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Vecchio 23-11-2013, 13:07   #1
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Gran parte delle famiglie a causa della crisi degli ultimi anni ha dovuto ridurre le spese, spesso anche in maniera considerevole, questo ormai è evidente a tutti. Ma i giovani di oggi (diciamo dai 18 ai 25 anni o anche più) cresciuti nel consumismo pre crisi come vivono la situazione attuale? Immagino che non sia facile per loro dover ridurre parte del superfluo come discoteche, cinema, pub, pizzerie, vacanze, vestiti firmati, smartphone, pc, ecc.. Rinunciano veramente a parte del superfluo oppure sono i genitori che si privano per dare a loro?
Vecchio 23-11-2013, 13:20   #2
Intermedio
 

Sinceramente io sono uno dei pochi "privilegiati" e sto molto meglio adesso che qualche anno fa, perché prima lavorava solo mio padre, ora lavora anche mia madre e in più lavoro anch'io nell'attività di mia madre... ho la macchina nuova, il cellulare, e potrei andare in vacanza quando mi pare se solo volessi.... non è la crisi il mio problema.
Vecchio 23-11-2013, 13:36   #3
Esperto
L'avatar di Selenio
 

vivo e lavoro all'estero. Credo di essere una persona dai gusti semplici. I gadget tecnologici ad es.non mi interessano e non ho neanche grandi esigenze per mangiare e vestirmi (in passato si ma ora non mi frega più tanto)
Vecchio 23-11-2013, 13:48   #4
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Penso che i fobici non facciano testo, la maggior parte di noi rinuncia già per altri motivi a discoteche, viaggi, cinema, ecc..
Vecchio 23-11-2013, 14:56   #5
Esperto
L'avatar di Alchemist
 

Quote:
Originariamente inviata da Lost Visualizza il messaggio
Penso che i fobici non facciano testo, la maggior parte di noi rinuncia già per altri motivi a discoteche, viaggi, cinema, ecc..
Esatto, io non ho rinunciato a nulla di più di quello a cui rinunciavo già prima, nonostante non abbia problemi economici. Il fatto è che proprio non mi interessa spendere soldi in questo modo.
Vecchio 23-11-2013, 15:11   #6
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Il problema peggiore non è ridurre le spese ma il fatto che riuscire a trovare un fottuto lavoro quando hai dei problemi psicologici è un terno al lotto.
Vecchio 23-11-2013, 16:14   #7
Intermedio
 

Comunque a me sembra (adesso verrò probabilmente ricoperto di insulti) che la portata di questa crisi sia stata sopravvalutata, forse addirittura strumentalizzata ad arte, perché sinceramente non mi pare di aver notato alcun peggioramento significativo nella qualità della vita, né nei consumi; se da una parte è vero che c'è un problema grave di disoccupazione giovanile (ma credo sia dovuto ad altri motivi, come ad esempio la scomparsa di alcune figure professionali e il sovrannumero di altre) e se è vero anche che molte aziende sono state costrette a chiudere ultimamente, è anche vero che la stragrande maggioranza degli italiani ancora si può permettere tranquillamente di comprarsi gli smart phones di ultima generazione, di comprarsi i vestiti firmati, mandare i figli alle gite scolastiche e in discoteca (20 euro per un paio d'ore di balletti non sono mica bricioline). Se poi è vero che ci sono settori, come l'edilizia, molto deboli, comunque non si tratta di una novità: quando mai un muratore o un manovale qualunque si è mai potuto permettere certi lussi? Quando mai questi ultimi hanno mai avuto un lavoro sicuro e ben retribuito? Mai. Nell'immaginario collettivo la "manovalanza" (mi scuso per il termine che potrebbe offendere qualcuno ma che non è un dispregiativo e desidero altresì rimarcare che il sottoscritto è un semplice portapizze) è sempre stato un ceto sociale di nicchia, fatto di persone che non arrivano alla fine del mese ma non è certo colpa della crisi, né si tratta di una novità. Quando ero piccolo, a scuola, i figli dei muratori e degli operai erano sempre quelli in difficoltà a pagarsi i libri, non venivano mai alle gite, non erano ben vestiti insomma... la crisi per loro c'era anche prima, ma ripeto, non mi sembra che le loro condizioni siano peggiorate. Il 90% degli italiani vive ben oltre la soglia del benessere, se poi vuole trovare a tutti i costi un motivo per cui lamentarsi dei propri fallimenti, credo che possa trovare nella "crisi economica" (faccio fatica a chiamarla così) un alibi di ferro, una scusa per non rimboccarsi le maniche e andare a prendersi ciò che potrebbe. Un ragionamento del tipo "Povero me, sono sfortunato e povero, ma non cerco lavoro perché tanto non ce n'è"... e poi allora ti accorgi che invece il lavoro ci sarebbe, ma vanno a prenderselo gli immigrati che hanno più voglia e si accontentano di molto meno.
Mi scuso se sono sembrato cinico ma questo è il mio pensiero e ci tenevo a dire la mia sulla "crisi".
Vecchio 23-11-2013, 16:35   #8
Esperto
L'avatar di Selenio
 

