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Vecchio 01-09-2015, 14:37   #1
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Partiamo dal presupposto che la vita equivale al libero arbitrio. A pensarci bene però ciò non si realizza mai in modo assoluto; possiamo isolarci dall'influsso culturale ma rimaniamo sempre succubi dei nostri gusti (pur capendone la relatività) e bisogni. Quindi per vivere veramente bisogna negare se stessi. Insomma, non volere più niente (condizione in parte simile all'apatia degli stoici). Solo la vita in sé (lo Spirito Santo, il Pneuma, la Natura naturante,… chiamiamola come vogliamo tanto siam sempre lì) vive e un po' anche gli asceti che fuoriluogo le corrono ridicolmente dietro. Degli ottimi esempi sono santoni come http://www.affaritaliani.it/culturas...ro-alzato.html e i monaci shugendo che praticavano l'auto-mummificazione buddista. Tutto il resto e tutti gli altri si lasciano vivere. Anche i suicidi sono fuori; l'atto estremo è un'espressione deviata della volontà di potenza che ci soverchia.
Quindi, paradossalmente, chi, nel modo comune di intendere, vive passivamente, in realtà è molto più attivo di chi campa secondo il carpe diem.
Per fare anche un parallelo artistico di impronta romantica, dove il lavoro dell'artista coincide con la sua vita (o, per meglio dire, la vita), guardate la serie Non expressive painting(1985-'89) di Huang Yong Ping. Trattasi di dipinti realizzati con la disposizione di pigmenti secondo le direttive casuali di un'apposita roulette. Così, nell'atelier come nel Mondo, la causa è del tutto casuale.
Alcuni di voi potrebbero obiettare che non ho detto niente di nuovo. Altri invece non accetteranno questo modo di pensare. Io non voglio indicare una via per migliorare (in ottica occidentale laica) la nostra esistenza, anche perché non credo che questa lo sia. A scopo puramente filosofico (in senso lato), vorrei solo permettere a chiunque di avere più consapevolezza di concetti di interesse anche quotidiano quali la vita, la libertà e ciò che noi stessi siamo.

Ultima modifica di Nothing87; 01-09-2015 a 19:29.
Vecchio 01-09-2015, 14:46   #2
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Le farse possono appunto essere quantomeno divertenti, se non si equivoca continuamente prendendole per cose serie.
Vecchio 01-09-2015, 14:51   #3
Esperto
L'avatar di Dedalus
 

Se la vita fosse una farsa non ti ammazzerebbe.
Ringraziamenti da
Louise_Michel (03-09-2015)
Vecchio 01-09-2015, 15:07   #4
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Quote:
Originariamente inviata da Franz86 Visualizza il messaggio
Le farse possono appunto essere quantomeno divertenti, se non si equivoca continuamente prendendole per cose serie.
Sai, a ridere sempre si finisce col rompersi la mascella. L'epicureismo non è una soluzione.
Vecchio 02-09-2015, 17:36   #5
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Quote:
Originariamente inviata da Nothing87 Visualizza il messaggio
L'epicureismo non è una soluzione.
I concetti non sono soluzioni.
Vecchio 03-09-2015, 12:12   #6
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Franz86 Visualizza il messaggio
Le farse possono appunto essere quantomeno divertenti, se non si equivoca continuamente prendendole per cose serie.
Quote:
Originariamente inviata da Dedalus Visualizza il messaggio
Se la vita fosse una farsa non ti ammazzerebbe.
Life would be tragic if it weren't funny

(cit. Stephen Hawking)
Vecchio 03-09-2015, 12:53   #7
Esperto
L'avatar di Weltschmerz
 

