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Vecchio 22-07-2021, 20:41   #1
Esperto
L'avatar di Bluevelvet93
 

Ormai sono così abituato a dare la colpa a me stesso per le cose che non funzionano nelle dinamiche relazioni che anche adesso, quando sono quasi certo di avere ragione, rimango con il dubbio che sia io nel torto. Vi spiego meglio.

Sto facendo un tirocinio che ha avuto diverse criticità. Per questo tirocinio ci hanno chiesto di fare una relazione condivisa da noi tirocinanti. La scorsa settimana leggo la relazione che aveva fatto uno dei tirocinanti e noto che ha al suo interno delle cose che non vanno benissimo: a parte alcune citazioni fuori luogo, mi riferisco al fatto che ha dato una visione di questo tirocinio che era stata paradisiaca quando in realtà c'erano state diverse criticità che andavano fatte notare. Nel momento in cui ho finito di leggere questo resoconto e dovevo dare un feedback, io stavo per far notare queste cose, quando però è arrivato un tipo della struttura che ha interrotto il discorso, dandoci altre richieste o comunque parlandoci di altro. A questo punto, quel giorno, il discorso "relazione di finte tirocinio" cade nel dimenticatoio e non lo riprendiamo. Oggi avviso un altro tirocinante, chiameremo X, di questo fatto e lui mi dice in maniera esplicita che per lui avrei dovuto far presente che c'erano state delle criticità. Ora: se è arrivato questo tutor (non era un tutor ma insomma, è una delle figura principali con cui abbiamo a che fare nella struttura) che ha interrotto il discorso, mi spiegate come potevo far notare questa cosa? Grazie al piffero che non ne parlo e rinvio a quando si riaffronterà l'argomento. Fra l'altro a X avevo detto che volevo dare un feedback in cui facevo notare queste cose, solo che non ci sono riuscito per il discorso interruzione. Che poi manco avessi dato un feedback positivo... non ho proprio detto niente! Quindi non capisco la critica, che in pratica era un dirmi che io non ho il coraggio di dire le cose, se non da dietro, e che avrei dovuto farlo in quella occasione. Fra l'altro faccio notare che poche settimane prima avevamo parlato in gruppo delle criticità del tirocinio e io avevo parlato di tutte le cose negative di fronte anche alla mia tutor e capa dell'associazione. Quindi veramente... non capisco. Tenete conto comunque che X è particolarmente attento a questi discorsi simil sindacali e anche se tra di noi tirocinanti ci troviamo benissimo (X era uno di quelli della festazza di cui avevo parlate ormai qualche tempo fa) ogni tanto gli esce fuori qualche insofferenza e infatti una volta ha chiesto scusa a un'altra tirocinante perché aveva avuto un comportamento un po' freddo/incazzoso nei suoi confronti. Comunque pure lui è un po' paranoico, infatti a volte mi aveva chiesto se certe cose che aveva detto (in particolare mi riferisco al già citato colloquio avuto con quelli della struttura in cui abbiamo fatto presente tutte le criticità) le aveva dette in maniera troppo passiva o aggressiva. Quindi ecco, è un tipo abbastanza umorale. Però a me 'sto discorso ha fatto un po' girare le balle, anche perché era veramente ai limiti della paternale, seppur detta con toni concilianti e pieni di premesse.

Per voi ho qualche colpa?
Vecchio 22-07-2021, 20:44   #2
Esperto
L'avatar di Bluevelvet93
 

Comunque conoscendo X domani cercherà di chiarire o mi chiederà scusa, quindi ci sarà un potenziale momento imbarazzante
Vecchio 22-07-2021, 21:09   #3
Esperto
L'avatar di pokorny
 

Impossibile dire alcunché avendo solo una versione e per giunta la più parziale concepibile (non è una critica, semplice constatazione dell'inevitabile che vale per tutti). Io tendo ad avere questi pensieri perché fanno parte dei miei meccanismi di autodifesa, e considerandomi una persona normale nella sua atipicità di non-inserito socialmente, suppongo siano meccanismi condivisi largamente. E so benissimo che hanno una notevole caratterizzazione di disfunzionalità.

Per questo sono più portato a escludere con energia il termine "colpa" perché ha dei portati di significato assolutamente inadatti a descrivere queste situazioni, a cominciare da una sfumatura di deliberata volontà. Puoi non aver avuto un adattamento ottimale alla situazione ma sono rari quelli che ci riescono, forse il 10% delle persone.
Vecchio 22-07-2021, 21:42   #4
Esperto
L'avatar di Barracrudo
 

Non ho davvero capito dove stia il problema, mi sembra sia successo nulla.
Non credo hai sbagliato, cmq le criticità le puoi segnalare quando ti pare.

