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23-05-2015, 12:26
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#121
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
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io so la cura , prendi un fobico medio lo porti dal chirurgo plastico gli fai il " bel faccino" poi 7 giorni ininterrotti di lampada cosi sta apposto per tutta la vita , gli compri un ipod e gli carichi le battute di jerry lewis da sparare in presenza di esseri viventi , un giubotto di pelle tipo fonzie , 10 cellulari per fare 10 differenti selfie e scegliere la foto migliore e ultimo ma non ultimo un androide provocante che ogni 10 sec gli dice quanto è figo e bello
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23-05-2015, 12:57
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#122
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Banned
Qui dal: Jul 2012
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Originariamente inviata da varykino
io so la cura , prendi un fobico medio lo porti dal chirurgo plastico gli fai il " bel faccino" poi 7 giorni ininterrotti di lampada cosi sta apposto per tutta la vita , gli compri un ipod e gli carichi le battute di jerry lewis da sparare in presenza di esseri viventi , un giubotto di pelle tipo fonzie , 10 cellulari per fare 10 differenti selfie e scegliere la foto migliore e ultimo ma non ultimo un androide provocante che ogni 10 sec gli dice quanto è figo e bello
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Dai fanne uno anche per la ragazza fobica
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23-05-2015, 13:25
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#123
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
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Originariamente inviata da claire
Dai fanne uno anche per la ragazza fobica
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per la fobica serve un sarto che riesca a fare un capo d'abbigliamento che comprende gonna jeans tuta legghins scarpe alte che sembrano basse che siano comode come delle ciabatte , i calzoni muniti di ceretta che a fine giornata strappi via l'imbottitura naturale , al posto degli specchi degli orologi a cucu , una pistola lanciarazzi da usare quando si sentono troppo osservate in strada dai borghezzi e peppe fetish e il solito androide uomo alto 2metri e 20 che riesce ad arrivare su ogni scaffale con i tratti di brad pitt e che se gli strizzi l'affare fa partire il soundtrack di ghost.
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23-05-2015, 13:32
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#124
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Qui dal: Jul 2012
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Originariamente inviata da varykino
per la fobica serve un sarto che riesca a fare un capo d'abbigliamento che comprende gonna jeans tuta legghins scarpe alte che sembrano basse che siano comode come delle ciabatte , i calzoni muniti di ceretta che a fine giornata strappi via l'imbottitura naturale , al posto degli specchi degli orologi a cucu , una pistola lanciarazzi da usare quando si sentono troppo osservate in strada dai borghezzi e peppe fetish e il solito androide uomo alto 2metri e 20 che riesce ad arrivare su ogni scaffale con i tratti di brad pitt e che se gli strizzi l'affare fa partire il soundtrack di ghost.
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Ti voglio bene Vary
Ti posso broccolare qui, ora?
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23-05-2015, 13:39
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#125
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
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Originariamente inviata da claire
Ti voglio bene Vary
Ti posso broccolare qui, ora?
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ahhahah
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23-05-2015, 13:50
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#126
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Banned
Qui dal: Jul 2012
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Originariamente inviata da varykino
ahhahah
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E ride
Fobbici friendzonanti maledetti!
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23-05-2015, 13:51
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#127
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
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Originariamente inviata da claire
E ride
Fobbici friendzonanti maledetti!
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ah si? e allora fammela vedè fammela toccàààà .... è troppo cosi
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23-05-2015, 13:54
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#128
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Banned
Qui dal: Jul 2012
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Originariamente inviata da varykino
ah si? e allora fammela vedè fammela toccàààà .... è troppo cosi
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Nono,va bene, denota alphitudine
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23-05-2015, 13:57
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#129
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
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Messaggi: 18,111
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Quote:
Originariamente inviata da claire
Nono,va bene, denota alphitudine
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hahaha giusto
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23-05-2015, 14:15
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#130
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,120
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Quote:
Originariamente inviata da DarkRose90
ma se la fobia è solo la punta dell'icerberg, è conseguenza di pensieri, patologie ormai radicate nella psiche dall'infanzia ecc è molto difficile che possano funzionare a lungo termine.
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Credo che di solito la fobia sia solo la punta dell'iceberg.
