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15-02-2025, 15:35
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#21
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 8,221
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Hai trovato, che so, qualcuno che ti piacesse davvero e non ti comunicasse "guarda se non fai questo e quell'altro la relazione finisce" o iniziasse a lamentarsi di te?
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Eh, a volte il rifiuto è persino più subdolo.
Credo che molti problemi nascano dalla mancanza di un terreno comune. Più ti allontani dal modo di vivere "medio", più diventa difficile creare legami duraturi.
Penso, a una vita fatta di piccole certezze: una famiglia tranquilla, un percorso di studi lineare, un lavoro stabile, qualche buon amico, una relazione sentimentale (presente o passata), la salute, le gite fuori porta. La classica uscita del sabato sera, la pizza con gli amici, un concerto, gli acquisti.
A volte alcuni di questi tasselli non sono presenti. In certi casi i pezzi mancanti sono troppi e il puzzle si trasforma in un colabrodo.
Gli altri parlano delle loro vacanze, tu non hai nulla da raccontare e puoi incassare soltanto delle battute sul fatto che non esci mai. La tua famiglia è un ricordo lontano, o un campo minato, e la gente non capisce perché le feste ti mettono a dura prova.
E così via, gli esempi si sprecano.
Dopo un po', la differenza diventa palese. Sei come un pesce fuor d'acqua e devi trovare un modo per sopravvivere senza peggiorare la situazione. Non puoi condividere le tue esperienze, a meno di non voler sentirti ancora più sola e incompresa.
E allora impari a dosarti, a restare in superficie, a osservare il mondo dalla tua posizione defilata. È triste e ingiusto, ma i muri da scalare sono troppo alti, e spesso le acrobazie non bastano per superarli.
Nelle esistenze "convenzionali", non c'è bisogno di fare chissà quali giri tortuosi per trovare un paio di amici.
Però non è colpa nostra.. è semplicemente capitato così.
La vita è molto random, casuale e ne sono sempre più convinta.
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Ultima modifica di Xchénnpossoreg?; 15-02-2025 a 15:40.
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15-02-2025, 18:45
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#22
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Intermedio
Qui dal: Jan 2025
Messaggi: 122
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Io ho imparato a stare solo ,meglio solo
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15-02-2025, 20:11
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#23
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,287
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Quote:
Originariamente inviata da Xchénnpossoreg?
Gli altri parlano delle loro vacanze, tu non hai nulla da raccontare e puoi incassare soltanto delle battute sul fatto che non esci mai. La tua famiglia è un ricordo lontano, o un campo minato, e la gente non capisce perché le feste ti mettono a dura prova.
E così via, gli esempi si sprecano.
Dopo un po', la differenza diventa palese. Sei come un pesce fuor d'acqua e devi trovare un modo per sopravvivere senza peggiorare la situazione. Non puoi condividere le tue esperienze, a meno di non voler sentirti ancora più sola e incompresa.
E allora impari a dosarti, a restare in superficie, a osservare il mondo dalla tua posizione defilata. È triste e ingiusto, ma i muri da scalare sono troppo alti, e spesso le acrobazie non bastano per superarli.
Nelle esistenze "convenzionali", non c'è bisogno di fare chissà quali giri tortuosi per trovare un paio di amici.
Però non è colpa nostra.. è semplicemente capitato così.
La vita è molto random, casuale e ne sono sempre più convinta.
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Ma io anche a questo livello di descrizione non mi trovo, perché non è che ho da incassare che un altro parla delle vacanze, a me di non averle fatte le vacanze non me ne frega quasi niente, a me sembra che è l'altro che vuole piazzarmi a forza in questa posizione, io con un altro che fa vacanze ci starei volentieri, basta che non rompe i coglioni a me che devo farle anche io se no non vado bene! Per questo io non riesco a condividere niente nemmeno tra le persone che sulla carta sono come me, vogliono diventare pure queste come questi altri e pensano che io a monte ci diventerei volentieri così.
A me quello che infastidisce è che questa cosa poi la proiettano su di me supponendo che a me manchino queste cose quando a me non è la vacanza a mancarmi, per me si potrebbe andare tranquillamente in una bettola, son loro che non ci vogliono andare nella bettola, e poi dicono a me che io voglio far vacanze o andare in posti di lusso quando a me quello che manca è la compagnia di certe persone, non i posti che queste vogliono frequentare.
Se voglio stare con una donna che mi piace e questa vuole per regalo il rolex il problema qua non è che sono io a volere rolex e roba simile, io vorrei la donna, quella donna, ma per avere questa devo procurarmi quest'altra roba odiosa qua!