Se questo tuo collega se l'è presa con te amen, se ti tiene il muso anche in futuro allora non è tanto a posto di testa, quindi stai attento, magari è un drogato, da me ce ne erano diversi dove lavoravo, x sopportare meglio i ritmi lavorativi.

A volte scelravano x piccolezze, avevano sbalzi di umore non da poco, credo incida molto anche lo stress.
Ringraziamenti da
pokorny (22-07-2021)
Vecchio 23-07-2021, 08:36   #5
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

vabbè sei stato interrotto, mica è una colpa

magari il tizio pensava che non avessi il coraggio di fare certe osservazioni in quanto pure lui in realtà avrebbe avuto remore

comunque è solo una sua frase buttata lì, non ci sono colpe da dare secondo me. non è successo nulla
Vecchio 23-07-2021, 10:22   #6
Esperto
L'avatar di Warlordmaniac
 

Quote:
Originariamente inviata da Inosservato Visualizza il messaggio
vabbè sei stato interrotto, mica è una colpa
Purtroppo sì, quella è una colpa. Un tipo "assertivo" non viene interrotto perché troppo rispettato per essere interrotto. Inoltre, se vieni interrotto devi avere la velocità di pensiero e di eloquenza per riacquistare il diritto alla parola. Purtroppo la gente ragiona così: il comportamento degli altri è responsabilità di chi subisce, l'ho imparato facendo l'insegnante.
Vecchio 23-07-2021, 10:39   #7
Esperto
L'avatar di muttley
 

Non credo che una persona assertiva non venga interrotta solo perché rispettata maggiormente, credo che una persona assertiva non venga interrotta o venga interrotta con minor frequenza anche perché essa stessa si rispetta molto di più, possiede autostima ed autoefficacia in dosi elevate ed è pertanto capace di gestire il flow della conversazione a suo vantaggio, in quanto meno permeabile alle critiche. Troppo spesso a mio avviso ci si concentra sulla presunta percezione che i membri di una comunità avrebbero sul singolo e ben poco su quanto il singolo percepisce se stesso all'interno della stessa, come se fosse solo questa ad assegnarli un valore. Invece il giuoco della relazionalità è sempre dinamico e interattivo.
Vecchio 23-07-2021, 10:48   #8
Banned
 

Puoi dire a X che se queste criticità gli stanno così tanto a cuore può anche esplicitarle direttamente lui.
Vecchio 23-07-2021, 10:54   #9
Esperto
L'avatar di Warlordmaniac
 

Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Non credo che una persona assertiva non venga interrotta solo perché rispettata maggiormente, credo che una persona assertiva non venga interrotta o venga interrotta con minor frequenza anche perché essa stessa si rispetta molto di più, possiede autostima ed autoefficacia in dosi elevate ed è pertanto capace di gestire il flow della conversazione a suo vantaggio, in quanto meno permeabile alle critiche. Troppo spesso a mio avviso ci si concentra sulla presunta percezione che i membri di una comunità avrebbero sul singolo e ben poco su quanto il singolo percepisce se stesso all'interno della stessa, come se fosse solo questa ad assegnarli un valore. Invece il giuoco della relazionalità è sempre dinamico e interattivo.
Mah.
Come puoi pensarli che io ti interrompo, quindi mia azione, perché tu non ti rispetti? Il rispetto per se stessi si vede? Se sì, dici la stessa cosa che ho detto io, però saltando dei passaggi.
Se no, è fantascienza.
Vecchio 23-07-2021, 11:22   #10
Esperto
L'avatar di Bluevelvet93
 

Quote:
Originariamente inviata da Inosservato Visualizza il messaggio
vabbè sei stato interrotto, mica è una colpa

magari il tizio pensava che non avessi il coraggio di fare certe osservazioni in quanto pure lui in realtà avrebbe avuto remore

comunque è solo una sua frase buttata lì, non ci sono colpe da dare secondo me. non è successo nulla
No, non sono stato interrotto, non ho proprio cominciato perchè poi c'era da fare un altro lavoro che ci ha dato questo tipo. Un po' come degli studenti che parlano dei cazzi loro ma poi entra il prof. e comincia la lezione.
Quote:
Originariamente inviata da Franz86 Visualizza il messaggio
Puoi dire a X che se queste criticità gli stanno così tanto a cuore può anche esplicitarle direttamente lui.
Lui non c'era.
Vecchio 23-07-2021, 11:29   #11
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Bluevelvet93 Visualizza il messaggio
Lui non c'era.
Però questo è proprio un classico delle lamentele: molti al posto degli altri saprebbero benissimo ( a loro dire e a posteriori ) cosa fare e cosa dire.
Quella è una maniera per disinnescarle, anche se poi a rispondere così si creano altri problemi, ammesso ci si riesca.
Vecchio 23-07-2021, 11:36   #12
Esperto
L'avatar di Bluevelvet93
 

