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		|  18-02-2012, 13:24 | #1 |  
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			Il primo romanzo che ho letto per intero è stato I tre moschettieri  di Dumas, che scelsi dalla mia "vasta" biblioteca dell'epoca: avevo 9-10 anni e ricordo che in quella torrida estate mio padre mi disse che dovevo assolutamente leggere un libro da cima a fondo...scelsi dunque la celeberrima fatica di Dumas, accorgendomi con enorme delusione che differiva in molti punti dal cartone animato    (in realtà era l'anime a discostarsi parecchio dal romanzo). 
Poi venne il periodo delle medie in cui l'insegnante di italiano ci "commissionava" mensilmente la lettura di un libro nonché la stesura di un tema sull'opera: il più delle volte mi limitavo alle prime pagine, cercando di reperire informazioni qua e là (ricordo che si era ancora in un'era pre-internettiana). Due testi però fecero eccezione: il primo apparteneva a Mark Twain ma non ricordo esattamente quale (credo comunque Vita sul Missisipi ) mentre il secondo era Come ammazzare la moglie senza un perché  di Amurri.  
Venne poi il liceo e con esso la solita tiritera dei libri da leggere e del relativo tema da svolgere: qui, considerato anche il "setting" più serio e impegnativo, non si poteva certo bluffare come alla scuola dell'obbligo (considerate anche il mio background di provenienza, ovvero un asfittico paesino del nord-ovest, privo del benché minimo stimolo culturale e aggregativo...purtroppo non sono nato nella nobile emilia-romagna   ). Ma a parte i testi imposti e alla a tanta cattiva letteratura™ imposta dai vetusti programmi ministeriali, cominciai a muovere i primi passi e le prime scelte in maniera autonoma. Complice fu il mio migliore amico dell'epoca (l'unico a dire il vero) che, da gran lettore, ogni tanto mi prestava una delle sue ultime scoperte: la prima fu Sognavo di essere Bukowski  di Gino Armuzzi (ottimo per un adolescente alle prime armi con la letteratura di genere) a cui fece seguito l'ignobile opera prima di Enrico Brizzi (che lessi, a dire il vero, prima della sua "assunzione" a best-seller) e poche altre. Il primo autore a cui mi appassionai realmente fu Philip Dick, intorno ai 18 anni. Dopo di lui ne arrivarono molti altri: dapprima sempre su coordinate analoghe (sci-fi con risvolti politico-filosofici), quindi via libera ai vari Vonnegut, Ballard, Pynchon, De Lillo ecc. poi mi diressi verso la famiglia ebraico-newyorkese, adottando come padri spirituali il buon Philip Roth e Jonhatan Lethem dopodiché, stanco di una visione eccessivamente americanocentrica, mi diressi alla riscoperta delle radici della grande madre russia    e diedi fondo a (quasi) tutta la bibliografia dostevskjiana...non prima di ritornare all'altra sponda dell'oceano buttandomi su Paul Auster e ritornando quindi sull'ebraico-newyorkesità. In mezzo a questi ovviamente ce ne sono numerosissimi altri, fatto sta che da quasi cinque anni ormai, non leggo più narrativa ma solo saggistica. Sono dunque alla ricerca di consigli per ricominciare...
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		|  18-02-2012, 13:28 | #2 |  
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					Originariamente inviata da muttley  Sono dunque alla ricerca di consigli per ricominciare... |    |  
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		|  18-02-2012, 13:29 | #3 |  
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			Ricominciare a leggere, non ricominciare a leggere libri già letti...pardon, imposti    |  
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		|  18-02-2012, 13:31 | #4 |  
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					Originariamente inviata da muttley  Ricominciare a leggere, non ricominciare a leggere libri già letti...pardon, imposti   |  Eh, appunto, si tratta di leggerli con altra ottica, con volontà di seguire i passi del Maestro e addentrarsi nelle profondità del Mistero    
E poi non credo tu l'abbia letta tutta    |  
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		|  18-02-2012, 13:34 | #5 |  
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			Molto meglio il Paradise Lost  di John Milton    |  
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		|  18-02-2012, 13:39 | #6 |  
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			Pallido epigono della Perfezione    |  
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		|  18-02-2012, 13:41 | #7 |  
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			Allievo che supera il maestro
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		|  18-02-2012, 13:49 | #8 |  
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			Non gli si avvicina neanche al ginocchio    |  
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		|  18-02-2012, 13:54 | #9 |  
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			Dimentichi ogni volta di scrivere imho  vicino ad ogni tua valutazione musical/letteraria    |  
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		|  18-02-2012, 13:58 | #10 |  
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					Originariamente inviata da muttley  Molto meglio il Paradise Lost  di John Milton   |       |  
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		|  18-02-2012, 14:06 | #11 |  
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					Originariamente inviata da muttley  Dimentichi ogni volta di scrivere imho  vicino ad ogni tua valutazione musical/letteraria   |  Strano, ho notato la stessa dimenticanza nei tuoi post, tipo quando poco fa scrivevi la boiat... ehm la tua opinione su Milton che ha superato Dante    |  
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		|  18-02-2012, 14:14 | #12 |  
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					Originariamente inviata da Bourée  Io sto leggendo "Il tamburo di latta" di G. Grass. Non so se può essere una idea... A Philip K. Dick, al contrario di te, sono arrivata solo di recente. Devo dire che La svastica nel Sole mi ha affascinata parecchio, però. Non ho una vera e proprio evoluzione letteraria (piuttosto un andamento oscillatorio). Cambio continuamente genere: dal saggio storico, al fumetto, al romanzo, etc...
