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26-05-2015, 10:50
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#281
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 10,892
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Quote:
Originariamente inviata da Fantasia
Prendi il buono e scarta quello che non ti va
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trovo utile la sua condivisione di esperienza infatti :-)
ma nient altro
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Ultima modifica di Ansiaboy; 26-05-2015 a 16:19.
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26-05-2015, 11:50
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#282
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,525
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Le risposte aggressive che leggo sono di una stupidità brutale e imbarazzante. Non ho davvero parole, che sconforto...
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26-05-2015, 12:11
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#283
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Messaggi: 976
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Complimenti Blimunda , nel tuo post in modo breve e semplice hai scritto degli spunti interessanti su come superare questa maledetta fobia.
Mi fa sempre piacere sentire storie di chi riesce a guarire, mi fanno sentire meglio e mi alzano l'umore, e seppure la strada e dura per me e tutta in salita mi fanno credere che non tutto e perduto.
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26-05-2015, 12:20
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#284
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Quote:
Originariamente inviata da Angus
Le risposte aggressive che leggo sono di una stupidità brutale e imbarazzante. Non ho davvero parole, che sconforto...
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Concordo, è veramente scoraggiante.
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26-05-2015, 12:22
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#285
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,780
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Quote:
Originariamente inviata da Inosservato
-_- ma che bella immagine
pensavo fosse un topic di felicità per aver superato una malattia o un forte dolore invece lo state trasformando nel solito polpettone anti fobia -_-
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Non ho capito
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26-05-2015, 12:34
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#286
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,353
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Quote:
Originariamente inviata da barclay
Non ho capito
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-_- mi sarò espresso male
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26-05-2015, 12:57
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#287
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Esperto
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: sotto il letto
Messaggi: 4,384
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Credere che il processo di guarigione debba necessariamente avvenire in un certo modo e non in altri a mio avviso impedisce ogni forma di guarigione. Ad ognuno le proprie autosuggestioni.
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26-05-2015, 13:12
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#288
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Intermedio
Qui dal: Nov 2013
Messaggi: 196
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Quote:
Originariamente inviata da barclay
Non posso parlare per tutti, ma, per alcuni di noi, certi discorsi sono una sorta di accanimento terapeutico, un invito a rifare cose che hanno già fatto, ottenendo soltanto sofferenza, una sofferenza OGGETTIVA. Ci sentiamo come un malato di cancro a cui viene proposta per l'ennesima volta una terapia che non lo farà star meglio e non allevierà il suo dolore.
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Questo lo capisco e ti ringrazio per la risposta. Però non siamo senza speranza, non è possibile, quello che è necessario è avere un minimo di collaborazione perché altrimenti nulla cambia se ce ne stiamo seduti a sperare che qualcosa cambi da sè.
Spesso ci vedo un voler rafforzare la propria sofferenza, come se qualcuno la stesse mettendo in dubbio. Lo sappiamo che si soffre. Ma se qualcuno dice che ci si può lavorare non bisogna prendere queste persone come dei "finti fobici" della serie ma cosa ne vuoi sapere tu? Sei forse un infiltrato? Tu stai bene, non come me che sto male.
Questo no, non va bene.
Quote:
Originariamente inviata da tersite
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Mah
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26-05-2015, 14:33
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#289
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 1,074
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Non si è capita la tua posizione quale sarebbe nei casi di impotenza effettiva del soggetto. Per me queste due posizioni non sono equivalenti e non sono affatto d'accordo con te proprio rispetto a questo.
