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08-06-2024, 00:26
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#1
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Principiante
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 13
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Ultima modifica di cancellato35202; 10-06-2024 a 12:07.
Motivo: Voglio eliminare gli interventi e lasciare il forum.
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08-06-2024, 10:02
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#2
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,423
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Io ho avuto a che fare finora con ben cinque psichiatri e due psicologi e posso purtroppo confermarti che, anche se per àmbiti diversi rispetto a quelli del lavoro e della riproduzione, si tratta effettivamente di persone che, anche se con gradi e sfumature diverse, hanno la tendenza a catalogare le persone secondo dei criterî maggioritarî di normalità e anormalità. È come se ci fosse una lista con delle caselle di normalità da spuntare, e i comportamenti di chi non rientra in determinati parametri vengono visti non come scelte ma come sintomi di una patologia.
In teoria le scienze delle mente dovrebbero aver fatto dei passi avanti rispetto a molti decennî fa, all'epoca dei manicomî, quando la tendenza normalizzatrice era ben più forte che non ora, in teoria oggi dovrebbe essere messa al centro la volontà e il benessere del paziente per come li definisce quest'ultimo, ma purtroppo a mio avviso c'è ancora molta strada da fare in questo senso.
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08-06-2024, 10:51
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#3
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Super Moderator
Qui dal: Jun 2018
Ubicazione: Divano
Messaggi: 4,908
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Sicuramente lo psicologo non ha ruolo istituzionale, al massimo è esponente di qualche scuola di pensiero che è una tra le varie. Ha studiato un certo sistema di concetti e ti aiuta a raggiungere un certo benessere, per come è inteso in quel sistema di idee.
Se esiste un compenso in denaro non c'è sempre onestà intellettuale, può essere un ostacolo... la verità la puoi sentire più facilmente al bar quando le persone chiacchierano tra loro in libertà, oppure al mercato, oppure dal tabaccaio o al supermercato, vengono fuori alcune cose interessanti in quei contesti, e sono contesti più "veri" se così si può dire, spontanei. Osservando quei contesti si capisce molto.
La verità sta molto più lì, nella società stessa come la vedi in azione, che nello studio dello psicologo, dove la realtà è filtrata attraverso il sapere accademico.
Per esperienza posso dirti che fai la stessa domanda a tre psicologi e potresti benissimo ottenere tre risposte diverse. È utile anche andare dallo psicologo, oppure leggersi dei testi tecnici se ti può interessare, per vedere come alcune correnti di pensiero vedono e classificano la realtà, ma di certo non sono garanti del funzionamento sociale.
Infatti le persone che di solito hanno bisogno dello psicologo sono persone che hanno "vissuto poco" in termini concreti e quando entrano in contatto con la realtà, perché sono costretti in alcuni casi ad agire in modo autonomo, ne sono sopraffatti e hanno quindi bisogno di una guida per entrare in contatto con la realtà e con le impressioni che questo contatto porta con sé, che possono essere eccessive e ingestibili.
Mi sembra che stai fondendo psicologia e religione quasi, come se gli psicologi fossero delle specie di guide spirituali ma io non do loro questo ruolo. Alcune persone vanno dal parrucchiere ogni sabato e raccontano i fatti loro al parrucchiere, il parrucchiere è come il loro interlocutore privilegiato. Questa "guida" può essere tante persone.
Secondo me trarresti molto beneficio dallo studio personale in modo da capire tu alcune cose, invece che dare questo compito allo psicologo, significa che lo stai incaricando di pensare per te. In ogni caso se volessi parlare con uno psicologo ed esporre questa cosa puoi sempre fare un tentativo, può essere che ti dia qualche punto di vista interessante.
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08-06-2024, 10:53
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#4
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Principiante
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 13
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Quote:
Originariamente inviata da Hor
Io ho avuto a che fare finora con ben cinque psichiatri e due psicologi e posso purtroppo confermarti che, anche se per àmbiti diversi rispetto a quelli del lavoro e della riproduzione, si tratta effettivamente di persone che, anche se con gradi e sfumature diverse, hanno la tendenza a catalogare le persone secondo dei criterî maggioritarî di normalità e anormalità. È come se ci fosse una lista con delle caselle di normalità da spuntare, e i comportamenti di chi non rientra in determinati parametri vengono visti non come scelte ma come sintomi di una patologia.
