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Vecchio 26-10-2010, 03:59   #1
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Domanda: in quali modi può evolversi l’introverso/timido/fobico/evitante?
(nel seguito parlerò di fobico per brevità )

Le possibilità più comuni che sono riuscito a identificare sono le seguenti:
  1. la più ottimista: riesce a prendere coscienza di ciò che è e del suo ruolo nel mondo, e a trovare un giusto equilibrio qualunque esso sia;
  2. “guarisce” dalla timidezza, però vive ugualmente in modo conflittuale le relazioni sociali, ovvero con un senso di ostilità perenne e di continuo assedio da parte degli altri, in altri termini si sente ugualmente giudicato dagli altri, e non dico che diventi antisociale ma qualcosa di molto simile: i miei genitori sono più o meno così;
  3. si omologa e rinuncia alla propria individualità pur di sentire di appartenere a qualcosa: tutto ciò mi ricorda un noto utente ^_^;
  4. si perde nell’alcool o nelle droghe per annullarsi e cercare la fuga in emozioni forti, oppure in alternativa compie la fuga in mondi immaginari, inventa teorie astruse senza fondamento, etc.;
  5. vive di rinunce e di sofferenza: in poche parole resta al palo per tutta la vita.

Se ve ne vengono altre ditele e dite anche verso quale direzione vi sembra di star andando attualmente!
Vecchio 26-10-2010, 04:43   #2
Esperto
L'avatar di stuntmanmike
 

tu in quale ti identifichi?
Vecchio 26-10-2010, 06:44   #3
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Ti dico la mia.
Accetta il proprio dolore cercando di eliminare tutti gli ostacoli, sia fisici che mentali, per raggiungere un nuovo mondo, stà bene da solo, non ha bosogno di nessuno, non ha più molte fastidiose emozioni che prima lo turbavano.
Così riesce a capire qual'è il significato del suo dolore e raggiungere lo scopo della sua vita.
Vecchio 26-10-2010, 08:09   #4
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

La mia evoluzione è un mix tra la 1 e la 5, dipende dai giorni
Vecchio 26-10-2010, 10:18   #5
Avanzato
 

Prevedo che mi evolverò nel 2...
Vecchio 26-10-2010, 11:12   #6
Esperto
L'avatar di JohnReds
 

Io sono sulla due, secondo me la tre è impossibile, chi la prende non è un vero introverso
Vecchio 26-10-2010, 11:46   #7
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La 1 è fattibile, ma il difficile sta nel trovare l'equilibrio che ti permetta di stare bene con te stesso.
la 3 non la considero proprio..
la 2 è fattibile, molto fattibile.
La 4 e la 5 sono quelle che mi spaventano di più, ma forse sono anche quelle in cui mi vedo maggiormente.
Vecchio 26-10-2010, 11:54   #8
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da moonwatcherII Visualizza il messaggio
Domanda: in quali modi può evolversi l’introverso/timido/fobico/evitante?
(nel seguito parlerò di fobico per brevità )

Le possibilità più comuni che sono riuscito a identificare sono le seguenti:
  1. la più ottimista: riesce a prendere coscienza di ciò che è e del suo ruolo nel mondo, e a trovare un giusto equilibrio qualunque esso sia;
  2. “guarisce” dalla timidezza, però vive ugualmente in modo conflittuale le relazioni sociali, ovvero con un senso di ostilità perenne e di continuo assedio da parte degli altri, in altri termini si sente ugualmente giudicato dagli altri, e non dico che diventi antisociale ma qualcosa di molto simile: i miei genitori sono più o meno così;
  3. si omologa e rinuncia alla propria individualità pur di sentire di appartenere a qualcosa: tutto ciò mi ricorda un noto utente ^_^;
  4. si perde nell’alcool o nelle droghe per annullarsi e cercare la fuga in emozioni forti, oppure in alternativa compie la fuga in mondi immaginari, inventa teorie astruse senza fondamento, etc.;
  5. vive di rinunce e di sofferenza: in poche parole resta al palo per tutta la vita.