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Ciascuno di fronte al sentimento dell'impotenza reagisce secondo quello che è il suo temperamento; non ho una posizione su ciò, non ritengo che ci sia un modo giusto o sbagliato, questo dipende appunto solo da quella che è la tua valutazione generale delle cose. Se non hai il potere di dare una direzione diversa a eventi, situazioni effettivamente più grandi di te, e per te sono intollerabili, puoi, in nome della coerenza, tirarti i pugni in testa, staccarti i capelli, farti le pere, chiuderti in un convento.. tutto quello che vuoi: per me è legittimo; io non ti fermerò. Diversamente, (hai citato la morte, anche se mi sembra un esempio veramente estremo e fuori luogo), anche se ti è intollerabile l'idea di morire, ti ci adegui e tenti di vivere bene per quanto spazio ti è concesso di avere, mandando a benedire la coerenza. Legittimo anche questo. Il problema è che dietro a tutti sti discorsi, non si capisce di cosa effettivamente vi lamentate, sembra anche un pretesto il dire che c'è disuguaglianza, ingiustizie, che il mondo fa schifo, e che perciò vi rifiutate di farne parte; un pretesto per nascondere un disagio affettivo, (reale eh!, non metto in discussione questo) e un paradossale senso di inadeguatezza; infatti, come può coesistere quest'ultimo con il sentimento di schifo generale? Io quando sento lo schifo intorno a me, entro nelle situazioni di prepotenza, con l'insulto, con il cinismo, con il disprezzo, non con il senso di inadeguatezza; è assurdo che invece qui si parli di mondo brutto e parallelamente di senso di inferiorità; in fin dei conti, tu stesso hai detto che quello che ti manca è una donna: mi parli con equazioni algebriche per dimostrare matematicamente quanto il sistema sia brutto, ma in fin dei conti il problema è che senti la mancanza di amore? Legittimo eh! Ripeto! Però ecco, SE poi domani trovi una donna e ti dimentichi del mondo brutto e cattivo, e decidi di dire sì alla vita dimenticandoti della sofferenza degli altri, sei una macchietta. E molti qui, temo, si comporterebbero così. Io mi ritiro, non mi sento più stimolato a continuare. Le cose, come ti ho detto sono anche più grandi di me, io non le conosco mica più di quanto le conosci tu, semplicemente gli do un senso diverso e per un sentimento di pulizia personale, non riesco a bistrattare il mondo, il sistema nella sua totalità, senza fare un "mea culpa"
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26-05-2015, 16:23
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#290
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 10,892
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Quote:
Originariamente inviata da Angus
Le risposte aggressive che leggo sono di una stupidità brutale e imbarazzante. Non ho davvero parole, che sconforto...
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notar le frecciatine evidentemente non si vuole o non si può osar argomentare..
il perche mi pare lapissiano
se uno non argomenta e si limita ad esprimer giudizi e insulti campati per aria evidentemente dice fuffa..
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Ultima modifica di Ansiaboy; 26-05-2015 a 16:26.
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26-05-2015, 16:43
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#291
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,525
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Quote:
Originariamente inviata da Ansiaboy
notar le frecciatine evidentemente non si vuole o non si può osar argomentare..
il perche mi pare lapissiano
se uno non argomenta e si limita ad esprimer giudizi e insulti campati per aria evidentemente dice fuffa..
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Beh, che c'è da argomentare? Sembra che aver avuto meno sfortuna degli altri, od essersi impegnati di più, sia una colpa... Capisco ogni tipo di irritazione, ma mi sembra ingiusto prendersela con l'autrice del post, che non mi pare abbia fatto alcunché di male.
Peace, Ansiaboy.
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26-05-2015, 16:58
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#292
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,644
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Quote:
Originariamente inviata da QuantumGravity
Non sono totalmente d'accordo, al di là della tua percezione e la tua buona disposizione nei confronti delle cose, lo schifo c'è eccome e non è da accettare con buoni atteggiamenti e pensieri funzionali. Per me sono entrambe posizioni di rassegnazione queste. Entrambe le parti in sostanza dicono “è così che vanno le cose”, sia chi le accetta, sia chi si rifiuta di farlo e si isola (e spesso si ammala). Il sofferente non fa altro che dire “a me non piace, io non lo accetto” ma subisce comunque le conseguenze psicologiche del suo isolamento, del suo allontanamento dal mondo, che così, continua ad agire su di lui, anche se indirettamente (Voleva scappare dal dolore del mondo ma ha trovato il dolore del non-mondo). Questa per me non è una forma di resistenza come si diceva, perchè appunto il mondo non se ne accorge minimamente della tua mancanza, del tuo disappunto, il conflitto si svolge solo nella tua testa. Sono due facce della stessa medaglia; l'una è quella che accetta il malfunzionamento, si contenta di quanto funziona, spesso in modo ceco e deplorevole tollerando l'intollerabile, mantenendo o un giudizio di rassegnazione positiva, o nel migliore dei casi di pieno entusiasmo e fiducia nella vita, malgrado il male (che è mi sembra la tua posizione) e si lascia trasportare da ciò; l'altra parte, invece, nel suo rifiuto, non accetta il malfunzionamento, non tollera l'intollerabile ma non tollera neanche il tollerabile e giudica in toto il mondo come “nefasto”, reagisce ugualmente in modo passivo allo stesso stato delle cose che continua perciò a dettare le regole del mondo, si rassegna negativamente senza mai affrontarle nei fatti, tutto si svolge nella propria testa, purtroppo degenerando spesso nella patologia; si lascia trasportare dalla stessa corrente, ma attribuendogli un significato opposto. E' conformismo in entrambi i casi, io sto cercando una terza via.