Se dietro la fobia si nascondono evitanza, rifiuto delle persone poiché si comportano in base ai dettami della società, per la quale si prova rifiuto, allora le cose si complicano.
Per esempio se per lavoro mi devo confrontare di continuo con la gente, e, essendo di natura introverso, non sono portato a stare tra la gente, nel tempo libero sarà talmente grande il desiderio di stare da solo che mi porterà a stare da solo e di conseguenza a disabituarmi alle uscite, al confronto etc.
E' vero che serve la forza di volontà per uscirne, ma a volte ci sono anche delle situazioni reali difficili da risolvere, tipo per esempio cambiare lavoro. Sappiamo tutti quanto sia difficile trovarlo, figuriamoci cambiarlo.
In alcuni casi se ne può uscire, ma poi bisogna riuscire a risolvere anche le cause scatenanti.
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23-05-2015, 15:30
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#131
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,954
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Quote:
Originariamente inviata da Edopardo
Non si guarisce mai,non guarirò mai è un labirinto senza uscita.
Non credo più in nulla.
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mi associo... certo, sono contento se qualcuno ce la fa, ma non è mai stato né mai sarà il mio caso.
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23-05-2015, 15:31
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#132
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Esperto
Qui dal: Jul 2013
Ubicazione: Provincia di Milano
Messaggi: 4,734
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parlando per me, io non potrò mai ''guarire'' dalla mia maledetta Testa che mi ritrovo, e anche e sopratutto dall'assenza di Volontà e Determinazione con cui si dovrebbe far scattare il cambiamento... quindi senza volontà, determinazione e senza una normalità (che scatta quando si o perlomeno si prova a uscirne fuori) non posso farci nulla. e non penso che le avrò mai.
compreso i miei tanto citati desideri impossibili, toglierli dalla testa (che poi sono principalmente anche questi a farmi stare male, l'esempio di voler ''stare'' con la donna di cui ormai affondo i 3d, ne è un esempio, perchè lei è fidanzata, ma il pensiero ce l'ho in una maniera....).
**peccato che l'impossibile sia quello che voglio realmente**
scusate per la mia follia.
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23-05-2015, 16:43
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#133
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Intermedio
Qui dal: Nov 2013
Messaggi: 196
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Faccio i miei più sentiti complimenti a Blimunda e ti auguro davvero tutto il meglio! Queste sono storie che mi piace leggere!
Tempo fà, ormai qualche mese, nella continua disperazione e ormai rassegnazione, digitai su google poche parole, aiuto psicologico università (la mia). E venne fuori un risultato molto chiaro. Un numero da chiamare ed un reparto ben preciso. Non vi nego che chiamare è stata una cosa difficilissima, anche se avrei chiamato con l'anonimo, nessuno mi stava guardando o sapeva chi fossi, del resto volevo solo avere informazioni. Chiamai a gran fatica, col cuore a mille dall'ansia, componevo il numero e poi rimandavo puntualmente a "più tardi". Alla fine mentre rientravo a casa, ero a piedi, chiamai, con passo veloce, la voce un po' rotta dalla paura, avevo quasi il magone. E niente. Niente di catastrofico. Mi spiegarono in pochissime parole cosa fosse e che sarei dovuta andare di persona.
Ora immaginate. Andare di persona? Mai.
Una mattina mi recai nella sede, si tratta di un Ospedale dove, tra l'altro, ci studio anche. Mi recai al piano indicato. Feci un giro e niente. Andai via.
Ci tornai dopo qualche giorno, con molta, molta fatica. Per farla breve. Eravamo in due a voler chiedere informazioni e ci ricevette uno specializzando che si occupava del servizio in questione, dopo qualche settimana ci chiamarono e affidarono a due medici specializzandi. Servizio gratuito, incontri settimanali. Mi sono trovata molto bene. Sto lavorando su me stessa, mi capita di dover affrontare alcuni miei limiti ma la persona che mi segue ... bè, mi segue.
