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03-05-2018, 18:10
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#1
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Avanzato
Qui dal: Nov 2016
Messaggi: 302
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Rifletto spesso su quanto la vita che conduco mi impedisca di conoscere coetanei o anche solo di interagirci indirettamente, con tutte le problematiche che ne conseguono.
Dal momento in cui mi sveglio a quando vado a dormire non c'è nessun momento della giornata nel quale si possano creare i presupposti per socializzare, e per chi non vive segregato in casa è davvero una situazione insolita.
Mi interessava sapere se anche la vostra routine sia "invalidante" quanto la mia o se, al contrario, vi offre, almeno teoricamente, spunti di socializzazione (che possono sfociare in rapporti di amicizia o sentimentali).
Infine, ritenete di condurre una vita sociale proporzionata alle vostre abilità?
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Ultima modifica di Creeper; 19-04-2020 a 15:23.
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03-05-2018, 19:46
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#2
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 120
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So bene di cosa stai parlando. Il problema è che se entro la fine della scuola non ti sei creato un gruppetto di persone (magari composto anche da qualche ragazza), diventa davvero dura a 18 anni costruirsi nuovi amicizie, conoscere ragazze, ecc. Io terminata la scuola avevo un gruppo anche molto affiatato composto da me e altre 5 persone, ma poi col tempo si sono fidanzati tutti ed oggi a 26 anni mi ritrovo solo dal 2014. Ti ripeto so bene di cosa stai parlando, della mancanza di occasioni anche per chi sta 8 ore al giorno fuori da casa, se ti fa piacere possiamo scambiare quattro parole in privato.
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03-05-2018, 20:04
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#3
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,757
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Quote:
Originariamente inviata da Gp6991
Rifletto spesso su quanto la vita che conduco mi impedisca di conoscere coetanei o anche solo di interagirci indirettamente, con tutte le problematiche che ne conseguono.
Dal momento in cui mi sveglio a quando vado a dormire non c'è nessun momento della giornata nel quale si possano creare i presupposti per socializzare, e per chi non vive segregato in casa è davvero una situazione insolita.
Giusto per riassumere brevemente, è da un mese che non rivolgo parola ad un coetaneo (neanche troppo in relazione al mio recente passato), sono 250 giorni che non esco la sera, per trovare uno scambio di parole con una ragazza devo tornare indietro di quasi due anni, ovvero quando ho terminato gli studi.
Proprio in riferimento al periodo delle superiori, nel quale intrattenevo ottimi rapporti scolastici, credo che la situazione di isolamento che sto affrontando dall'estate 2016 non rispecchi le mie, seppur modeste, abilità sociali, e che sia causata da altri fattori.
Mi interessava sapere se anche la vostra routine sia "invalidante" quanto la mia o se, al contrario, vi offre, almeno teoricamente, spunti di socializzazione (che possono sfociare in rapporti di amicizia o sentimentali).
Infine, ritenete di condurre una vita sociale proporzionata alle vostre abilità?
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Solitamente però avviene il processo inverso, cioè un tipo sociale a fatica a motivarsi per uscire e trovare attività sociali. Quindi la solitudine è più la conseguenza del proprio carattere che di fattori esterni, a meno che uno non trova un lavoro che lo impegna tutto il giorno e arriva a casa sfinito.
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03-05-2018, 20:08
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#4
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 580
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La mia routine lavoro-casa mi consente di socializzare solo con miei colleghi, con cui mantengo rapporti di lavoro e basta. Per il resto non ho occasione di fare amicizie o conoscenze interessanti. Purtroppo temo che non avendo trovato un gruppo di amici stabili durante gli anni scolastici sarà dura trovare qualcuno interessato a fare amicizia
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03-05-2018, 20:09
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#5
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,072
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La routine del lavoro non offre nessuna occasione di socializzazione nonostante dove lavoro io ci sono tantissime persone, il motivo è che io mi estraneo, evito tutti, non ho argomenti e non mi interessano i loro argomenti.fuori dal lavoro non vado in palestra, non vado al cinema, non mi piace correre, non mi piace andare in bici, non mi interessa più niente, non esco più nei locali, e onestamente dopo il lavoro in fabbrica non ho ne voglia ne forza di andare a fare volontariato o corsi per conoscere gente. Tanto poi cosa cambia? se non sei sicuro di te e sei fobico e depresso vieni considerato come quello che guasta la loro allegria e il loro clima di festa
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05-05-2018, 19:43
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#6
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 580
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Quote:
Originariamente inviata da Creeper
Purtroppo questo è un problema davvero serio, ed è anche un tema abbastanza ricorrente sul forum (anche se trattato solo da alcuni utenti).
