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16-09-2020, 10:04
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#21
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Principiante
Qui dal: Aug 2020
Messaggi: 28
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Caro Alakazam..eccome se mi trovo in una situazione molto simile (se non UGUALE) alla tua.
Vivo da mesi chiusa in casa, in totale isolamento. Le uniche uscite che faccio sono per andare a trovare i miei genitori, a pranzo, ma mi sono abituata così tanto alla solitudine che ci vado malvolentieri.
Quelle poche volte che esco alla sera è per uscire con tre persone che facevano la scuola superiore con me..e ho 30 anni.
Nessun nuovo tipo di amicizia, tendo a non confidarmi molto con gli altri perchè, ogni volta che è accaduto, alla fine anche le cose più personali venivano "spettegolate".
La maggior parte della gente nuova che conosco cerco di tenerla a debita distanza, non ho voglia di investire daccapo le mie energie con persone di cui non so se posso fidarmi..e per fidarmi intendo poter parlare di come sto VERAMENTE, di quante volte pensi di farla finita senza sentirmi giudicata.
a dir la verità, non ne parlo mai con nessuno, come non parlo della mia solitudine..
Sono mesi che tengo la facciata di chi ancora lavora, in realtà sono stata "licenziata" a marzo, dopo la promessa di un contratto a tempo indeterminato.
Sto impazzendo, più sto chiusa in casa più mi cresce la rabbia e il malumore, al contempo - paradossalmente - sento il bisogno irrefrenabile di comunicare con qualcuno..
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16-09-2020, 14:21
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#22
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Esperto
Qui dal: Sep 2016
Messaggi: 2,058
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Le relazioni felici per una persona come me non esistono, avrei bisogno di stare con qualcuno, ma mi sa che questo qualcuno non esiste e se esiste è difficilissimo da trovare.
La solitudine fa male, la cattiva compagnia fa male, ci vorrebbe la buona compagnia, vero, verissimo, ma in un sistema economico basato sullo scambio questa cosa non c è sempre. Capita lo stesso col lavoro, a non fare nulla non si guadagna nulla e si sta male a fare qualcosa di detestabile si guadagna ma poi si sta male per altri motivi, ci vorrebbe un altra possibilità, ma per molti dove cazzo sarebbe quest' altra possibilità?
Un mucchio di aut aut che la realtà impone sono una merda (sono simili a quelli tipo o la borsa o la vita), qua uno ci gira intorno sempre a questa cosa, vuol fingere che c è una soluzione, ma dove sta?
Per questo poi alcune persone oscillano tra la solitudine forzata e un relazionarsi coatto con persone che non piacciono poi molto. Tutto questo poi che effetto fa? Toglie energie. Non è che puoi scegliere chi frequentare, se poi questa persona non vuole frequentarti devi ripiegare su chi vuole ed è disponibile e se a te non sta bene arriva puntuale la solita risposta: ti attacchi al cazzo.
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Tutto vero, ma questo non vale per tutti. Magari qui rappresenta la normalità, ma non è per tutti così. Soprattutto a livello sociale/relazionale, (quantomeno la percezione è che) molti non hanno non so quali problemi. Per questo vedo persone fare lavori sottopagati e pensanti ma stare bene perché l'ambiente in cui lavorano, cioè colleghi etc, gli sta bene, si trovano bene. Le stesse persone però con cui io e tu non ci troviamo bene.
Oppure hanno una "vita" (sociale) extra lavorativa: allora il lavoro diventa un mero costo per poter poi iniziare a vivere dopo, un sacrificio che si accetta volentieri. Per questo molti qui sono demotivati nel cercare o nel continuare un lavoro: se non si ha una "vita" fuori dal lavoro e il lavoro stesso fa schifo sia in termini pragmatici che come ambiente e relazioni sociali, allora si paga un costo per ottenere nulla, "solo" la sopravvivenza in termini alimentari e poco più. Che nella vita difficile di oggi potrebbe essere visto comunque come un gran traguardo, ma rimane comunque "insufficiente" per l'individuo, in termini di bisogni di base, per essere quantomeno sereni.