In teoria le scienze delle mente dovrebbero aver fatto dei passi avanti rispetto a molti decennî fa, all'epoca dei manicomî, quando la tendenza normalizzatrice era ben più forte che non ora, in teoria oggi dovrebbe essere messa al centro la volontà e il benessere del paziente per come li definisce quest'ultimo, ma purtroppo a mio avviso c'è ancora molta strada da fare in questo senso.
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Purtroppo anche questo suo intervento conferma il timore che già nutro... pensi che una volta lo disse un mio professore all'università, insegnava anche in alcuni corsi seguiti da studenti di psicologia ma era soprattutto un filosofo, sottolineò questi paradossi (quando le caratteristiche della personalità sono sane e quando non, ecc.) e rintracciò passi in grandi psicologi in cui loro stessi analizzavano questo problema.
Il fatto è che magari trovarsi davanti Jung è diverso da trovarsi davanti ad un laureato in qualcosa che ripete le cose come un pappagallo.
Quindi non so... credo opterò per non andarci.
Mi è stato di aiuto. .
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Ultima modifica di cancellato35202; 08-06-2024 a 11:03.
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08-06-2024, 11:02
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#5
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Super Moderator
Qui dal: Jun 2018
Ubicazione: Divano
Messaggi: 4,908
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* Cioè intendo dire che se tu vai dallo psicologo con questo genere di intenzione, utilizzare le sedute come una confessione in Chiesa per farti insegnare come si vive, la terapia non finirà mai, diventa una "terapia infinita - parcheggio", perché avrai continuamente bisogno di parlarci, e non è un approccio risolutivo, è un approccio che si dilunga all'infinito. Invece è molto più saggio imitare l'evoluzione naturale delle persone, cioè entrare in contatto graduale con la realtà e vedere che effetto ti fa e imparare a ragionare con la tua testa, non è lo psicologo che deve ragionare per tuo conto. Andare dallo psicologo ti serve a toglierti qualche dubbio e andare avanti per tuo conto, il fine ultimo è sempre l'autonomia di azione e di pensiero, se la terapia si dilunga a dismisura vuol dire che non sta funzionando granché.
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08-06-2024, 11:02
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#6
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Principiante
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 13
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Quote:
Originariamente inviata da dystopia
Sicuramente lo psicologo non ha ruolo istituzionale, al massimo è esponente di qualche scuola di pensiero che è una tra le varie. Ha studiato un certo sistema di concetti e ti aiuta a raggiungere un certo benessere, per come è inteso in quel sistema di idee.
Se esiste un compenso in denaro non c'è sempre onestà intellettuale, può essere un ostacolo... la verità la puoi sentire più facilmente al bar quando le persone chiacchierano tra loro in libertà, oppure al mercato, oppure dal tabaccaio o al supermercato, vengono fuori alcune cose interessanti in quei contesti, e sono contesti più "veri" se così si può dire, spontanei. Osservando quei contesti si capisce molto.
La verità sta molto più lì, nella società stessa come la vedi in azione, che nello studio dello psicologo, dove la realtà è filtrata attraverso il sapere accademico.
Per esperienza posso dirti che fai la stessa domanda a tre psicologi e potresti benissimo ottenere tre risposte diverse. È utile anche andare dallo psicologo, oppure leggersi dei testi tecnici se ti può interessare, per vedere come alcune correnti di pensiero vedono e classificano la realtà, ma di certo non sono garanti del funzionamento sociale.
Infatti le persone che di solito hanno bisogno dello psicologo sono persone che hanno "vissuto poco" in termini concreti e quando entrano in contatto con la realtà, perché sono costretti in alcuni casi ad agire in modo autonomo, ne sono sopraffatti e hanno quindi bisogno di una guida per entrare in contatto con la realtà e con le impressioni che questo contatto porta con sé, che possono essere eccessive e ingestibili.
Mi sembra che stai fondendo psicologia e religione quasi, come se gli psicologi fossero delle specie di guide spirituali ma io non do loro questo ruolo. Alcune persone vanno dal parrucchiere ogni sabato e raccontano i fatti loro al parrucchiere, il parrucchiere è come il loro interlocutore privilegiato. Questa "guida" può essere tante persone.
Secondo me trarresti molto beneficio dallo studio personale in modo da capire tu alcune cose, invece che dare questo compito allo psicologo, significa che lo stai incaricando di pensare per te. In ogni caso se volessi parlare con uno psicologo ed esporre questa cosa puoi sempre fare un tentativo, può essere che ti dia qualche punto di vista interessante.