Non so quante siano le persone che hanno a che fare con questo problema, ma evidentemente sono talmente poche che nessuno incoraggia gli adolescenti a crearsi un giro sociale prima del termine degli studi, probabilmente si da per scontato che ad una certa età tutti abbiano degli amici; ricordo a scuola un sacco di convegni sui più disparati (e inutili, aggiungerei) argomenti, ma mai un accenno alla solitudine in età giovanile. Lo trovo un tema davvero sottovalutato francamente, anche dalle istituzioni.
Al momento non so nemmeno dove sbattere la testa. Non conoscendo nessuno non ho alcun appiglio su cui far leva, e anche le circostanze esterne non sono favorevoli. Ormai sono due anni che mi porto dietro questo pesante fardello, difficile capire quanto si possa andare avanti senza gravi conseguenze psico fisiche.
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Mi dispiace per la tua situazione, io ti confesso che gli anni di solitudine totale mi hanno lasciato conseguenze importanti sul mio carattere. In pratica avevo completamente perso tutte le skill sociali acquisite, una regressione totale che mi faceva sembrare un idiota totale ogni volta che aprivo bocca. Non ho tutt'ora in parte idea di come si sta in mezzo alla gente. Oltre alla depressione ho iniziato a provare ansia e attacchi di panico e la fs era peggiorata tantissimo. Bisogna stare in mezzo alla gente anche se stiamo male perché da soli si sta molto peggio, si perde la testa.
Inviato dal mio WAS-LX1A utilizzando Tapatalk
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05-05-2018, 19:50
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#7
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Avanzato
Qui dal: Dec 2017
Ubicazione: Roma
Messaggi: 422
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Purtroppo la mia routine casa-lavoro non mi permette di conoscere nuove persone ad eccetto dei colleghi(tutti sposati con figli). Mi sono ridotto a sperare di scambiare 2 parole con qualcuno/a quando vado al supermercato o all'ufficio postale. Sono solo, completamente solo, i giorni passano uno dietro l'altro e il mio stato d'animo mi logora dentro.
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05-05-2018, 19:56
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2016
Messaggi: 2,255
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Solo rapporti con colleghi più vecchi di 20 anni. Comunque non penso avrei voglia di fare conoscenze più approfondite neanche mi si presentasse l'occasione con coetanei. Oramai sono un pigro all'ennesima potenza; avrei dovuto cercare di mantenere i buoni rapporti che avevo dopo le superiori, o al massimo l'uni, a non sono riuscito a fare nessuna delle due.
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05-05-2018, 20:16
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#9
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Esperto
Qui dal: Aug 2016
Ubicazione: Sottozero
Messaggi: 745
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L'ufficio dove lavoro è l'unico luogo di aggregazione che frequento, età media 50 anni... Mi hanno cambiato anche il turno, perciò ora anziché 6 persone ne vedrò 3 al giorno, di cui due sui 60/65
Lavorerò anche al bar sotto l'ufficio, gestito da anziani, dove i clienti sono tutte persone adulte tra avvocati, banchieri, donne in carriera...
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05-05-2018, 20:18
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#10
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Banned
Qui dal: Jul 2017
Messaggi: 3,779
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Nulla, non ho più voglia di parlare alla gente quindi se lavoro e sto a casa è meglio alla fine
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05-05-2018, 21:53
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#11
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Esperto
Qui dal: Mar 2018
Messaggi: 914
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Secondo voi aver fatto l'Università sarebbe stata la svolta o è solo peggio? Parlo per chi l'ha fatta.
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05-05-2018, 21:56
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#12
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Esperto
Qui dal: Mar 2018
Messaggi: 914
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Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74
La routine del lavoro non offre nessuna occasione di socializzazione nonostante dove lavoro io ci sono tantissime persone, il motivo è che io mi estraneo, evito tutti, non ho argomenti e non mi interessano i loro argomenti.fuori dal lavoro non vado in palestra, non vado al cinema, non mi piace correre, non mi piace andare in bici, non mi interessa più niente, non esco più nei locali, e onestamente dopo il lavoro in fabbrica non ho ne voglia ne forza di andare a fare volontariato o corsi per conoscere gente. Tanto poi cosa cambia? se non sei sicuro di te e sei fobico e depresso vieni considerato come quello che guasta la loro allegria e il loro clima di festa
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Guarda io lavorando in fabbrica qualche amicizia l'ho sviluppata, penso che comuque in ufficio sia ancora peggio dato che si è in pochi e si lavora in ambito strettamente lavorativo.