In fondo è una questione di numeri: se rappresenti l'individuo medio del posto dove vivi (Italia o cultura occidentale) e quindi condividi pensieri, esperienze, preferenze etc, ti troverai bene con la maggior parte delle persone, rispetto a chi si trova nella coda della distribuzione ed è...."strano": ci sono pochissime persone come lui. Come appunto capita in questo forum: tra di "noi" qui magari abbiamo molte cose in comune, ma nella realtà, nel posto in cui si vive, ognuno è isolato, non conosce persone simili.
Quote:
Originariamente inviata da Ofelia_89
Caro Alakazam..eccome se mi trovo in una situazione molto simile (se non UGUALE) alla tua.
Vivo da mesi chiusa in casa, in totale isolamento. Le uniche uscite che faccio sono per andare a trovare i miei genitori, a pranzo, ma mi sono abituata così tanto alla solitudine che ci vado malvolentieri.
Quelle poche volte che esco alla sera è per uscire con tre persone che facevano la scuola superiore con me..e ho 30 anni.
Nessun nuovo tipo di amicizia, tendo a non confidarmi molto con gli altri perchè, ogni volta che è accaduto, alla fine anche le cose più personali venivano "spettegolate".
La maggior parte della gente nuova che conosco cerco di tenerla a debita distanza, non ho voglia di investire daccapo le mie energie con persone di cui non so se posso fidarmi..e per fidarmi intendo poter parlare di come sto VERAMENTE, di quante volte pensi di farla finita senza sentirmi giudicata.
a dir la verità, non ne parlo mai con nessuno, come non parlo della mia solitudine..
Sono mesi che tengo la facciata di chi ancora lavora, in realtà sono stata "licenziata" a marzo, dopo la promessa di un contratto a tempo indeterminato.
Sto impazzendo, più sto chiusa in casa più mi cresce la rabbia e il malumore, al contempo - paradossalmente - sento il bisogno irrefrenabile di comunicare con qualcuno..
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Ciao Ofelia, ti capisco, la solitudine è sempre una brutta cosa. Come vivevi invece il lavoro a livello sociale?
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Ultima modifica di Alakazam; 16-09-2020 a 14:31.
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16-09-2020, 15:31
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#23
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Messaggi: 976
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Io ormai sono decenni che non esco la sera con delle persone, ho chiuso quei pochi contatti sociali che avevo e mi sono isolato quasi completamente.
Le mie uscite negli anni successivi si limitavano a sbrigare delle commissioni per la mia famiglia e qualche uscita sporadica con mio fratello tipo al centro commerciale della provincia più vicina, o un giretto al mare ecc, e poco altro.
Ma forse per tanto tempo probabilmente o non mi rendevo conto che mi stavo isolando sempre di più oppure mi andava bene vivere così lontano da tutto e tutti il più possibile, perché al di là della fobia sociale che allora avvertivo in maniera troppo pesante, sentivo di non avere nulla in comune con quel posto e la maggior parte delle persone,che spesso si comportavano con me con modi ostili o diffidenti, perché almeno da più ragazzo nonostante la mia timidezza ho tentato di avvicinarmi ad alcune persone inutilmente, venendo scartato ed evitato.
Poi quello stesso atteggiamento ho iniziato ad attuarlo io negli anni seguenti, con parallelo aumentare del mio malessere ansioso fobico.
Ma da sei o sette anni circa ho provato a venire fuori dal guscio in cui mi ero cacciato, cercando di inserirmi gradualmente nel contesto sociale, frequentando qualche corso per provare a socializzare e a stare in mezzo alla gente, mi sono iscritto anche in palestra, cerco di uscire il più possibile, ho trovato qualche nuovo hobby ecc.
Però non riesco a trovare persone con cui entrare in sintonia e fare nascere i presupposti per diventare suo amico, perché anche io come te vivo in un paese di poco più di 10000 abitanti e lì non conosco nessuno per via del isolamento che ho praticamente avuto per tanti anni, e i gruppi di amicizia di solito si formano ai tempi scolastici.
È con gli anni è tutto più complesso riuscire ad inserirsi nel meccanismo specie se si abita in ambienti piccoli con poche opportunità di conoscere persone nuove.