Questa cosa io cerco di comunicarla a tutti gli strizzacervelli di merda in circolazione in tutte le salse, ma pare che o sono cretini o fanno finta di non capire quello che comunico! Se a me manca un abbraccio o il contatto fisico mi manca questo non tutto lo stile di vita di merda per arrivare ad averlo, sono due cose distinte oggettivamente, sono distinte e le sovrappongono supponendo che io sto male a non fare quelle cose quando è vero il contrario. Siccome sono appiccicate per svariate ragioni io bene non posso stare e basta, tutto il resto son discorsi inutili, gli unici discorsi utili sarebbero quelli che dimostrano che appiccicate queste cose non lo sono, ma la maggior parte di questi discorsi mi sembrano boiate, infatti poi gira e rigira la frittata tentano di convincerti a fare quel che avevi già chiarito che non volevi fare!
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Ultima modifica di XL; 15-02-2025 a 20:21.
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15-02-2025, 20:19
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#24
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Esperto
Qui dal: Aug 2022
Messaggi: 4,615
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Capisco le lamentele e gli sfoghi, però ogni tanto viene spontaneo chiedermi:
- vorrei capire di cosa esattamente vorrebbero parlare i fobici quando sono in compagnia?
- facendola semplicistica al massimo, non occorre andare da psicologi per rendersi conto che le conoscenze (e spesso famiglia&parenti) intorno a noi non sono quelle che desideriamo aka ci fanno stare bene
Mi piacerebbe capire quanta auto-critica facciano i Fobici al di là delle lamentele e sfoghi che io apprezzo e sostengo sempre. Oltre allo sperpero del danaro.
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Ultima modifica di cuginosmorfio; 15-02-2025 a 20:23.
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15-02-2025, 20:22
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#25
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Esperto
Qui dal: Feb 2023
Ubicazione: veGano
Messaggi: 2,491
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Amen1
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15-02-2025, 20:26
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#26
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,287
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Quote:
Originariamente inviata da cuginosmorfio
Capisco le lamentele e gli sfoghi, però ogni tanto viene spontaneo chiedermi:
- vorrei capire di cosa esattamente vorrebbero parlare i fobici quando sono in compagnia?
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Anche nulla, ma perché non si può?
Anche questo è un modo di ragionare convenzionale in cui io non riesco a ritrovarmici per niente!
Un'altra persona si sente a disagio che non si parla e lo trasmette a me, e poi comunica a me che sono io a sentirmi a disagio se non si spiccica parola?
Se io stavo tranquillo che si passeggiava senza dire niente e l'altro attacca "ma com'è che stai sempre zitto" stizzito e roba simile non mi venga a dire che sono io che in partenza mi sono sentito a disagio perché è una puttanata.
Tu altro, vuoi parlare? E parla... Ti ho messo la museruola? Ma non rompere i coglioni a me che devo farlo se no non vado bene! Per questo dico che vogliono che tu condividi questa spinta quando tu a monte non la condividi.
Io poi non sto bene a non parlare e a stare in silenzio con un'altra persona? No, inizio a non stare bene quando percepisco l'insofferenza dell'altro sia nei confronti dei miei silenzi che di quello di cui mi va di parlare. Proiettano su di me questo giudizio contro di me quando è partito da loro!
Anche la psicoterapeuta mi diceva che era noioso quello di cui parlavo, ma dillo che ti annoi tu, sei tu ad annoiarti con me e poi dici che sono io che penso in sé di essere noioso producendo in te questa cosa, quando questa cosa è partita a rigore di logica da te!
A me è proprio questo che dà fastidio.
Io comunque alla base vorrei solo condividere questa cosa, ma non si può farlo con nessuno perché già si suppone a monte che uno debba autocriticarsi e basta, io vorrei solo un interlocutore che stia davvero dalla MIA PARTE, questo vorrei, punto. Non risolvere le cose a CAZZI di un altro che a me poi comunque non sta bene.
Questa cosa io la posso ripetere all'infinito non arriva mai nel cazzo di cervello di nessuno, vogliono riformularla sempre in termini di domanda di cambiare X e Y quando io non ho chiesto nulla del genere ho comunicato un'insofferenza per una situazione e basta. A me il fatto che si traduca quel che dico in tutt'altro quando non l'ho detto mi ha sempre infastidito.