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Questo perché siamo [già] isolati, frammentati, allo sbaraglio, [pure quelli inseriti].
Ognuno pensa al proprio bene o a quello di chi è immediatamente vicino a lui. "Stiamo nella merda, ma salviamoci almeno noi..."
La nevrosi può essere un punto di partenza.
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26-05-2015, 17:02
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#293
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 10,892
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Quote:
Originariamente inviata da Angus
Beh, che c'è da argomentare? Sembra che aver avuto meno sfortuna degli altri, od essersi impegnati di più, sia una colpa... Capisco ogni tipo di irritazione, ma mi sembra ingiusto prendersela con l'autrice del post, che non mi pare abbia fatto alcunché di male.
Peace, Ansiaboy.
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se non c'è da argomentare son insulti messi a caso allora
io non me la son presa con nessuno
semplicemente facevo notare che certi modi di esporsi non direi siano molto utili allo spronare etc. anzi direi che non c'entrono un fico secco.
e infatti l'ho già detto che apprezzo la sua esperienza e basta.
peace
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26-05-2015, 20:33
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#294
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 1,074
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Quote:
Originariamente inviata da ~~~
La nevrosi può essere un punto di partenza.
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Mh, questo è vero. Il cambiamento è possibile e predisposto solo laddove sussistono disagio, senso di inappagamento, insoddisfazione. Qui, se è possibile una trasformazione, questa prenderà le mosse. E' però necessario credere che ciò sia possibile, è necessario aver ben chiaro difronte a sé un orizzonte che guidi la trasformazione; per questo sostanzialmente io non riesco a guarire; e non posso neanche rivoltarmi contro a ciò che non funziona in modo efficace perché appunto non ho un "programma alternativo", degli obiettivi da prendere come punti di riferimento. So solo che le cose come stanno non mi piacciono. Quindi sì, la nevrosi, l'insoddisfazione, è ciò che può muovere le cose.
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26-05-2015, 20:40
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#295
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,353
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Quote:
Originariamente inviata da Blimunda
Inizio un post un po’ lungo che avevo sempre sperato di scrivere e che ora posso finalmente cominciare. Per cominciare dico che non ho mai partecipato attivamente al forum, ma che è da quando avevo circa 15 anni che lo frequento, leggendo tanto, in modo anonimo. Perché c’è una realtà di utenti fantasma che non hanno neanche il coraggio di scrivere sul forum, e di questa realtà facevo parte anch’io. Il perché non mi sono iscritta che poco tempo fa, è che (devo essere sincera) ho sempre trovato il forum deprimente e alienante, non mi ha mai dato conforto nei momenti di difficoltà, ma ciononostante per anni ho continuato a leggere. Quello che volevo trovare in questo forum erano soprattutto storie di successo, chiamiamole così, testimonianze che da questo “buco nero” si poteva uscire. Il fatto che queste storie non v’era praticamente traccia mi faceva sentire peggio e “senza speranza”. Sarò critica. Spesso ho trovato più incoraggiante la controparte inglese ( http://www.socialanxietysupport.com/forum/) in cui trovavo topic più strutturati, e più incentrati sul processo di “guarigione”. Metto guarigione tra virgolette perché non considero la fobia sociale una vera e propria malattia, (discutere di così sia in effetti non è molto utile comunque).
Del forum poi ho sempre trovato irritante la distinzione che spesso veniva evidenziata come un divario insormontabile tra introversi e estroversi (chiamati estroversoni, come se essere estroversi fosse una cosa negativa), quasi a voler trovare sollievo nell’additarli come superficiali, stupidi, insensibili, ecc.
Attualmente mi considero “guarita” o “in via di guarigione”, ma la cosa veramente importante è che ho cambiato la mia “modalità” di pensiero, il circolo vizioso ansia–paura–evitamento–solitudine, e che ho preso decisamente in mano la mia vita, ( o la mia mente forse), ho abbattuto il muro che mi ero costruita attorno, e sto scoprendo le parti di me più vive e vere che in più di dieci anni di fobia sociale e solitudine, si erano perse.