Non solo non si realizza in modo assoluto (cultura, ceto sociale, ecc), ma spesso siamo guidati dal pilota automatico delle esperienze traumatiche.
Libero arbitrio STOCAZZO.
Ringraziamenti da
Dedalus (03-09-2015)
Vecchio 03-09-2015, 15:08   #8
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Quote:
Originariamente inviata da Weltschmerz Visualizza il messaggio
Non solo non si realizza in modo assoluto (cultura, ceto sociale, ecc), ma spesso siamo guidati dal pilota automatico delle esperienze traumatiche.
Senza gusti personali e bisogni fondamentali che vengono offesi non potrebbe svilupparsi nessun trauma.
Quote:
Originariamente inviata da Weltschmerz Visualizza il messaggio
STOCAZZO.
Evitabile. Non lo dico per tutelare questa mia discussione, che anzi è a solo vostro uso e consumo, ma per tutelare la sacrosanta dignità delle parolacce! Se le usiamo ogni due per tre perdono senso.
Vecchio 03-09-2015, 15:55   #9
Esperto
L'avatar di Weltschmerz
 

Quote:
Originariamente inviata da Nothing87 Visualizza il messaggio
Senza gusti personali e bisogni fondamentali che vengono offesi non potrebbe svilupparsi nessun trauma.
Dici niente, è molto facile sviluppare un trauma psicologico.
Molti vanno avanti col pilota automatico, facendo cose che non si spiegano e "si sentono bloccati".
Basta un'esperienza ingestibile.

Quote:
Originariamente inviata da Nothing87 Visualizza il messaggio
Se le usiamo ogni due per tre perdono senso.
Sai pure la media di quanto uso le parolacce?

Ultima modifica di Weltschmerz; 03-09-2015 a 15:57.
Ringraziamenti da
_Diana_ (03-09-2015)
Vecchio 03-09-2015, 19:45   #10
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Weltschmerz Visualizza il messaggio
Dici niente, è molto facile sviluppare un trauma psicologico. Molti vanno avanti col pilota automatico, facendo cose che non si spiegano e "si sentono bloccati".
Sì ma il trauma è legato ai gusti e ai bisogni che avevo già detto io. Siamo sempre lì.
Quote:
Originariamente inviata da Weltschmerz Visualizza il messaggio
Sai pure la media di quanto uso le parolacce?
Allora qua ti sei preso una licenza fuoriluogo, visto che in fin dei conti la pensiamo ugualmente sull'argomento. Beh, poco male.

Quote:
Originariamente inviata da Rage Visualizza il messaggio
scusa ma ti devo demolire il postulato di base, anche se sono pienamente d'accordo con tutto il resto che hai scritto.
il libero arbitrio non esiste perché non abbiamo possibilità di scelta.
libero arbitrio vuol dire poter fare quello che si vuole, con opzioni illimitate.
ma noi, per fare un esempio, viviamo in città e ci muoviamo su strade predefinite, puoi scegliere se andare dritto, girare a destra o a sinistra, ma non di passare dove ci sono un'infinità di palazzi che ti limitano.
Lascia perdere l'azione, Rage. Il libero arbitrio credo che sia più corretto relegarlo al livello mentale. Per fare un esempio autorevole, Sant'Agostino considera peccatore non per forza chi attua l'azione impura (magari ne è costretto) ma chi desidera compierla (anche se poi non la realizza).
Come definiresti tu la vita?
Vita= libero arbitrio è un luogo comune ma mi sembra sia la definizione più adatta in senso psicologico (più di vita= alimentarsi, riprodursi e morire che è di ambito biologico) se crediamo che tra un sasso e un uomo ci sia differenza. Io, dopo tutto ciò che ho detto su, credo che in profondo siano la stessa cosa; entrambi sono in balia delle leggi del mondo esterno e di quelle del loro mondo interno. Quindi la vita non esiste e tutti andiamo avanti a calci in culo (qui il termine colorito è necessario perché aiuta a dare enfasi al concetto importante), chi sorridendo, chi piangendo con altrettanta convinzione.
Ricapitolando, in autonomia non possiamo far niente e non possiamo desiderare niente. Però, grazie alla ragione, alla capacità di astrazione possiamo pensare di tutto e di più mettendo a nanna i nostri gusti, bisogni, influenze culturali. Penso dunque sono.

Ultima modifica di Nothing87; 04-09-2015 a 14:03.
Ringraziamenti da
cancellato16021 (03-09-2015)
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