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28-03-2011, 11:37
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#1
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Banned
Qui dal: Apr 2010
Ubicazione: Firenze
Messaggi: 115
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qual è stata la vostra esperienza con lo studio? mi spiego: di solito si associa l'idea della persona non molto estroversa allo studio, ambito nel quale serve solo costanza ed applicazione per ottenere risultati, di norma...ora, se però ciò non fosse? se una persona introversa avesse la stessa capacità di studiare della media delle gente, cioè poca? allora si andrebbe ad intaccare anche l'ultimo santuario di prerogativa del fobico-tipico, ed a questo che rimarrebbe, come rispettabilità sociale? poco o nulla mi sa.
Unisco a questo un'altra riflessione: lo studio può aiutare nei momenti di profonda solitudine a trovare una valvola di sfogo, o può essere invece un'ulteriore causa di frustrazione per una persona già provata psicologicamente, che non ha quindi il benessere psicologico necessario per dedicarvi tempo ed energie? cosa ne pensate?
Tralascio i casi estremi "leopardiani", mi riferisco a studenti normali mediodotati...è possibile che la loro timidezza li faciliti ad avere più tempo nello studio, o lo troverebbero cmq e la timidezza è solo frustrazione sociale?
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28-03-2011, 12:08
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#2
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: Behind the Wall
Messaggi: 1,035
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Che lo studio sia prerogativa dell'introverso mi sa tanto di leggenda. Sicuramente avrebbero più tempo da dedicargli nella loro "non-vita", però quante persone molto estroverse e ricche di interessi ho visto andare molto bene nello studio? moltissime.
Io ti posso parlare per me: sono andato sempre benissimo a scuola e bene all'università i primi anni con alcuni esami dati col massimo dei voti. Ma credo che per andare bene sempre devi stare bene con te stesso. Infatti è più di un anno che non do esami e solo in quest'ultimo periodo ho rispreso i libri in mano. Poi gli anni passano e passa la voglia di studiare, inizi ad odiare lo studio (e non è che prima lo amassi, anzi) e non è una valvola di sfogo ma ulteriore motivo di frustrazione. La timidezza non mi facilita ad avere più tempo per studiare, cioè più tempo (tanto tempo) ce l'avrei pure ma non lo passo studiando....e i rimorsi si accumulano.
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28-03-2011, 12:16
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#3
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Principiante
Qui dal: Nov 2010
Messaggi: 79
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Sicuramente chi ha una vita sociale molto intensa ha meno tempo per lo studio.
Io ho vita sociale quai zero... ma lo studio lo vedo più come una condanna che come uno sfogo o un modo per avere delle soddisfazioni, nonostante i miei risultati siano decisamente soddisfacienti. Poi dipende dai periodi... a volte sui libri ci sto bene... altre volte vorrei essere uno di quelli che nella sua vita non ne ha mai aperto uno.
Secondo me lo studio non può comunque sostituire certe cose... anzi... per esperienza personale posso affermare con certezza che chi ha istaurato un giusto equilibrio tra studio e piaceri quotidiani vari ha una resa maggiore rispetto chi vive una situazione di disagio interiore.
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28-03-2011, 12:21
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#4
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Messaggi: 577
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Spesso studiare è l'antidoto alla noia di chi non ha altro modo di impiegare il tempo...
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28-03-2011, 16:13
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#5
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 24
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Nel mio caso non vale ....Uno dei principali motivi per cui sono introverso ,ho poca stima di me (a parte il perfezionismo) e sono solo ,lo devo al fatto che sono ignorante come una scarpa e non ne vado fiero!
Dunque studiate gente ,studiate .... la cultura e l'unica salvezza per il futuro ,io me ne torno nella mia misera solitudine Ignorante con ciò che mi merito .
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28-03-2011, 20:29
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#6
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,727
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Nonostante, a scuola, venissi etichettato come secchione non ero poi così bravo, guardando i miei voti. Si potrebbe discutere su fino a che punto i voti scolastici siano significativi, ma andremmo OT.
