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04-02-2014, 18:32
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#21
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Esperto
Qui dal: Nov 2013
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 1,302
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Dipende dalla cultura e dal periodo storico, oggi una persona vale per quel che produce e guadagna, fine.
In realtà soltanto nella famiglia, o in gruppi simili, che sono l'unica forma di aggregazione sociale antica e tribale rimasta nella nostra società, questo non è vero.
Ecco perchè deve essere distrutta, perchè l'uomo oggi non può avere un valore in quanto essere umano, ma solo come ingranaggio della struttura tecnica (parafrasando heidegger).
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04-02-2014, 18:58
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#22
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Esperto
Qui dal: May 2012
Messaggi: 530
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Quote:
Originariamente inviata da ANTIMATERIA
Dipende dalla cultura e dal periodo storico, oggi una persona vale per quel che produce e guadagna, fine.
In realtà soltanto nella famiglia, o in gruppi simili, che sono l'unica forma di aggregazione sociale antica e tribale rimasta nella nostra società, questo non è vero.
Ecco perchè deve essere distrutta, perchè l'uomo oggi non può avere un valore in quanto essere umano, ma solo come ingranaggio della struttura tecnica (parafrasando heidegger).
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No, perdonami, non mi pare che la riflessione heideggeriana sulla Tecnica si risolva nella presa di coscienza che l'uomo tenda ad essere inglobato in essa come ingranaggio.
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04-02-2014, 19:25
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#23
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Esperto
Qui dal: Nov 2013
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 1,302
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Quote:
Originariamente inviata da Daniele89
No, perdonami, non mi pare che la riflessione heideggeriana sulla Tecnica si risolva nella presa di coscienza che l'uomo tenda ad essere inglobato in essa come ingranaggio.
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E' una mia lettura.
La tecnica è autopoeitica, come ci dice Severino non ha uno scopo, un fine, se non quello di autoalimentare e accrescere la sua potenza.
In questo senso, l'uomo è strumento della tecnica e non viceversa come poteva essere agli albori di questo sistema, questo possono verificarlo tutti nella loro vita, ma Severino ha fatto numerosi esempi che sono reperibili nei suoi testi o anche su internet.
L'uomo è per forza un ingranaggio poichè le sue istanze, i suoi ritmi, i suoi tempi, le sue aspettative, i suoi sogni, la vita stessa, non convergono con il sistema meccanico (ho fatto l'es. della famiglia che è ostacolo alla globalizzazione, alla mobilità, alla flessibilità e ad un sacco di altri mantra dell'uomo come ingranaggio).
Non c'è presa di coscienza, c'è una nuova menzogna secolare (come quella che Niezcthe vedeva nel Cristianesimo/Platonismo), io non credo sia possibile mai prendere coscienza di se stessi, non senza impazzire.
Quel che accade nel momento in cui l'uomo non significa nulla (il che accade nel momento stesso in cui dio muore per certi versi ed in lui non c'è più rilfesso il volto, o la traccia creativa di alcun dio), è che egli significa qualcosa solo in quanto parte (sacrificabile ed insignificante) del processo tecnico autopoietico (completamente avulso dalla direzione umana e politica e in perenne situazione di paradosso di regole infnitesimali per l'uomo comune e mercato ed economia completamente libera ed anarchica).
Egli dunque ha un valore solo come strumento (pro tempore) della tecnica, e la mercificazione conseguente è l'attribuzione di un valore in denaro (che computa tale esatto valore).
Tutto questo ovviamente non riguarda gli affetti e i sentimenti (anche se arrivano i reflussi anche in quelle direzione), che però sono d'impaccio al sistema stesso, ed ecco perchè si assisterà alla loro eliminazione (prima psicologica, poi fisica).
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04-02-2014, 19:27
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#24
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Banned
Qui dal: Jan 2014
Messaggi: 171
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Quote:
Originariamente inviata da IlForumista
Questo Testone è proprio un bel trollone
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interessante
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04-02-2014, 19:28
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#25
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Principiante
Qui dal: Nov 2013
Messaggi: 81
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Discussioni del genere rischiano di genere discriminazione e snobbismo, oltre a quello che già c'è nel mondo
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04-02-2014, 20:24
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#26
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Esperto
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: Sicilia Orientale
Messaggi: 897
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Quote:
Originariamente inviata da alessietto
Questo pomeriggio sono andato in fissa con questa storia, dopo che un mio amico telefonicamente mi ha detto che mi stavo svendendo, il che mi ha fatto (S)ragionare sul fatto che svendersi come persona (non sto parlando di lavoro) implica che una persona abbia un certo valore, e che tale valore debba essere in qualche modo stimabile...
