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05-05-2019, 15:43
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#1
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Esperto
Qui dal: Apr 2017
Ubicazione: Genova
Messaggi: 2,419
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Un mio grande difetto è sempre stato quello di attaccarmi in maniera a volte morbosa, a volte meno, a persone amiche con cui ho instaurato un rapporto di confidenza o che semplicemente trovo molto affini a me (per non parlare di quando conosco una e mi invaghisco), trasmettendo agli occhi altrui bisogno di rapporti umani e incapacità a stare da solo.
Purtroppo mi trovo in una situazione di estrema scarsità di contatti sociali e da solo mi sento spaesato e senza un punto di riferimento.. Si dice che bisogna imparare a stare bene con sé stessi e ad apprezzarsi.. Io credo di apprezzarmi e volermi bene leggermente di più rispetto al passato, ho mollato alcune cattive abitudini che avevo (cibo spazzatura ad esempio) e ho ricominciato un po' di attività fisica..
Il problema è che pur sforzandosi di intraprendere questo percorso di automiglioramento, mi rendo conto di rimanere sempre fermo al punto di partenza per quanto riguarda risultati concreti, nello specifico : maggiori contatti sociali e di migliore qualità.. Perché se si tratta di meri numeri in rubrica, ho la collezione.. Il problema è trasformare quei numeri in rapporti concreti, con frequentazioni e condivisione di esperienze come dovrebbe essere la norma tra amici che si sentono spesso, mentre a me non succede mai..
La domanda è : come si può imparare a stare bene con sé stessi pur non riuscendo in quasi nessun modo a costruire nuovi rapporti e relazioni soddisfacenti con gli altri?
Purtroppo è un quesito a cui non so dare una risposta
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05-05-2019, 15:50
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#2
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Esperto
Qui dal: Apr 2019
Messaggi: 829
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Non lo so. Oggi è proprio una brutta giornata in tal senso. Mi sento tagliato fuori (uno con cui dovevo vedermi per una cosa poi manda una foto con un altro e mi metto a pensare allora perché non mi hanno chiamato? Quando ci si vede è tutto apposto ma vengo tagliato fuori in tante occasioni anche se dico di essere libero) e sto rimuginando. Sono inadeguato e forse non riesco proprio a mantenere amicizie. Non so tu ma io tra le poche amicizie ho una persona con la mia quale parlo dei problemi con un altra mai. Come se dividessi la vita in cose piacevoli e spiacevoli.
Fare delle cose solo per me non mi dà molta soddisfazione. Mi piace parlare di quello che faccio condividerlo ecc. Se comincio a stare troppo da solo divento un eremita e non voglio. Comincio a bastarmi solo perché limito il target di quello che mi basta. Mi sento inaridito.
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Ultima modifica di BackToMe; 05-05-2019 a 15:53.
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05-05-2019, 15:55
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#3
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Banned
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Südtirol
Messaggi: 6,826
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Quote:
Originariamente inviata da Palmiro
Purtroppo è un quesito a cui non so dare una risposta
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Perché non c'è, in assoluto il "bastare a se stessi" è un po' un raccontarsela, una difesa psicologica: è un concetto che ha invece una relativa valenza se rapportato ad una tendenza al dipendere, allora sì.
Secondo me l' automiglioramento si può quindi perseguire più facilmente girando la questione, cercando di definire il perché si è dipendenti e lavorando su quello.
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05-05-2019, 16:05
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#4
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Esperto
Qui dal: Feb 2019
Ubicazione: Isola di Poveglia
Messaggi: 6,369
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A parte rare eccezioni non ho mai avuto un attaccamento particolare alle persone perché non ho mai avuto veri (e sottolineo veri) amici e con le ragazze/donne lasciamo perdere che è meglio. Per bastarmi io ho imparato ad accettare i miei limiti estetici e caratteriali e a non cercare persone e cose al di fuori della mia portata. Non intendo dire che inseguivo le ragazze bellissime o volevo il macchinone ma cercavo persone estroverse ad esempio perché credevo che mi avrebbero in qualche modo aiutato. Siccome invece mi hanno evitato o deriso non le cerco più uomini/donne estroversi tanto non sanno che farsene di me. Seguo le mie poche passioni che non hanno nulla a che fare con la fobia/timidezza così posso perlomeno avere delle piccole soddisfazioni.