Con questo voglio dire anch'io che una soluzione si può trovare! Io ci ho messo anni, molti anni di ricerca e molti anni in cui usavo le scuse più disparate. Anche se, in effetti, non lavorando, non potevo spendere 70 Euro a settimana dal momento che non volevo parlarne a casa. Ma a questo si aggiungevano tante altre cose, tra cui la fobia dei mezzi, per dirne una. Ora devo trovare il modo di affrontare le mie paure, ma so che posso parlarne con la mia terapeuta! Si tratta di una psichiatra, con la quale faccio psicoterapia e non mi ha prescritto farmaci perché li ritiene importanti solo in alcune circostanze.
Insomma, lo so che non è facile, che non sono terapie brevi ma ci vogliono tempi indeterminati, però molti terapeuti non applicano tariffe sproporzionate, in molti casi i servizi pubblici non sono da buttare e ve lo dico io che pensavo non mi avrebbero mai richiamato, o che mi avrebbero trattata come una persona da ricevere a tempo perso. Al contrario. Ma l'unico modo per scoprirlo è provarci.
Provarci non è facile, io sono stata malissimo per giorno solo per una telefonata. Però sentirsi ascoltati e capiti ... ne vale la pena. Io sto facendo un percorso, certo non sarà semplice, richiede impegno, collaborazione, ma ci voglio provare. L'unico consiglio che posso darvi è quello di provare. Io stavo per buttare un'occasione.
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23-05-2015, 17:11
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#134
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 751
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
Credo che di solito la fobia sia solo la punta dell'iceberg.
Se dietro la fobia si nascondono evitanza, rifiuto delle persone poiché si comportano in base ai dettami della società, per la quale si prova rifiuto, allora le cose si complicano.
Per esempio se per lavoro mi devo confrontare di continuo con la gente, e, essendo di natura introverso, non sono portato a stare tra la gente, nel tempo libero sarà talmente grande il desiderio di stare da solo che mi porterà a stare da solo e di conseguenza a disabituarmi alle uscite, al confronto etc.
E' vero che serve la forza di volontà per uscirne, ma a volte ci sono anche delle situazioni reali difficili da risolvere, tipo per esempio cambiare lavoro. Sappiamo tutti quanto sia difficile trovarlo, figuriamoci cambiarlo.
In alcuni casi se ne può uscire, ma poi bisogna riuscire a risolvere anche le cause scatenanti.
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Ti capisco, è molto molto difficile uscire dalla fobia sociale quando essa è solo una parte del problema ed anche la parte più facile da risolvere, mentre il problema principale è qualcosa che neanche gli psicologici possono aiutarti a risolvere perché parte del carattere come l'eccessiva introversione. Nel mio caso la fobia sociale è solo la punta dell'icerberg, riuscivo a placarla con i farmaci ma non riesco a risolvere la tendenza all'isolarmi anche quando sono in compagnia, ad avere poco interesse per le situazioni sociali, è un comportamento ormai spontaneo e radicato nella mia personalità.
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23-05-2015, 18:19
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#135
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Avanzato
Qui dal: Feb 2010
Ubicazione: Castellammare di Stabia
Messaggi: 306
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da blimunda:
Quote:
Poi c'è poco da dire, se il terapeuta quale che sia il suo indirizzo non è bravo, è inutile. La mia cognitivo-comportamentale mi dava consigli tipo: truccati, mettiti i tacchi... e si dimenticava il mio nome, per intenderci.
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Pare che la psicologa fosse piuttosto inesperta. In questo tipo di psicoterapia , il dialogo socratico è alla base, e oggi è anche integrato col dialogo motivazionale, la direttività entra in gioco solo quando il/la paziente ha acquisito le conoscenze, è pronta e motivata. Inoltre, l'esposizione è solo la componente comportamentista, ma di base e come primo passo c'è il lavoro cognitivo, cioè capire quali sono le dinamiche che inducono allo stile di vita socio-ansioso e da cosa scaturiscono e quindi la risposta alla domanda: come funziona la mia mente? È chiaro che se non si sa il come e il perché delle cose, non vai da nessuna parte.
