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Vecchio 25-08-2024, 13:30   #1
Intermedio
 

Tratto dalla prefazione di un saggio del sociologo A.Ehrenberg:"...la depressione è intrinseca a una società come quella contemporanea, dove le norme della convivenza civile non sono più fondate sui concetti di colpevolezza e disciplina, ma sulla responsabilità e lo spirito d'iniziativa. In un contesto in cui l'individuo è schiacciato dalla necessità di mostrarsi sempre all'altezza, la depressione non è che la contropartita delle grandi riserve di energia che ciascuno di noi deve spendere per "diventare se stesso".
Che ne pensate?
Vecchio 25-08-2024, 13:32   #2
Esperto
L'avatar di Darby Crash
 

è scritto troppo in psicologhese. e manca una parte in un cui argomenta un po' più a fondo quel che che dice qui
Vecchio 25-08-2024, 14:00   #3
Intermedio
 

Secondo il tizio i fenomeni depressivi sono esplosi, considerando ovviamente l'evolversi delle scienze epidemiologiche e la definizione psichiatrica di ciò che è depressione, aumentandone naturalmente i casi diagnosticati, quando la gestione disciplinare sociale dei comportamenti assunti a norma, quindi punibili o premiabili, ha ceduto il passo ad una normatività che stimola parossisticamente l'iniziativa individuale, senza se e senza ma, erigendola a Valore inoppugnabile. Inoltre bisogna si diventare se stessi, ossia esplicitare le nostre potenzialità al massimo ma all'interno di sempiterne regole da non trasgredire che sono i fondamenti della società storica in cui uno vive. Come diceva Weber parlando degli artigiani o dei liberi professionisti calvinisti, loro "volevano" essere professionisti e vivere per il "lavoro" e la "prestazione", anche se per motivatavazioni soteriologiche, noi "dobbiamo esserlo, volenti o nolenti e per cause laiche. Spero di avere scritto im modo meno incasinato.
Vecchio 25-08-2024, 14:49   #4
Super Moderator
L'avatar di dystopia
 

Scritto in modo un po' pesante ma il succo si capisce.

La depressione è come una forma di resistenza interiore, che l'individuo esercita (in modo inconsapevole) quando è esposto a condizioni ostili, in contesti dove si pretendono sforzi esagerati e ci sono regole/aspettative eccessive che interferiscono con il benessere naturale.
Se ho capito bene, mi sembra che abbia molto senso.
Vecchio 25-08-2024, 15:09   #5
Esperto
L'avatar di Nightlights
 

Penso che per alcuni può essere vero ma non esiste una spiegazione universale.
La depressione può venire per tantissimi motivi che dipendono dalla storia individuale di una persona.
Può venire per il sommarsi di più eventi traumatici nello stesso periodo, oppure per un lutto, per la fine di una relazione, per la perdita di un lavoro, per la perdita di amicizie...
Ma può anche comparire dal nulla, senza che ci sia per forza un evento scatenante.
E può anche avere cause ereditarie.
Vecchio 25-08-2024, 15:28   #6
Esperto
L'avatar di cosechenonho
 

La presenza di colpevolezza e disciplina in una società invece implicherebbe la possibilità per gli individui di essere autentici (con meno sforzi)? E di essere meno depressi? Non ho capito ma è anche un passaggio estrapolato dal contesto….
Vecchio 25-08-2024, 17:43   #7
Hor
Esperto
L'avatar di Hor
 

Il mio dubbio su discorsi del genere è sempre quello: come facciamo a sapere che in passato, quando mancavano quasi o del tutto strumenti e criterî diagnostici come quelli odierni, ci fosse più o meno depressione?
Vecchio 25-08-2024, 17:51   #8
Lettore_K2
Guest
 