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05-05-2019, 16:10
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#5
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Super Moderator
Qui dal: Jan 2012
Messaggi: 3,539
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Anche io ho fatto l'errore (e facevo in passato quando ero più piccola, ma in maniera minore) di attaccarmi a una persona in prima liceo, senza curarmi di coltivare i rapporti con gli altri compagni. Quando l'ho invitata a casa mia d'estate, dopo un po' lei mi ha letteralmente mollato perchè aveva già instaurato un legame forte con un' altra compagna e andò a stare da lei. Ci rimasi malissimo, passai quell'estate sola. Ma compresi bene il mio errore, fu una grande lezione, da allora non mi sono appoggiata più a nessuno. Ma purtroppo non riesco a legare con più persone contemporaneamente, ci vuole molta energia, io non so nemmeno come si faccia.
Poi vabbè, dai 15 anni in poi ho cominciato ad isolarmi io progressivamente dalla vita sociale anche se per un periodo uscivo con un gruppo di un'amica delle medie, gruppo di cui non mi sono mai sentita parte. Già parlavo poco mentre altri ridevano e scherzavano e io mi chiedevo perchè non ero come gli altri (la fobia sociale stava già arrivando).
Per rispondere alla domanda, io non so come ho fatto, ma so bastarmi da sola, da molti, molti, anni. Penso semplicemente di aver sviluppato una capacità di adattamento alla solitudine, negli anni. Qualche uscita l'ho fatta con qualcuno che conoscevo ma sono state sporadiche. Posso dire di essere davvero sola, tranne il fatto che per ora ho presenti entrambi i genitori e forse sono solo le uniche due persone da cui dipendo un po'. Ma emotivamente mi sento forte, non mi appoggio e non mi appoggerò mai più a nessuno, ho imparato la lezione.
Purtroppo non posso darti molti consigli perchè come già detto la mia è stata una capacità di adattamento che ho sviluppato negli anni. E non che non abbia sofferto la solitudine, i primi anni era atroce. Ora la soffro in maniera diversa, ma bene o male riesco ad accettarla (anche se non proprio del tutto).
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05-05-2019, 16:12
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#6
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Esperto
Qui dal: Apr 2017
Ubicazione: Genova
Messaggi: 2,419
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Quote:
Originariamente inviata da Franz86
Perché non c'è, in assoluto il "bastare a se stessi" è un po' un raccontarsela, una difesa psicologica: è un concetto che ha invece una relativa valenza se rapportato ad una tendenza al dipendere, allora sì.
Secondo me l' automiglioramento si può quindi perseguire più facilmente girando la questione, cercando di definire il perché si è dipendenti e lavorando su quello.
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Sono d'accordo sopratutto sul secondo punto, io penso di saperlo benissimo perché sono diventato dipendente da altri.. Potrei aggiungere che ho un temperamento tendenzialmente estroverso, benché represso, e trovo appagamento dalle relazioni sociali, ma allo stesso tempo il mio disturbo evitate mi ha portato alla situazione in cui mi trovo ora
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05-05-2019, 16:15
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#7
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Esperto
Qui dal: Apr 2017
Ubicazione: Genova
Messaggi: 2,419
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Quote:
Originariamente inviata da Peste Nera
A parte rare eccezioni non ho mai avuto un attaccamento particolare alle persone perché non ho mai avuto veri (e sottolineo veri) amici e con le ragazze/donne lasciamo perdere che è meglio. Per bastarmi io ho imparato ad accettare i miei limiti estetici e caratteriali e a non cercare persone e cose al di fuori della mia portata. Non intendo dire che inseguivo le ragazze bellissime o volevo il macchinone ma cercavo persone estroverse ad esempio perché credevo che mi avrebbero in qualche modo aiutato. Siccome invece mi hanno evitato o deriso non le cerco più uomini/donne estroversi tanto non sanno che farsene di me. Seguo le mie poche passioni che non hanno nulla a che fare con la fobia/timidezza così posso perlomeno avere delle piccole soddisfazioni.
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Mi spiace per le tue disavventure e posso anche comprendere fino ad un certo punto il tuo pensiero..
Io penso che tu abbia semplicemente frequentato gli ambienti e le persone sbagliate, dobbiamo sempre cercare di immergerci in contesti affini al nostro modo di essere e ai nostri valori, altrimenti ci stiamo solo svendendo per elemosinare un briciolo di attenzioni altrui..