Nono, conoscendo il tipo queste cose le avrebbe dette.
Vecchio 23-07-2021, 11:37   #13
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Bluevelvet93 Visualizza il messaggio
Nono, conoscendo il tipo queste cose le avrebbe dette.
Ancora meglio allora.
O non vuoi/puoi farti scavalcare?
Vecchio 23-07-2021, 11:41   #14
Esperto
L'avatar di Bluevelvet93
 

Quote:
Originariamente inviata da Franz86 Visualizza il messaggio
Ancora meglio allora.
O non vuoi/puoi farti scavalcare?
Non ho capito
Vecchio 23-07-2021, 11:51   #15
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Bluevelvet93 Visualizza il messaggio
Non ho capito
Intendo dire che allora può davvero esprimere lui quello che tu non sei riuscito a dire.
Oppure non è il caso perché con questo tutor puoi parlare solo tu, oppure vuoi parlare solo tu perché altrimenti perdi autorità nel gruppo o questioni simili?
Vecchio 23-07-2021, 11:58   #16
Esperto
L'avatar di pokorny
 

Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Non credo che una persona assertiva non venga interrotta solo perché rispettata maggiormente, credo che una persona assertiva non venga interrotta o venga interrotta con minor frequenza anche perché essa stessa si rispetta molto di più, possiede autostima ed autoefficacia in dosi elevate ed è pertanto capace di gestire il flow della conversazione a suo vantaggio, in quanto meno permeabile alle critiche. Troppo spesso a mio avviso ci si concentra sulla presunta percezione che i membri di una comunità avrebbero sul singolo e ben poco su quanto il singolo percepisce se stesso all'interno della stessa, come se fosse solo questa ad assegnarli un valore. Invece il giuoco della relazionalità è sempre dinamico e interattivo.
E' una prospettiva interessante ma non spiega perché lo stesso avviene in radio. Io ho alcune radio tra cui quella per la banda CB. Una regola non scritta (sulla CB: perché sulle bande amatoriali è vera e propria norma) vorrebbe che appena finito di dire quello che si ha da dire tutti lascino qualche attimo di silenzio per permettere l'ingresso di altri sul canale. Non è come un forum e si può essere solo in trasmissione o ricezione quindi quando si è in trasmissione non si può sapere se altri sono arrivati e vorrebbero partecipare alla conversazione; se trasmettono, chi è in trasmissione non può sentirli.

Ebbene, non credo di essere tecnicamente l'ultimo stupido e nemmeno lo sono altri, penso di non dire grosse banalità in una normale conversazione. Eppure sempre i soliti 3-4 (che di banalità ne sparano a raffica) sembrano coordinati come per magia: smette uno e immediatamente inizia l'altro, non c'è spazio per i "beta" e figuriamoci un omega come me, tanto che da anni mi limito ad ascoltare. Mai riuscito a "passare" o far sentire che ci sono, anzi c'ero. Non voglio fare vittimisimo, non vale solo per me, anche altri riescono a dire qualcosa ogni 6-7 passaggi degli "alfa". Sono sconcertato nel vedere come identici meccanismi si ripetono su un mezzo che ha solo il canale uditivo e per giunta fortemente decurtato nelle sue possibilità, dato che IRL anche parlando l'attenzione sull'ascolto resta e viceversa. Sembra veramente che stiano recitando un copione provato un milione di volte, tanto è serrato l'avvicendamento dei partecipanti.

Ovviamente non sto portando il controesempio per confutarti, anzi trovo interessante la tua interpretazione; dico solo che deve esserci quel qualcosa che in mancanza di meglio ho sempre chiamato "carisma" che passa qualsiasi ostacolo della comunicazione e mi sembra sfuggire a qualsiasi spiegazione o razionalizzazione. Per me resterà sempre uno dei grandi misteri della mente umana.