gli italiani sono un popolo di risparmiatori e quindi hanno soldi da parte rispetto ad altri paesi dove la crisi si sente di più, risparmi che stanno però erodendo sempre di più senza rinunciare granchè a togliersi gli sfizi(perlomeno i ceti medio-alti). Inoltre i giovani che perdono il lavoro solitamente possono ripiegare sulla famiglia. Sono quelli che già prima facevano fatica ad arrivare a fine mese che ora sono nella merda. La crisi c'è eccome e più andiamo avanti più si sentirà
Vecchio 23-11-2013, 16:36   #9
Esperto
L'avatar di Alex2
 

piu' che cinico non hai conoscenze, il boom dell'italia ha portato al fatto che gli operai si facessero la casa ed i figli potessero permettersi l'universita', il problema della disoccupazione giovanile odierna e' dovuto anche al fatto che i giovani non vogliono fare i lavori degli immigrati perche' hanno studiato ma il mondo non ha mai funzionato cosi', l'italia ha un debito enorme e in qualche modo dovra' rientrarne e i patrimoni degli italiani come quello della tua famiglia serviranno a salvare la baracca stato
Vecchio 23-11-2013, 17:26   #10
Esperto
L'avatar di Lino_57
 

Quote:
Originariamente inviata da aixanom29394 Visualizza il messaggio
Comunque a me sembra (adesso verrò probabilmente ricoperto di insulti) che la portata di questa crisi sia stata sopravvalutata, forse addirittura strumentalizzata ad arte, perché sinceramente non mi pare di aver notato alcun peggioramento significativo nella qualità della vita, né nei consumi
...............................
Dato che scrivi una tua impressione, torna alla realtà e vatti a vedere le % di disoccupazione, il n. di aziende che falliscono e negozi che chiudono, il calo delle vendite nei generi alimentari, il calo nell'uso dell'automobile, il dimezzamento nella vendita di automobili (quest'anno forse non arriveremo al milione di auto vendute, qualche anno fa erano 2,5 milioni...).
Senza contare, come dice Alex2, il debito spropositato che pesa sulle nostre teste, e che prima o poi dovremo pagare!!!
Vecchio 23-11-2013, 17:42   #11
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Mah secondo me le abitudini dei giovani non son cambiate e ben pochi rinunciano a qualcosa....

Chi stava male prima sta peggio, chi stava bene prima sta uguale.

Io vivo in una piccola realtà dove i 3\4 delle persone sono benestanti o molto benestanti.. E per loro non è cambiato nulla.
Vecchio 23-11-2013, 17:44   #12
Intermedio
 

Quote:
Originariamente inviata da RhyenaN Visualizza il messaggio
Mah secondo me le abitudini dei giovani non son cambiate e ben pochi rinunciano a qualcosa....

Chi stava male prima sta peggio, chi stava bene prima sta uguale.

Io vivo in una piccola realtà dove i 3\4 delle persone sono benestanti o molto benestanti.. E per loro non è cambiato nulla.
Ecco, visto? Gli unici a risentire di questa crisi sono quelli che ne risentivano anche prima che la crisi cominciasse... per tutti gli altri la vita continua.
Vecchio 23-11-2013, 17:56   #13
Esperto
L'avatar di Lino_57
 

Quote:
Originariamente inviata da aixanom29394 Visualizza il messaggio
Ecco, visto? Gli unici a risentire di questa crisi sono quelli che ne risentivano anche prima che la crisi cominciasse... per tutti gli altri la vita continua.
Riferiremo all'Istat che, dato che tu e RhynaN state bene, possiamo considerare risolto il problema giovanile. Passiamo ad altro
Vecchio 23-11-2013, 18:02   #14
Intermedio
 