Io mi trovo più o meno in questa situazione se non peggio della tua, perché non ho proprio nessuna conoscenza, posso solo consigliarti di non isolarti ancora di più, come invece ho fatto io perché dopo diventa ancora più difficile uscirne.
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16-09-2020, 16:33
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#24
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Esperto
Qui dal: Jun 2020
Ubicazione: Lazio
Messaggi: 9,562
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Quote:
Originariamente inviata da Alakazam
Supponendo che possa frequentare qualche città, che significa frequentare qualche città? Vado da solo in città e poi? Non sono giovane...
Sono legato con 1-2, a volte mi cercano loro, oppure se mi propongo io di solito mi dicono di si.
Si, sicuramente è meglio dello zero che dici tu. Non intendo che mi influenzano ma non riesco ad esprimermi al meglio, a sentirmi molto a mio agio.
Anche per me bastano pochi amici, però se poi per qualche motivo se ne vanno, resti solo.
E dove li trovo? E anche se li vedo in giro, che faccio, li fermo?
In palestra troverei più o meno le stesse persone...già fatta in passato...
Dopo una certa età i luoghi di incontro per nuove conoscenze sono sempre quelli: lavoro, sport, corsi vari.
Se l'alternativa è restare completamente soli, non saprei, ho i miei dubbi.
Sport di gruppo, volontariato e roba varia non ce ne sono dove abito. Poi, come già detto da altri, nei paesini i gruppi sono già formati e "chiusi". Lo psicoterapeuta va bene, ma se non c'è il contesto giusto, non c'è la possibilità di crescere. Considera che faccio pure fatica ad adottare skill sociali "normali". Quindi le poche occasioni che ci possono essere spesso non riesco a sfruttarle.
Conosco molti introversi che hanno una vita sociale normale. Un'altra cosa se invece uno ha problemi. Ovviamente contesti sfavorevoli possono capitare a tutti, ma una persona normale riuscirà a sfruttare le occasioni che gli si presentano.
Non è un problema di essere introversi, ho conosciuto molti introversi e non avevano i miei problemi, anzi.
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I luoghi di incontro sono quelli ma conta che è difficile ovunque fare amicizia, nel senso che scambiare due parole con qualcuno al bar è una cosa, creare un rapporto stretto un’altra. Ai corsi e facendo sport al limite ti fai qualche conoscente.
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16-09-2020, 16:37
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#25
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Esperto
Qui dal: Jun 2020
Ubicazione: Lazio
Messaggi: 9,562
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Quote:
Originariamente inviata da Ofelia_89
Caro Alakazam..eccome se mi trovo in una situazione molto simile (se non UGUALE) alla tua.
Vivo da mesi chiusa in casa, in totale isolamento. Le uniche uscite che faccio sono per andare a trovare i miei genitori, a pranzo, ma mi sono abituata così tanto alla solitudine che ci vado malvolentieri.
Quelle poche volte che esco alla sera è per uscire con tre persone che facevano la scuola superiore con me..e ho 30 anni.
Nessun nuovo tipo di amicizia, tendo a non confidarmi molto con gli altri perchè, ogni volta che è accaduto, alla fine anche le cose più personali venivano "spettegolate".
La maggior parte della gente nuova che conosco cerco di tenerla a debita distanza, non ho voglia di investire daccapo le mie energie con persone di cui non so se posso fidarmi..e per fidarmi intendo poter parlare di come sto VERAMENTE, di quante volte pensi di farla finita senza sentirmi giudicata.
a dir la verità, non ne parlo mai con nessuno, come non parlo della mia solitudine..
Sono mesi che tengo la facciata di chi ancora lavora, in realtà sono stata "licenziata" a marzo, dopo la promessa di un contratto a tempo indeterminato.
Sto impazzendo, più sto chiusa in casa più mi cresce la rabbia e il malumore, al contempo - paradossalmente - sento il bisogno irrefrenabile di comunicare con qualcuno..
