci sono in ballo interessi materiali e di altro tipo, i conflitti ci saranno, non dico mica che bisogna arrivare a prender coltelli e roba simile, ma non ci si muoverà né in termini solidali né in termini pacifici e arrendevoli. Avvocato difensore e pubblico ministero non possono di certo dimostrare la stessa solidarietà verso l'imputato e nessuno dei due alzerà alcuna bandiera bianca.
Se si può ignorare a vicenda la questione (se non coinvolge tante cose) è un conto, semplicemente si ignora il conflitto e ci si occupa di altro, ma non è comunque una resa. Nessuno dei due si è arreso all'altro o alle ragioni dell'altro, dietro questa pace apparente regna comunque un darsi torto reciproco, consapevoli di questo ci si occupa di altro con queste persone, questo è il massimo che si può fare se si vuole evitare il conflitto.
Io non do ragione a qualcuno per salvare una relazione, al più posso dirgli "non ne parliamo proprio della faccenda e facciamo altro, tanto io non cambio idea in base alle solite cose che ripeti e mi pare nemmeno tu, se vogliamo aprire un conflitto sulla questione e vuoi continuare, continuiamo, io se non sono convinto non mi arrendo, se non sono persuaso in relazione all'idea che ti sei costruito di me, delle mie intenzioni e così via in relazione a certe faccende e ti dico che lo sono per farti contento/a ti prendo per il culo".
Con l'altro sesso e alcune persone con cui discuto su certi temi è il massimo che riuscirei a fare, e lo direi con onestà.
Poi non significa nulla "mettersi in disccussione" sono frasi fatte che si possono applicare a chiunque quando sorgono controversie, io devo mettere in discussione certe cose che ho vissuto provato e così via, l'altro però non può mettere in discussione comunque le sue idee relative a me?
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Ultima modifica di XL; 04-08-2022 a 18:23.
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04-08-2022, 18:21
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#57
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Esperto
Qui dal: Mar 2022
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Se ci sono in ballo interessi materiali e di altro tipo, i conflitti ci saranno, non dico mica che bisogna arrivare a prender coltelli e roba simile, ma non ci si muoverà né in termini solidali né in termini pacifici e arrendevoli. Avvocato difensore e pubblico ministero non possono di certo dimostrare la stessa solidarietà verso l'imputato e nessuno dei due alzerà alcuna bandiera bianca.
Se si può ignorare a vicenda la questione (se non coinvolge tante cose) è un conto, semplicemente si ignora il conflitto e ci si occupa di altro, ma non è comunque una resa. Nessuno dei due si è arreso all'altro o alle ragioni dell'altro, dietro questa pace apparente regna comunque un darsi torto reciproco, consapevoli di questo ci si occupa di altro con queste persone, questo è il massimo che si può fare se si vuole evitare il conflitto.
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Si ma la comunicazione spontanea tra individui, in situazioni normali, non si manda avanti come se si fosse in un' aula di tribunale.
Come hai detto tu, le vie sono molteplici. Ci si può accordare per ignorare il problema, baipassandolo senza nemmeno provare impegnandosi nel superarlo, ma facendo finta di essere in pace. Oppure si prova a fare un lavoro intenso per comprendersi e appurare magari di essere in disaccordo. O ancora, le due parti si ignorano completamente. E se si pensa che dall'altra parte non possa indipendentemente da tutto, arrivare una qualsiasi forma di solidarietà è comprensione (quasi per partito preso), allora non ha senso nemmeno rimanerci male o comunicare secondo me.
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04-08-2022, 18:31
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#58
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
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Originariamente inviata da CongaBlicoti_96
Si ma la comunicazione spontanea tra individui, in situazioni normali, non si manda avanti come se si fosse in un' aula di tribunale.
Come hai detto tu, le vie sono molteplici. Ci si può accordare per ignorare il problema, baipassandolo senza nemmeno provare impegnandosi nel superarlo, ma facendo finta di essere in pace. Oppure si prova a fare un lavoro intenso per comprendersi e appurare magari di essere in disaccordo. O ancora, le due parti si ignorano completamente. E se si pensa che dall'altra parte non possa indipendentemente da tutto, arrivare una qualsiasi forma di solidarietà è comprensione (quasi per partito preso), allora non ha senso nemmeno rimanerci male o comunicare secondo me.
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Io penso che da certe categorie non posso ricevere solidarietà e comprensione, ma lo pensano un po' tutti, magari la stessa persona che accusa un altro di ritenere una certa categoria poco solidale per partito preso ha le stesse ed identiche fisse lei con altre categorie.
Certo che se io apro una disccussione nel forum e intervengono altre persone che portano il punto di vista delle categorie che ritengo non solidali, si apre quanto meno un conflitto dialettico. Ci si può ignorare?
Credo di no.
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Ultima modifica di XL; 04-08-2022 a 18:37.
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05-08-2022, 18:53
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#59
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Banned
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non ci volevano, tutto qui!
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06-08-2022, 10:35
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#60
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Esperto
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Provocala in pubblico e falla arrabbiare in pubblico, facendole fare brutta figura. I panni sporchi si lavano in pubblico.
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