Se uno strizzacervelli volesse capirmi, dovrebbe mettere in conto che non sono là da lui per fare quel che desidera perché condividere davvero il mio punto di vista potrebbe significare andar contro quel che lui e tutta la sua razza desidera in termini di sanità mentale. Sono là perché non ho trovato alcuna cazzo di comprensione in nessun posto e facendo quel che fanno io non la posso trovare manco là.
Io sono convinto che nessuno vuole davvero capirmi, resto solo contro il resto, questa posizione ho compreso che è non condivisibile. E' inutile parlare di quel che a me manca se si prate dal presupposto che a me non dovrebbe mancare per partito preso. Quando mi chiedono cosa mi manca e so dove vogliono andare a parare con queste domande, disinteressandosi davvero di quello che ho comunicato esplicitamente, li prenderei a calci nel culo. Se mi volessero ascoltare non dovrebbero presupporre che si debba andare a parare in un'autocritica e roba simile, questo dimostra che uno spazio di condivisione del mio cazzo di punto di vista nessuno me lo vuole davvero concedere.
Prima di fare qualsiasi cosa, volete capire davvero quello di cui mi lamento? Sì o No? Per me la risposta è No, perché presuppongono si possa risolvere prima ancora di aver capito io cosa vado cercando e cosa mi manca. Alla fine non è detto che debba esserci qualcosa che si può fare, che io voglia fare, o che la cosa debba essere migliorabile in qualche senso per me. Può darsi che la posizione "la vita è una merda" resta in piedi sempre, non vedo perché debba tradursi in autocritica o azione e che io sono là da loro perché voglia tradurla a forza in tal senso, sono là da loro proprio perché mi sembra che in base a quel che cerco non sia traducibile, ma non è che pretendete neghi a monte quel che cerco, dovete ascoltarmi davvero... Siete voi che sostenete si possa far qualcosa per darmi quel che voglio dall'esistenza! Non io, anzi io dico il contrario, non è che poi voi mi dite "dall'esistenza questo si può avere" e si risolve la cosa (perché che fosse limitata mi era chiaro già a me fin dall'inizio e non mi stava bene), non si risolve niente se a me non sta comunque bene!
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Ultima modifica di XL; 16-02-2025 a 17:43.
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15-02-2025, 20:38
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#27
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 14,232
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Quote:
Originariamente inviata da cuginosmorfio
Capisco le lamentele e gli sfoghi, però ogni tanto viene spontaneo chiedermi:
- vorrei capire di cosa esattamente vorrebbero parlare i fobici quando sono in compagnia?
- facendola semplicistica al massimo, non occorre andare da psicologi per rendersi conto che le conoscenze (e spesso famiglia&parenti) intorno a noi non sono quelle che desideriamo aka ci fanno stare bene
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Prendo il termine "fobici" intendendolo come "utenti del forum", visto che io non sarei sociofobico, e provo a rispondere brevemente alle due domande (so che sarà difficile essere breve):
- Quel che cerco, e che in fondo ho sempre cercato, sono persone con cui parlare dei miei interessi e delle cose che penso, e ascoltare a mia volta altrettanto dagli altri. Mi interessa più lo scambio mentale rispetto a quello emotivo (poi quest'ultimo non lo disdegno), anche se per connettermi significativamente con qualcuno ci vuole anche un'intesa che non sia solo di idee, ma di qualcosa difficile da definire: a volte lo chiamo "modalità di ragionamento", perché non è relativo ai contenuti, alle idee che si hanno, ma all'approccio rispetto alle stesse. Non saprei descriverlo, ma quando c'è lo riconosco.
- Su questo ho già accennato sopra in questo thread. Io ho costantemente cercato persone con cui intendermi, nel senso di cui sopra. Il problema è che questo accade molto raramente, e in seguito, quando comincia la conoscenza, sopravvengono altri problemi che la rendono difficile, e che di norma portano a equivoci, fraintendimenti, contrasti e, molto spesso, allontanamenti da una parte o dall'altra. È una cosa che ho sperimentato un sacco di volte. A me interesserebbe correggere quest'ultimo meccanismo, perché alla fine è questo che mi impedisce di star bene con le (poche) persone con cui potenzialmente potrei star bene. Ma è una cosa che non sono mai riuscito a fare. Le conoscenze che non mi fanno star bene invece le evito direttamente, e questo non è un problema.