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Te sei messa di lusso, conta che io sto messo nella cacca totale: 23 anni, single, vergine, vivo in aperta campagna in mezzo al nulla, mai avuto donne, non ho contatti. Non esco dal 2015 la sera con un coetaneo, e ho solo conoscenti minimo di 40enni che conosco grazie ai miei lavori saltuari di giardinaggio e manovalanza che faccio proprio ogni tanto. Non esco da una vita in città con qualcuno, esco da solo sempre in bici qui nel paesino di campagna, qualcuno lo conosco, ho provato pure a contattare ex compagni delle elementari ma non gliene frega una cippa. O lavorano come matti e hanno il gruppetto di amici o studiano e hanno amici o non fanno un cazzo e hanno comunque amici.
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16-09-2020, 17:32
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#26
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Banned
Qui dal: Apr 2020
Messaggi: 13,603
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Quote:
Originariamente inviata da matriX85
Io ormai sono decenni che non esco la sera con delle persone, ho chiuso quei pochi contatti sociali che avevo e mi sono isolato quasi completamente.
Le mie uscite negli anni successivi si limitavano a sbrigare delle commissioni per la mia famiglia e qualche uscita sporadica con mio fratello tipo al centro commerciale della provincia più vicina, o un giretto al mare ecc, e poco altro.
Ma forse per tanto tempo probabilmente o non mi rendevo conto che mi stavo isolando sempre di più oppure mi andava bene vivere così lontano da tutto e tutti il più possibile, perché al di là della fobia sociale che allora avvertivo in maniera troppo pesante, sentivo di non avere nulla in comune con quel posto e la maggior parte delle persone,che spesso si comportavano con me con modi ostili o diffidenti, perché almeno da più ragazzo nonostante la mia timidezza ho tentato di avvicinarmi ad alcune persone inutilmente, venendo scartato ed evitato.
Poi quello stesso atteggiamento ho iniziato ad attuarlo io negli anni seguenti, con parallelo aumentare del mio malessere ansioso fobico.
Ma da sei o sette anni circa ho provato a venire fuori dal guscio in cui mi ero cacciato, cercando di inserirmi gradualmente nel contesto sociale, frequentando qualche corso per provare a socializzare e a stare in mezzo alla gente, mi sono iscritto anche in palestra, cerco di uscire il più possibile, ho trovato qualche nuovo hobby ecc.
Però non riesco a trovare persone con cui entrare in sintonia e fare nascere i presupposti per diventare suo amico, perché anche io come te vivo in un paese di poco più di 10000 abitanti e lì non conosco nessuno per via del isolamento che ho praticamente avuto per tanti anni, e i gruppi di amicizia di solito si formano ai tempi scolastici.
È con gli anni è tutto più complesso riuscire ad inserirsi nel meccanismo specie se si abita in ambienti piccoli con poche opportunità di conoscere persone nuove.
Io mi trovo più o meno in questa situazione se non peggio della tua, perché non ho proprio nessuna conoscenza, posso solo consigliarti di non isolarti ancora di più, come invece ho fatto io perché dopo diventa ancora più difficile uscirne.
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Mi ritrovo molto anch’io in questa descrizione, mi sono isolato per paura e difficoltà all’inizio e poi è diventato il mio unico modo di vivere , non esco la sera da quando ero adolescente, esco solo e da solo per le commissioni ma lo faccio malvolentieri, tolto il lavoro e la passeggiata solitaria che mi faccio quasi tutti i giorni la mattina presto o la sera tardi per non vedere nessuno , mi piace uscire nell’oscurità per non sentirmi ansioso
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17-09-2020, 01:34
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#27
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Messaggi: 705
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Quote:
Originariamente inviata da Alakazam
Evidentemente soddisfi le tue esigenze sociali in qualche modo? Tipo al lavoro o altro?
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No al momento non lavoro e non c'è nessuna compensazione. Fino a non molto tempo fa sì, avevo una relazione,ma ora non più,e sto cercando di rimettermi in piedi. Cercherò di valutare alcune possibilità
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17-09-2020, 06:31
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#28
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Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,706
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Il mio attuale isolamento non ha soluzione, scaturisce da un senso di rabbia/delusione/impotenza ormai irreversibile. Le persone che vorrei frequentare sono fuori dalla mia portata, quindi spariscono altrove verso lidi più stimolanti, quelle che restano sparse qua e la sono spesso tediose e ammorbanti. In taluni casi posso essere una specie di tampone temporaneo in particolari fasi di transizione, non qualcuno con cui condividere le cose della vita. Al massimo il vecchio amico di adolescenza da rivedere due volte l'anno per ricordare i bei tempi spensierati, ma poi c'hai famiglia e non hai più tempo. Essere segregati a questi ruoli di riempitivo è mortificante ma inevitabile se dopo una certa età non sei entrato nelle dinamiche della coppia e della famiglia. A questo punto preferisco l'isolamento totale, senza compromessi, piuttosto che dover subire ancora questa umiliazione.
