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Vecchio 02-10-2017, 22:59   #1
Intermedio
L'avatar di Tristezz
 

secondo le statistiche la depressione è in espansione in tutto il mondo, causa del male dilagante è sicuramente la tecnologia che ci sbatte in faccia vite false e all'apparenza migliori della nostra causando inevitabilmente tristezza,malattie e infelicità

alcuni esempi concreti del male che la società moderna ci infligge quotidianamente:

-la vita dei gatti
-competizione
-teoria del non-stare fermi
-essere figli

molti di noi hanno gatti in casa, nessuno ha un gatto depresso se gli viene garantito cibo, acqua e la libertà. questo perché il gatto non si pone domande, non tortura la propria mente con quesiti esistenziali a cui non può dare una risposta. questo accade presumibilmente in ogni animale e essere vivente, ma l'esempio del gatto è l'ideale perché sotto i nostri occhi quotidianamente

il gatto passa ore a dormire (noi non dormiamo abbastanza tranne i disoccupati(spesso nemmeno loro perché si disperano nel letto e molti sono insonni sentendosi falliti(cosa sbagliatissima)) e altre minoranze (persone molto ricche e altri casi isolati)

l'unica preoccupazione del gatto e degli altri animali è procurarsi il cibo, curare i figli nutrendoli e proteggendoli
l'uomo invece ha ampliato la propria vita con moltitudini di attività più o meno utili che ne riempiono le giornate non dovendosi preoccupare costantemente dei bisogni primari ( piramide di maslow)

da questa considerazione mi collego all'esempio più recente di vita simil-animale di cui ho letto, nelle tribù degli indiani d'america spesso ci si siede per riposarsi fissando il paesaggio senza far nulla, cosa impensabile e che nessuno di noi apparentemente sano mentalmente penserebbe di fare, personalmente non riuscirei a resistere più di qualche minuto, questo perché abbiamo il costante bisogno di essere attivi, migliorarci e produrre. la mente non è piu abituata a riposarsi, invece nel regno animale tutti si siedono a farlo ( e chi ha la depressione? noi umani e fobici o i gatti?)

altro punto a cui ho accennato è la disoccupazione che affligge molti fobici che, meno dotati di skill sociali, faticano ad inserirsi nella società per timidezza e altri fattori. siamo convinti (chi più chi meno) che un lavoro ci garantirebbe stabilità e per molti averne uno nella società odierna è sintomo di vanto e senza la tua dose di produttività hai lo stesso valore dell'accattona zingara al semaforo. idea sbagliatissima perché il lavoro provoca stress e insoddisfazioni, economicamente siamo perennemente insoddisfatti e i bisogni materiali si susseguono senza mai finire. molti di voi ambiscono all'integrazione nella società, questo per una persona normale comporta sacrifici sia economici (frequentare i locali, avere un auto, vestirsi bene, pagare la cena al ristorante.........) e per un fobico è amplificato dalle difficoltà quotidiane nelle interazioni necessarie, a rafforzare l'idea è stata claire che nel topic "a cosa è servito?" descrive la propria esperienza di vita normale e i difetti di essa

ci hanno messo al mondo e da lì è stato un susseguirsi in negativo (devi andare a scuola, devi trovare un lavoro....). mentre da piccoli venivamo trattati bene con il passare del tempo le nostre madri hanno iniziato a trattarci sempre peggio, hanno iniziato a metterci in competizione con fratelli, cugini, compagni di scuola e altri coetanei. è innegabile che sia stato un errore da parte loro farci nascere in queste condizioni (se siamo fobici a maggior ragione perché la fobicità è scaturita da loro mancanze nell'educazione e nella preparazione alla vita adulta). molti genitori si lamentano dei figli (soprattutto nella fascia dai 12 ai 20 anni) che non aiutano in casa, insoddisfatti del rendimento scolastico, insoddisfatti della nostra vita sociale (soprattutto i genitori dei reclusi di fs.com che sono al corrente della situazione dei figli isolati) quando l'errore è stato causato dalle loro mancanze e sono stati i primi ad aver fallito nella concezione odierna di successo nella vita. ci hanno fatto nascere in posto brutto (alcuni sono anche in condizioni economiche precarie e figliano) convinti che tutto sarebbe andato nella giusta direzione e che sarebbero stati felici mentre non è accaduto (disoccupazione, litigi { spesso dovuti alla troppa pressione della società moderna} insoddisfazione per i troppi impegni di cui non possono fare a meno e che hanno ricercato loro, la colpa ovviamente ricade su di noi che non contribuiamo ai bisogni della famiglia, come se fossimo stati noi a voler vivere in questo pattumaio)

un'ultima considerazione va fatta sui rapporti sentimentali, forse meglio trattati in altri forum, io penso che siamo inadatti totalmente a quel settore dunque sia meglio rimanerne fuori totalmente e osservare passivi, da esso si ricava solo problemi psicologici, problemi economici, topic di lagne su questa e su quella ragazza e altri fattori negativi: non siamo predisposti ad accoppiarci, è meglio occupare la mente con altri pensieri e il tempo libero con hobby che ci appaghino

tutto è stato esposto in maniera superficiale e sono solo accenni, non avendo io le capacità necessarie per andare più a fondo
mi scuso per la confusione nell'ordine delle teorie e l'uso delle parentesi

Ultima modifica di Tristezz; 15-03-2018 a 01:28.
Ringraziamenti da
Cris96 (03-10-2017)
Vecchio 02-10-2017, 23:22   #2
Esperto
L'avatar di Zenfone2
 

mrnichilista è quello youtuber cialtrone?
Vecchio 02-10-2017, 23:33   #3
Esperto
L'avatar di Jacksparrow
 