Se ve ne vengono altre ditele e dite anche verso quale direzione vi sembra di star andando attualmente!
Io vorrei raggiungere come obiettivo il punto 1, ma, ahimè, sto perecipitando nel punto 5
Vecchio 26-10-2010, 12:32   #9
Esperto
L'avatar di Myway
 

Quote:
Originariamente inviata da moonwatcherII Visualizza il messaggio
Domanda: in quali modi può evolversi l’introverso/timido/fobico/evitante?
(nel seguito parlerò di fobico per brevità )

Le possibilità più comuni che sono riuscito a identificare sono le seguenti:
  1. la più ottimista: riesce a prendere coscienza di ciò che è e del suo ruolo nel mondo, e a trovare un giusto equilibrio qualunque esso sia;
  2. “guarisce” dalla timidezza, però vive ugualmente in modo conflittuale le relazioni sociali, ovvero con un senso di ostilità perenne e di continuo assedio da parte degli altri, in altri termini si sente ugualmente giudicato dagli altri, e non dico che diventi antisociale ma qualcosa di molto simile: i miei genitori sono più o meno così;
  3. si omologa e rinuncia alla propria individualità pur di sentire di appartenere a qualcosa: tutto ciò mi ricorda un noto utente ^_^;
  4. si perde nell’alcool o nelle droghe per annullarsi e cercare la fuga in emozioni forti, oppure in alternativa compie la fuga in mondi immaginari, inventa teorie astruse senza fondamento, etc.;
  5. vive di rinunce e di sofferenza: in poche parole resta al palo per tutta la vita.

Se ve ne vengono altre ditele e dite anche verso quale direzione vi sembra di star andando attualmente!

Credo che la tua analisi sia molto esauriente, le ipotesi possibili a mio avviso sono quelle che hai citato, continuare a vivere pieno di rimpianti ed amarezze, cercando il modo per anestetizzarsi o riuscire a vincere la propria battaglia ed essere realmente sereno e , periodicamente, anche felice.

Personalmente credo di aver fatto più di qualche passo nella prima direzione, ma il contesto esterno in cui mi trovo è ancora quello dell'ultima opzione, vedremo alla fine che esce fuori.
Vecchio 26-10-2010, 14:07   #10
Avanzato
 

Noto che la 3 dà sui denti un po' a tutti...la paura di omologarsi è un freno molto forte per noi. Su questo punto bisognerebbe riflettere.
Vecchio 26-10-2010, 14:22   #11
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sono sulla due ... mi piacerebbe proprio tanto la 1, fra l'altro quel " qualunque esso sia " è confortante

PS : anche per me la 3 è impensabile
Vecchio 26-10-2010, 14:35   #12
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Quote:
Originariamente inviata da Plaxico Visualizza il messaggio
1. Come fa ad essere la più ottimistica? Si continua ad essere come si è, quasi degli asociali e in alcuni casi del tutto asociali, solo che si ci accetta e si sta bene. Non mi piacerebbe.

2.Come fai a "guarire" e vivere ugualmente certi conflitti? Non è un controsenso?

3. 4. 5. Non lo auguro nemmeno al mio peggior nemico (che poi sarei io stesso )

per la 2 ho interpretato che guarisci dai sintomi fobici ... niente rossori, tremori, paure a parlare in pubblico etc ... con gli anni, l'abitudine, l'esperienza sono migliorata, ma la mentalità resta fobica

per la uno ... a me piace essere quasi asociale se non mi impedisce in pratica di vivere bene
Vecchio 26-10-2010, 14:40   #13
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Plaxico Visualizza il messaggio
1. Come fa ad essere la più ottimistica? Si continua ad essere come si è, quasi degli asociali e in alcuni casi del tutto asociali, solo che si ci accetta e si sta bene. Non mi piacerebbe.
Per "trovare un giusto equilibrio" si può intendere che si riesce ad accettare ciò che non si può o vuole cambiare della propria personalità e che si prova a smussarne i lati più problematici per aprirsi agli altri quel tantro che basta per stare bene.
Vecchio 26-10-2010, 15:12   #14
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Quote:
Originariamente inviata da stuntmanmike Visualizza il messaggio
tu in quale ti identifichi?
Al momento sono ancora nella 5, anche se punto decisamente alla 1.
La 2, 3 e 4 mi fanno ugualmente cagher.

