Ciao a tutti, torno dopo un po' di pausa, sia per alcune cose successe in chat, sia per l'inizio di scuola\sport, sia perchè ho voluto cominciare a sperimentare alcune nozioni apprese...
Ho letto da qualche parte (credo nel libro "Pensiero Positivo" di De Mello, ma non sono sicuro) che quando ci creiamo un'opinione su una persona (opinione negativa), raramente cambieremo idea.
Questa è una cosa veramente potente, ma potente a livello negativo.
Mi capita da sempre, vedo una faccia nuova, non mi sta simpatico, lo etichetto come "Rompicoglioni" - "Stronzo" - "Bastardo" - "Truzzo" ecc... E non mi schiodo da quella idea. La volta dopo che lo vedrò starò lontano da lui, e avanti di questo passo. Niente di male, sembrerebbe: evitiamo una persona che non ci piace.
Invece NO! Secondo me è qui che c'è l'errore. Per chi ha l'intenzione di cominciare a fare amicizia con più gente, e non sentirsi più solo, questo è un atteggiamento da evitare. Categoricamente.
Questo argomento si collega direttamente a un altra "teoria" (che è una cosa testabile da tutti): Il mondo che ci circonda è solo il frutto dei nostri pensieri, delle nostre impressioni, dei nostri sentimenti.
Se reputo una persona stronza, senza volerlo la guarderò con uno sguardo poco amichevole, e questo non mi aiuta di certo a conoscere nuova gente. Non sto dicendo di andare da chi vi sembra antipatico e parlare. No. Vi sto dicendo solo di provare, se volete, a immaginare che il mondo, al di fuori di voi, sia un insieme di persone che potrebbero essere vostri amici.
Scommetto che avete centinaia di esempi di vostri amici che, se non li conosceste, reputereste degli antipatici stronzi egoisti...
Quello che trasmettiamo al mondo è poi quello che ci viene restituito. Cominciare con cazzate, tipo salutare una persona che prende l'autobus con te, cambia completamente una situazione che prima era fredda, trasformandola in amichevole.
Allenandomi ad essere in pace con il mondo, alla fine il mondo sarà in pace con me e mi accetterà, e non leggete queste righe come se leggeste parole di un filosofo greco pensando "Si parli parli ma alla fine sono cazzate".
Ci si dovrebbe mettere in gioco se si ha voglia di cambiare.
Per raggiungere il nostro obiettivo dovrò accettare per forza cose che non mi piacciono.
Io non sono una persona propensa a uscire, spesso mi trovo al venerdi sera (tipo oggi) o al sabato mattina e mi chiedo: "Chiedo a qualcuno cosa fa domani\stasera o no?" - "Esco anche se non ho tanta voglia o sto a casa?".
Il wakeup di un anno fa diceva "sto a casa" senza farsi troppi problemi. Quello di oggi si è rotto i co***oni di vedere la gente intorno a lui che si diverte, (ragazzi belli\brutti, poveri\ricchi, cioè non partono avvantaggiati rispetto a me), e dice "Esco anche se mi rompe cambiarmi\prendere l'autobus\stare con quella persona che mi sta antipatica".
Ho cominciato da una ventina di giorni a provare ad essere contento con il mondo. Non incazzato. Se alla fine mi trovo in questa situazione non è colpa del mondo. È molta colpa mia è anche colpa delle situazioni in cui mi sono trovato. Non delle persone.
Per ora ho raccolto saluti, visi distesi, e mi sono accorto che ci sono tante persone come me, che senza accorgersene mi guardano "sospettose"; vedendo loro capisco cosa trasmettevo alla gente. Capisco cosa devo evitare.