Il mio grado di fobia sociale era molto elevato, provavo ansia e disagio in praticamente qualsiasi attività che aveva a che fare con gli altri, e aveva interferito molto con la mia vita. Più di dieci anni di ansia, paura, terrore, isolamento, dolore, che è culminato l’anno scorso in un episodio depressivo durato all’incirca un anno. Prima di questo episodio a volte dicevo “sono depressa” ma poi quando lo sono diventata sul serio, ho capito la differenza abissale che c’era tra il mio essere triste di prima.
Fobia sociale e depressione, la peggior combinazione possibile.
La depressione però per me, è stata l’inizio di un processo che mi ha portato sulla via della guarigione.
Raccontare dieci anni di vita in un post è una cosa troppo lunga, però se qualcosa volesse indagare su questa “sedicente” sconosciuta che propugna la via della guarigione, mi dilungherò in dettagli. Non ho la chiave per guarire ma so che è possibile farlo.
La cosa importante che voglio sottolineare è che prima mi sentivo in un modo, ora mi sento in un altro. Prima mi comportavo in un modo, ora mi comporto in un altro, prima pensavo in un modo, ora penso in un altro. Se questo cambiamento è avvenuto in me credo che tutti, almeno potenzialmente, possano riuscirci. Non si nasce fobici, per quanto la vita possa sembrare storta e senza speranza, si può sistemare. Non sono ottimista, sono realista. Lamentarsi non serve a niente, ci sta solo per sfogarsi ma poi bisogna lavorare su sé stessi, bisogna andare in profondità in sé stessi, essere onesti con sé stessi, e accettare il dolore che ne consegue. Questo forum dovrebbe essere un aiuto per stare meglio, non un luogo dove crogiolarsi nel proprio dolore.
Ho letto che quei pochi che “guariscono” poi spariscono dal forum, io vorrei nel mio piccolo, aiutare e incoraggiare quelli che hanno questo male di vivere.
Probabilmente questo post è confuso, ma spero di aver reso l'idea.
Rispondete e ditemi che cosa ne pensate, raccontatemi la vostra esperienza, chiedetemi, mandatemi a quel paese.
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ok alla fine ho letto, spinto dalle polemiche e flame che ho intravisto ._.
ti faccio i complimenti per aver avuto il coraggio di scrivere (anche se ce ne hai messo di tempo )
spero che sia di insegnamento a tutti quei fobici che lurkano solamente non sentendosi all'altezza di partecipare.
uscite dall'ombra, è sempre bello poter interagire, anche solo con un piccolo contributo oppure solamente nei topic dei giochi, è comunque un qualcosa che ci permette di sentirci parte di una comunità
per il resto non concordo con la solita idea del forum come luogo di terapia, è un forum, eccheppalle, le terapie si fanno dallo psicologo e all'ospedale, su un forum si parla si cazzeggia si gioca si scherza e si litiga, ma a mio parere non si deve pretendere nulla di più di questo, sarebbe come pensare che uno scolapasta possa servire da apriscatole, non è la sua funzione
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26-05-2015, 20:58
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#296
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da QuantumGravity
Il problema è che dietro a tutti sti discorsi, non si capisce di cosa effettivamente vi lamentate,
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Se mi lamento del fatto che per avere A devo fare B e non voglio farlo, non si capisce di cosa mi sto lamentando?
Poi parla di quel di cui mi lamento io, vi lamentate... Chi?
Stai parlando con me.
Quote:
Originariamente inviata da QuantumGravity
sembra anche un pretesto il dire che c'è disuguaglianza, ingiustizie, che il mondo fa schifo, e che perciò vi rifiutate di farne parte;
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E come faccio a non farne parte se sono vivo e vegeto, lo giudico in certi modi questo mondo, lo valuto, ma non ho mai detto che non ne faccio parte. Quando sarò persuaso di non volerne farne parte non ne farò più parte davvero.
Quote:
Originariamente inviata da QuantumGravity
un pretesto per nascondere un disagio affettivo, (reale eh!, non metto in discussione questo) e un paradossale senso di inadeguatezza; infatti, come può coesistere quest'ultimo con il sentimento di schifo generale?
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Il disagio coincide con quel di cui ci si lamenta, tolte le cose di cui mi lamento sparisce anche il disagio.