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Ultima modifica di Black_Hole_Sun; 17-09-2020 a 06:39.
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17-09-2020, 06:37
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#29
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,396
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Più esco più mi rendo conto che stare chiusi in casa è la cosa migliore
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17-09-2020, 08:17
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#30
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Esperto
Qui dal: Jun 2020
Ubicazione: Lazio
Messaggi: 9,562
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Quote:
Originariamente inviata da Black_Hole_Sun
Il mio attuale isolamento non ha soluzione, scaturisce da un senso di rabbia/delusione/impotenza ormai irreversibile. Le persone che vorrei frequentare sono fuori dalla mia portata, quindi spariscono altrove verso lidi più stimolanti, quelle che restano sparse qua e la sono spesso tediose e ammorbanti. In taluni casi posso essere una specie di tampone temporaneo in particolari fasi di transizione, non qualcuno con cui condividere le cose della vita. Al massimo il vecchio amico di adolescenza da rivedere due volte l'anno per ricordare i bei tempi spensierati, ma poi c'hai famiglia e non hai più tempo. Essere segregati a questi ruoli di riempitivo è mortificante ma inevitabile se dopo una certa età non sei entrato nelle dinamiche della coppia e della famiglia. A questo punto preferisco l'isolamento totale, senza compromessi, piuttosto che dover subire ancora questa umiliazione.
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Anche io vorrei frequentare alcune persone, alcuni miei ex compagni di elementari e poi guardo su instagram che tutti hanno più o meno una vita quindi non posso pretendere che mi caghino.
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17-09-2020, 08:27
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#31
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da Alakazam
In fondo è una questione di numeri: se rappresenti l'individuo medio del posto dove vivi (Italia o cultura occidentale) e quindi condividi pensieri, esperienze, preferenze etc, ti troverai bene con la maggior parte delle persone, rispetto a chi si trova nella coda della distribuzione ed è...."strano": ci sono pochissime persone come lui. Come appunto capita in questo forum: tra di "noi" qui magari abbiamo molte cose in comune, ma nella realtà, nel posto in cui si vive, ognuno è isolato, non conosce persone simili.
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E' che non sono sicuro che il simile preferisca sempre stare con il simile, è un luogo comune anche questo.
Ad esempio le persone disagiate mentalmente sono una minoranza, in genere che si fa? Si cerca di farle socializzare tra loro in luoghi appositi, ma spesso la cosa non funziona molto bene, le persone disagiate mentalmente preferirebbero comunque frequentare altre persone e non solo altri disagiati mentali. Certo ci sono gli operatori, ma si tengono a debita distanza, non c'è un vero scambio.
Chi è strano non è detto che preferisca frequentare un altro strano per svariati motivi, ora cerco di spiegarmi.
Io ricordo che a scuola riuscivo a socializzare con altre persone che si trovavano ai margini come me, ed erano quelle che più mi accettavano, ma si restava comunque tutti ai margini e non si riusciva mai ad accedere alle risorse sociali che contavano davvero... Persone dell'altro sesso ad esempio .
Si crea solidarietà ed empatia, è vero, ma poi certi bisogni relazionali lo stesso rimangono inappagati, il singolo era isolato, poi però rimaneva isolato il gruppo.
Viene a crearsi un piccolo gruppo comunque isolato dal resto, conoscere solo il simile può non riuscire a produrre un vero allontanamento dall'isolamento sociale che faceva star male.
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Ultima modifica di XL; 17-09-2020 a 17:33.
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17-09-2020, 08:30
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#32
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Esperto
Qui dal: Jun 2020
Ubicazione: Lazio
Messaggi: 9,562
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Quote:
Originariamente inviata da matriX85
Io ormai sono decenni che non esco la sera con delle persone, ho chiuso quei pochi contatti sociali che avevo e mi sono isolato quasi completamente.
