|
16-04-2013, 13:25
|
#1
|
Intermedio
Qui dal: Feb 2013
Messaggi: 206
|
Forse dirò una sciocchezza, ma è possibile, secondo voi, che la causa primaria della sociofobia sia la conseguenza del rendersi conto di avere delle lacune, delle incapacità (come un medio/basso livello di intelligenza) rispetto agli altri, che ovviamente non si accetta minimamente e che diventa così fonte sempre ben alimentata della sociofobia? Come una persona che sta per essere aggredita, ma si accorge all'improvviso di non avere la minima forza fisica neppure per scappare e gli assale il panico totale poiché sa che non potrà proprio difendersi. Il panico, la paura, la fobia dunque, di sentirsi in una situazione costante di inferiorità e quindi anche di pericolo (pericolo psicologico: di non farcela nelle tante situazioni della vita, non essere stimati, accettati, amati).
|
|
16-04-2013, 14:03
|
#2
|
Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 3,845
|
Quote:
Originariamente inviata da Liviana
Forse dirò una sciocchezza, ma è possibile, secondo voi, che la causa primaria della sociofobia sia la conseguenza del rendersi conto di avere delle lacune, delle incapacità (come un medio/basso livello di intelligenza) rispetto agli altri, che ovviamente non si accetta minimamente e che diventa così fonte sempre ben alimentata della sociofobia?
|
La differenza non sta nelle lacune, che chiunque ha, quanto il metodo di coping inadatto ad affrontare la situazione.
|
|
16-04-2013, 14:05
|
#3
|
Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
|
Quote:
Originariamente inviata da Liviana
Forse dirò una sciocchezza, ma è possibile, secondo voi, che la causa primaria della sociofobia sia la conseguenza del rendersi conto di avere delle lacune, delle incapacità (come un medio/basso livello di intelligenza) rispetto agli altri, che ovviamente non si accetta minimamente e che diventa così fonte sempre ben alimentata della sociofobia?
|
Nel "rendersi conto di avere" o nel "pensare di avere"?
|
|
16-04-2013, 14:06
|
#4
|
Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
|
Grande Winnie, noto con piacere che anche tu ti stai inoltrando nei sentieri del costruttivismo
|
|
16-04-2013, 15:09
|
#5
|
Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,230
|
|
|
16-04-2013, 15:10
|
#6
|
Intermedio
Qui dal: Feb 2013
Messaggi: 206
|
Quote:
Originariamente inviata da Weltschmerz
La differenza non sta nelle lacune, che chiunque ha, quanto il metodo di coping inadatto ad affrontare la situazione.
|
e non è sempre una lacuna? Comunque è interessante la tua osservazione, vuoi spiegarci approfondendo la tua riflessione?
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Nel "rendersi conto di avere" o nel "pensare di avere"?
|
Spesso di "avere", perché se ci si ritrova molte volte in determinate situazioni di inferiorità vuol dire che lo si è. Se ad esempio ripeto tre volte lo stesso anno di un ciclo di studi, è ovvio che ho qualche problema nell'apprendere rispetto a quelli che non ripetono neppure un anno.
|
Ultima modifica di Liviana; 16-04-2013 a 15:15.
|
16-04-2013, 15:12
|
#7
|
Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
|
Quote:
Originariamente inviata da Liviana
Spesso di "avere", perché se ti ritrovi molte volte in determinate situazioni di inferiorità vuol dire che lo si è. Se ad esempio ripeto tre volte lo stesso anno di un ciclo di studi, è ovvio che ho qualche problema nell'apprendere rispetto a quelli che non ripetono neppure un anno.
|
Questo esempio non è direttamente legato alla sociofobia, ed essere sociofobici non comporta l'essere "inferiori" agli altri.
Non più di quanto un paralitico possa essere considerato "inferiore" a un maratoneta.
|
|
16-04-2013, 15:24
|
#8
|
Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,230
|
Io credo che più che nelle lacune, che per un verso o per l'altro praticamente tutti hanno, il fulcro stia in questo:
Quote:
Originariamente inviata da Liviana
che ovviamente non si accetta minimamente e che diventa così fonte sempre ben alimentata della sociofobia
|
|
|
16-04-2013, 15:32
|
#9
|
Intermedio
Qui dal: Feb 2013
Messaggi: 206
|
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Questo esempio non è direttamente legato alla sociofobia, ed essere sociofobici non comporta l'essere "inferiori" agli altri.
Non più di quanto un paralitico possa essere considerato "inferiore" a un maratoneta.
|
Non voglio dire che tutti i sociofobici sono inferiori in qualcosa: molte volte possono essere anche delle sciocchezze le "inferiorità", però magari è unita ad una particolare sensibilità che crea la fobia sociale. Molti individui che ripetono gli anni o che fanno tante sciocchezze non soffrono di fobia sociale, mantengono sempre una buona disinvoltura. Infatti i sociofobici SEMBRANO asociali, in realtà sono molto affettuosi e desiderano ricevere altrettanto affetto e, credo (almeno per me è così) amerebbero stare in compagnia, in società, ma la fobia li fa comportare in maniera del tutto contraria al loro più autentico desiderio. E questa credo sia una delle sofferenze più grandi dei sociofobici.
|
Ultima modifica di Liviana; 16-04-2013 a 15:37.
|
16-04-2013, 17:16
|
#10
|
Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 3,845
|
Quote:
Originariamente inviata da Liviana
e non è sempre una lacuna? Comunque è interessante la tua osservazione, vuoi spiegarci approfondendo la tua riflessione?
|
Mi sembra di più un meccanismo difensivo inadatto.