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15-02-2025, 21:07
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#28
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Avanzato
Qui dal: Feb 2019
Messaggi: 373
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Quote:
Originariamente inviata da Hor
Prendo il termine "fobici" intendendolo come "utenti del forum"
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A livello sociologico è un gruppo inesistente, dietro la tastiera di un PC potrebbe esserci chiunque
Ogni tanto conviene ricordarlo
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15-02-2025, 21:32
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#29
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 8,221
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Ma io anche a questo livello di descrizione non mi trovo, perché non è che ho da incassare che un altro parla delle vacanze, a me di non averle fatte le vacanze non me ne frega quasi niente, a me sembra che è l'altro che vuole piazzarmi a forza in questa posizione, io con un altro che fa vacanze ci starei volentieri, basta che non rompe i coglioni a me che devo farle anche io se no non vado bene!
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In realtà su questo punto stiamo dicendo la stessa cosa 
E' una questione di frecciatine, battutine e, spesso, di veri e propri tentativi per farti sentire fuori posto.
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15-02-2025, 21:45
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#30
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,287
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Quote:
Originariamente inviata da Hor
quando comincia la conoscenza, sopravvengono altri problemi che la rendono difficile, e che di norma portano a equivoci, fraintendimenti, contrasti e, molto spesso, allontanamenti da una parte o dall'altra. È una cosa che ho sperimentato un sacco di volte. A me interesserebbe correggere quest'ultimo meccanismo, perché alla fine è questo che mi impedisce di star bene con le (poche) persone con cui potenzialmente potrei star bene. Ma è una cosa che non sono mai riuscito a fare. Le conoscenze che non mi fanno star bene invece le evito direttamente, e questo non è un problema.
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Ma se correggere questa cosa significa forzarti a parlare di più, chiamare più volte le persone, e fare tutta una serie di cose che non faresti volentieri, correggeresti queste cose lo stesso?
Perché spesso certe cose poi bisogna farle come il contesto oggettivo esige.
Ad esempio se prendi un animale domestico questo poi esigerà certi tipi di cure, secondo me non è così difficile individuare di quali cure necessita, il problema è mantenerle volentieri, se stesse un robot al posto tuo funzionarebbe meglio ma io non sono convinto che se funziono come un robot poi son felice di funzionare così, per me c'è un conflitto di fondo insanabile in queste situazioni, e vorrei solo che chi mi ascolta lo capisse davvero questo.
Quando si parla di correggere le cose, sfugge che la correzione ha comunque un costo emotivo che va contro di noi e può essere anche che correzioni che facciano quadrare il bilancio totale non ne esistono.
Far contente le parti sociali in conflitto in un paese è una cosa quasi impossibile, dopo un po' che ho visto l'andazzo penso che succede qualcosa di analogo nel singolo individuo, un paese per far quadrare le cose dovrebbe disporre di risorse esterne che praticamente non ha mai, quindi si arraffazzona il meno peggio, ma il meno peggio spesso lascia comunque infelici e il problema di fondo resta.
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Ultima modifica di XL; 15-02-2025 a 21:51.
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15-02-2025, 21:57
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#31
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 14,232
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Ma se correggere questa cosa significa forzarti a parlare di più, chiamare più volte le persone, e fare tutta una serie di cose che non faresti volentieri, correggeresti queste cose lo stesso?
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No, perché non è questo il mio problema nel rapportarmi agli altri.
Se con una persona mi sento forzato a interagire, mi allontano io, quella persona smetto di frequentarla.
I miei problemi sono capire come funziona la comunicazione, perché ho constatato nel tempo che parole e atteggiamenti (può essere anche un semplice sguardo) che io ho che a me sembrano normali gli altri li trovano urtanti se non offensivi, e in altri casi io trovo urtanti e faccio fatica ad accettare parole e atteggiamenti che gli altri trovano inoffensivi.
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15-02-2025, 22:06
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#32
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 8,221
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Quote:
Originariamente inviata da cuginosmorfio
- vorrei capire di cosa esattamente vorrebbero parlare i fobici quando sono in compagnia?
- facendola semplicistica al massimo, non occorre andare da psicologi per rendersi conto che le conoscenze (e spesso famiglia&parenti) intorno a noi non sono quelle che desideriamo aka ci fanno stare bene
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In realtà non ho richieste particolari, mi piace parlare di tutto. I modi, però, contano tanto. Non amo l'invadenza, le imposizioni, le frasi dette con il gusto di far sentire l'altro grande quanto una pulce. Detesto anche avere l'impressione di essere finita in una situazione a senso unico. Desidero, invece, sentirmi sicura di poter contare sull'altra persona. E non tanto per confidarmi o chissà cosa, ma solo per il senso di tranquillità che ne deriva.
Dai, non sono troppo esigente
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Ultima modifica di Xchénnpossoreg?; 15-02-2025 a 22:13.