Ultima modifica di pokorny; 23-07-2021 a 12:05.
Vecchio 23-07-2021, 12:07   #17
Esperto
L'avatar di pokorny
 

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Originariamente inviata da Warlordmaniac Visualizza il messaggio
Purtroppo sì, quella è una colpa. Un tipo "assertivo" non viene interrotto perché troppo rispettato per essere interrotto. Inoltre, se vieni interrotto devi avere la velocità di pensiero e di eloquenza per riacquistare il diritto alla parola. Purtroppo la gente ragiona così: il comportamento degli altri è responsabilità di chi subisce, l'ho imparato facendo l'insegnante.
Ora capisco molte cose (sei una delle persone che apprezzo di più di tutta la rete), difficile che potessi fare qualcosa di diverso anche se di insegnanti non all'altezza ce ne sono e quindi una cosa non implica l'altra.
Vecchio 23-07-2021, 12:17   #18
Esperto
L'avatar di Black_Hole_Sun
 

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Non credo che una persona assertiva non venga interrotta solo perché rispettata maggiormente, credo che una persona assertiva non venga interrotta o venga interrotta con minor frequenza anche perché essa stessa si rispetta molto di più, possiede autostima ed autoefficacia in dosi elevate ed è pertanto capace di gestire il flow della conversazione a suo vantaggio, in quanto meno permeabile alle critiche. Troppo spesso a mio avviso ci si concentra sulla presunta percezione che i membri di una comunità avrebbero sul singolo e ben poco su quanto il singolo percepisce se stesso all'interno della stessa, come se fosse solo questa ad assegnarli un valore. Invece il giuoco della relazionalità è sempre dinamico e interattivo.
In parole povere con l'autostima e l'autoefficacia si ha un ottimo flow nel parlare da soli. Di solito chi parla da solo ad alta voce viene considerato matto, ma l'importante è autoconvincersi di fare una azione assertiva.
Vecchio 23-07-2021, 12:38   #19
Esperto
L'avatar di Warlordmaniac
 

In generale, sulla piega che sta prendendo il thread.
Allo stadio ti imbatti in gente che arriva e fa senza allenamento 11" sui 100 metri, quando magari altri necessitano di anni per arrivare a quel livello. E lì l'autostima, il rispetto di sé stessi, non contano nulla.
Fuori di metafora, non sottovalutate il talento e le caratteristiche innate. Io sono un trattore a cingoli nell'eloquenza e nella comunicazione in generale, lo sono stato da sempre ed è normale che col tempo la differenza coi normodotati si allarga perché "il muscolo si atrofizza". Muttley la butta sempre sullo psicologico, sull'autostima, ma le differenze coi conferenzieri hanno gran parte origine innata. Uno come me è fatto per riflettere e non per avere la risposta pronta con la dialettica fluente; non ci si vergogni se si pensi che i talenti siano stati distribuiti in maniera disogenea. Nello sport è tutto chiaro e l'aspetto psicologico è considerato solo un fattore della prestazione.

Ultima modifica di Warlordmaniac; 23-07-2021 a 12:41.
Vecchio 23-07-2021, 12:44   #20
Esperto
L'avatar di muttley
 

Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac Visualizza il messaggio
Il rispetto per se stessi si vede?
Assolutamente si, non per niente si dice che il linguaggio extraverbale, percepito principalmente in forma inconsapevole, veicola l'enorme maggioranza degli scambi comunicativi.

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Originariamente inviata da pokorny Visualizza il messaggio
EOvviamente non sto portando il controesempio per confutarti, anzi trovo interessante la tua interpretazione; dico solo che deve esserci quel qualcosa che in mancanza di meglio ho sempre chiamato "carisma" che passa qualsiasi ostacolo della comunicazione e mi sembra sfuggire a qualsiasi spiegazione o razionalizzazione. Per me resterà sempre uno dei grandi misteri della mente umana.
Direi che a grandi linee siamo d'accordo, per me il carisma è quel qualcosa che non è esclusivamente dato da sé, come può essere invece un attributo fisico, ma dipende dalla percezione che abbiamo di noi, del nostro valore, della nostra autorevolezza e competenza.

Quote:
Originariamente inviata da Black_Hole_Sun Visualizza il messaggio
In parole povere con l'autostima e l'autoefficacia si ha un ottimo flow nel parlare da soli. Di solito chi parla da solo ad alta voce viene considerato matto, ma l'importante è autoconvincersi di fare una azione assertiva.
Proprio quello che ho scritto io
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