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28-03-2011, 22:29
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#7
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Intermedio
Qui dal: Jun 2008
Messaggi: 205
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Quote:
Originariamente inviata da shady74
A me no, aiutava al massimno a tenere la testa impegnata.
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Già ! solitamente quando studio sono tranquilla perchè sto pensando a quello e basta, però è inevitabile che facendo solo quello, alla lunga mi stufo.
Quindi anche se ho parecchio da studiare, tendo a fare la metà di quello che potrei fare sfruttando tutto il tempo che ho a disposizione -_-
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28-03-2011, 22:38
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#8
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Principiante
Qui dal: Jan 2011
Messaggi: 65
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Io non riesco a studiare se sto in senso generale di solitudine quindi direi proprio di no!! Anzi è il contrario posso farlo solo se sono attivo
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29-03-2011, 00:00
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#9
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,731
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Quale motivazione può avere uno che dell'adolescenza ha conosciuto solo l'amarezza della non vita? Applicarsi allo studio per cosa? Quale beneficio può arrecare un bel voto ad un animo esacerbato dai pomeriggi vuoti, dalle serate colme di amare riflessioni, dalle notti che chiudono giornate prive di senso?
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29-03-2011, 01:06
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#10
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Avanzato
Qui dal: Oct 2010
Ubicazione: Veneto
Messaggi: 328
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io sono introverso,oramai mi definisco un lupo solitario (le sere d'inverno sono l'unico che corre in auto da solo con la nebbia ) ma non amo studiare tanto.
Qualche cosa potrei anche studiare,però non penso mi possa colmare il senso di vuoto.
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29-03-2011, 01:30
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#11
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Principiante
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 50
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Quote:
Originariamente inviata da andry88darkside
qual è stata la vostra esperienza con lo studio? mi spiego: di solito si associa l'idea della persona non molto estroversa allo studio, ambito nel quale serve solo costanza ed applicazione per ottenere risultati, di norma...ora, se però ciò non fosse? se una persona introversa avesse la stessa capacità di studiare della media delle gente, cioè poca? allora si andrebbe ad intaccare anche l'ultimo santuario di prerogativa del fobico-tipico, ed a questo che rimarrebbe, come rispettabilità sociale? poco o nulla mi sa.
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Questa è una bella domanda. In effetti non è scontato che nello studio bastino l'applicazione e la costanza per ottenere dei risultati importanti.
Per ottenere dei buoni livelli nello studio ci vuole anche una certa predisposizione. L'introverso non è di per sé più intelligente né predisposto allo studio degli altri (anche se tempo fa lessi su una rivista che la timidezza può essere indice di un Q.I. superiore alla media) quindi niente toglie che passi una vita intera sui libri senza raggiungere la tanto agognata approvazione sociale.
Quote:
Unisco a questo un'altra riflessione: lo studio può aiutare nei momenti di profonda solitudine a trovare una valvola di sfogo, o può essere invece un'ulteriore causa di frustrazione per una persona già provata psicologicamente, che non ha quindi il benessere psicologico necessario per dedicarvi tempo ed energie? cosa ne pensate?
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Lo studio è dal punto di vista mentale un'attività molto impegnativa. Se ti trovi in un periodo di stress e instabilità emotiva, a meno che tu non sia proprio costretto, forse dovresti evitare di stare troppo sui libri, ti potrebbe giovare piuttosto un'attività rilassante.
Quote:
Tralascio i casi estremi "leopardiani", mi riferisco a studenti normali mediodotati...è possibile che la loro timidezza li faciliti ad avere più tempo nello studio, o lo troverebbero cmq e la timidezza è solo frustrazione sociale?
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Premesso che la timidezza non equivale necessariamente a frustrazione sociale, secondo me uno deve sempre considerare i suoi limiti, a prescindere dal fatto di essere estroverso, introverso, depresso, compulsivo ecc.
