|
05-06-2016, 18:22
|
#1
|
Esperto
Qui dal: Dec 2008
Ubicazione: roma
Messaggi: 942
|
Ne avete? Che non sia il volontariato in cui ti metti in un angolo ad aprire scatolette. Avere il coraggio e almeno l'onesta di esporsi nella propria miserevolezza (dico per me)
|
|
05-06-2016, 18:33
|
#2
|
Banned
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Milano
Messaggi: 14,748
|
Sinceramente non so cosa sia la vita pubblica.. nemmeno mi interessa entrarci alla fin fine. Non si deve per forza essere estroversi nella vita per star bene. A me bastano quegli amici che si contano su una mano e un lavoro rispettabile
|
|
05-06-2016, 18:56
|
#3
|
Esperto
Qui dal: Dec 2008
Ubicazione: roma
Messaggi: 942
|
Quote:
Originariamente inviata da Marceline
Bel thread.
Eh... no. Ci penso spesso, ma per ora ho approcciato solo gruppi di persone ristrette, appunto. Come associazioni di volontariato. Non metto la faccia in altro, anche vorrei fare passi avanti in questo senso
|
Che volontariato fai? Di che ti occupi?
|
|
05-06-2016, 19:07
|
#4
|
Esperto
Qui dal: Dec 2008
Ubicazione: roma
Messaggi: 942
|
Quote:
Originariamente inviata da Dedalus
La rivolta, la manifestazione, la protesta, la riappropriazione politica degli spazî pubblici, ovviamente.
O anche: si transenna una strada qualsiasi, preferibilmente un centro storico ma va bene ovunque, di sera, otto-nove all'incirca, sbattendosene altamente dei diritti del traffico; si spengono tutte le tivù, i computer, tablet, smartphone; dopo una mezz'oretta i bambini riscoprono cose tipo nascondino, moscacieca, 1-2-3-stella; si porta fuori pane, prosciutto, vino, prima o poi uno con 'na chitarra arriva; con tutta l'allegria di 'sto mondo si fa girare qualche damigiana pure tra gli automobilisti e li si invita ad arricchire la tavolata.
La democrazia è la gioia di stare insieme.
Che comunque lo so benissimo che per vita pubblica qui si intende: in che locale un timido può andare a spendere soldi per pagarsi come tutti il diritto di stare lì, ma senza ansie.
|
Sarebbe bello si ma io sono un rosicone non partecipo ad un cazzo con gioia perché sono un frustrato. Piccolissimo borghese
|
|
05-06-2016, 19:13
|
#5
|
Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,044
|
Quote:
Originariamente inviata da Dedalus
La rivolta, la manifestazione, la protesta, la riappropriazione politica degli spazî pubblici, ovviamente.
O anche: si transenna una strada qualsiasi, preferibilmente un centro storico ma va bene ovunque, di sera, otto-nove all'incirca, sbattendosene altamente dei diritti del traffico; si spengono tutte le tivù, i computer, tablet, smartphone; dopo una mezz'oretta i bambini riscoprono cose tipo nascondino, moscacieca, 1-2-3-stella; si porta fuori pane, prosciutto, vino, prima o poi uno con 'na chitarra arriva; con tutta l'allegria di 'sto mondo si fa girare qualche damigiana pure tra gli automobilisti e li si invita ad arricchire la tavolata.
La democrazia è la gioia di stare insieme.
Che comunque lo so benissimo che per vita pubblica qui si intende: in che locale un timido può andare a spendere soldi per pagarsi come tutti il diritto di stare lì, ma senza ansie.
|
vabbè ma questa è tipo la festa dell'unità
io boh se dovessi partecipare alla vita pubblica, lo farei in modo sovversivo, scioperi a oltranza dei lavoratori..mi vedrei come sindacalista, ma non quelli da salotto asserviti al capitale..quelli proprio tosti.. ma poi tutto a parole.. alla fin fine preferirei stare a casa
|
|
05-06-2016, 19:13
|
#6
|
Esperto
Qui dal: Mar 2015
Messaggi: 894
|
Ma il concetto di "esporsi" come lo intendi tu implica l'interazione, o significa semplicemente esserci, stare in un posto senza sentirsi troppo fuori luogo?
|
|
05-06-2016, 19:17
|
#7
|
Esperto
Qui dal: Dec 2008
Ubicazione: roma
Messaggi: 942
|
Quote:
Originariamente inviata da OhNo!
