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19-08-2014, 20:06
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#81
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 3,959
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Quote:
Originariamente inviata da enemyofthesun
Lo so che non capite e dimostrate di non capire proprio nulla, mentre io mi sono sforzato di capirvi (e per lungo tempo ho avuto gli stessi problemi nelle relazioni, e probabilmente li avrei ancora se non avessi trovato la mia attuale ragazza!)
Potrei benissimo lavorare, se mi offrissero un lavoro da casa. Il problema è uscire di casa, e affrontare le persone, anche se sono persone che non devo farmi amiche, tutt'altro. E poi, innanzitutto, superare i colloqui. Ne avete mai fatti, voi che fate tutto facile, forse perchè avete iniziato a lavorare in tempi migliori?
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Senti, altro che sforzi.. a me sembra che non vuoi (puoi) capire.. comunque renditi conto che è troppo facile sminuire l'importanza di qualcosa quando comunque la si possiede e a cui - tra l'altro - non si rinuncerebbe. E' come esser pieni di soldi e per questo dire che i soldi non contano nulla, che si sta bene anche senza (ma non ho mai visto nessuno rinunciarci per questo).
Su sociofobia e lavoro.. l'unica differenza, come ho scritto a Leucina.. sta nel potersi permettere di non lavorare, perché altri comunque ti mantengono.
Se non hai questo privilegio.. sei OBBLIGATO ad affrontare il mondo e le situazioni anche se non ne sei in grado e ti distrugge.
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19-08-2014, 20:08
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#82
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Esperto
Qui dal: Sep 2008
Messaggi: 652
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
E' anche per questo che per trovare una persona compatibile bisogna aumentare il giro delle proprie frequentazioni (cosa che entra in contraddizione con lo stile di vita tipico del fobico/evitante). Esistono anche delle eccezioni, ma sono appunto eccezioni.
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hai ragione, ma e' una lotta continua con la tua parte evitante, non e' certo una passeggiata
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19-08-2014, 20:12
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#83
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 3,959
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Quote:
Originariamente inviata da enemyofthesun
E siamo d'accordo su questo. Ma non vale forse anche per il lavoro in molti casi?
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No.. nient'affatto.
Per fare un lavoro generico e che non richieda esperienza .. tizio,cazio, sempronio.. ermenegilda o lucrezia.. sono identici.. non gliene frega a nessuno di chi sei o se non spiaccichi parola o se hai gli attacchi di panico.. basta che fai quel che sei pagato per fare (robe ripetitive, meccaniche, in grado di fare chiunque).. tutto il resto non esiste.
Nel cercare un contatto umano, invece, la tua IDENTITA', ciò che ti porti dietro, le lacune, le mancanze, ciò che non sei in grado di tirare fuori ed esprimere perché non hai mai avuto l'occasione e la possibilità di farlo.. sono ciò che determina l'esito.
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19-08-2014, 20:17
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#84
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Messaggi: 2,756
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Ultima modifica di Leucina; 20-08-2014 a 12:46.
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19-08-2014, 20:19
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#85
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Esperto
Qui dal: Nov 2006
Ubicazione: Brianza
Messaggi: 1,484
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Quote:
Originariamente inviata da chrissolo
Senti, altro che sforzi.. a me sembra che non vuoi (puoi) capire.. comunque renditi conto che è troppo facile sminuire l'importanza di qualcosa quando comunque la si possiede e a cui - tra l'altro - non si rinuncerebbe. E' come esser pieni di soldi e per questo dire che i soldi non contano nulla, che si sta bene anche senza (ma non ho mai visto nessuno rinunciarci per questo).
Su sociofobia e lavoro.. l'unica differenza, come ho scritto a Leucina.. sta nel potersi permettere di non lavorare, perché altri comunque ti mantengono.
Se non hai questo privilegio.. sei OBBLIGATO ad affrontare il mondo e le situazioni anche se non ne sei in grado e ti distrugge.
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Mah.
Non ho sminuito niente, semmai ho un po' esasperato i concetti, in maniera provocatoria. Vedo che Alex ha capito, con te mi sa che sarà più dura intenderci.
Parliamo del concetto "mi posso permettere di non lavorare".
Potrei essere annoverato in questa fortunata categoria, ma voglio spiegarti: cosa comporta in termini di svantaggi?
Non ho indipendenza nè economica nè pratica: non ho una casa mia, ho a che fare con i miei genitori e le loro pressioni psicologiche, più o meno legittime.