Pure gli animali se perdono la libertà sono come topi in gabbia e sclerano.
Quanto alla infelicità cronica e non passeggera, direi che non siamo tarati per una vita sociale altamente competitiva.
Non manca la voglia di lavorare ma confrontarsi con persone che spesso ci vedono come alieni.
Non riusciamo a realizzarci perché abbiamo troppi blocchi mentali e non siamo abbastanza bastardi per pestare i piedi altrui.
Ringraziamenti da
cancellato19125 (03-10-2017), Vale90 (03-10-2017)
Vecchio 03-10-2017, 05:29   #4
Banned
 

society
Vecchio 03-10-2017, 08:09   #5
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

L'analisi grosso modo è anche corretta, quel che manca è una soluzione secondo me. Questo modo di vivere lo stesso poi non funziona perché mancheranno le relazioni con l'altro sesso e diverse altre cose.
I gatti si riproducono comunque (e quindi con l'altro sesso si relazionano), se si accontentassero tutti di occuparsi degli hobby si sarebbero già estinti da un bel po'.

Di sicuro così bene non si vive, ma mancano proprio modelli adatti a noi per poter sopravvivere in questo contesto e star bene. Se non a noi (non voglio parlare di altre persone, io che ne so degli altri), a me di sicuro manca questo modello.

Quando poi una persona osserva chi gli sta intorno riuscire ad avere donne, relazioni, indipendenza economica e cose del genere, gli finiranno col mancare queste cose.

Riuscire a vivere bene e trovare una forma di equilibrio tra stress, malanni, costi e soddisfazione è un problema che forse per molti risulta irrisolvibile in certi contesti e con un certo tipo di temperamento.

Ultima modifica di XL; 03-10-2017 a 08:23.
Vecchio 03-10-2017, 09:40   #6
Esperto
L'avatar di Oblomov
 

difficile sapere quello che pensa un gatto, dal momento che non abbiamo un linguaggio comune per comprenderlo. possiamo solo dedurre dal suo comportamento i suoi stati emotivi (paura, benessere, fame, etc.)
Si può presumere che abbia immagini mentali come le nostre, è molto probabile che faccia dei sogni, visto che studi hanno dimostrato che ha i movimenti degli occhi e tracce encefalografiche simili alle nostre. per quello che ne posso sapere il mio gatto potrebbe anche farsi pipponi esistenzialistici mentre è li tranquillo che fissa il muro....
Vecchio 23-11-2017, 04:26   #7
Banned
 

Prima di tutto gli animali (tranne qualche specie di mammifero evoluto come il bonobo) non hanno coscienza, intensa proprio come l'essere consapevoli di esserci e occupare uno spazio fisico in un determinato luogo. Prova a mettere un cane o una gatto davanti allo specchio e dimmi se ha coscienza di sè.
In secondo luogo, gli animali non hanno la percezione del tempo che passa, tantomeno della morte (non sanno di dover morire, sempre per la questione dell'incapacità di misurare il tempo in relazione alla velocità con cui si susseguono gli eventi). Insomma, va bene amare gli animali (io sono il primo a farlo), ma questo volerli umanizzare a tutti i costi francamente mi sembra ridicolo.
Il cervello umano è milioni di volte più complesso, basti pensare che è riuscito ad articolare un linguaggio così complesso per comunicare, come lo si può equiparare a quello di un gatto? Siamo seri, su...
Vecchio 23-11-2017, 04:49   #8
Intermedio
L'avatar di Harakiri
 

io mi vedo come quella specie di animale che alla fine a causa di fattori quindi sociali climatici ambientali finirà con l'estinguersi ma alla fine vale per tutti cioè un pò come i dinosauri di grande taglia che poi alla fine si sono estinti lasciando spazio a coloro che riuscivano a volare.. c'è quelli che hanno potuto spiccare il volo si sono salvati per il momento mentre i primi no cioè è il corso della natura quindi secondo me è un pò il ciclo della vita, ecco perchè alcuni nascono con certe malattie e altre no cioè non è che possiamo vivere tutti e procreare qualcuno dovrà pur lasciare spazio all'altro cioè io più ci penso più rivedo similitudini fra noi e il mondo animale a livello di adattamento e voglia di sopravvivere.. i più deboli fra di loro si estinguono e anche fra di noi chi non riesce ad adattarsi finisce con il non dare vita ad una nuova progenie e quindi ad estinguersi.. è la vita, la causa della mia infelicità è la vita, ci devono essere persone come me per poterci essere quelle che riescono a farcela o non ci sarebbe equilibrio e non ci sarebbe la distinzione fra chi ce la fa e chi non ce la fa oltre il sovraffollamento mondiale che già è presente su questo pianeta
Vecchio 23-11-2017, 08:18   #9
Principiante
 

Quote:
Originariamente inviata da Harakiri Visualizza il messaggio
è la vita, la causa della mia infelicità è la vita, ci devono essere persone come me per poterci essere quelle che riescono a farcela o non ci sarebbe equilibrio e non ci sarebbe la distinzione fra chi ce la fa e chi non ce la fa oltre il sovraffollamento mondiale che già è presente su questo pianeta
Stesso pensiero che a volte riesce a consolarmi, aggiungendo che io non riuscirei a godermi nulla in una vita normale per incapacità e perché sono portato a proiettarmi in dimensioni idealizzanti, quindi è come se ci fosse un ordine perverso del mondo, perverso ma sempre ordine.
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