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Veda, capisco la sua obiezione ma come dicevo all'inizio del mio post io non cerco un aiuto, sono certo di me stesso, vorrei però espormi ad un altro essere umano, non è importante abbia conseguito un titolo di studio ma che sia dotato di una certa capacità d'ascolto ed intelligenza sì... pensavo di poter trovare agevolmente questo in uno psicologo/psichiatra, almeno lo pensavo inizialmente... ma poi come vede.
Vorrei raccontare la mia vita a qualcuno e vedermi con gli occhi di un'altra persona.
Non deciderò di cambiare in base alle parole di questa persona, la ascolterò con onestà ma non la riconoscerò quale guida, maestro, non accetterò consigli, voglio solo espormi e parlare.
Potrebbe essere anche lei se lo volesse!
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Ultima modifica di cancellato35202; 08-06-2024 a 11:46.
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08-06-2024, 12:03
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#7
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Esperto
Qui dal: Jun 2021
Messaggi: 7,385
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Ci sono problemi ai quali non c'è soluzione ma si prova a compensare tutto qua.. vai a mangiarti una pizza.. fatti una gita .. vai con la tua ragazza a mangiare fuori o con i tuoi amici a bere qualcosa lascia stare chi ti vuole 80 € in un ora.. o chi vuole farti prendere pasticconi
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08-06-2024, 12:55
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#8
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Guest
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Ritengo molto positiva un'esperienza avuta, quella più recente
Tuttavia, negli anni ho notato un problema fondamentale: non si inquadra il paziente sul piano del quotidiano, della situazione economica in relazione all'età (risoluzione più o meno urgente) e purtroppo chi si rivolge ad aiuti esterni quali psicoterapeuti non fa il suo, spiegando in maniera troppo vaga la situazione, non fornendo un quadro pratico chiaro
In questo modo il rischio è che si finisca a parlare di infanzia in presenza di problemi di carattere più urgente (quali un disagio nel lavoro, nello studio, o comunque di tipo-matrriale ed economico) che in ultimo è la maggiore fonte di stress quotidiano di una persona -diciamo che tutto il resto segue
Inoltre, se è vero che può capitare di incontrare psicologi, psichiatri e figure assimilabili non idonee al ruolo, anche certi pazienti marciano esageratamente sul concetto, indugiando su una critica alla società che lascia però poco spazio alla risoluzione concreta dei problemi. Diciamo che sarebbe utile che il paziente indichi gli aspetti concreti da modificare, a quel punto gli esterni dovrebbero in qualche modo -se pagati, quantomeno- offrire un sostegno affinché ciò avvenga. Per esempio, se un ventenne mal convive con l'abbandono scolastico, uno psicoterapeuta dovrebbe offrire comprensione ma invitare a un recupero nel presente. Poi sta anche al paziente cogliere l'opportunità
Purtroppo ogni caso è a sé
Spero che questo commento venga pubblicato in quanto si tratta di considerazioni maturate in quasi dieci anni di esperienza con psicoterapia
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08-06-2024, 14:32
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#9
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Esperto
Qui dal: Jan 2019
Ubicazione: Provincia di Bologna
Messaggi: 5,130
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A mio parere, bisogna anche avere una certa fortuna nel trovare la persona giusta.
Per esempio è stato il mio secondo psichiatra a propormi una sorta di ultimo incontro (ovviamente al termine di un percorso durato un paio di anni e con sedute via via sempre meno frequenti).
Immagino che ci siano pure quelli che prefericono tenenti sul filo per continuare ad intascare quei 65/70 euri.
Con il primo invece fui io ad interrompere... non mi trovavo bene. Poi dipende da tipo di disagio/malattia.
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08-06-2024, 17:45
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#10
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Principiante
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 13
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Quote:
Originariamente inviata da Teach83
A mio parere, bisogna anche avere una certa fortuna nel trovare la persona giusta.
Per esempio è stato il mio secondo psichiatra a propormi una sorta di ultimo incontro (ovviamente al termine di un percorso durato un paio di anni e con sedute via via sempre meno frequenti).
Immagino che ci siano pure quelli che prefericono tenenti sul filo per continuare ad intascare quei 65/70 euri.
Con il primo invece fui io ad interrompere... non mi trovavo bene. Poi dipende da tipo di disagio/malattia.
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Nel suo caso è stata fruttuosa la terapia Teach?
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