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12-02-2014, 16:26
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#1
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Principiante
Qui dal: Sep 2013
Messaggi: 68
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Scrivevo, soprattutto leggevo su questo forum, qualche tempo fa. Scrivevo delle mie paure, delle mie insicurezze e del mio essere strano. Dallo scrivere e dal leggere poi, con parecchia fatica, sono passato a scrivermi e leggermi, a cercare di capire quello che si nasconde nella profondità più recondita della mia persona. Sto lavorando nella direzione che porta alla normalità, probabilmente. E nella normalità dell'atteggiamento mi son ritrovato in diverse situazioni che non avrei affrontato solo pochi mesi fa. Nella normalità dell'atteggiamento, porsi in modo normale apre porte che talvolta sarebbe meglio restassero chiuse. Ho fatto un sacco di cazzate, da normale. Ora il dubbio dilaniante che sorge è solo uno, il solito, che perenne e mutevole si insinua e striscia, silenzioso ma letale. Io, se avessi evitato certe situazioni, certe cazzate non le avrei fatte. Io, probabilmente, se avessi evitato certe situazioni, non avrei vissuto. Credo fondamentalmente che la sicurezza del non errore spesse volte la si trova nell'evitare di commetterlo, non nel provare a non farlo. Lavorerò in questa direzione. Scusate la confusione.
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12-02-2014, 17:13
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#2
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Principiante
Qui dal: Sep 2013
Messaggi: 68
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Quote:
Originariamente inviata da caratteriale
Quoto e sottoscrivo.
L'unica cosa che magari risulta meno chiara è: quindi? In che direzione lavorerai? Vivere è anche sbagliare. Quindi, da quello che ho capito, vivrai?
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Quindi ci hai capito qualcosa! Mi giova sapere che non scrivo in modo inconcepibile
Non ci resta che vivere; d'altro canto, sopravvivere è troppo facile. E a me le cose facili non piaccio, sennò, of course, non sarei qui
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12-02-2014, 17:54
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#3
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,525
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Quote:
Originariamente inviata da DouglasMortimer
Scrivevo, soprattutto leggevo su questo forum, qualche tempo fa. Scrivevo delle mie paure, delle mie insicurezze e del mio essere strano. Dallo scrivere e dal leggere poi, con parecchia fatica, sono passato a scrivermi e leggermi, a cercare di capire quello che si nasconde nella profondità più recondita della mia persona. Sto lavorando nella direzione che porta alla normalità, probabilmente. E nella normalità dell'atteggiamento mi son ritrovato in diverse situazioni che non avrei affrontato solo pochi mesi fa. Nella normalità dell'atteggiamento, porsi in modo normale apre porte che talvolta sarebbe meglio restassero chiuse. Ho fatto un sacco di cazzate, da normale. Ora il dubbio dilaniante che sorge è solo uno, il solito, che perenne e mutevole si insinua e striscia, silenzioso ma letale. Io, se avessi evitato certe situazioni, certe cazzate non le avrei fatte. Io, probabilmente, se avessi evitato certe situazioni, non avrei vissuto. Credo fondamentalmente che la sicurezza del non errore spesse volte la si trova nell'evitare di commetterlo, non nel provare a non farlo. Lavorerò in questa direzione. Scusate la confusione.
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Tutto condivisibile, non capisco però perché ricercare la normalità, piuttosto che la libertà e l'autenticità. Essere normali è "vivere"? In funzione degli occhi di chi?
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12-02-2014, 17:58
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#4
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Principiante
Qui dal: Sep 2013
Messaggi: 68
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Quote:
Originariamente inviata da Angus
Tutto condivisibile, non capisco però perché ricercare la normalità, piuttosto che la libertà e l'autenticità. Essere normali è "vivere"? In funzione degli occhi di chi?
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La tua obiezione è inerente, sono io che ho usato volutamente il termine normalità. Normalità intesa, come mettiamola così, essere parte integrante e produttivo del meccanismo sociale, libero di esprimere la propria autenticità in tutti i contesti, ovviamente relativizzando il discorso in base al momento sociale.
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12-02-2014, 18:00
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#5
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,525
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Quote:
Originariamente inviata da DouglasMortimer
La tua obiezione è inerente, sono io che ho usato volutamente il termine normalità. Normalità intesa, come mettiamola così, essere parte integrante e produttivo del meccanismo sociale, libero di esprimere la propria autenticità in tutti i contesti, ovviamente relativizzando il discorso in base al momento sociale.