Le mie uscite negli anni successivi si limitavano a sbrigare delle commissioni per la mia famiglia e qualche uscita sporadica con mio fratello tipo al centro commerciale della provincia più vicina, o un giretto al mare ecc, e poco altro.
Ma forse per tanto tempo probabilmente o non mi rendevo conto che mi stavo isolando sempre di più oppure mi andava bene vivere così lontano da tutto e tutti il più possibile, perché al di là della fobia sociale che allora avvertivo in maniera troppo pesante, sentivo di non avere nulla in comune con quel posto e la maggior parte delle persone,che spesso si comportavano con me con modi ostili o diffidenti, perché almeno da più ragazzo nonostante la mia timidezza ho tentato di avvicinarmi ad alcune persone inutilmente, venendo scartato ed evitato.
Poi quello stesso atteggiamento ho iniziato ad attuarlo io negli anni seguenti, con parallelo aumentare del mio malessere ansioso fobico.
Ma da sei o sette anni circa ho provato a venire fuori dal guscio in cui mi ero cacciato, cercando di inserirmi gradualmente nel contesto sociale, frequentando qualche corso per provare a socializzare e a stare in mezzo alla gente, mi sono iscritto anche in palestra, cerco di uscire il più possibile, ho trovato qualche nuovo hobby ecc.
Però non riesco a trovare persone con cui entrare in sintonia e fare nascere i presupposti per diventare suo amico, perché anche io come te vivo in un paese di poco più di 10000 abitanti e lì non conosco nessuno per via del isolamento che ho praticamente avuto per tanti anni, e i gruppi di amicizia di solito si formano ai tempi scolastici.
È con gli anni è tutto più complesso riuscire ad inserirsi nel meccanismo specie se si abita in ambienti piccoli con poche opportunità di conoscere persone nuove.
Io mi trovo più o meno in questa situazione se non peggio della tua, perché non ho proprio nessuna conoscenza, posso solo consigliarti di non isolarti ancora di più, come invece ho fatto io perché dopo diventa ancora più difficile uscirne.
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10.000 abitanti è un lusso, io vivo in un borgo di 700 abitanti e l’età media è 50 anni, ho 23 anni e sono messo anch’io come te e ho provato anch’io anni fa’ la palestra, corsi, per un periodo uscivo quasi ogni giorno andando al bar, ma non è cambiato niente.
Vedi però, questa è la prova che gli amici non te li fai in quei luoghi e che di solito molti consigliano di andare in quei posti ma non cambia nulla.
Diciamo che andare in palestra, fare corsi, pure roba come pugilato, muay thay etc...non serve per socializzare ma giusto come passatempo per non stare sempre chiusi in casa.
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17-09-2020, 09:10
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#33
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,114
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Quote:
Originariamente inviata da Delta80
Io ho il lavoro e basta per il resto vivo esattamente come te , pur non abitando in un paese , non ho un amico , sul lavoro ho giusto dei contatti con 3-4 colleghi ma poca roba , forse dovresti provare ad iniziare a frequentare qualche città a te vicina se ti è possibile, magari con il tempo qualche conoscenza più affine a te potresti trovarla , soprattutto se sei giovane
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Vivo a 15/20 minuti di tangenziale da una grande città del nord, nella quale spesso andavo e vado ancora, ma per la testimonianza che posso portare su me, posso dire che non cambia nulla, perché io posso andare in una città grandissima con mille locali, mille posti, in mezzo a 4000 persone ma essere LO STESSO la persona più sola di questo mondo, e questo perché a prescindere da dove ti trovi, se non sai stare in mezzo agli altri, socializzare, stringere relazioni, sei tagliato fuori.
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17-09-2020, 11:13
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#34
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Esperto
Qui dal: Jun 2020
Ubicazione: Lazio
Messaggi: 9,562
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Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74
Vivo a 15/20 minuti di tangenziale da una grande città del nord, nella quale spesso andavo e vado ancora, ma per la testimonianza che posso portare su me, posso dire che non cambia nulla, perché io posso andare in una città grandissima con mille locali, mille posti, in mezzo a 4000 persone ma essere LO STESSO la persona più sola di questo mondo, e questo perché a prescindere da dove ti trovi, se non sai stare in mezzo agli altri, socializzare, stringere relazioni, sei tagliato fuori.