La situazione mi genera più malumori che benefici. A livello di spese sono a livelli da terzo mondo, per fortuna in fin dei conti non mi preoccupa la cosa perchè sono anticonsumista. Per fortuna anche la mia ragazza lo è. Se fosse una ragazza nella "media" come molti cercano, a quest'ora mi avrebbe mandato a quel paese perchè non ho la possibilità di pagare cene, uscite e vacanze (e lei nemmeno), tanto più che è un rapporto a distanza e quindi abbiamo già il costo dei viaggi da sostenere.
Mi rode di più dover avere a che fare quotidianamente con persone che hanno contribuito al mio sfacelo mentale.
Dimmi se tutto questo non dovrebbe bastare per rimboccarsi le maniche e lavorare.
Purtroppo non basta, altrimenti forse già lavorerei.
Lavoro in proprio, lavoro autonomo? con quali capitali, con quali idee?
Magari.
Come me ci sono altre persone in situazioni analoghe.
Sono condizioni patologiche, senza dubbio, sarebbe importante uscirne, ma spesso nemmeno con le terapie ce la si fa.
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Ultima modifica di enemyofthesun; 19-08-2014 a 20:31.
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19-08-2014, 20:27
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#86
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Esperto
Qui dal: Nov 2006
Ubicazione: Brianza
Messaggi: 1,484
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Quote:
Originariamente inviata da chrissolo
Per fare un lavoro generico e che non richieda esperienza .. tizio,cazio, sempronio.. ermenegilda o lucrezia.. sono identici.. non gliene frega a nessuno di chi sei o se non spiaccichi parola o se hai gli attacchi di panico.. basta che fai quel che sei pagato per fare (robe ripetitive, meccaniche, in grado di fare chiunque).. tutto il resto non esiste.
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Trovami degli annunci in cui non chiedono esperienza. Succede solo al massimo per neodiplomati o neolaureati.
Oppure ci vuole la famosa conoscenza.
Quei lavori di cui parli tra l'altro sono delle chimere, non trovo mai annunci del genere o quei pochi a volte sono pure delle fregature (tipo, non ti pagano ecc.)
Forse una volta, quando hai iniziato a lavorare, funzionava diversamente.
Il problema del lavoro è chiaro solo a chi non lavora da dopo il 2000, perchè prima a quanto pare era molto diverso.
E trovami qualcuno che prende te, timido e impacciato, al posto di uno svelto e sveglio, anche per lavori ripetitivi e generici, come dici tu.
Ma mettiamo che passi il colloquio e tutto. Dici che a nessuno frega niente se non spiaccichi parola: un cazzo, ti prendono di mira e te ne fanno passare di ogni, diventi il capro espiatorio e ti fanno ammalare ancora di più.
Quanti possono testimoniare brutte esperienze del genere sul luogo di lavoro?
Se vogliamo sminuire adesso i problemi nel trovare lavoro e lavorare, continuiamo pure. Fai tu. Io comincio a essere stufo.
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19-08-2014, 21:13
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#87
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da enemyofthesun
Se vogliamo sminuire adesso i problemi nel trovare lavoro e lavorare, continuiamo pure. Fai tu. Io comincio a essere stufo.
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Non sarò io a farlo, son problemi molto seri e per quanto posso dire, hai centrato i termini della questione. Adesso aspettiamo l'intervento-variante del "faber fortunae suae"
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19-08-2014, 21:59
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#88
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Messaggi: 1,107
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Mi pare che questa discussione su chi stia peggio stia diventando stucchevole.
Penso che ognuno abbia il diritto di essere insoddisfatto per le cose che non vanno nella sua vita.
La fobia sociale per definizione riguarda tutti gli ambiti della vita relazionale, e quindi può riguardare il lavoro, le amicizie, le relazioni amorose...tutto insomma.
E' facile dire: io questo problema l'avrei risolto subito, sono fesserie, ecc..Ma come fai se non conosci la situazione dell'altra persona?
Inviterei ad una maggiore comprensione..siamo qui per sostenerci, non me abbatterci l'uno con l'altro:
una cosa è dare suggerimenti e incitare a risolvere i problemi, un altra è sminuirli e denigrare chi "non ce la fa perchè non ce la vuole fare"
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20-08-2014, 01:17
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#89
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 3,959
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Concludo parlando della mia PERSONALE esperienza, di cui non fregherà niente a nessuno (è sempre così) ma che conta quanto quella di chiunque altro..
Inizio ribadendo che chi ha più di 30 anni e non hai mai lavorato un giorno in vita sua è solo perché ha avuto l'invidiabile privilegio di poterselo permettere.
Io non avevo nessuno che mi potesse mantenere.. pagare libri, pc, connessione ad internet.. per cui, problemi o non problemi, depressione invalidante o meno, sono stato costretto a farlo.