Ad esempio: mi rendo conto di essere incapace di fare inglese, affinché diventi un problema innanzitutto gli altri (con altri intendo persone importanti per me) devono considerarlo tale.
Da qui in avanti se non riuscirò ad aggirare il problema attuerò strategie per affrontare la mia difficoltà.
Potrò continuare a provare o impegnarmi con qualcos'altro, accettando i miei limiti oppure arrabbiarmi, rinunciare o anche evitare.
Se non accetterò i miei limiti non riuscirò a superare il problema con conseguente calo di autoefficacia ("sono una scema", "non ce la farò mai") che probabilmente condurrà a problemi di autostima...e così via.
Beh poi si può anche considerare come una lacuna ma mi sembra una spiegazione tautologica stile "ho paura delle persone perché mi manca il coraggio".
|
|
16-04-2013, 17:43
|
#11
|
Principiante
Qui dal: Dec 2012
Messaggi: 41
|
Io penso che il vero problema sia la mancanza di autostima, e tutto inizia quando siamo piccoli. Magari sbagliamo qualcosa, e invece di essere incoraggiati a riprovare, i nostri genitori o i maestri si arrabbiano, ci svalutano, ci dicono "non sei capace". Noi che siamo più sensibili al giudizio altrui, ci lasciano influenzare, perdiamo la fiducia in noi stessi e si innesca il loop della "profezia autoavverantesi": ti senti incapace, dentro te ti ripeti che farai una brutta figura, e quindi lo diventi. Ma io credo che l'intelligenza non c'entri assolutamente niente. E' solo la nostra sbagliata percezione a farci comportare in questo modo. Tante persone sono stupide, vanno male a scuola, eppure se ne sbattono, non sono sociofobiche e si danno perfino tante arie.
|
|
16-04-2013, 19:01
|
#12
|
Esperto
Qui dal: Aug 2012
Messaggi: 2,228
|
le cause dal mio punto di vista sono essenzialmente due:
1° non si riescono ad accettare certi fatti, cosa comprensibile, perché guardandosi intorno si vedono persone che non meriterebbero nulla ed hanno tutto e viceversa.
2° esperienze passate, io sono stato escluso dai miei coetanei sin dalle elementari in forma ridotta, forma che poi si è accentuata con l'avanzare degli anni, questo su lunghi periodi, sopratutto in adolescenza, non può far altro che portare all'autoconvincimento che si è uno sfigato e che tanto per quanto t'impegnerai in nulla riuscirai mai come le persone normali.
|
|
16-04-2013, 19:40
|
#13
|
Avanzato
Qui dal: Jun 2008
Messaggi: 349
|
Quote:
Originariamente inviata da Dedalus
Io non capisco a cosa servono così tanti sforzi per individuare queste benedette cause dato che, per definizione, queste si situano in un tempo passato ed oramai fuori dalla portata di chiunque, visto che si affrontano e si postulano vivendo il tempo dei loro effetti.
|
In effetti questi sforzi di risalire alle cause sono più dannosi e parte del problema (rimuginare, pensiero ossessivo...) che la soluzione.
Però è inevitabile chiederselo. Liviana pensa che sia perché ci sono dei limiti, ci si rende conto di essere per alcuni versi inferiori agli altri e allora si diventa sociofobici. Non credo sia così: tutti hanno limiti, intellettuali e/o fisici. Le cause sono nell'interazione tra base biologica, vissuto e contesto di riferimento. Alcuni limiti o esperienze negative sono percepite in modo più traumatico da chi ha una particolare predisposizione biologica.
|
|
20-04-2013, 01:52
|
#14
|
Esperto
Qui dal: Feb 2013
Ubicazione: toscana
Messaggi: 508
|
2 cause per me la prima e' genetica(quindi fisica) la seconda l'ambiente in cui si e' vissuto e siamo cresciuti(famiglia,scuola,amici ecc.) queste due combinandosi creano credo la fobia come pure l'ansia o la depressione
|
|
20-04-2013, 02:31
|
#15
|
Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 817
|
Nel mio caso è dovuta a una bassissima autostima
|
|
20-04-2013, 02:43
|
#16
|
Esperto
Qui dal: Feb 2013
Ubicazione: toscana
Messaggi: 508
|
si e' detto sopra che i fobici desidererebbero vivere in societa'......comunque no io non ci tengo a vivere in societa'. non sto' male da solo o con pochi amici fidati. mi basterebbe solo poter sfogare i miei istinti sessuali(non una storia ma del sesso) e poi starei sicuramente meglio.
|
|
20-04-2013, 11:13
|
#17
|
Esperto
Qui dal: Dec 2012
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 670
|
Mah....ogniuno ha il suo...
|
|
|
|