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Mi chiedo sempre: ma che cazzo di vita faccio?! Pure quelli messi di cacca vanno avanti e fanno cose.
Ho sempre pensato che sia meglio lavorare 12 ore al giorno, anche un lavoro del cazzo, e poi almeno vivere e uscire piuttosto di non fare niente e stare sempre in casa isolato ed emarginato.
Anche perché possiamo dirne tante ma se non lavori e non studi tutti ti vedono male.
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17-09-2020, 11:32
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#35
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,114
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Quote:
Originariamente inviata da Ezp97
Mi chiedo sempre: ma che cazzo di vita faccio?! Pure quelli messi di cacca vanno avanti e fanno cose.
Ho sempre pensato che sia meglio lavorare 12 ore al giorno, anche un lavoro del cazzo, e poi almeno vivere e uscire piuttosto di non fare niente e stare sempre in casa isolato ed emarginato.
Anche perché possiamo dirne tante ma se non lavori e non studi tutti ti vedono male.
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Io lavoro, ma sono comunque fatto fuori dai giochi
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17-09-2020, 13:57
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#36
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Banned
Qui dal: Apr 2020
Messaggi: 13,603
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Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74
Vivo a 15/20 minuti di tangenziale da una grande città del nord, nella quale spesso andavo e vado ancora, ma per la testimonianza che posso portare su me, posso dire che non cambia nulla, perché io posso andare in una città grandissima con mille locali, mille posti, in mezzo a 4000 persone ma essere LO STESSO la persona più sola di questo mondo, e questo perché a prescindere da dove ti trovi, se non sai stare in mezzo agli altri, socializzare, stringere relazioni, sei tagliato fuori.
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Anch’io sto a 15-20 minuti da una città e comunque il mio paese fa 30000 abitanti ma in effetti non cambia nulla , per il mio modo di vivere in solitaria non fa differenza, l’unico vantaggio è che non guidando ho tutto quello che mi serve a piedi o bici
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17-09-2020, 14:22
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#37
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Hai vissuto anni così perché come me vivendo in un paesino non hai avuto possibilità di fare conoscenze se non come capita spesso con gente più grande che parla di sesso e di calcio.
Purtroppo se uno è introverso, vive in un paesino dove tutti hanno il proprio gruppo, è pure riservato magari, è quasi normale non avere amici e stare in casa ad annoiarsi se non si ha possibilita’ di spostarsi. Io una macchina non me la posso permettere.
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In effetti da come l'ho raccontata poteva sembrare; in realtà quasi tutta la mia vita l'ho trascorsa tra Roma e luoghi turistici molto affollati e credo sia la prova provata che la solitudine è uno stato mentale almeno al 70%. Anche circondato di gente ero di fatto solo per la mancanza di capacità sociali, solo negli ultimi 5-6 anni mi sono spostato in un piccolo centro che in inverno è quasi deserto e la cosa che mi ha stupefatto è che la mia vita non è mutata di una virgola; sempre a casa da solo, sempre solo; lo ero in mezzo alla gente, lo sono ora.
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17-09-2020, 14:41
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#38
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Messaggi: 976
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Quote:
Originariamente inviata da Ezp97
10.000 abitanti è un lusso, io vivo in un borgo di 700 abitanti e l’età media è 50 anni, ho 23 anni e sono messo anch’io come te e ho provato anch’io anni fa’ la palestra, corsi, per un periodo uscivo quasi ogni giorno andando al bar, ma non è cambiato niente.
Vedi però, questa è la prova che gli amici non te li fai in quei luoghi e che di solito molti consigliano di andare in quei posti ma non cambia nulla.
Diciamo che andare in palestra, fare corsi, pure roba come pugilato, muay thay etc...non serve per socializzare ma giusto come passatempo per non stare sempre chiusi in casa.
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Certamente meglio di un paese di 700 abitanti si, ma non granché soprattutto poi se si tratta di un paese del Sud, dove le opportunità di inserimento lavorativo e sociale sono abbastanza ridotte, perché infatti tanti miei ex compagni di scuola se ne sono andati a cercar fortuna al Nord, anche se loro avevano la maggior parte degli amici almeno con cui uscire.