Ciao a tutti!
I nostri nonni e bisnonni affogavano la depressione nel vino dell'osteria dopo una giornata devastante di lavoro (spesso nei campi o nelle miniere!).
Ogni tempo ha le sue conseguenze!
Vecchio 25-08-2024, 19:27   #9
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Hor Visualizza il messaggio
Il mio dubbio su discorsi del genere è sempre quello: come facciamo a sapere che in passato, quando mancavano quasi o del tutto strumenti e criterî diagnostici come quelli odierni, ci fosse più o meno depressione?
Dipende a che passato ti riferisci: per il passato remoto, secoli fa, posso essere d'accordo, ma per il passato recente, diciamo 50 o 70 anni fa, gli strumenti c'erano gia', sebbene meno sofisticati di quelli di oggi. E questi ci dicono che le depressioni sono aumentate.

Non e' una prova ma un indizio. Senza contare che questo fenomeno accade anche in altre culture, per esempio in Cina, oggi grazie al suo tumultuoso sviluppo.

Del resto la depressione pare essere piu' una malattia legata alle civilta' sofisticate che hanno risolto il problema della sopravvivenza, difficile immaginare depressi in un'epoca in cui dovevi procurarti il cibo tutti i giorni e difenderti da potenziali nemici....
Vecchio 25-08-2024, 19:34   #10
Hor
Esperto
L'avatar di Hor
 

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Originariamente inviata da Mollusco Visualizza il messaggio
Del resto la depressione pare essere piu' una malattia legata alle civilta' sofisticate che hanno risolto il problema della sopravvivenza, difficile immaginare depressi in un'epoca in cui dovevi procurarti il cibo tutti i giorni e difenderti da potenziali nemici....
Ovviamente infelicità e depressione sono cose diverse, ma nei varî report che vengono fatti sulla felicità nei varî paesi, risulta che in genere c'è maggiore felicità dove c'è più benessere materiale, e maggiore infelicità dove c'è povertà diffusa.
Di solito in coda alla classifica c'è l'Afghanistan, paese povero e dove la cultura è ancora di tipo tradizionale, fortemente conservatrice ed estremamente distante da quella del cosiddetto Occidente moderno e sviluppato.
Allego mappa esemplificativa.

Vecchio 25-08-2024, 20:05   #11
Esperto
L'avatar di cosechenonho
 

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Originariamente inviata da Hor Visualizza il messaggio
Ovviamente infelicità e depressione sono cose diverse, ma nei varî report che vengono fatti sulla felicità nei varî paesi, risulta che in genere c'è maggiore felicità dove c'è più benessere materiale, e maggiore infelicità dove c'è povertà diffusa.
Di solito in coda alla classifica c'è l'Afghanistan, paese povero e dove la cultura è ancora di tipo tradizionale, fortemente conservatrice ed estremamente distante da quella del cosiddetto Occidente moderno e sviluppato.
Allego mappa esemplificativa.

Grazie! ��
Vecchio 25-08-2024, 20:07   #12
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Hor Visualizza il messaggio
Ovviamente infelicità e depressione sono cose diverse, ma nei varî report che vengono fatti sulla felicità nei varî paesi, risulta che in genere c'è maggiore felicità dove c'è più benessere materiale, e maggiore infelicità dove c'è povertà diffusa.
Di solito in coda alla classifica c'è l'Afghanistan, paese povero e dove la cultura è ancora di tipo tradizionale, fortemente conservatrice ed estremamente distante da quella del cosiddetto Occidente moderno e sviluppato.
Allego mappa esemplificativa.
Bene, questa mappa che tu hai pubblicato, ricalca in maniera fedele quella dei paesi sviluppati, o secondo il Pil, in particolare quello pro capite, oppure secondo altri indicatori esterni od oggettivi come l'istruzione, la sanita', l'ambiente, la cultura, i servizi e tante altre belle cose che pero' sono appunti esterne alla persona.