E' stato duro. E' stato terrificante. Non ero alla pari con gli altri (non lo sono nemmeno in questo forum, figurati là fuori). Ho vissuto situazioni pesantissime, ingestibili da uno come me, di cui spesso rimanevo vittima e che mi dilaniavano e facevano stare malissimo.
La mia rete sociale è sempre stata pari a zero, non conoscevo nessuno, ho fatto colloqui e domande, alla fine dei lavori si trovavano, perché il lavoro fino a qualche anno fa c'era..
Io avevo trovato persino un lavoro pagato decentemente, sicuro, con un contratto a tempo indeterminato..
Ma ad un certo punto non ce l'ho fatta più, perché lavorare non ha risolto niente.. la mia vita era solo faticosa, esasperante, angosciosa.. ma vuota e solitaria.. senza alcun significato o bellezza.. nonostante il lavoro e i soldi.
Quando mi son reso conto che dei soldi non me ne facevo granché e che d'avere un televisore sempre più grande o un pc sempre più potente non me ne fregava VERAMENTE NIENTE son crollato.. ho mollato tutto.. sbagliando probabilmente..
Ho scritto queste cose non per dire che non avere un lavoro sia un da poco conto, che il lavoro non sia essenziale, ma per spiegare una cosa OVVIA.. come il lavoro, in sè, in realtà poi non ti dia - a livello esistenziale - proprio un bel niente. A meno di non fare il lavoro che desideri, ovviamente. Che - pure questo - è privilegio di pochi.
Il lavoro - a meno di non fare il lavoro desiderato - non dà un bel niente a parte i soldi. E spesso, anzi, toglie qualcosa. Tempo. Energie. Vita.
Questo è il mio ultimo messaggio.. sono molto stanco.. non scriverò mai più.
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20-08-2014, 01:33
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#90
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,398
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Però è anche vero che c'è chi riesce a raggiungere l'agognato traguardo non lo ottiene per grazia ricevuta, bensì perché il suo atteggiamento di apertura alla vita e alle relazioni umane gli crea un maggior ventaglio di occasioni. Non si tratta di dire che si è "sbattuto" o ha "sudato" per ottenere una relazione, direi piuttosto che ha smesso di porre numerosi paletti e condizioni autocastranti alla propria vita. Certo, c'è chi preferisce rifugiarsi dietro l'alibi dei blocchi imposti dal nostro disturbo caratteriale, ma anche la scusa del conflitto tra desiderio e paura tipica dell'evitante ha fatto il suo tempo...se la paura ha il sopravvento sul desiderio, è perché quest'ultimo non è abbastanza forte, o semplicemente è inferiore alla paura, occorre quindi limitare la portata di questa, desensibilizzandosi progressivamente alla sofferenza psicologica creata dalle situazioni nuove, inusuali e potenzialmente pericolose che un'esperienza come una relazione sentimentale può arrecare.
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francamente non ti seguo su questo versante... ragiona così chi una vera e propria fobia della relazione sentimentale non l'ha mia vissuta, non dico che non abbia avuto mai problemi questo no , ma devono essere stati piccoli problemi , un po' di timidezza , scarse esperienze un'autostima azzerata forse , ma non un problema evitante con l'altro sesso
il tuo discorso di una tecnica per 'sminuire la paura' non mi convince proprio , c'era un film che davano stasera "scusa se ti chiamo amore"
sì lo so che è spazzatura lui "no non posso è complicato!"
lei "sì che puoi , è semplice " ebbene non è affatto semplice cari Moccia e Muttley ...
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20-08-2014, 08:45
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#91
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,780
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Quote:
Originariamente inviata da milton erickson
una cosa è dare suggerimenti e incitare a risolvere i problemi, un altra è sminuirli e denigrare chi "non ce la fa perchè non ce la vuole fare"
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Il problema è che c'è una quantità enorme di post in cui questo o quell'utente viene accusato di non fare abbastanza per combattere la FS, mentre ce ne sono pochissimi in cui uno viene accusato di non fare abbastanza per trovare un lavoro.
Quote:
Originariamente inviata da tersite
francamente non ti seguo su questo versante... ragiona così chi una vera e propria fobia della relazione sentimentale non l'ha mia vissuta, non dico che non abbia avuto mai problemi questo no , ma devono essere stati piccoli problemi , un po' di timidezza , scarse esperienze un'autostima azzerata forse , ma non un problema evitante con l'altro sesso
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Infatti Muttley si guarda bene dal parlare di se stesso, su questo forum: lui commenta quello che scrivono gli altri e basta
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Ultima modifica di barclay; 20-08-2014 a 08:58.
