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La farsa del vivere
Partiamo dal presupposto che la vita equivale al libero arbitrio. A pensarci bene però ciò non si realizza mai in modo assoluto; possiamo isolarci dall'influsso culturale ma rimaniamo sempre succubi dei nostri gusti (pur capendone la relatività) e bisogni. Quindi per vivere veramente bisogna negare se stessi.:sisi: Insomma, non volere più niente (condizione in parte simile all'apatia degli stoici). Solo la vita in sé (lo Spirito Santo, il Pneuma, la Natura naturante,… chiamiamola come vogliamo tanto siam sempre lì) vive e un po' anche gli asceti che fuoriluogo le corrono ridicolmente dietro. :pregare: Degli ottimi esempi sono santoni come http://www.affaritaliani.it/culturas...ro-alzato.html e i monaci shugendo che praticavano l'auto-mummificazione buddista. Tutto il resto e tutti gli altri si lasciano vivere. Anche i suicidi sono fuori; l'atto estremo è un'espressione deviata della volontà di potenza che ci soverchia.
Quindi, paradossalmente, chi, nel modo comune di intendere, vive passivamente, in realtà è molto più attivo di chi campa secondo il carpe diem. Per fare anche un parallelo artistico di impronta romantica, dove il lavoro dell'artista coincide con la sua vita (o, per meglio dire, la vita), guardate la serie Non expressive painting(1985-'89) di Huang Yong Ping. Trattasi di dipinti realizzati con la disposizione di pigmenti secondo le direttive casuali di un'apposita roulette. Così, nell'atelier come nel Mondo, la causa è del tutto casuale. Alcuni di voi potrebbero obiettare che non ho detto niente di nuovo. Altri invece non accetteranno questo modo di pensare. Io non voglio indicare una via per migliorare (in ottica occidentale laica) la nostra esistenza, anche perché non credo che questa lo sia. A scopo puramente filosofico (in senso lato), vorrei solo permettere a chiunque di avere più consapevolezza di concetti di interesse anche quotidiano quali la vita, la libertà e ciò che noi stessi siamo. ;) |
Re: La farsa del vivere
Le farse possono appunto essere quantomeno divertenti, se non si equivoca continuamente prendendole per cose serie.
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Re: La farsa del vivere
Se la vita fosse una farsa non ti ammazzerebbe.
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Re: La farsa del vivere
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Re: La farsa del vivere
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Re: La farsa del vivere
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(cit. Stephen Hawking) |
Re: La farsa del vivere
Non solo non si realizza in modo assoluto (cultura, ceto sociale, ecc), ma spesso siamo guidati dal pilota automatico delle esperienze traumatiche.
Libero arbitrio STOCAZZO. |
Re: La farsa del vivere
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Re: La farsa del vivere
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Molti vanno avanti col pilota automatico, facendo cose che non si spiegano e "si sentono bloccati". Basta un'esperienza ingestibile. Quote:
http://cdn.meme.am/instances/500x/55713759.jpg |
Re: La farsa del vivere
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Come definiresti tu la vita? Vita= libero arbitrio è un luogo comune ma mi sembra sia la definizione più adatta in senso psicologico (più di vita= alimentarsi, riprodursi e morire che è di ambito biologico) se crediamo che tra un sasso e un uomo ci sia differenza. Io, dopo tutto ciò che ho detto su, credo che in profondo siano la stessa cosa; entrambi sono in balia delle leggi del mondo esterno e di quelle del loro mondo interno. Quindi la vita non esiste e tutti andiamo avanti a calci in culo (qui il termine colorito è necessario perché aiuta a dare enfasi al concetto importante), chi sorridendo, chi piangendo con altrettanta convinzione. Ricapitolando, in autonomia non possiamo far niente e non possiamo desiderare niente. Però, grazie alla ragione, alla capacità di astrazione possiamo pensare di tutto e di più mettendo a nanna i nostri gusti, bisogni, influenze culturali. Penso dunque sono. |
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