Quote:
Originariamente inviata da QuantumGravity
Io quando sento lo schifo intorno a me, entro nelle situazioni di prepotenza, con l'insulto, con il cinismo, con il disprezzo, non con il senso di inadeguatezza; è assurdo che invece qui si parli di mondo brutto e parallelamente di senso di inferiorità; in fin dei conti, tu stesso hai detto che quello che ti manca è una donna: mi parli con equazioni algebriche per dimostrare matematicamente quanto il sistema sia brutto, ma in fin dei conti il problema è che senti la mancanza di amore?
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Ed è questa mancanza che rende il sistema brutto per me ed infatti molti miei discorsi sono correlati a queste cose qua. Tolta questa mancanza non sarebbe più così brutto per me il mondo, verissimo, quindi non riesco a comprendere perché ti meraviglia tanto. Tu pensi che questi giudizi siano qualcosa di oggettivo?
Ma a giudicare male sono io perché mi mancano delle cose, non mi fossero mancate mi sarebbe stato bene tutto così com'è, non pensi?
Non riesco a capire perché per te risulta strana questa cosa e bisogna poi sentirsi in colpa a causa di un qualche senso di pulizia... Che pure la pulizia, un eccesso di pulizia, è un'altra cosa che mi è sempre stata sulle palle.
Ad altre persone potrebbe star bene tutto così com'è, nessuno lo mette in dubbio che potrebbe essere così, è a me che non sta bene, ed il mio giudizio per me vale di più. Perché non mi sta bene? Perché mi manca una donna che mi accetti davvero... Non può essere un buon motivo?
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Ultima modifica di XL; 26-05-2015 a 21:18.
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26-05-2015, 21:12
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#297
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 1,074
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Ma mica ti devi sentire in colpa perché ti manca una donna, ma ci mancherebbe altro. Dico solo che come argomentazione contro il sistema, contro il mondo, la propria situazione sentimentale non è un grande criterio della verità. Mi ricorda questa:
<<"io sono timido con le donne quindi Dio non esiste" è una metafisica assai poco convincente>>
Pessoa
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26-05-2015, 21:14
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#298
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 753
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Quote:
Originariamente inviata da Blimunda
Allora diciamo che la fobia sociale e la punta dell'iceberg, eil qualcosa di cui non abbiamo percezione diretta è l'incoscio. Anch'io per dieci anni ho detto non ce la farà mai, ci provo e ci riprovo, ero disperata. Il punto è che finchè ci sei dentro avrai questa visione "disperata", e quanto ne uscirai (te lo auguro) ti guarderei indietro e vedrai le cose sotto un'altra prospettiva.
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il problema è pensare che ci sia qualcosa da cui uscire, e se in realtà non ci fosse nulla da cui uscire ma più tosto qualcosa da "trasformare"? Pensare che essere come si è sia un problema è già di per se gran parte del problema. Io non voglio cambiare la mia personalità, questo è il punto, io sono così, semplicemente vorrei trovare il modo di vivere serenamente con me stessa e con gli altri. Il concetto "di uscire" mi suona come una forzatura, infatti gran parte dei consigli che danno le persone che dicono di esserne uscite a me suonano come forzature, già il fatto che mi si dica "alza il ....dalla sedia, datti da fare, tira fuori la grinta ecc" mi da fastidio, non credo che questi siano consigli adatti a me, alla mia personalità, io voglio rimanere come sono, con il .....sulla sedia magari, ma serena con me stessa e gli altri. Io voglio cercare di trasformare la mia realtà non di forzarla, stravolgerla e cambiarla, non voglio diventare una discotecara, animale da gruppo, voglio essere me stessa ma felice.
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Ringraziamenti da
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Keith (29-05-2015), XL (26-05-2015) |
26-05-2015, 21:22
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#299
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da QuantumGravity
Ma mica ti devi sentire in colpa perché ti manca una donna, ma ci mancherebbe altro. Dico solo che come argomentazione contro il sistema, contro il mondo, la propria situazione sentimentale non è un grande criterio della verità. Mi ricorda questa:
<<"io sono timido con le donne quindi Dio non esiste" è una metafisica assai poco convincente>>
Pessoa
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E cosa c'entra la verità? Ho scritto più volte che le valutazioni sono soggettive e mo parli di verità?
Per me può essere che una vita senza amore fa schifo e perciò per me un mondo che produce questo nella mia esistenza fa schifo, ma è un giudizio mio che potrebbe anche non essere condiviso da nessuno (soprattutto perché della mia esistenza agli altri gliene frega relativamente).
Ora cosa c'entra questa storia della verità?