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20-08-2014, 09:09
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#92
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da tersite
francamente non ti seguo su questo versante... ragiona così chi una vera e propria fobia della relazione sentimentale non l'ha mia vissuta, non dico che non abbia avuto mai problemi questo no , ma devono essere stati piccoli problemi , un po' di timidezza , scarse esperienze un'autostima azzerata forse , ma non un problema evitante con l'altro sesso
il tuo discorso di una tecnica per 'sminuire la paura' non mi convince proprio , c'era un film che davano stasera "scusa se ti chiamo amore"
sì lo so che è spazzatura lui "no non posso è complicato!"
lei "sì che puoi , è semplice " ebbene non è affatto semplice cari Moccia e Muttley ...
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"Cuoto, caxxo se cuoto". Anche io penso che il ragionamento basato sull'idea che sotto sotto uno non si vuole smuovere (metto le mani avanti: Muttley non ha detto niente del genere, ma alla fine è lì che si finisce col parare) non fa che spostare il problema un passo più in là senza cambiarne i termini.
Non vedo molta differenza tra affrontare un problema e affrontare le cause che impediscono di affrontarlo. E si potrebbe andare più a fondo cercando le cause che impediscono di affrontare le cause che impediscono di affrontare il problema. La mente è fatta di tanti di questi livelli annidati e interagenti, ma alla fine mi riallaccio al post sulla scuola di ballo, che descrive così bene cosa prova uno con difficoltà di "vivere" in senso lato: sentiamo solo una grande oppressione esistenziale e quelli che in qualche misura la vincono, ho la gran paura che fossero già programmati per farlo.
Non voglio però sottoscrivere in toto una visione basata sulla predestinazione. O meglio, io credo ad altre cose se vogliamo afferenti alla sfera religioso-spirituale, ma sono spiegazioni che tengo per me perché valgono per me. In una discussione pubblica, la mia posizione ufficiale, in cui credo in qualche misura, è che in genere e in media, aver perso certi treni in fase adolescenziale poi lascia poco spazio per cambiamenti sostanziali. Ne lascia per cambiamenti marginali, anche grandi se vogliamo, ma se siano realmente strutturali non lo so e ne dubito.
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20-08-2014, 11:04
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#93
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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Quote:
Originariamente inviata da tersite
francamente non ti seguo su questo versante... ragiona così chi una vera e propria fobia della relazione sentimentale non l'ha mia vissuta, non dico che non abbia avuto mai problemi questo no , ma devono essere stati piccoli problemi , un po' di timidezza , scarse esperienze un'autostima azzerata forse , ma non un problema evitante con l'altro sesso
il tuo discorso di una tecnica per 'sminuire la paura' non mi convince proprio , c'era un film che davano stasera "scusa se ti chiamo amore"
sì lo so che è spazzatura lui "no non posso è complicato!"
lei "sì che puoi , è semplice " ebbene non è affatto semplice cari Moccia e Muttley ...
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Mi spieghi dovrei avrei scritto che è semplice? Il mio non è un atteggiamento semplicista verso il problema, ma possibilista, riassunto da sempre nelle due seguenti disuguaglianze: possibile ≠ facile, difficile ≠ impossibile. Non so più in che lingua scrivertelo, magari ti dovrei fare un bel titolone sarcastico tipo il vernacoliere
Quote:
Originariamente inviata da barclay
Infatti Muttley si guarda bene dal parlare di se stesso, su questo forum: lui commenta quello che scrivono gli altri e basta
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Scrivo su questo forum da molti anni più di te e ho già parlato di esperienze di vita e problemi in lungo e in largo, compreso quello del lavoro.
Quote:
Originariamente inviata da pokorny
"Cuoto, caxxo se cuoto". Anche io penso che il ragionamento basato sull'idea che sotto sotto uno non si vuole smuovere (metto le mani avanti: Muttley non ha detto niente del genere, ma alla fine è lì che si finisce col parare) non fa che spostare il problema un passo più in là senza cambiarne i termini.
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Di fronte a un problema esistono due soluzioni: ci si muove per risolverlo se le misure adottate non sono tali da rendere intollerabile il livello del disagio, oppure ci si rassegna positivamente di fronte alla constatazione dell'impossibilità di risolvere il problema o di sopportare il peso intollerabile che rappresenta l'uscita dalla comfort zone. Il resto è rassegnazione negativa, una via d'uscita contraddittoria e controproducente.
