Quote:
Originariamente inviata da Levin
Infatti non ho mai detto che tutti sono oggettivamente uguali, mi interrogavo su quanto sono reali queste caratteristiche negative che ci si attribuisce o quanto in realtà sono solo percepite o comunque sovrastimate.
Se ho capito bene la tua posizione, tu tendi a trovare una spiegazione oggettiva dietro alle problematiche psicologiche.
|
Certe volte mi è sembrato di creare una sorta di "scusa ansiosa" per proteggere l'autostima quando in realtà avevo dei buchi o di conoscenza o di preparazione o di consapevolezza.
E se l'ansia fosse un meccanismo di difesa per potersi dire da soli "io in realtà sono bravo e valgo quanto tutti gli altri o magari anche di più, potrei ottenere questo e quell'altro se solo...Ma c'è l'ansia che mi impedisce di dimostrarlo!".
Da ansioso sono passato ad essere più depresso negli ultimi anni. Per questo penso che il problema non sia soltanto questo in molti casi.
Togliere questa cosa senza di pari passo creare altro forse non rappresenta l'idea migliore, si passa dalla padella nella brace.
Meglio sopravvalutarsi in qualsiasi senso, anche grazie ad una malattia o un ostacolo immaginario, che scoprire effettivamente di essere degli inetti per il mondo circostante o di occupare e poter occupare una posizione nel mondo che per te risulta insignificante perché in realtà l'ostacolo non c'era e non c'è mai stato.
Fantozzi spera che lo psichiatra-psicoanalista gli dica che è malato, che c'è un ostacolo che gli impedisce di dimostrare quanto vale in realtà per gli altri, invece questo cinicamente gli dice la verità, la sua vita è questa, questo vale nel mondo sociale, questo può ottenere, non c'è nessun ostacolo interno, che si adatti.
E' cattivissima quella scena.
Che cura cercare rappresenta un problema per me, è chiaro che sia lo psichiatra cinico che ti dice senza mezzi termini il posto che puoi occupare in questo mondo che quello fantasioso che ti convince che puoi essere quel che desideri sono inutili, ci vuole qualcosa di veramente rivoluzionario.
Sento che gli ostacoli ci sono, ma sono di altra natura rispetto a quelli che vengono costruiti all'interno di certe narrazioni, togliere un finto ostacolo non mi rende poi più libero.
E' come se mi volessero curare da malattie e disagi praticamente inventati e venga ignorato del tutto il vero nocciolo della questione.
Fantozzi ha bisogno di qualcosa, ma non ha bisogno né del tizio in ospedale che gli dice di accettare tutto, né probabilmente di uno psichiatra che gli racconti che ha i complessi e tolti questi poi spariranno i problemi con la famiglia, con la figlia brutta, con i direttori corrotti e così via.