Quote:
Allora, i farmaci non mi hanno mai fatto grande effetto
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In effetti i farmaci sono dei sintomatici, intervengono solo sui fenomeni fisici, ma non avendo alcuna interazione con la mente (il pensare), non sono in grado di curare i disturbi psicologici. Però in situazioni in cui gli stati ansiosi o d'umore sono di una elevata gravità, sono utili come attenuatori dei sintomi fisiologici e permettono, al psicoterapista e al paziente, un maggior spazio d'azione.
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23-05-2015, 18:57
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#136
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Principiante
Qui dal: Jun 2014
Messaggi: 76
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Se pensi "chissà forse mi divertirò"... E' un "forse" e perciò poi c'è anche la controparte negativa ancora attiva "forse andrà male e inoltre non mi divertirò affatto", e con che probabilità vale il primo forse e il secondo forse per te?
E' come se ti dicessi "forse al Polo Nord c'è un tesoro sepolto e potrei trovare un sacco di banconote là" e tu in base a questa possibilità, che non si può escludere (chissà magari qualcuno l'ha sepolto là un tesoro del genere, non posso escluderlo), ti imbarchi al polo nord ignorando che c'è anche attivo il "forse non c'è alcun tesoro là".
Ma mentre sei spinta al Polo Nord da questo forse incerto c'è la certezza invece dei disagi e delle spese del viaggio a cui devi far fronte. E una persona poi potrebbe mettersi a scavare buche per tutta la vita alla ricerca di un tesoro che non c'è solo perché non si può escludere, in base a quel che si sa, che non ci sia.
A me non interessa scavare buche felicemente pensando al tesoro, interessa trovare il tesoro con degli sforzi ragionevoli per me.
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Il tuo ragionamento è elegante, logico e ben elaborato. Ma stai usando la logica dove non serve. Pensi che la mente, l'incoscio lavori in modo logico? Per nulla, le paure, le ansia, i disagi sono molto poco logici. Il tuo esempio poi non c'entra niente. Ad una uscita un può aspettarsi che vada bene o vada male (e qui c'è da capire che cosa uno intende per andare bene, andare male) io banalmente intendo va bene se ci si sente a proprio agio, magari si fanno due chiacchiere, ma principalmente consiste nel "sentirsi bene nel contesto in cui ci si trova; le cose possono andare male in molti modi, ma visto che usi la logica, due possono essere i risultati. 1. è andata bene 2. è andata male.
Quote:
Una persona che non esce e non si barcamena in certe situazioni lo fa perché crede che le probabilità che le cose vadano bene sono basse (e questa stima se l'è costruita in base a certe esperienze precedenti non è che esiste da sola così per magia).
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No. Non sono d'accordo. Che le cose in passato siano andate bene o male non influenza la tua amata probabilità. Poi parti dal ragionamento che uno evita perchè sa che le cose andranno male, ma nelle mia esperienza (e immagino anche di altri) non è questo il fattore decisivo. Vedere il lato negativo è originato dalla paura, non dall'esperienza. In aggiunta anche se abbiamo avuto SOLO esperienze negative, questo non vuol dire che in futuro si ripeteranno le stesse esperienze. Così stai proiettando il passato nel futuro. Normalissimo, ma non c'è niente di più disfunzionale se vuoi cambiare modalità di pensiero, azione, ecc.
Quote:
Ora se non è vero che sono così basse e sono più alte entro un margine di prove relativamente basso rispetto alla precedente stima le cose che si aspetta con il forse positivo motivante le dovrebbe beccare, ma se non le becca deve concludere che la sovrastima probabilistica del forse positivo iniziale, che lo psicoterapeuta cerca di instillare, era falsa.
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Il terapeuta non cerca di instillare niente. Preciso, non sto parlando di PENSIERO POSITIVO, non dico "sono strasicuro che le cose vadano alla grande". Ma penso realisticamente potrebbe andare bene, potrebbe andare male. Se va bene ci guadagno qualcosa, se va male non ci perdo niente.
Quote:
E nel caso vadano così le cose lo psicoterapeuta che fa?
Dice alla persona che non doveva aspettarsi certe cose in più, ma se proprio in base a queste aspettative che è stata spinta e convinta ad esporsi?!
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Cercare di spostare l'attenzione su possibilità positive non è uno zuccherino che si agita davanti alla persona per forzarla a fare qualcosa che non vuole. è una modalità di pensiero funzionale, ovvero utile allo scopo, che sia stare meglio, uscire di più, ecc.