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05-05-2018, 22:17
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#13
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Esperto
Qui dal: Dec 2017
Ubicazione: Nel mondo virtuale
Messaggi: 2,694
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Quote:
Originariamente inviata da Mik80
Secondo voi aver fatto l'Università sarebbe stata la svolta o è solo peggio? Parlo per chi l'ha fatta.
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Guarda, dipende. Può essere un'occasione per fare nuove conoscenze con persone quasi tutte della tua età. Se parti in quinta già dal primo giorno magari qualche chiaccherata la fai, e da lì può nascere qualcosa di più. Certo dipende anche dalla dimensione dell'aula e dal tipo di facoltà. Nel mio caso purtroppo è stato il colpo di grazia definitivo. Non sono riuscito a integrarmi, piano piano gli altri hanno formato dei gruppi ,più o meno estesi, e io ne sono rimasto fuori. Dopo quasi due anni non apro bocca, il mio tragitto è casa- università- casa, perennemente solo. Non mi aspetto negli anni a venire un cambiamento .Aggiungiamo il fatto che frequento una facoltà che non mi interessa particolarmente e il quadro è segnato, sigh
Ti potrei raccontare, dall'altro lato, un amico che all'università ha cambiato totalmente la sua vita sociale, ha trovato un mucchio di amici e pure la ragazza, ma al massimo lui era/è un tipo timido, non a livelli patologici
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Ultima modifica di CryingOnMyMind; 05-05-2018 a 22:21.
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09-05-2018, 01:48
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#14
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Esperto
Qui dal: Dec 2005
Messaggi: 5,058
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Si può anche cambiare tutti gli amici ma,come dice la canzone di Bugo è importante essere "nel giro giusto" e ci devi essere all'età giusto se no,come qualcuno ha detto, si perdono gli skill sociali.
Io un po' di amici me li sono fatti,ma con nessuno sono riuscito ad integrarmi nel loro gruppo di amici storico.
Posso rimanerli anche simpatico ma non vado oltre ad essere "quello che si invita alle uscite per fare numero"
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09-05-2018, 16:13
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#15
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Intermedio
Qui dal: Apr 2011
Ubicazione: In the middle of nowhere
Messaggi: 135
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La mia di routine me ne dà poche se non nulle.
A volte penso che le mie 'abilità' potrebbero offrirmi più occasioni socialie ed altre no. Vado a periodi insomma.
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09-05-2018, 18:28
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#16
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Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 3,825
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Ho una routine del genere, ma mi permette di stare in tranquillità. Gli altri invece mi metterebbero solo ansia.
Proporzionale... credo sia proporzionato, mi dicono che sembro normale, basta che non mi espongo troppo e non sembro un caso umano.
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10-05-2018, 19:01
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#17
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Esperto
Qui dal: Mar 2018
Messaggi: 914
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Quote:
Originariamente inviata da Creeper
Purtroppo questo è un problema davvero serio, ed è anche un tema abbastanza ricorrente sul forum (anche se trattato solo da alcuni utenti).
Non so quante siano le persone che hanno a che fare con questo problema, ma evidentemente sono talmente poche che nessuno incoraggia gli adolescenti a crearsi un giro sociale prima del termine degli studi, probabilmente si da per scontato che ad una certa età tutti abbiano degli amici; ricordo a scuola un sacco di convegni sui più disparati (e inutili, aggiungerei) argomenti, ma mai un accenno alla solitudine in età giovanile. Lo trovo un tema davvero sottovalutato francamente, anche dalle istituzioni.
Al momento non so nemmeno dove sbattere la testa. Non conoscendo nessuno non ho alcun appiglio su cui far leva, e anche le circostanze esterne non sono favorevoli. Ormai sono due anni che mi porto dietro questo pesante fardello, difficile capire quanto si possa andare avanti senza gravi conseguenze psico fisiche.
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È un problema che riguarda anche persone normali.
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