Sta per finire un altro Week.end, e domani mi toccherà riprendere la solita routine, e come spesso accade non sarà piacevole il cambiamento da uno stato all'altro, come quando le cose si trasformano e lo fanno lasciando un vuoto, ad esempio la notte che si trasforma in giorno e lascia un vuoto in mezzo, però questi "cambiamenti di stagione" anche se portano sofferenze depressive, sbalzi d'umore, sono inevitabili. E domani mi seccherà sicuramente andarmene a lavorare, però non prenderò nessuna sostanza stimolante per andarci, come fanno alcuni che si dopano con tante cose, al limite prenderò soltanto un caffè, nonostante in questo periodo non dovrei perchè ho il reflusso gastrico.
Cmq. questa riflessione che sto facendo adesso la ricollego ad un'altra che avevo fatto in un topic, in cui si parlava di metafisica.
http://www.fobiasociale.com/da-dove-...-4/#post682169
E lo ricollego a questa cosa di ipotizzare che nei cambiamenti si manifesta il trascendente, attraverso la sofferenza. Parlo di ipotesi, infatti non avrebbe senso dire che queste sono affermazioni scientifiche, la metafisica e la trascendenza possono soltanto essere ipotizzate. E la mia posizione su queste cose è sempre quella agnostica: in ogni caso, quando avverto un vuoto metafisico, perchè il cambiamento ha prodotto uno stato nuovo rispetto al vecchio, preferisco non prendere sostanze e affrontare tutto con filosofia.