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15-12-2016, 12:47
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#1
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 0
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Ultima modifica di Daytona; 16-08-2023 a 10:57.
Motivo: Privacy -su richiesta dell'utente-
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15-12-2016, 12:54
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#2
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Sto facendo una cosa molto simile, usando però l'app Habitbull, e stabilendo obiettivi giornalieri.
Però tengo traccia attraverso una moleskine dei miei pensieri, stati d'animo, riflessioni varie, ecc.
Credo che sia davvero un buon metodo per non perdere la bussola e restare focalizzati nella direzione giusta.
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15-12-2016, 13:43
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#3
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 426
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a me non piace il miglioramento sociale/relazionale, non rischi diventi una cosa secondaria l'uscita in sè o il conoscere persone, nel senso che la prima sarebbe rimuovere quella cosa dalla lista.
non so se mi sono spiegato, insomma un po come a se a un bambino a scuola gli dici che se prende un 8 allora gli dai 5 euro e lui riesce ma studiando tutto a memoria e svogliatamente solo per i 5 euri
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15-12-2016, 13:56
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#4
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Quote:
Originariamente inviata da Radice_
a me non piace il miglioramento sociale/relazionale, non rischi diventi una cosa secondaria l'uscita in sè o il conoscere persone, nel senso che la prima sarebbe rimuovere quella cosa dalla lista.
non so se mi sono spiegato, insomma un po come a se a un bambino a scuola gli dici che se prende un 8 allora gli dai 5 euro e lui riesce ma studiando tutto a memoria e svogliatamente solo per i 5 euri
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Beh, gli obiettivi vanno scelti in base ai propri bisogni percepiti.
Sappiamo bene, come membri di questo forum, quanto ricercare attivamente socialità sia difficoltoso nonostante quando ci si riesca i risultati siano gratificanti.
Questo in sé non riesce a rompere l'empasse. Razionalmente può risultare logico socializzare per ottenere una riduzione della propria solitudine, ma emotivamente può generare reazioni avverse molto importanti, come panico o somatizzazioni.
"Gamificare" l'attività può rompere l'empasse e stimolare l'avvio di un circolo virtuoso dove, mano a mano che si superano le proprie fobie, lo sforzo diventa sempre meno difficoltoso e la gratificazione per il risultato compensa da sola della fatica. Ma non si può prescindere dalla volontà iniziale di chi stabilisce l'obiettivo.
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15-12-2016, 14:01
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#5
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 1,986
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I programmi in genere mi mettono solo ansia e mi bloccano ulteriormente
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16-12-2016, 10:01
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#6
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
Anche a me piace fare programmi, il problema è che basta fare mezzo passo in avanti perché tutto cambi e un programma annuale realistico e ragionevole diventi una chimera irraggiungibile o quello che ho raggiunto fra la colazione e il pranzo.
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Evidentemente fai i programmi sbagliati.
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16-12-2016, 11:53
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#7
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,147
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ma arrivare a fine mese e fare la somma 0+0.5+0+0.1=0.6, come succederebbe nel mio caso, sarebbe un brutto colpo per l'autostima, considerando che quel valore lo potrei ottenere anche senza agenda.
E lo so che un incremento di +0.6 sarebbe pur sempre un incremento, ma bisogna considerare che: ci sarebbero anche dei valori negativi che pur non accadendo niente di negativo sono dovuti al passare del tempo senza aver recuperato abbastanza, ma specialmente a un certo punto (dopo il primo mese in pratica) si raggiungere un asintoto, ovvero quello 0.6 rimane tale ad oltranza, perchè da un certo livello di difficoltà in poi la motivazione e la forza sono più basse dell'energia che si dovrebbe impiegare.
Poi il regalo che potrei farmi a Natale, per esempio, me lo farei comunque anche se facessi schifo, anzi a maggior ragione come consolazione, se invece riuscissi sarebbe già quello un regalo e non avrei molto bisogno di altri.
Comunque a parte questo discorso basato su calcoli che alla fine non risolve un granchè, il punto è anche, anzi specialmente, capire cosa si vuole, di cosa si ha bisgno e perchè non si riesce a fare ciò che forse apparentemente sembrerebbe giusto aspettarsi di fare.
Perchè alla fine se uno non conosce neanche bene l'obiettivo, non riesce a sentire come sarebbe una volta raggiunto, non sa se in un passo che dovrebbe fare per cambiare dovrebbe scegliere x o y o le sfumature intermedie, ogni proposito determinato in precedenza sembra un tentativo a vuoto che si finisce per abbandonare senza averlo neanche avviato.
Perchè poi alla fine il fatto, per alcuni, è molto semplice: se anche si stabilisce che si deve fare x (ad esempio essere più aperti verso alcune persone, dare loro fiducia, dire quello che si ha paura di dire, ecc.) nel momento in cui si presenta l'occasione non ci si riesce, non basta dire o scriversi da qualche parte 'devo fare così', la realtà è intrisa di sensazioni a pelle (più o meno sbagliate che siano) che prevalgono.
E se ci si riuscisse finisce, per qualche motivo, che ci si sente a disagio e la volta successiva si preferisce evitare.
Insomma per alcuni non è possibile ragionare in termini di miglioramento relazionale, sociale, lavorativo, ecc., come stati di avanzamento di un progetto, perchè ci sono cose a monte troppo alte da scavalcare o troppo radicate da sradicare (scusate il gioco di parole voluto).
Non dico che non si può fare niente, ma che si può fare poco o cose diverse rispetto a ciò che si sarebbe voluto e che il fare da solo non basta.
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Ultima modifica di alien boy; 16-12-2016 a 11:55.
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16-12-2016, 18:44
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#8
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Esperto
Qui dal: Sep 2010
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 1,872
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Io su un'agendina scrivo gli obiettivi mensili, e da un'altra parte quelli piu' a lungo termine.Per me e' utile e incoraggiante
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Ultima modifica di Edera; 30-12-2016 a 20:53.
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