Quote:
Originariamente inviata da Lino_57 Visualizza il messaggio
Riferiremo all'Istat che, dato che tu e RhynaN state bene, possiamo considerare risolto il problema giovanile. Passiamo ad altro
Non ho capito questo tono polemico... ho precisato che il problema giovanile esiste eccome, ma ho anche spiegato che secondo me non dipende dalla crisi, ma da un sistema scolastico ed educativo non adatto alle richieste del mercato del lavoro: troppi anni di studio rispetto alla media europea, troppi laureati (e il bello è che qualcuno vorrebbe abolire anche i test d'ingresso), corsi di laurea inutili, burocrazia asfissiante che scoraggia le imprese... potrei andare avanti all'infinito.
Vecchio 23-11-2013, 18:06   #15
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Quote:
Originariamente inviata da Lino_57 Visualizza il messaggio
Riferiremo all'Istat che, dato che tu e RhynaN state bene, possiamo considerare risolto il problema giovanile. Passiamo ad altro
Io non ho detto di stare bene, anzi...

Io parlo della mia (piccola ed assolutamente non indicativa) realtà, io faccio parte dell 1\4 di quelli del mio paese che stan male..

E dicendo che chi stava male prima ora sta peggio ho incluso praticamente il 75% degli italiani credo... Solo che attorno a me ci sono solo persone benestanti e, da quanto vedo, il loro tenore di vita è rimasto praticamente invariato. Poi quelli che stan male del resto non li vedrai mai in giro a gozzovigliare e far spese o uscire in continuo... Sono molto meno visibili..

Poi non possiamo sapere come stanno i conti in banca di ognuno.. queste sono solo impressioni...

Lost dice:

Quote:
Originariamente inviata da Lost Visualizza il messaggio
Gran parte delle famiglie a causa della crisi degli ultimi anni ha dovuto ridurre le spese, spesso anche in maniera considerevole, questo ormai è evidente a tutti. Ma i giovani di oggi (diciamo dai 18 ai 25 anni o anche più) cresciuti nel consumismo pre crisi come vivono la situazione attuale? Immagino che non sia facile per loro dover ridurre parte del superfluo come discoteche, cinema, pub, pizzerie, vacanze, vestiti firmati, smartphone, pc, ecc.. Rinunciano veramente a parte del superfluo oppure sono i genitori che si privano per dare a loro?
Nella mia realtà questo non è evidente.. anzi.. tutto qua. Questo però perchè, come ho specificato, il mio paese è un posto particolare.

Ultima modifica di RhyenaN; 23-11-2013 a 18:13.
Vecchio 23-11-2013, 20:03   #16
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La crisi mondiale iniziata nel 2008 viene considerata da molti economisti come una delle peggiori crisi economiche della storia, seconda solo alla Grande depressione iniziata nel 1929.
Quindi informatevi bene prima di dire che la crisi è sopravvalutata.
Vecchio 23-11-2013, 20:14   #17
Esperto
 

Io NON sono assolutissimamente interessato ad andare in mezzo a gentaglia (anche se non tutti, eh? Ma la maggior parte, diciamo. ò.O) che va in discoteca. Quindi, questo non è un problema.
Io, sinceramente, non risento più di tanto della crisi, sarà che al momento non ho bisogni primari, perché per ora se ne occupano i miei genitori. I miei soldi li spendo se devo comprarmi le carte di Yu-Gi-Oh! o uno smartphone nuovo, o un tablet, quindi per ora questi soldi non mi mancano. Per cose pur sempre futili, eh? xD?
Lavoro nel negozio di mio padre, come "impiegato", metto le virgolette perché sono ancora inesperto e mi segue mia zia. ^^ Comunque sia, cerco di fare il meglio e di essere sempre d'aiuto (lo testimonia il fatto che mia zia è davvero felice del fatto che io l'aiuti, considerandomi un aiuto importante)!
Per ora non risento della crisi. ò.O Ma io ho altri progetti per il futuro! Scrittura e pianoforte. Voglio diplomarmi al conservatorio, diventare insegnante di pianoforte, e chissà! Magari il mio sogno numero uno - di diventare scrittore - si avvererà!
Al momento vivo il presente, seppur con molta sofferenza, perché sono sempre solo e ho serie difficoltà a relazionarmi, specialmente con le ragazze. >_<
Vecchio 23-11-2013, 20:26   #18
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ma come cazzo vuoi che viva con un conto di 300 euri e uno stipendio di 200


ma io son fobico evitante, penso che molti giovani oggi non abbiano però capito quale delicato momento storico stiamo vivendo.
da questo decennio di "depressione" (perchè una crisi non è cronica e lo stato oggi delle cose si è cronicizzato) si deciderà il futuro di tutto il pianeta....


penso che la stragrande maggioranza delle persone non se ne rendano proprio conto, ma non ci metto solo i giovani, ci mancherebbe.... certe cose vanno insegnate, le persone vanno educate e siamo noi che non abbiamo mai voluto farlo....

dico noi perchè sto sulla via di mezzo
Vecchio 24-11-2013, 18:53   #19
Intermedio
 

Quote:
Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Quello che si può cogliere nel modo di vivere delle persone è il desiderio di vivere nell'ignavia senza averne consapevolezza. Per far questo ci vuole molta produzione di narrativa, altrimenti si pensa alle cose come stanno.