E allora, quali sono i fattori che determinano il valore di una persona? In quale ordine di importanza?
Esiste forse una specie di formula segreta per calcolare il valore complessivo di una persona, della serie A vale 100, B vale 70, 100>70 e quindi A è una persona migliore di B?
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Siamo tutti figli dello stesso Dio, siamo tutti fratelli, però poi c'è chi guadagna tanti soldi è chi non ha nemmeno un'abitazione, ci sono i ladri e ci sono le persone oneste, gli ignoranti e le persone istruite. Il valore di una persona si misura dalle cose buone che riesce a fare nella società.
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04-02-2014, 20:47
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#27
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Esperto
Qui dal: May 2012
Messaggi: 530
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Quote:
Originariamente inviata da ANTIMATERIA
E' una mia lettura.
La tecnica è autopoeitica, come ci dice Severino non ha uno scopo, un fine, se non quello di autoalimentare e accrescere la sua potenza.
In questo senso, l'uomo è strumento della tecnica e non viceversa come poteva essere agli albori di questo sistema, questo possono verificarlo tutti nella loro vita, ma Severino ha fatto numerosi esempi che sono reperibili nei suoi testi o anche su internet.
L'uomo è per forza un ingranaggio poichè le sue istanze, i suoi ritmi, i suoi tempi, le sue aspettative, i suoi sogni, la vita stessa, non convergono con il sistema meccanico (ho fatto l'es. della famiglia che è ostacolo alla globalizzazione, alla mobilità, alla flessibilità e ad un sacco di altri mantra dell'uomo come ingranaggio).
Non c'è presa di coscienza, c'è una nuova menzogna secolare (come quella che Niezcthe vedeva nel Cristianesimo/Platonismo), io non credo sia possibile mai prendere coscienza di se stessi, non senza impazzire.
Quel che accade nel momento in cui l'uomo non significa nulla (il che accade nel momento stesso in cui dio muore per certi versi ed in lui non c'è più rilfesso il volto, o la traccia creativa di alcun dio), è che egli significa qualcosa solo in quanto parte (sacrificabile ed insignificante) del processo tecnico autopoietico (completamente avulso dalla direzione umana e politica e in perenne situazione di paradosso di regole infnitesimali per l'uomo comune e mercato ed economia completamente libera ed anarchica).
Egli dunque ha un valore solo come strumento (pro tempore) della tecnica, e la mercificazione conseguente è l'attribuzione di un valore in denaro (che computa tale esatto valore).
Tutto questo ovviamente non riguarda gli affetti e i sentimenti (anche se arrivano i reflussi anche in quelle direzione), che però sono d'impaccio al sistema stesso, ed ecco perchè si assisterà alla loro eliminazione (prima psicologica, poi fisica).
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Sì, beh, se era tutto qui potevi tranquillamente usare il termine "capitalismo" visto che pensavi, in ultima analisi, alla semplice introiezione del ritmo produttivo da parte del lavoratore (in cui il concetto di Tecnica heideggeriana certo non si esaurisce).
Per il resto c'è troppa confusione nel post per rispondere, per esempio non ho capito come può essere equiparata la Tecnica alla menzogna secolare del cristianesimo, mio limite probabilmente, e poi quell'attribuzione del valore calata così, dal cielo.
Non so, mi sembra che spesso si abusi della terminologia filosofica per fomentare la rincorsa alla teorizzazione (per modo di dire) di un catastrofismo che è più il risultato di pensiero di uno che, del tutto legittimamente, vuole dar sfogo a una vena polemica attaccandosi un po' a tutto. Che ripeto, non è mica un male, basta non fare eccessiva confusione.
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04-02-2014, 20:52
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#28
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Esperto
Qui dal: Nov 2013
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 1,302
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Quote:
Originariamente inviata da Daniele89
Sì, beh, se era tutto qui potevi tranquillamente usare il termine "capitalismo" visto che pensavi, in ultima analisi, alla semplice introiezione del ritmo produttivo da parte del lavoratore (in cui il concetto di Tecnica heideggeriana certo non si esaurisce).