Quote:
Da un lato la si spinge ad aspettarsi di più di quel che si aspettava prima (per convincerla ad esporsi) e dall'altro a non aspettarselo (qualora le cose vadano male rispetto a questa sovrastima).
Io questa cosa la leggo come presa per i fondelli.
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Non funziona così, non c'è nessuna sovrastima. C'è una consapevolezza realistica.
Quote:
Per questo dico che con me non funzionerebbe questa strategia, se devo sforzarmi di fare 100 prove negative per prendere molto poco, io non lo faccio comunque, perché è proprio questo che mi aspetto adesso, anche se becco qualcosa non mi interessa beccarlo così, mettendolo in relazione al disagio che devo sopportare, per me è poco e non si risolve il problema economico di fondo per me, almeno il mio problema è questo qua, poi altri possono pensarla diversamente.
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Non devi fare 100 prove negative. Ma se per 100 volte esci con la stessa mentalità, fai le stesse cose, pensi le stesse cose. "andrà male" otterrai lo stesso risultato, ovvero niente. Poi mi sembri troppo pessimista, ti aspetti il disastro, invece semplicemente potrebbe non succedere niente. Probabilmente per te se non succede niente è comunque un fallimento, o mi sbaglio?
Quote:
]Immediato non lo si deve aspettare un risultato, ma bisogna aspettarsi qualcosa dopo un certo termine (e questo termine deve venire molto prima di quello che avevamo prima) quando si usa il forse positivo, o no? Tu prima hai detto che non bisognava aspettarsi proprio nulla. Perciò poi per forza di cose qualcosa in più rispetto a prima lo si dovrebbe aspettare. L'incongruenza di fondo in questi consigli per me resta.
O c'è un errore di valutazione probabilistica e perciò bisognerebbe beccare qualcosa di molto positivo e molto prima di quanto ce lo aspettavamo (rispetto alla valutazione precedente prima della correzione psicoterapeutica che dovrebbe spingerci ad aspettarcelo molto prima per convincerci ad esporci) e perciò, in conseguenza di ciò, il secondo consiglio del non aspettarsi molto di più cade (visto che è stato lo psicoterapeuta stesso a spingerci ad aspettarci molto di più per convincerci ad esporci), oppure è proprio tutto questo discorso che cade.
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XL, scusami, sei proprio un osso duro. Ora faccio un esempio di situazione classica per me, nella mia esperienza, poi vederemo se altri la condividono.
Non esco da un sacco. Arriva una possibilità di uscita (la creo io, mi invitano, non importa) la prima reazione sarebbe dire di no, oppure dire di sì per poi inventare una scusa per evitare la situazione per la troppa ansia, paura. (non so quante balle ho inventato negli anni)
Diciamo che riesci effettivamente a uscire. Hai sopportato un sacco di ansia, paura, tremavi, e tutto quello che accade a un fobico. Bene. Assieme all'ansia, la paura, pensi a come le cose possono andare male, a tutti i modi possibile (visione pessimistica), ma da un lato nutri anche una FORTE ASPETTATIVA che succeda qualcosa che ti stravolga la vita (che qualcuno ti noti, sei socievole, ti diverti un mondo, che trovi la tua anima gemella.)
Esci. Le cose vanno così e così. Non succede niente di particolare. Ne malissimo nè benissimo. Non ti diverti granchè interagisci pochi, ma ti porti a casa l'uscita, diciamo. Tornato a casa inizi a riflettere su tutta la serata, sulle cose che volevi dire ma non hai detto, su cosa potevi fare, ecc, e magari finisci per INCOLPARTI di non essere stato abbastanza socievole, simpatico,e cc. E pensi TUTTO QUESTA FATICA PER NIENTE, allora non ne vale la pena, non cambierò mai, sarà sempre così, e bla bla bla. Alla prossima uscita che si prospetterà penserei "ma che ci vado a fare, non ne vale la pena"
in queste dinamiche che ho raccontato, si nota come la troppa aspettativa ti porta a negativizzare qualsiasi esperienza, e usare poi la non riuscita dell'uscita come scusa per non ripetere l'uscita. La paura nasce dall'aspettativa, riduci l'aspettative e riduci la paura. Riduci la paura e affronti meglio le situazioni.