Va da sè che questa non può essere una situazione stabile (altrimenti non ci sarebbe il detto "i giovani d'oggi"): l'ignavia protratta nel tempo porta a un peggioramento delle cose, che ovviamente richiede una chiusura degli occhi sempre maggiore (per poter continuare a raccontarsi di essere ganzi) che porta ovviamente a azioni sempre più deleterie, ecc... un circolo vizioso a cui altri, più ottimisti, danno il nome di "storia umana".

Tornando in topic, è quindi naturale che i media (come ogni altra cosa animata o non) ultimamente abbiano particolarmente perso ogni ritegno pur di fare notizia e quindi tutte le cose che calano crollano e tutte le cose che aumentano lo fanno clamorosamente.

Quindi se c'è meno soldi è in atto la più clamorosa crisi della storia, se lo stipendio diminuisce del 10% siamo poveri e baggianate simili.

Nessuno ha voglia di vedere le cose come stanno, fare i conti e decidere cosa fare sulla base di una progettualità sensata. Il "preferisco pensare che siamo buoni invece di essere egoisti e stare distruggendo il pianeta" è solo uno dei tantissimi "mi piace pensare" che rendono qualsiasi dialogo impossibile (i monologhi invece ancora un po' si possono fare, per quanto in maniera parziale viste le regole del politically correct), figuriamoci il fare qualcosa.