Per il resto c'è troppa confusione nel post per rispondere, per esempio non ho capito come può essere equiparata la Tecnica alla menzogna secolare del cristianesimo, mio limite probabilmente, e poi quell'attribuzione del valore calata così, dal cielo.
Non so, mi sembra che spesso si abusi della terminologia filosofica per fomentare la rincorsa alla teorizzazione (per modo di dire) di un catastrofismo che è più il risultato di pensiero di uno che, del tutto legittimamente, vuole dar sfogo a una vena polemica attaccandosi un po' a tutto. Che ripeto, non è mica un male, basta non fare eccessiva confusione.
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scusa, ma te di mestiere fai il critico dei miei post?
non so, se ti diverte fai pure, io non è che vengo qui per darmi un tono, faccio l'operaio, che cacchio me ne frega se quel che dico ha senso o no? ha senso per me, e tanto mi basta.
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04-02-2014, 21:18
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#29
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Esperto
Qui dal: May 2012
Messaggi: 530
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Quote:
Originariamente inviata da ANTIMATERIA
scusa, ma te di mestiere fai il critico dei miei post?
non so, se ti diverte fai pure, io non è che vengo qui per darmi un tono, faccio l'operaio, che cacchio me ne frega se quel che dico ha senso o no? ha senso per me, e tanto mi basta.
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No, non faccio il critico dei tuoi post, faccio il tuo stesso lavoro, e devo dire che non credevo fosse implicito nell'appartenenza alla nostra categoria la rinuncia al senso di quanto vien detto.*
Comunque vabbè, se sei fan del monologo e le repliche non ti aggradano, vuol dire che non replicherò più ai tuoi post, ma non posso certo nascondere il pensiero che lo trovi un atteggiamento un po' infantile.
Ciao collega.
*Chiaramente non mi sono permesso di dire che quanto scrivi è senza senso, mi pare, è cosa che ammetti tu.
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04-02-2014, 22:13
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#30
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Esperto
Qui dal: Nov 2013
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 1,302
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Puoi replicare, ci mancherebbe, esponi il tuo pensiero e non per forza partendo dal criticare il mio o quello di altri.
O per meglio dire, si può anche criticare esponendo qualcosa, e non dicendo: hai sbagliato - non hai capito questo - questo non è esatto - etc...
Io se devo capire dopo l'ìntervento critico in cosa ho sbagliato nel ragionamento non ci arrivo, poichè non mi viene detto nulla.
Francamente, se non mi inganno, quel che appare sbagliato sono io e il mio modo di pormi qui dentro, come nella vita del resto, perchè così son fatto.
Ognuno ha le sue simpatie, io sono ad alcuni molto simpatico e ad altri per niente, ed è così per tutti.
Una volta era mio costume apparire gradevoli a tutti, non è diffcile, basta dire le cose che gli altri si aspettano, essere accomodante e accondiscendente.
Quell'era è finita, mi espongo, non mi frega di essere accomodante, voglio essere me stesso, punto.
Senza rancore, è per chiarirsi, perchè quando una cosa capita continuamente c'è qualcosa di strano, evidentemente per te quel che dico sono stupidate dato che non ne imbrocco una e sono continuamente redarguito su questo o quello (sono due tre utenti che fanno sta roba).
Ora, io sono il primo ad ammettere che può essere che non ci becco, assolutamente, ho una cultura limitata e da autodidatta, e avrò cambiato idea 8000 volte e spesso nell'arco della stessa giornata, e allora?
Se sono stupidate lascia stare, se hai qualcosa da dire dillo.
Se non ti piace il monologo sii sinteitco, se ti piace il monologo fanne uno anche te di opposta tendenza.
Io non capisco perchè devo essere l'oggetto (cosa che mi capita spesso) della disquisizione, laddove non sono affatto tanto importante da esserlo, non sono per nulla interessante secondo me.
Questo è grave non per me, me ne frego di qualsiasi giudizio, ma per voi, perchè siete intelligenti e sprecate tempo inutilmente nel giudizio altrui anzichè nell'interesse per gli argomenti.
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