Se invece passiamo a considerare, almeno parzialmente, indicatori soggettivi ("sei felice tu o no?") le cose cambiano. Secondo questi parametri (Indice di felicita' del pianeta) i paesi piu' felici sono i paesi centro e sud-americani, che non sono paesi propriamente considerati invidiabili dal punto di vista delle condizioni di vita:
Immagini allegate
Tipo di file: jpg Happy_Planet.jpg‎ (22.0 KB, 4 visite)

Ultima modifica di Mollusco; 25-08-2024 a 20:17.
Vecchio 25-08-2024, 20:10   #13
Esperto
 

In questa mappa che ho citato io, i paesi del Sud America appaiono molto piu' felici di quelli del Nord America per esempio, mentre nella tua era il contrario. E molti paesi dell'Africa non sono poi cosi distanti da quelli dell'Europa. Australia e Canada sono allo stesso livello di Cina e Arabia Saudita, e anche di molti paesi africani.

Ma ci stiamo allontanando dal soggetto, infelicita' e depressione sono due cose diverse che solo parzialmente si sovrappongono. Oltretutto l'esame geografico e' diverso da quello temporale che vuole guardare al passato.

Allego link a wikipedia anche perche' la mappa e' apparsa piccola:

https://it.wikipedia.org/wiki/Indice...A0_del_pianeta

Ultima modifica di Mollusco; 25-08-2024 a 20:21.
Vecchio 25-08-2024, 20:22   #14
Hor
Esperto
L'avatar di Hor
 

Quote:
Originariamente inviata da Mollusco Visualizza il messaggio
In questa mappa che ho citato io, i paesi del Sud America appaiono piu' felici di quelli del Nord America per esempio, mentre nella tua era il contrario. E molti paesi dell'Africa non sono poi cosi distanti da quelli dell'Europa. Come vedi le cose sono piu' complesse di come sembrano.
La mappa che indichi tu si riferisce in maniera parzialmente ingannevole alla "felicità". Si chiama "Happy Planet Index", ma, come indicato anche nella pagina che hai riportato, include nel conteggio anche la cosiddetta "impronta ecologica", cioè l'impatto ambientale, e allora per forza che i paesi meno sviluppati dal punto di vista industriale hanno punteggi alti o comunque non bassi.
Vedi anche la prima frase nella sezione della critiche a questo indice: "Much criticism of the index has been due to commentators incorrectly understanding it to be a measure of personal happiness, when it is in fact a measure of the "happiness" of the planet."

La mia mappa invece misura il modo in cui le persone valutano la soddisfazione nella propria vita, e quindi penso sia ben più affidabile.
https://en.wikipedia.org/wiki/World_Happiness_Report
Vecchio 25-08-2024, 20:28   #15
Esperto
 

Si tratta comunque di cose diverse. Non si puo' basare la depressione sulla infelicita'. Una persona puo' non essere felice ma essere perfettamente attiva e funzionale. E ripeto, la ricerca in orizzontale nel presente e' molto diversa da quella temporale sul passato.
Vecchio 25-08-2024, 20:36   #16
Esperto
L'avatar di Maffo
 

Quote:
Originariamente inviata da Hor Visualizza il messaggio
Ovviamente infelicità e depressione sono cose diverse, ma nei varî report che vengono fatti sulla felicità nei varî paesi, risulta che in genere c'è maggiore felicità dove c'è più benessere materiale, e maggiore infelicità dove c'è povertà diffusa.
Di solito in coda alla classifica c'è l'Afghanistan, paese povero e dove la cultura è ancora di tipo tradizionale, fortemente conservatrice ed estremamente distante da quella del cosiddetto Occidente moderno e sviluppato.
Allego mappa esemplificativa.