Quote:
Originariamente inviata da Dedalus Visualizza il messaggio
ma dormite la notte, piuttosto.
Non hai tutti i torti, ma non mi riusciva di prender sonno.

Quote:
Originariamente inviata da Plaxico Visualizza il messaggio
1. Come fa ad essere la più ottimistica? Si continua ad essere come si è, quasi degli asociali e in alcuni casi del tutto asociali, solo che si ci accetta e si sta bene. Non mi piacerebbe.
Dipende da cosa si aspira, il tuo equilibrio non è escluso possa essere diverso dal mio, per questo ho messo "qualunque esso sia". Per quanto mi riguarda a me non dispiacerebbe, come disse una volta un utente (non ricordo chi), "guarire" dalla paura degli altri per poi mandare tutti affanculo e vivere da solo (ma senza rancore altrimenti ricadrei nella 2, in realtà ho detto "affanculo" per scherzare, intendo eventualmente e quando ne ho voglia decidere di essere asociale perché lo voglio!)

Quote:
Originariamente inviata da Plaxico Visualizza il messaggio
2.Come fai a "guarire" e vivere ugualmente certi conflitti? Non è un controsenso?
Se conoscessi i miei genitori capiresti!

Può essere quello che ha detto aisljng, ma io pensavo piuttosto a mio padre. Mio padre è uno che si pone praticamente di default con l'interlocutore con arroganza, anche quando non ce n'è minimamente bisogno (non raro infatti che l'altro reagisca dicendo: "stia calmo, ha ragione, facciamo come dice lei, ma non è necessario che si alteri"). Mi dice mio padre che da giovanissimo era come me, anche lui timido e molto chiuso. Ora pare che la timidezza l'abbia vinta, nel senso che, certo, non ha problemi a dire la sua e farsi rispettare. Certo, questo è importante, però io credo che non abbia mai vinto quella parte di paura che blocca l'emotività, la capacità di esprimere le proprie emozioni, di empatizzare con gli altri, ed anche, e soprattutto, di accettare ed ammettere i propri limiti e debolezze. Ha conservato quell'atteggiamento estremamente critico verso sé stesso e gli altri che la maggior parte di noi timidi, credo, abbiamo. Ne consegue che è sempre sulla difensiva. Tutto ciò magari non sarà patologico ma non credo lo abbia fatto vivere benissimo. Naturalmente ho abbastanza paura di finire un giorno col prendere la direzione 2, per quella sorta di maledizione per cui finiamo coll'assomigliare ai nostri genitori, anche nei difetti che più detestiamo.

Ultima modifica di MoonwatcherII; 28-10-2010 a 10:37.
Vecchio 26-10-2010, 16:14   #15
Esperto
L'avatar di Who_by_fire
 

Ma scusa, la 5 è una non-evoluzione...
Vecchio 26-10-2010, 16:23   #16
Banned
 

Che pignolone , può essere la stasi perenne sì, ma potrebbe anche essere una involuzione.
Vecchio 26-10-2010, 16:26   #17
Esperto
L'avatar di Who_by_fire
 

Quote:
Originariamente inviata da moonwatcherII Visualizza il messaggio

Allora, vediamo...
  1. la più ottimista: riesce a prendere coscienza di ciò che è e del suo ruolo nel mondo, e a trovare un giusto equilibrio qualunque esso sia;