Dal momento che non esiste una connessione diretta tra introversione e predisposizione allo studio (al massimo c'è solo un forte desiderio di affermarsi socialmente) si dovrebbero considerare innanzitutto le caratteristiche del singolo individuo prima di stabilire se vale la pena dedicarsi seriamente allo studio o no.
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29-03-2011, 01:48
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#12
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Intermedio
Qui dal: Nov 2010
Ubicazione: Provincia di Varese
Messaggi: 269
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
Quale motivazione può avere uno che dell'adolescenza ha conosciuto solo l'amarezza della non vita? Applicarsi allo studio per cosa? Quale beneficio può arrecare un bel voto ad un animo esacerbato dai pomeriggi vuoti, dalle serate colme di amare riflessioni, dalle notti che chiudono giornate prive di senso?
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Bel pensiero!
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29-03-2011, 02:15
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#13
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Intermedio
Qui dal: Oct 2010
Ubicazione: Leporano(Taranto)
Messaggi: 111
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Io ho sempre amato lo studio, specialmente le materie scientifiche, la matematica e la fisica in primis, ma durante le medie e ancor di più durante le superiori ho iniziato a detestare dal più profondo del mio cuore la scuola, intesa come istituzione, come luogo, come professori, come compagni di classe e come preside,..., poi quando ho iniziato a stare proprio malissimo la voglia di studiare ha iniziato a scemare e questo mi faceva stare ancora più male.... cmq, lo studio è un buon diversivo, testa e corpo permettendo...
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29-03-2011, 10:42
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#14
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Esperto
Qui dal: Nov 2010
Messaggi: 6,527
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Quote:
Originariamente inviata da shady74
A me no, aiutava al massimno a tenere la testa impegnata.
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Concordo, quando studiavo seriamente, diverse ore al giorno ed ero mentalmente predisposta, mi distraeva da molte cose. Però quando ci sono mille altri pensieri per la testa con uno stato d'animo abbattuto o inquieto, trovare la forza di volontà di aprire un libro e concentrarsi lì per ore, è veramente difficile.
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29-03-2011, 10:46
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#15
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Esperto
Qui dal: Aug 2009
Ubicazione: Un po' in Emilia, un po' in Romagna
Messaggi: 1,521
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Amavo studiare, era la cosa che mi riusciva meglio, infatti sono sempre stato sin dalle elementari il classico nerd secchione della classe. Peccato che con l'arrivo dell'università e il rendersi conto di essere troppo indietro in tutto il resto con conseguente depressione e altro mi abbiamo fatto perdere interesse per anche le poche cose che prima mi rendevano felici. Fortunatamente mi sono un po' ripigliato.
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07-04-2011, 21:36
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#16
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Intermedio
Qui dal: May 2010
Ubicazione: In this desert life
Messaggi: 126
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È vero che studiare mi serviva a non pensare alla totale inesistenza della mia vita sociale e alle prese in giro dei miei compagni di classe, ma è anche vero che ho sempre avuto la tendenza a distrarmi facilmente e a dimenticare quello che studio. Ho una buona memoria a breve termine, ma non sono intelligente.
E comunque, l'equazione fobico = secchione e estroverso = ignorante è una generalizzazione. Una delle ragazze piu brave della mia classe al liceo era bellissima e spigliata, aveva un'intensa vita sociale e passava da un ragazzo all'altro, oltre a collezionare 9 e 10 in tutte le materie.
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08-04-2011, 00:55
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#17
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Banned
Qui dal: Nov 2010
Ubicazione: Somewhere over ther rainbow
Messaggi: 2,996
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Lo studio intensivo è stata una conseguenza \causa della mia mancanza di amici, io odio lo studio intensivo adesso, lo sconsiglio a tutti, prendete il minimo dei voti per passare l'anno e fate amici, fidanzatevi, sport, tutto ciò che la vita offre, quando sarete usciti dalla scuola importerà solo il pezzo di carta, non il voto ottenuto, perciò socializzate!
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