Allora in virtù di queste dinamica, non credi che sia più funzionale attuare la "strategia" di cui parlo io? Non dico che se non hai aspettative allora cambi la tua vita, ma che puoi vivere certe situazioni con più serenità e leggerezza, due cose fondamentali per superare il disagio e quindi la fobia.
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23-05-2015, 19:02
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#137
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Isolationville (Limboland)
Messaggi: 5,169
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Quote:
Originariamente inviata da varykino
io so la cura, prendi un fobico medio lo porti dal chirurgo plastico gli fai il " bel faccino" poi 7 giorni ininterrotti di lampada cosi sta apposto per tutta la vita , gli compri un ipod e gli carichi le battute di jerry lewis da sparare in presenza di esseri viventi , un giubotto di pelle tipo fonzie , 10 cellulari per fare 10 differenti selfie e scegliere la foto migliore e ultimo ma non ultimo un androide provocante che ogni 10 sec gli dice quanto è figo e bello
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Quote:
Originariamente inviata da claire
Dai fanne uno anche per la ragazza fobica
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Quote:
Originariamente inviata da varykino
per la fobica serve un sarto che riesca a fare un capo d'abbigliamento che comprende gonna jeans tuta legghins scarpe alte che sembrano basse che siano comode come delle ciabatte , i calzoni muniti di ceretta che a fine giornata strappi via l'imbottitura naturale , al posto degli specchi degli orologi a cucu , una pistola lanciarazzi da usare quando si sentono troppo osservate in strada dai borghezzi e peppe fetish e il solito androide uomo alto 2metri e 20 che riesce ad arrivare su ogni scaffale con i tratti di brad pitt e che se gli strizzi l'affare fa partire il soundtrack di ghost.
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Ora so cosa voglio per natale!
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Originariamente inviata da claire
Ti voglio bene Vary
Ti posso broccolare qui, ora?
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Pure pure io
Quote:
Originariamente inviata da varykino
ahhahah
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Quote:
Originariamente inviata da claire
E ride
Fobbici friendzonanti maledetti!
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Un Profumiere!!
Quote:
Originariamente inviata da varykino
ah si? e allora fammela vedè fammela toccàààà .... è troppo cosi
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Quote:
Originariamente inviata da claire
Nono,va bene, denota alphitudine
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Mi fate morire
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23-05-2015, 19:13
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#138
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Principiante
Qui dal: Jun 2014
Messaggi: 76
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Quote:
Originariamente inviata da Equilibrium
Anche a me succede, ma per quanto mi riguarda riconosco due tipi di meccanismi che mi distraggono da una conversazione.
Uno è quello che si attua quando chi conversa lo fa direttamente cn me, magari guardandomi negli occhi e l altro quando ci si ritrova tra un gruppo di persone e nn sono attivo nella conversazione.
Nella prima la mente si distrae, è come se stessi sovrappensiero anche se nn penso a niente Penso che sia un meccanismo per sfuggire da qualcosa che inconsciamente ci crea disagio.
Hai o hai avuto problemi a guardare la gente negli occhi?
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Nella mia esperienza il motivo è questo. Il fobico è tendenzialmente superconentrato su stesso, quando qualcuno gli parla, fa fatica a concentrarsi su quelle che viene detto, perchè è più concentrato sulla sua espressione, postura, e soprattutto su quello che l'interlocutore sta pensando di lui (crede che lo stia giudicando quasi sempre). Potrebbe essere che sia per questo motivo che ti distrai, perchè non sei propriamente nel momento.