Boh, i paesi più "felici" secondo questa mappa mi sembrano anche coincidere con i paesi con i tassi di suicidio più alti
Vecchio 26-08-2024, 06:38   #17
Intermedio
 

Quote:
Originariamente inviata da Hor Visualizza il messaggio
Il mio dubbio su discorsi del genere è sempre quello: come facciamo a sapere che in passato, quando mancavano quasi o del tutto strumenti e criterî diagnostici come quelli odierni, ci fosse più o meno depressione?
Dubbio più che lecito, perplime anche me.
Vecchio 26-08-2024, 06:54   #18
Intermedio
 

C'è un'altra questione che mi arrovella: il misconoscimento della "fortuna" nella ns. società a beneficio del "merito". I cambiamenti di paradigma in tal senso risalenti già all'homo faber 5/6eicentesco hanno avuto sicuramenti connotazioni positive perchè l'uomo si è liberato di molti fardelli quali il destino, la predeterminazione, l'asservirsi totalmente a poteri ritenuti tali per concessione divina etc.etc. ma io credo che oraamai siamo andati oltre ed abbiamo superato il limite di guardia e dovremmo ripensare i due termini così come ripensarci noi stessi. Solo considerando la biologia la "fortuna" inizia con il processo di meiosi ed il crossing over dei cromosomi, poi con la formazione dello zigote da parte dei gameti che possono portare materiale genetico più o meno favorevole, poi l'ambiente familiare, sociale e chi più ne ha più ne metta. Secondo me bisognerebbe ricentrare il concetto di fortuna, che non è sinonimo di destino ma una relazione di relazioni di variabili la cu quantità tende all'infinito;si parla di sistemi complessi in fisica od in ingegneria e cosa c'è di più complesso del sistema uomo? Questo porterebbe ad un ridefinizione della tanto esaltata "meritocrazia" liberista ed attenuerebbe le brutalità, tendente all'eugenetica, del cosidetto darwinismo sociale. Correggetemi pure se ho sbagliato nel descrivere certi meccanismi, purtroppo sono rimasto 'gnurante.
Vecchio 27-08-2024, 19:25   #19
Esperto
 

Non ho risposte, ma un paio di cose le voglio dire.

Che significa essere se stessi?

In che modo l'esistenza non potrebbe essere faticosa?

Rispondi a te stesso non a me, se trovi una risposta che senti veramente senza ripetere parole di altri.

La prima cosa che accade quando veniamo al mondo è uscire urlanti e sanguinanti in un luogo pieno di luce, pieno di suoni, pieno di stimoli che aggrediscono i nostri sensi.

E nostra madre soffre non meno durante il parto.

p.s. secondo me ripeti troppe formule e termini tecnici derivati da qualche libro, in questo modo rimbalzi sulla superficie vastissima della cultura umana senza poter approfondire alcunché e ciò crea una rete nella quale ti fai su da solo. E non ti fa bene, e ti confonde.

Metti troppa legna sul fuoco che invece di ardere si spegne.

Lo facevo anch'io.
Vecchio 27-08-2024, 19:42   #20
Intermedio
 

Quote:
Originariamente inviata da insiemealvento Visualizza il messaggio
Non ho risposte, ma un paio di cose le voglio dire.

Che significa essere se stessi?

In che modo l'esistenza non potrebbe essere faticosa?

Rispondi a te stesso non a me, se trovi una risposta che senti veramente senza ripetere parole di altri.

La prima cosa che accade quando veniamo al mondo è uscire urlanti e sanguinanti in un luogo pieno di luce, pieno di suoni, pieno di stimoli che aggrediscono i nostri sensi.

E nostra madre soffre non meno durante il parto.

p.s. secondo me ripeti troppe formule e termini tecnici derivati da qualche libro, in questo modo rimbalzi sulla superficie vastissima della cultura umana senza poter approfondire alcunché e ciò crea una rete nella quale ti fai su da solo. E non ti fa bene, e ti confonde.

Metti troppa legna sul fuoco che invece di ardere si spegne.

Lo facevo anch'io.
Interessante punto di vista, ti ringrazio di avermene fatto partecipe.
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