 |  Ho letto Il tamburo di latta  un bel po' di anni or sono ed è rimasto fra i libri che più apprezzo. Quanto al resto, devo dire che abbiamo gusti simili in fatto di letteratura signorina, l'ha notato anche lei?    |  
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		|  18-02-2012, 14:28 | #13 |  
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			Ho cominciato con Topolino fiono ad arrivare a Thoreau.
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		|  18-02-2012, 14:59 | #14 |  
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			Da bambino Topolino & derivati vari, e i vari romanzi d'avventura tipo Robinson Crusoe, Zanna Bianca, 20000 leghe sotto i mari, e altri che nemmeno ricordo.
 Poi alle medie e al liceo quelli proposti dai vari professori, specialmente del XIX secolo tra cui diversi romanzi d'appendice francesi.
 
 Per conto mio diversi libri di fantascienza, che ora non mi appassiona più, ed ogni tanto scelgo dei libri a casaccio che ho in casa, non ne compro mai (anche a causa della FS), alcuni di Paolo Villaggio.
 Faccio fatica a leggere in questi ultimi anni a causa degli studi universitari, quindi per lunghi periodi ho abbandonato la lettura come hobby, e credo che fino alla fine dell'università non riuscirò a leggere nulla di impegnativo e nessun "mattone", a questi dedicherò tempo quando mi sarò laureato (se ce la farò) e sarò dunque un disoccupato.
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		|  18-02-2012, 20:19 | #15 |  
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			io sto passando dai libri alle riviste    |  
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		|  18-02-2012, 22:00 | #16 |  
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			Ho cominciato a leggere con una certa costanza sui libretti della collana il Fantastico Economico Classico, nessuno conosce?, quei libretti bianchi col cerchietto rosso, costavano mille lire o millecinque. E quindi vai con Robert Howard, Burroughs, Lovecraft,Van Vogt.   Talvolta mi chiedo se mi abbiano influenzato quelle letture fatte ai tempi delle medie. Poi King, Cussler perfino. Poi devo ringraziare il mio prof di italiano delle superiori, mi ha fatto conoscere Svevo (  ), Bassani, Moravia. Poi ho avuto il periodo ribelle: Salinger,De Carlo,Kerouac.Poi Kafka,Dosto, Gadda,Borges etc...etc... ah pure io ho letto paradiso perduto.
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		|  18-02-2012, 22:53 | #17 |  
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			Credo di aver cominciato con alcuni classici per bambini (I ragazzi della via Pál, Ventimila leghe sotto i mari, L'isola del tesoro...). Poi mi ricordo che tra medie e superiori ero diventato un malato di Clive Cussler. Con l'università invece è iniziato il periodo sci-fi, più precisamente Asimov. Poi, preso dagli studi, ho un po' allentato. Attualmente sto leggendo la Torre Nera di King.
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		|  19-02-2012, 00:48 | #18 |  
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					Originariamente inviata da Bourée  Temo che il mio gusto letterario possa essere simile a quello di diverse persone... non avendone uno ben delineato! Il tamburo di latta è una lettura complessa (soprattutto per lo stile). Allora, suggerisco la penultima lettura: Il libro degli snob di Thackeray. Oppure potresti leggere al posto mio "della roba" e mi mandi un resoconto alla fine... |  Dicevo signora che letture simili probabilmente preludono a similarità caratteriali    |  
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		|  19-02-2012, 01:29 | #19 |  
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			Ma sto topic l'hai aperto per broccolare, mutt?    |  
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		|  19-02-2012, 01:34 | #20 |  
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			No, sono sinceramente interessato a conoscere le vostre vicissitudini letterarie nel tempo, davvero    |  
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