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Ok, l'integrazione. Allora condivido su tutta la linea
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13-02-2014, 02:35
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#6
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Intermedio
Qui dal: Dec 2013
Messaggi: 89
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l'ho capito da tempo ormai...
so cosa dovrei fare, potrei farlo, e probabilmente ci riuscirei anche abbastanza bene, ma farei sicuramente degli errori/sbagli, mi ritroverei in situazioni talvolta scomode/difficili, e quindi rimando... rimando illudendomi che nel frattempo io stia "studiando" meglio le cose, tutti i particolari, in modo che quando in futuro mi deciderò finalmente a muovermi, non ci sarà nessuna virgola fuori posto...
ma non è cosi, non puoi prevedere tutto nella vita, puoi farlo se si parla di organizzare un viaggio-vacanza di una settimana, e infatti sono cosi, faccio in modo da non trovarmi mai nella situazione di dover chiedere informazioni perchè non so dove/come andare, prenotando tutto il possibile prima, anche solo uno stupidissimo biglietto d'autobus che di sicuro si può comprare in qualsiasi biglietteria/edicola della zona dove parte l'autobus
purtroppo pensandoci, rabbrividisco a pensare di essere, a mio modo, cosi:
anche se in realtà lo sono solo con me cosi, almeno non assillo gli altri come Furio , ma quando devo fare una cosa io (da solo), sono cosi, cercando di prendere la migliore decisione anche su tutte le cose banali/marginali...
ma se questo puoi farlo per un viaggio, non puoi farlo quando devi pianificare anche solo 6-12 mesi della tua vita, perché ci sono troppe incognite, troppe cose a cui pensare, e questa cosa mi immobilizza, e cosi faccio il più grande errore che si possa fare... stare fermo e fare passare inesorabilmente il tempo, e nonostante sia pienamente cosciente del tutto continuo a rimanere fermo
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13-02-2014, 14:41
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#7
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Principiante
Qui dal: Sep 2013
Messaggi: 68
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Quote:
Originariamente inviata da Skyler Cavey
l'ho capito da tempo ormai...
so cosa dovrei fare, potrei farlo, e probabilmente ci riuscirei anche abbastanza bene, ma farei sicuramente degli errori/sbagli, mi ritroverei in situazioni talvolta scomode/difficili, e quindi rimando... rimando illudendomi che nel frattempo io stia "studiando" meglio le cose, tutti i particolari, in modo che quando in futuro mi deciderò finalmente a muovermi, non ci sarà nessuna virgola fuori posto...
ma non è cosi, non puoi prevedere tutto nella vita, puoi farlo se si parla di organizzare un viaggio-vacanza di una settimana, e infatti sono cosi, faccio in modo da non trovarmi mai nella situazione di dover chiedere informazioni perchè non so dove/come andare, prenotando tutto il possibile prima, anche solo uno stupidissimo biglietto d'autobus che di sicuro si può comprare in qualsiasi biglietteria/edicola della zona dove parte l'autobus
purtroppo pensandoci, rabbrividisco a pensare di essere, a mio modo, cosi:
http://www.youtube.com/watch?v=k9loKSd9Yro
anche se in realtà lo sono solo con me cosi, almeno non assillo gli altri come Furio , ma quando devo fare una cosa io (da solo), sono cosi, cercando di prendere la migliore decisione anche su tutte le cose banali/marginali...
ma se questo puoi farlo per un viaggio, non puoi farlo quando devi pianificare anche solo 6-12 mesi della tua vita, perché ci sono troppe incognite, troppe cose a cui pensare, e questa cosa mi immobilizza, e cosi faccio il più grande errore che si possa fare... stare fermo e fare passare inesorabilmente il tempo, e nonostante sia pienamente cosciente del tutto continuo a rimanere fermo
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Mi trovo molto nella tua riflessione, difatti sto cercando di non fermarmi più.Il fatto è che se mi affido all'istinto, poi, immancabilmente, mi pento. Ma d'altro canto " d'un tratto capii che il pensare è per gli stupidi, mentre i cervelluti si affidano all'ispirazione"..quindi, viviamo così, vediamo come andrà...
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