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05-05-2019, 16:17
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#8
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Esperto
Qui dal: May 2018
Ubicazione: Genova
Messaggi: 2,698
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Faccio molto volentieri quelle attività che mi piacciono e interessano da solo.
Il motivo....è principalmente il fatto che più del timore di essere lasciato da parte....il mio timore principale è quello di essere invaso e che venga limitato eccessivamente il mio desiderio di autoaffermazione. È un po' una mia caratteristica...avere questa percezione nei confronti degli altri e del mondo esterno e di vederli spesso come invasivi e un pericolo per la libertà personale: il lavoro pur se necessario è invasivo perché ti ruba tempo..che vorresti dedicare a te stesso.....la donna è invasiva perché ti obbliga a stare dietro a lei e a rinunciare a molto di quello che vorresti.....anche se ti da anche qualcosa in cambio che altrimenti non potresti avere (sesso, affetto)....le amicizie spesso sono limitanti....e, anche se ti danno alcune cose in cambio però ti fanno perdere tempo per trovare qualcosa che vada bene a tutti.
Morale della favola: quando vado da solo in un posto che ho scelto io...e faccio quello che ho deciso di fare...io mi sento davvero bene e realizzato.
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05-05-2019, 16:18
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#9
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Esperto
Qui dal: Apr 2017
Ubicazione: Genova
Messaggi: 2,419
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Quote:
Originariamente inviata da Lùthien.
Anche io ho fatto l'errore (e facevo in passato quando ero più piccola, ma in maniera minore) di attaccarmi a una persona in prima liceo, senza curarmi di coltivare i rapporti con gli altri compagni. Quando l'ho invitata a casa mia d'estate, dopo un po' lei mi ha letteralmente mollato perchè aveva già instaurato un legame forte con un' altra compagna e andò a stare da lei. Ci rimasi malissimo, passai quell'estate sola. Ma compresi bene il mio errore, fu una grande lezione, da allora non mi sono appoggiata più a nessuno. Ma purtroppo non riesco a legare con più persone contemporaneamente, ci vuole molta energia, io non so nemmeno come si faccia.
Poi vabbè, dai 15 anni in poi ho cominciato ad isolarmi io progressivamente dalla vita sociale anche se per un periodo uscivo con un gruppo di un'amica delle medie, gruppo di cui non mi sono mai sentita parte. Già parlavo poco mentre altri ridevano e scherzavano e io mi chiedevo perchè non ero come gli altri (la fobia sociale stava già arrivando).
Per rispondere alla domanda, io non so come ho fatto, ma so bastarmi da sola, da molti, molti, anni. Penso semplicemente di aver sviluppato una capacità di adattamento alla solitudine, negli anni. Qualche uscita l'ho fatta con qualcuno che conoscevo ma sono state sporadiche. Posso dire di essere davvero sola, tranne il fatto che per ora ho presenti entrambi i genitori e forse sono solo le uniche due persone da cui dipendo un po'. Ma emotivamente mi sento forte, non mi appoggio e non mi appoggerò mai più a nessuno, ho imparato la lezione.
Purtroppo non posso darti molti consigli perchè come già detto la mia è stata una capacità di adattamento che ho sviluppato negli anni. E non che non abbia sofferto la solitudine, i primi anni era atroce. Ora la soffro in maniera diversa, ma bene o male riesco ad accettarla (anche se non proprio del tutto).
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Anche io per qualche anno sono riuscito a sublimare e tenere repressa la mia fame di amicizie, relazioni e rapporti affettivi, ma la stavo appunto reprimendo, soffocando. Un atto di violenza verso me stesso. Purtroppo ho scoperto a mie spese di non essere in grado in nessun modo di reggere la solitudine a lungo, ma riconosco questo mio limite..
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05-05-2019, 16:19
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#10
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Esperto
Qui dal: Sep 2018
Messaggi: 2,478
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Quote:
Originariamente inviata da Saturnino
Faccio molto volentieri quelle attività che mi piacciono e interessano da solo.