Quote:
Originariamente inviata da Biomotivato
Se ho capito bene, un metodo per cambiare che tu stessa hai sperimentato e' la cosidetta "terapia d'urto": c'e' un problema che non riesci ad affrontare, al posto di pensare come superarlo ti butti e vedi quello che succede (scusa se riassumo tutto cosi ma non riesco a leggere tutto quello che avete scritto xD)
La terapia d'urto la consiglio tantissimo anche io. Ok non funzionera' per tutti i mali, ma risultati ne da. Io fino qualche anno fa avevo una paura cane di andare dal panettiere o addirittura di telefonare, perche' ancdavo nel panico, parlavo male, non sapevo gestirmi.
ho fatto poi dei mesi in cui cercavo affrontare il problema con le figure di merda, vuol dire che andavo da sta gente che mi faceva paura, ci faccio la figura di merda (perche' tanto non riuscivo a smettere di parlare male e di andare nel panico) ma dopo mi sentivo meglio, perche' la figuraccia era prevista, quindi ci scherzavo, ci ridevo anche con chi avevo davanti.
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è molto positivo anche prendersi meno seriamente come tu suggerisci. Comunque non credo alla terapia d'urto tout court. Non bisogna neanche andare avanti a testa bassa e incassare. Certo devi fare quel passetto e sforzarti ma sforzarsi e basta non credo sia la strada, perchè si accumulano frustrazioni e alla fine ti arrendi. Come ho già detto credo che le cose che possono aiautare sono la consapevolezza di sè stessi, non avere troppe aspettative, vivere l'esperienza per come si presenta (senza giudizi, colpevolizzazione, analisi), il cui scopo alal fine è quello di trasformare la visione disfunzionale che abbiamo di noi stessi (=NEGATIVA). con un visione non positiva di per sè, ma più realistica.
Quote:
Originariamente inviata da claire
E che ne pensi di quelli che hanno provato la terapia d'urto e invece non ha funzionato, anzi ha avuto effetti negativi?
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claire, non conosco la tua esperienza. Ma probabilmente ti sforzavi di fare,agire, uscire, ecc, senza però cercare di trasformare il pensiero, le modalità, la consapevolezza di te.
Quote:
Originariamente inviata da Equilibrium
Ma quelli che nn ci hanno ancora provato nessuno ci pensa?
Mi immagino una ragazza o un ragazzo che per la prima volta scopre che ha la fobia sociale, magari l ha scoperto grazie a questo sito a tema.
Magari leggendo questo post intraprende una strada piu giusta e non fa errori che qualcuno prima di lui ha fatto e magari cosi si risparmia un po di anni di vita buttati nel wc.
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Concordo. Aggiungo che uno può anche provare per anni, ma in modo disfunzionale.
Quote:
Originariamente inviata da XL
Come avevo detto...
"Potrei osservare che un sistema funziona in tal senso e produce individui che resistono al dolore senza lamentarsi, ma non condividerei l'obiettivo."
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Nella mia esperienza, al lavoro ci si adatta. Questo perchè impari a gestire le varie situazioni che puoi incontrare, che in un lavoro non sono infinite, ma si ripetono e dopo un po' di tempo, si prende confidenza. Quindi non è che impari a soffrire, ma con il tempo ti adatti.
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23-05-2015, 19:36
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#139
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,470
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Potresti approfondire la questione dell'accettazione del dolore? Riguardo il tuo passato, ad esempio, come hai proceduto?
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23-05-2015, 19:43
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#140
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 10,850
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esiste la probabilità..
se le cose ti van sempre male è molto probabile che continueran ad andar male..
o per dirla in altri termini: MA c'è sempre la possibilità che possono andar bene
non esiste UNA logica, esistono varie logiche
e anche l'inconscio si presta a queste..
IO DEVO RINGRAZIARE LA LOGICA per non soffrir più come una volta di fobia sociale..
ma la logica non basta ripeterla a pappagallo, ma bisogna INCONSCIARLA.
nel mio caso son riuscito a farla inconsciare "semplicemente" facendomene una ragione.., con L'ABITUDINE.
ovviamente non ce ne si fa una ragione dall'oggi a domani, ci vuole una certa costanza ma nel mio caso quando volevo farmene una ragione fortemente alla fine il più delle volte riuscivo a farmela..
se non riuscivo è perche non ci pensavo più di tanto e infondo ci sguazzavo nel modo di pensare..
consiglio di cercar di pensar 30minuti sulla cosa negativa e prima o poi la mente si stufa e dirà "sisi vabene" e cosi via finche quando si penserà a quella cosa ci si farà l'abitudine..
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