Per fortuna poi ci pensa la realtà a portare a destinazione il messaggio, anche se oggigiorno può farlo solo attraverso il corpo, essendo questa l'unica parte di se con cui l'essere umano medio (la bestia) è ancora in contatto. Quando la gente avrà fame forse inizierà a pensare, sperando che per allora il distacco da se stessi non abbia raggiunto anche la dimensione corporea, nel qual caso il sogno potrà perdurare... anche se questo prefigurerebbe un'esistenza simil-zombie... ovvero una coscienza talmente poco cosciente che non si arrende nemmeno di fronte all'evidenza della morte fisica, una roba alla Willy il Coyote che non cade nel precipizio perchè non sà che c'è... l'immortalità raggiunta attraverso la stupidità...
Non sono d'accordo... comunque ognuno è libero di pensare ciò che vuole. Io stesso come ho già lasciato intuire in alcuni topic non sono un grande ammiratore di questa società attuale, di questo consumismo-edonismo feroce del quale peraltro sono vittima, così come tutti voi. Però posso porvi una questione? La scienza moderna ci insegna (magari sbagliando, ma per il momento questa è la visione dell'universo più accreditata) che viviamo in un pianeta infinitamente piccolo ai confini del cosmo, un cosmo caotico e dominato da morte e distruzione; noi non siamo che particelle e molecole aggregatesi l'una all'altra per puro accidente e prive di scopi e finalità se non l'annichilimento con la morte fisica. Noi individui nasciamo per caso e senza alcuno scopo se non quello che ognuno di noi pretende di dare a se stesso, facendo piani che puntualmente il caso e la natura "si divertono" a rovinare, facendoci ammalare giovani, facendoci nascere brutti, facendoci morire tutti i giorni, quando, recandoci a lavoro, basta un attimo di distrazione e ci capita l'incidente mortale che ci annichilisce per sempre... questo è il quadro della situazione. Allora, dico io, stando così le cose, perché condannare chi scelga di vivere (egoisticamente a parere vostro) seguendo i propri istinti e cercando di soddisfarli, anche quelli più bassi, perché bollare come egoista chi decida di non porsi altro scopo nella vita se non quello del piacere personale alla faccia di tutti gli altri? Perché tracciare di ignavia chi decida di curare solo il proprio orticello senza curarsi dell'erba del vicino? Secondo me dinanzi alla tragicità e all'assurdo della precaria esistenza umana quest'atteggiamento è del tutto legittimo e, anzi, necessario a non soccombere anzitempo. Godersi l'esistenza finché ce n'è, tanto lo scopo della vita è la vita stessa, dunque spremerla fino a prosciugarla di tutto il succo... e chi se ne frega se poi qualcuno minaccia di toglierci la libertà o di renderci schiavi, tanto sappiate che la libertà è un ideale inventato dall'uomo ma che in senso assoluto non ha alcun valore . Se le cose si mettono male e non ci piacciono più non possiamo cambiarle, ma possiamo decidere (in realtà non decidiamo noi, ma i nostri neuroni perché il libero arbitrio non esiste) di non partecipare più a questo gioco e ritornare alla condizione più normale e probabile di tutte: la non esistenza. Noi fobici e sociopatici e sfigati di tutto il globo non possiamo partecipare al gioco perché certe cose, (le donne, le feste, le sbronze, le cazzate con gli amici) che sono il vero senso di questa vita senza senso e orribile, non possiamo viverle... ed è per questo che, sentendoci vittime di un'ingiustizia, accusiamo chi invece si può permettere di vivere in questo modo di essere degli ignavi o dei superficiali consumisti o quant'altro...
Vecchio 24-11-2013, 19:03   #20
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Originariamente inviata da aixanom29394 Visualizza il messaggio
Non sono d'accordo... comunque ognuno è libero di pensare ciò che vuole. Io stesso come ho già lasciato intuire in alcuni topic non sono un grande ammiratore di questa società attuale, di questo consumismo-edonismo feroce del quale peraltro sono vittima, così come tutti voi. Però posso porvi una questione? La scienza moderna ci insegna (magari sbagliando, ma per il momento questa è la visione dell'universo più accreditata) che viviamo in un pianeta infinitamente piccolo ai confini del cosmo, un cosmo caotico e dominato da morte e distruzione; noi non siamo che particelle e molecole aggregatesi l'una all'altra per puro accidente e prive di scopi e finalità se non l'annichilimento con la morte fisica. Noi individui nasciamo per caso e senza alcuno scopo se non quello che ognuno di noi pretende di dare a se stesso, facendo piani che puntualmente il caso e la natura "si divertono" a rovinare, facendoci ammalare giovani, facendoci nascere brutti, facendoci morire tutti i giorni, quando, recandoci a lavoro, basta un attimo di distrazione e ci capita l'incidente mortale che ci annichilisce per sempre... questo è il quadro della situazione. Allora, dico io, stando così le cose, perché condannare chi scelga di vivere (egoisticamente a parere vostro) seguendo i propri istinti e cercando di soddisfarli, anche quelli più bassi, perché bollare come egoista chi decida di non porsi altro scopo nella vita se non quello del piacere personale alla faccia di tutti gli altri? Perché tracciare di ignavia chi decida di curare solo il proprio orticello senza curarsi dell'erba del vicino? Secondo me dinanzi alla tragicità e all'assurdo della precaria esistenza umana quest'atteggiamento è del tutto legittimo e, anzi, necessario a non soccombere anzitempo. Godersi l'esistenza finché ce n'è, tanto lo scopo della vita è la vita stessa, dunque spremerla fino a prosciugarla di tutto il succo... e chi se ne frega se poi qualcuno minaccia di toglierci la libertà o di renderci schiavi, tanto sappiate che la libertà è un ideale inventato dall'uomo ma che in senso assoluto non ha alcun valore . Se le cose si mettono male e non ci piacciono più non possiamo cambiarle, ma possiamo decidere (in realtà non decidiamo noi, ma i nostri neuroni perché il libero arbitrio non esiste) di non partecipare più a questo gioco e ritornare alla condizione più normale e probabile di tutte: la non esistenza. Noi fobici e sociopatici e sfigati di tutto il globo non possiamo partecipare al gioco perché certe cose, (le donne, le feste, le sbronze, le cazzate con gli amici) che sono il vero senso di questa vita senza senso e orribile, non possiamo viverle... ed è per questo che, sentendoci vittime di un'ingiustizia, accusiamo chi invece si può permettere di vivere in questo modo di essere degli ignavi o dei superficiali consumisti o quant'altro...
in effetti hai ragione
specie nel contesto cui ci troviamo

alcune persone, me compreso, hanno il dovere di guardare a sè per stare meglio

mi è stato fatto notare una volta dalla mia soloamica che guardo troppo al fare battaglie per gli altri, battaglie spesso inutili e anche per motivi futili, guardando anche utopie..... piuttosto che pensare a me...


un buon equilibrio ci vuole, come in tutto
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