Il motivo....è principalmente il fatto che più del timore di essere lasciato da parte....il mio timore principale è quello di essere invaso e che venga limitato eccessivamente il mio desiderio di autoaffermazione. È un po' una mia caratteristica...avere questa percezione nei confronti degli altri e del mondo esterno e di vederli spesso come invasivi e un pericolo per la libertà personale: il lavoro pur se necessario è invasivo perché ti ruba tempo..che vorresti dedicare a te stesso.....la donna è invasiva perché ti obbliga a stare dietro a lei e a rinunciare a molto di quello che vorresti.....anche se ti da anche qualcosa in cambio che altrimenti non potresti avere (sesso, affetto)....le amicizie spesso sono limitanti....e, anche se ti danno alcune cose in cambio però ti fanno perdere tempo per trovare qualcosa che vada bene a tutti.
Morale della favola: quando vado da solo in un posto che ho scelto io...e faccio quello che ho deciso di fare...io mi sento davvero bene e realizzato.
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05-05-2019, 16:21
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#11
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Esperto
Qui dal: Apr 2017
Ubicazione: Genova
Messaggi: 2,419
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Quote:
Originariamente inviata da Saturnino
Faccio molto volentieri quelle attività che mi piacciono e interessano da solo.
Il motivo....è principalmente il fatto che più del timore di essere lasciato da parte....il mio timore principale è quello di essere invaso e che venga limitato eccessivamente il mio desiderio di autoaffermazione. È un po' una mia caratteristica...avere questa percezione nei confronti degli altri e del mondo esterno e di vederli spesso come invasivi e un pericolo per la libertà personale: il lavoro pur se necessario è invasivo perché ti ruba tempo..che vorresti dedicare a te stesso.....la donna è invasiva perché ti obbliga a stare dietro a lei e a rinunciare a molto di quello che vorresti.....anche se ti da anche qualcosa in cambio che altrimenti non potresti avere (sesso, affetto)....le amicizie spesso sono limitanti....e, anche se ti danno alcune cose in cambio però ti fanno perdere tempo per trovare qualcosa che vada bene a tutti.
Morale della favola: quando vado da solo in un posto che ho scelto io...e faccio quello che ho deciso di fare...io mi sento davvero bene e realizzato.
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Ti invidio davvero tanto.. Anche io per un periodo ho svolto diverse attività da solo, per me appaganti e ne ho anche tratto godimento li per li.. Il problema è che subito dopo mi hanno lasciato una sensazione di vuoto.. Proprio perché non avere qualcuno con cui condividerle ne ha fatto un po' perdere di senso..
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05-05-2019, 16:22
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#12
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Esperto
Qui dal: Feb 2019
Ubicazione: Isola di Poveglia
Messaggi: 6,369
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Quote:
Originariamente inviata da Palmiro
Mi spiace per le tue disavventure e posso anche comprendere fino ad un certo punto il tuo pensiero..
Io penso che tu abbia semplicemente frequentato gli ambienti e le persone sbagliate, dobbiamo sempre cercare di immergerci in contesti affini al nostro modo di essere e ai nostri valori, altrimenti ci stiamo solo svendendo per elemosinare un briciolo di attenzioni altrui..
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Hai ragione, il problema è trovare il contesto e le persone affini a noi. Io avevo solo voglia di essere capito (non volevo cioè la loro pietà) e pensavo proprio che gente con un carattere opposto al mio potesse farlo. Questo è il principale motivo per il quale non sopporto più di tanto le persone estroverse o che sorridono sempre ma oggi se non sei così sei peggio di un appestato e dunque per loro sei solo spazzatura cioè quello che venivo considerato io.
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05-05-2019, 16:27
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#13
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Banned
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Südtirol
Messaggi: 6,826
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Trovare appagamento dalle relazioni sociali è più sano che non trovarne, quindi tentare di realizzare un' involuzione di propria sponte ha un che di paradossale, per quanto comprenda il motivo della domanda.
Comunque appunto questo genere di cambiamenti avvengono da sè con il tempo, la mente non tollera una sofferenza a cui non può porre rimedio e piano piano cerca di confinarla in un angolo, può cominciare in età più verde o più tarda a seconda del vissuto, con efficacia individuale variabile, quindi il problema sotto certi aspetti si ridimensiona da sè ( oppure peggiora, dipende da come si vuole vedere la questione ), ma per alcuni possono volerci anni, per altri decenni: oltretutto andando avanti con l' età una tendenza a "chiudersi" si riscontra più o meno in tutti, è un processo spontaneo, anche se tendenze ossessive o ansiose possono contrastarlo, come la propensione a cercare sempre e comunque confronti con gli altri ( che è a sua volta un qualcosa che può essere moltissimo approfondito, volendo, ma certo io non ho le competenze per dire molto di più ).