Probabilmente più passa il tempo sto iniziando a pensare che la mia condizione di isolamento sociale sia dovuta alla mia personalità rigida e introversa, all' ambiente familiare iperprotettivo e troppo carico di aspettative e forse soltanto alla fine al luogo di crescita, che pure ha fatto la sua parte come ho scritto precedentemente.
Negli ultimi anni mi stava venendo in mente sempre più l'idea di trasferirmi per provare a cambiare ambiente, per vedere magari se le cose si potevano aggiustare un po' o se anche in un altro luogo anche più evoluto fallivo ugualmente , questo dubbio c'è l'ho tutt'ora , poi è venuto questo virus e ho rimandato i buoni propositi di cambiare vita.
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17-09-2020, 15:08
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#39
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Principiante
Qui dal: Aug 2020
Messaggi: 28
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Quote:
Originariamente inviata da Alakazam
Ciao Ofelia, ti capisco, la solitudine è sempre una brutta cosa. Come vivevi invece il lavoro a livello sociale?
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il lavoro mi faceva sentire utile. essendo un ambito piuttosto particolare, mi trovavo a dovermi occupare del lutto degli altri.
Per quanto fosse triste, riuscivo a confortare chi perdeva qualcuno..il che è un paradosso, visto che ho tendenze suicidarie..ma questa è un'altra storia.
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18-09-2020, 00:04
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#40
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Esperto
Qui dal: Sep 2016
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Originariamente inviata da XL
E' che non sono sicuro che il simile preferisca sempre stare con il simile, è un luogo comune anche questo.
Ad esempio le persone disagiate mentalmente sono una minoranza, in genere che si fa? Si cerca di farle socializzare tra loro in luoghi appositi, ma spesso la cosa non funziona molto bene, le persone disagiate mentalmente preferirebbero comunque frequentare altre persone e non solo altri disagiati mentali. Certo ci sono gli operatori, ma si tengono a debita distanza, non c'è un vero scambio.
Chi è strano non è detto che preferisca frequentare un altro strano per svariati motivi, ora cerco di spiegarmi.
Io ricordo che a scuola riuscivo a socializzare con altre persone che si trovavano ai margini come me, ed erano quelle che più mi accettavano, ma si restava comunque tutti ai margini e non si riusciva mai ad accedere alle risorse sociali che contavano davvero... Persone dell'altro sesso ad esempio .
Si crea solidarietà ed empatia, è vero, ma poi certi bisogni relazionali lo stesso rimangono inappagati, il singolo era isolato, poi però rimaneva isolato il gruppo.
Viene a crearsi un piccolo gruppo comunque isolato dal resto, conoscere solo il simile può non riuscire a produrre un vero allontanamento dall'isolamento sociale che faceva star male.
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In tal caso non rappresenti comunque la media. Hai più cose in comune con chi è simile a te ma cerchi di avvicinarti alla media perché rappresenta il modello ideale, perché tutta la società è costruita intorno a loro e quindi hanno più "successo", ed facendo come loro avresti anche tu i tuoi successi. Cosa che non accadrebbe se invece tutti fossero, per dire, come te: in tal caso saresti ok e godresti dei relativi vantaggi.
Se però ci sono magari persone strane come te, dunque, continueresti a far parte della minoranza e con tutti i relativi svantaggi, però magari eviteresti di rimanere completamente solo, come capita a molti qui. Poi se potresti scegliere magari sceglieresti di frequentare persone non "strane", ma non sempre, come abbiamo visto, è fattibile.
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Originariamente inviata da Ofelia_89
il lavoro mi faceva sentire utile. essendo un ambito piuttosto particolare, mi trovavo a dovermi occupare del lutto degli altri.
Per quanto fosse triste, riuscivo a confortare chi perdeva qualcuno..il che è un paradosso, visto che ho tendenze suicidarie..ma questa è un'altra storia.
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Penso di poter capire, avevi un ruolo importante e ciò ti faceva sentire utile a livello sociale.
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Ultima modifica di Alakazam; 18-09-2020 a 00:10.
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