Ma il concetto di "esporsi" come lo intendi tu implica l'interazione, o significa semplicemente esserci, stare in un posto senza sentirsi troppo fuori luogo?
|
Il meglio che puoi fare. L 'ideale sarebbe un contributo attivo non troppo degradante per una persona ormai adulta quale sono
|
|
05-06-2016, 19:21
|
#8
|
Esperto
Qui dal: Apr 2012
Messaggi: 5,277
|
In fondo è un ragionamento condivisibilissimo:acquistare il diritto di uno spazio pubblico conduce a privatizzarlo ed è quindi una negazione in sé della partecipazione alla vita pubblica.
|
|
05-06-2016, 19:57
|
#9
|
Esperto
Qui dal: Mar 2015
Messaggi: 894
|
Infatti le idee di Dedalus non sono malvagie
Però boh, se l'interazione risulta difficile, lo è indipendentemente dal contesto secondo me. Fare comunità impone interazione.
|
|
05-06-2016, 20:25
|
#10
|
Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,644
|
È questo che mi spaventa, l'idea che pur condividendo aspirazioni e ideali la (mia) vita pubblica sarebbe comunque ostacolata dalle microcosmiche dinamiche di relazione in cui soffro
È un pensiero egoista e calibrato su di me appunto, paradossale visto che si parla di vita pubblica.
Non so unire le due dimensioni, non so vedere come il mio individuale possa sopravvivere al pubblico
|
|
05-06-2016, 20:26
|
#11
|
Esperto
Qui dal: Dec 2014
Messaggi: 1,001
|
Quote:
Originariamente inviata da Dedalus
La rivolta, la manifestazione, la protesta, la riappropriazione politica degli spazî pubblici, ovviamente.
O anche: si transenna una strada qualsiasi, preferibilmente un centro storico ma va bene ovunque, di sera, otto-nove all'incirca, sbattendosene altamente dei diritti del traffico; si spengono tutte le tivù, i computer, tablet, smartphone; dopo una mezz'oretta i bambini riscoprono cose tipo nascondino, moscacieca, 1-2-3-stella; si porta fuori pane, prosciutto, vino, prima o poi uno con 'na chitarra arriva; con tutta l'allegria di 'sto mondo si fa girare qualche damigiana pure tra gli automobilisti e li si invita ad arricchire la tavolata.
La democrazia è la gioia di stare insieme.
Che comunque lo so benissimo che per vita pubblica qui si intende: in che locale un timido può andare a spendere soldi per pagarsi come tutti il diritto di stare lì, ma senza ansie.
|
Ecco,purtroppo in questo paese cose del genere,soprattutto le prime due,sono impensabili.
|
|
05-06-2016, 20:33
|
#12
|
Esperto
Qui dal: Dec 2014
Messaggi: 1,001
|
Quote:
Originariamente inviata da ~~~
È questo che mi spaventa, l'idea che pur condividendo aspirazioni e ideali la (mia) vita pubblica sarebbe comunque ostacolata dalle microcosmiche dinamiche di relazione in cui soffro
È un pensiero egoista e calibrato su di me appunto, paradossale visto che si parla di vita pubblica.
Non so unire le due dimensioni, non so vedere come il mio individuale possa sopravvivere al pubblico
|
E sono d'accordo,ma se per vita pubblica intendiamo una qualche forma di protesta per delle questioni che ci tocCano da vicino,mi viene da pensare alle proteste contro il Job act in Francia,allora penso sarebbe più facile fare fronte comune nonostante tutte le nostre problematiche che ci affliggono.
|
|
05-06-2016, 20:52
|
#13
|
Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,644
|
Quote:
Originariamente inviata da Centauro
E sono d'accordo,ma se per vita pubblica intendiamo una qualche forma di protesta per delle questioni che ci tocCano da vicino,mi viene da pensare alle proteste contro il Job act in Francia,allora penso sarebbe più facile fare fronte comune nonostante tutte le nostre problematiche che ci affliggono.
|
Quello sicuramente, pensavo a un qualcosa di più capillare e quotidiano in cui si intrattengono anche rapporti con gli altri, in cui si sta insieme e si pensa insieme
|
|
|
|