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05-05-2019, 16:44
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#14
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Esperto
Qui dal: May 2018
Ubicazione: Genova
Messaggi: 2,698
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Quote:
Originariamente inviata da Palmiro
Ti invidio davvero tanto.. Anche io per un periodo ho svolto diverse attività da solo, per me appaganti e ne ho anche tratto godimento li per li.. Il problema è che subito dopo mi hanno lasciato una sensazione di vuoto.. Proprio perché non avere qualcuno con cui condividerle ne ha fatto un po' perdere di senso..
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Beh....quando ero più giovane non era affatto così...ci ho messo molto tempo...prima mi trovavo in uno stato senza arte ne parte...per tantissimo tempo.....ho frequentato alcune compagnie non trovandomi affatto bene...però ero ormai tra i 35 e i 40 quando ho capito che non dovevo più stare con gente tanto per starci...a costo di adeguarmi sempre a quello che decidevano le persone con valore sociale più alto.....che così non avrei concluso nulla di buono.
Quindi niente paura....hai tutto il tempo sia per imparare a bastarti di più di quanto non faccia oggi....ma soprattutto per trovare delle persone con cui ti trovi davvero a tuo agio.
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05-05-2019, 17:16
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#15
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Esperto
Qui dal: Sep 2018
Messaggi: 1,471
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Io non mi sono mai lamentato di stare solo, ora che chiedo di avere una mia "squadra", niente! L'esseere da solo e non comsiderato neanche un minimo mi toglie la voglia di vivere.
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05-05-2019, 17:27
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#16
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,306
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Non me ne frega niente.
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05-05-2019, 17:30
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#17
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Banned
Qui dal: Mar 2019
Messaggi: 565
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Quote:
Originariamente inviata da Franz86
Perché non c'è, in assoluto il "bastare a se stessi" è un po' un raccontarsela, una difesa psicologica: è un concetto che ha invece una relativa valenza se rapportato ad una tendenza al dipendere, allora sì.
Secondo me l' automiglioramento si può quindi perseguire più facilmente girando la questione, cercando di definire il perché si è dipendenti e lavorando su quello.
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La domanda senza alcuna ironia é perché non trovo appagamento nelle relazioni sociali ?
Da quanto mi sovviene sono sempre stato l'ultima ruota del carro e comunque non ho mai confidato nulla di intimo (del tipo, la ragazza che ti piace ecc ecc) a nessuno nella mia vita ...
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05-05-2019, 17:33
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#18
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Banned
Qui dal: Dec 2009
Ubicazione: Inferno
Messaggi: 2,707
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A me a volte capita di ossessionarmi e appiccicarmi a persone su internet, ma è perché non ho nessuno e idealizzo. Succede sempre che non appena approfondisco un po' la conoscenza iniziano a scadermi per tanti motivi e quando arriva il momento di conoscerle mi è già passata la voglia.
Comunque, sono molto migliorata in questo. I bugiardi manipolatori che ho conosciuto negli anni mi hanno fatto aprire gli occhi.
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Ultima modifica di incompresa88; 05-05-2019 a 17:36.
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05-05-2019, 17:36
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#19
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Esperto
Qui dal: May 2019
Messaggi: 2,247
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"imparare a bastarsi" è il tratto che i più infognati hanno appreso fin da subito, per sopravvivenza, immagino a quei bambini come me che già a 6-7 anni passavano lunghi pomeriggi da soli a casa, magari davanti alla Playstation con la costante sensazione d'abbandono. Ci si abitua così bene che anche da adulti il peso della solitudine verrà percepito alla leggera, senza l'esasperazione tipica di chi non ha sperimentato questi stadi in età precoce.
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05-05-2019, 17:36
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#20
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Banned
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Südtirol
Messaggi: 6,826
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Quote:
Originariamente inviata da Pima
La domanda senza alcuna ironia é perché non trovo appagamento nelle relazioni sociali ?
Da quanto mi sovviene sono sempre stato l'ultima ruota del carro e comunque non ho mai confidato nulla di intimo (del tipo, la ragazza che ti piace ecc ecc) a nessuno nella mia vita ...
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La risposta alla domanda senza ironia mi pare trovarsi già nel prosieguo del tuo post, la vedo dura provare appagamento a quelle condizioni.
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