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20-08-2014, 11:24
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#94
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Di fronte a un problema esistono due soluzioni: ci si muove per risolverlo se le misure adottate non sono tali da rendere intollerabile il livello del disagio, oppure ci si rassegna positivamente di fronte alla constatazione dell'impossibilità di risolvere il problema o di sopportare il peso intollerabile che rappresenta l'uscita dalla comfort zone. Il resto è rassegnazione negativa, una via d'uscita contraddittoria e controproducente.
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E' un tipo di flowchart che a mio parere può funzionare per un problema pratico, ma credo che la mente sia più complessa. E' vero che in finale è così, ma il fatto che metterlo in pratica sia difficilissimo vuol dire che ci sono altri aspetti del problema che sono rimasti fuori dall'analisi. Non posso credere che il sociofobico non sia in grado di capire quello che dici: lo sa bene, eppure qualcosa rema contro.
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20-08-2014, 11:39
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#95
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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Quote:
Originariamente inviata da pokorny
E' un tipo di flowchart che a mio parere può funzionare per un problema pratico, ma credo che la mente sia più complessa. E' vero che in finale è così, ma il fatto che metterlo in pratica sia difficilissimo vuol dire che ci sono altri aspetti del problema che sono rimasti fuori dall'analisi. Non posso credere che il sociofobico non sia in grado di capire quello che dici: lo sa bene, eppure qualcosa rema contro.
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Se in finale è così, non può che essere così. La mente sarà anche più complessa, ma le possibili soluzioni restano sempre quelle due.
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20-08-2014, 12:41
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#96
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da Leucina
Chiedo scusa per tutto quello che ho detto.
Ho sbagliato ad intervenire, le discussioni serie non sono per me che non capisco un beneamato c. della vita.
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Cosa mi sono perso??? Cosa avresti detto di tanto sbagliato?
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20-08-2014, 17:11
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#97
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,398
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Mi spieghi dovrei avrei scritto che è semplice? Il mio non è un atteggiamento semplicista verso il problema, ma possibilista, riassunto da sempre nelle due seguenti disuguaglianze: possibile ≠ facile, difficile ≠ impossibile. Non so più in che lingua scrivertelo, magari ti dovrei fare un bel titolone sarcastico tipo il vernacoliere
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quello che ti ostini a non capire è che per alcuni è impossibile non difficile
impossibile ≠ difficile. continuo a ritenere che i tuoi problemi non erano così profondi , come quelli di liuk e di tanti altri che scrivono sul forum
non credo che siamo tutti eguali con le stesse potenzialità neanche sul forum, guardiamo in faccia alla realtà alcuni ce la faranno agile , altri ce la faranno con grossi sforzi , altri miseramente falliranno è già scritto e non lo sanno e nel loro codice genetico diciamo . E qui sto parlando della timidezza e/o sociofobia in generale , direi che sono un caso emblematico
sono stato in mezzo alla gente , ho fatto parte di un 'gruppo' , ho avuto persino un lavoro a contatto con le persone non so cosa altro dovrei faer per vincer la mia 'timidezza' i progressi a tuttoggi sono modesti , certo non divento rosso ad a entrare in un negozio nè ho problemi a d attaccare bottone con uno sconosciuto..ma poi alla fine sto meglio per conto mio
per non parlare del livello piano sentimentale lì sono a zero proprio , ma non so proprio cosa avrei dovuto fare, tranne qualche amicizia virtuale e incontri occasionali non ho fatto niente di più , parlo al passato perché non credo più ad eventualità del genere
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20-08-2014, 17:43
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#98
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,780
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Quote:
Originariamente inviata da tersite
come quelli di liuk
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Inoltre, Liuk76 ammette espressamente di non avere alcun disturbo e non lesina mai particolari sulla sua vita privata
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20-08-2014, 17:49
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#99
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,398
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Quote:
Originariamente inviata da barclay
Inoltre, Liuk76 ammette espressamente di non avere alcun disturbo e non lesina mai particolari sulla sua vita privata
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non prendere i miei post come un incentivo a battere la fiacca
secondo me te sei uno con delle potenzialità , ma dovrei vedere come sei fisicamente , è inutile negarlo ma anche quello conta ...
e by the way di 'mostri' qua ne ho visti veramente pochi
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20-08-2014, 17:50
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#100
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,780
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Quote:
Originariamente inviata da tersite
non prendere i miei post come un incentivo a battere la fiacca
secondo me te sei uno con delle potenzialità , ma dovrei vedere come sei fisicamente , è inutile negarlo ma anche quello conta ...
e by the way di 'mostri' qua ne ho visti veramente pochi
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Non capisco
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