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15-02-2025, 22:08
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#33
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Esperto
Qui dal: Jun 2020
Ubicazione: Lazio
Messaggi: 9,726
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Sinceramente se potessi tornare ai 18 anni mi butterei nella mischia e mi mangerei il mondo mettendo da parte la vergogna, cambierei moltissime cose ma ormai è tardi, i miei coetanei sono quasi tutti fidanzati/sposati/convivono.
Di me non gliene frega nulla e chi sta solo come me è diventato misantropo.
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15-02-2025, 22:27
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#34
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,287
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Quote:
Originariamente inviata da Hor
I miei problemi sono capire come funziona la comunicazione, perché ho constatato nel tempo che parole e atteggiamenti (può essere anche un semplice sguardo) che io ho che a me sembrano normali gli altri li trovano urtanti se non offensivi, e in altri casi io trovo urtanti e faccio fatica ad accettare parole e atteggiamenti che gli altri trovano inoffensivi.
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ma se sai che gli altri trovano urtante lo sguardo, che fai? Capita questa cosa... Che fai? Secondo la tua idea modificheresti volentieri il tuo sguardo, ma secondo me non è detto sia così. Anche per non fumare non è che risulta difficile capire cosa correggere, basta non aspirare il fumo, il punto è che spesso mantenere questa cosa costante non è fattibile per molte persone, ma questa difficoltà non è relativa ad un incapacità ad agire in termini di imperizia o comprensione. Correggere lo sguardo una tantum è una cosa, correggerlo sempre una cosa che secondo me non è detto si voglia fare.
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Ultima modifica di XL; 15-02-2025 a 22:35.
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15-02-2025, 22:29
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#35
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 14,232
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Quote:
Originariamente inviata da XL
ma se sai che gli altri trovano urtante lo sguardo, che fai? Capita questa cosa... Che fai? Secondo la tua idea superficiale modificheresti volentieri il tuo sguardo, ma secondo me non è detto sia così. Anche per non fumare non è che risulta difficile capire cosa correggere, basta non aspirare il fumo, il punto è che spesso mantenere questa cosa costante non è fattibile per molte persone, ma questa difficoltà non è relativa ad un incapacità ad agire in termini di imperizia o comprensione.
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Ma infatti ho scritto che finora non ci sono riuscito, ed è per questo che alla fine mi ritrovo quasi isolato.
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15-02-2025, 22:53
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#36
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 13,003
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A me quello che crea problemi, ma solo con alcune persone, non con tutte, è che non ho sempre l'umore adatto per fare battute, ridere, scherzare o parlare molto.
Non sono costante da questo punto di vista.
Ma questo non vuol dire essere tristi o depressi, la depressione e/o la tristezza sono tutta un altra cosa che non c'entra nulla, ma non tutti lo capiscono questo.
I fraintendimenti nascono appunto con quel tipo di persone che appena vedono che uno sta per i cavoli suoi fanno immediatamente l'associazione:
Non ride e scherza, è serio, sta lì per i fatti suoi = è depresso/ha qualcosa che non va.
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Ultima modifica di Nightlights; 15-02-2025 a 23:01.
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15-02-2025, 23:19
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#37
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Esperto
Qui dal: Aug 2022
Messaggi: 4,615
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Quote:
Originariamente inviata da Hor
Ma infatti ho scritto che finora non ci sono riuscito, ed è per questo che alla fine mi ritrovo quasi isolato.
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Finalmente ho capìto chi è Hor: è John Morlar
Scrittore dallo sguardo funesto
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16-02-2025, 00:57
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#38
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Intermedio
Qui dal: Feb 2025
Messaggi: 113
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Quote:
Originariamente inviata da Nightlights
A me quello che crea problemi, ma solo con alcune persone, non con tutte, è che non ho sempre l'umore adatto per fare battute, ridere, scherzare o parlare molto.
Non sono costante da questo punto di vista.
Ma questo non vuol dire essere tristi o depressi, la depressione e/o la tristezza sono tutta un altra cosa che non c'entra nulla, ma non tutti lo capiscono questo.
I fraintendimenti nascono appunto con quel tipo di persone che appena vedono che uno sta per i cavoli suoi fanno immediatamente l'associazione:
Non ride e scherza, è serio, sta lì per i fatti suoi = è depresso/ha qualcosa che non va.
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Esatto, per loro non è ammissibile che una persona possa rimanere un po' in silenzio. Bisogna sempre parlare, fare battute, magari dire anche stronzate purchè si eviti il più possibile il temuto silenzio.
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