    Questa è un po' la cosa in cui speriamo tutti. D'altra parte, l'espressione "giusto equilibrio" vuol dire tutto e niente per cui non è molto descrittiva...
  2. “guarisce” dalla timidezza, però vive ugualmente in modo conflittuale le relazioni sociali, ovvero con un senso di ostilità perenne e di continuo assedio da parte degli altri, in altri termini si sente ugualmente giudicato dagli altri, e non dico che diventi antisociale ma qualcosa di molto simile: i miei genitori sono più o meno così;

  3. si omologa e rinuncia alla propria individualità pur di sentire di appartenere a qualcosa: tutto ciò mi ricorda un noto utente ^_^;

    Ho visto ex compagni di liceo percorrere questa strada. Inutile dire che, sebbene dal mio punto di vista percepivo che si stessero "tradendo" un po', quest'evoluzione ha enormemente giovato (almeno apparentemente) alla loro vita e al loro rapporto con gli altri.
  4. si perde nell’alcool o nelle droghe per annullarsi e cercare la fuga in emozioni forti, oppure in alternativa compie la fuga in mondi immaginari, inventa teorie astruse senza fondamento, etc.;

    Ecco, io ho la spiccata tendenza a perdermi in mondi immaginari. Faccio notare poi che questa tendenza può benissimo sopravvivere anche quando la timidezza sia stata abbastanza superata.
  5. vive di rinunce e di sofferenza: in poche parole resta al palo per tutta la vita.


    Sì, ok, questa è la non-evoluzione. E' assai facile che un fobico si trovi sempre a vivere un po' di rinunce; il punto è l'entità di tali rinunce, e quanto esse siano (o diventino) tollerabili o meno.
    Io mi sono ragionevolmente convinto che non potrò mai vivere come gli altri, però non ho perso le speranze di trovare un mio equilibrio.

(10 caratteri)
Vecchio 26-10-2010, 16:37   #18
Esperto
L'avatar di Who_by_fire
 

Attualmente sono in una fase di stasi psicologica e pratica.

Sto cominciando a cogliere i frutti di una certa parziale vittoria sulla timidezza avvenuta negli ultimi anni, ma non ho ancora sviluppato le competenze sociali che mi possano permettere di nuotare a stile libero nel mare del mondo sociale adulto.

Mi sono convinto che non sarò mai "normale". Sto lottando per capire quali siano i confini (sociali, lavorativi, sentimentali...) in cui sarò per sempre relegato e a cui mi dovrò adattare e accontentare, e quali siano invece degli ostacoli superabili e delle ambizioni ragionevoli. Ma, appunto, questo stato di stasi al limite del patologico non mi permette di avanzare concretamente in tal direzione.

(Moon, tu credo sei più "avanti" di me nel percorso "Capiamo i nostri limiti" perché almeno dal punto di vista lavorativo sei da tempo in una situazione stabile e che ti va moderatamente bene).

Mi sento assediato su più fronti... e al contempo è come se stessi osservando l'assedio (l'assedio alla mia roccaforte) da lontano e con apparente distacco.
Vecchio 26-10-2010, 17:05   #19
Esperto
L'avatar di EdgarAllanPoe
 

ho l'impressione che il fobico, a parte i casi disperati e quelli intermedi, potrebbe fare grandi cose nella vita, per il fatto che temendo estremamente il giudizio negativo, tende costantemente a migliorarsi e a perfezionarsi, basti vedere come scrivono alcuni in questo forum, in particolari i laureati..
Vecchio 26-10-2010, 17:14   #20
Esperto
L'avatar di Rocky Balboa
 

come dicevo in un altro thread, mi sento come una persona che sta cercando di fare di tutto per cambiare la propria vita e che nonostante le difficolta e le delusioni, continuerà a provarci... anche a costo di prendere mazzate varie.

sono appena all'inizio di un percorso lungo e difficile, spero di avere una certa continuità, cosa che mi è sempre mancata, vorrei solo essere meno emotivo e più lucido per seguire quella strada.

Ultima modifica di Rocky Balboa; 26-10-2010 a 19:04.
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