Ho messo in evidenza più volte che una cosa sono i giudizi di valore (preferenze e cose così) altro gli stati di fatto e mi parli di criteri di verità con i giudizi di valore?
Per gli stati di fatto credo che esistano diversi criteri di verità, ma per questi giudizi qua, quali criteri oggettivi esistono? Per i giudizi di valore non esiste alcun criterio di verità, ognuno giudica come gli pare e come sente e nessuno alla fine si sbaglia.
Non c'è un criterio di verità per capire se il mondo è bello, il mondo è brutto, il mondo è così così... E così via. I criteri di verità servono solo per stabilire come stanno messe le cose nel mondo, non per stabilire se siano belle o brutte, piacevoli o spiacevoli, questi attributi non stanno nelle cose, le cose stanno là inerti e sono come sono, sono relativamente corte, lunghe, si muovono, hanno massa e così via, ma che siano piacevoli o spiacevoli non è qualcosa che si può verificare senza chiamare in causa la persona per cui risultano tali.
Ci sono le persone e svariati punti di vista che giudicano questo mondo e quel che c'è dentro, e se A dice bello e B brutto, non è mica detto che qualcuno si sbagli. Anzi dire che si sbagli qualcuno non so che senso possa avere.
Inoltre l'esempio che hai fatto è anche scorretto, io dico solo che qualcosa è brutto per me (poi altri potrebbero essere d'accordo con questo giudizio o meno), da questo non concludo che sia vero nessuno stato di fatto, né che esiste qualcosa, né che non esiste (compreso dio) quindi non vedo cosa c'entra.
Io guardo qualcosa che adesso è così ed esiste e la sento negativa, magari la cosa se fosse animata non sarebbe mica d'accordo col mio giudizio in cui preferisco un mondo in cui non ci sia o sia diversa da com'è, perciò non è che dobbiamo essere d'accordo rispetto a questi giudizi.
Non c'è nessuna metafisica dietro a questi giudizi, e non c'è nessun mondo rispetto al quale possano o debbano rispecchiarsi o non rispecchiarsi più o meno fedelmente, per questo non riesco a capire cosa dici o cosa vuoi sostenere. Ne parli come se dovessero rispecchiarsi in qualcosa o come se potessero essere infondati rispetto a qualche assoluto... Ma in cosa dovrebbero rispecchiarsi e su cosa dovrebbero poggiare per essere fondati?
Affinché questi giudizi siano veri cosa dovrebbe accadere?
Ad esempio per dire anche semplicemente se la birra ha un buon sapore o meno, e capire se è vero questo giudizio qua cosa bisogna andare a verificare? Gli stati di fatto "birra buona", "birra cattiva"... E quali sarebbero?
Che si fa si ragiona statisticamente? Se alla maggioranza delle persone piace questo sapore, il fatto che a me non piaccia indica che il mio giudizio di sgradevolezza è scorretto?
Manco statisticamente si risolve e si può risolvere la questione per me.
A me sembra che parlare di criteri di verità per queste valutazioni qua non abbia senso, partono dal soggetto e là trovano la loro conferma e fondamento (mentre le si vuole equiparare erroneamente a stati di fatto come nell'esempio della frase che hai riportato).
Se assaggi qualcosa e trovi sgradevole questo sapore, ti chiedi se questa sgradevolezza sia vera o falsa? Sia fondata o meno?
E che significa?
Io non riesco nemmeno ad afferrare il senso di questo tipo di domande.
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Ultima modifica di XL; 27-05-2015 a 09:44.
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26-05-2015, 23:13
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#300
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,147
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Alla fine per dirsi guariti bisogna che si stia bene, ovviamente, sennò che guarigione è? Il punto allora è capire se stiamo bene tutti con le stesse cose. Perché, ad esempio, non riesco a essere collegato a un gruppo di persone come lo è ciascun altro, se devo starci in modo continuato per un certo tempo, si ha come una naturale tendenza a sottrarsi. Ora posso ammettere tranquillamente che ci sia una componente di fragilità, di debolezza, anche di incapacità di autocontrollo, e quindi paura, che può essere causa di questa tendenza. E sicuramente questa è una cosa che si può analizzare e modificare.
Però... ci vedo anche dell'altro: come un sentire che non ne vale la pena di integrarsi, di seguire i normali e 'sani' schemi di interazione che sono molto forti per esempio in ambito lavorativo, che servono per dire continuamente, rassicurare l'un l'altro, che le cose stanno funzionando, che Tizio non ce l'ha con Caio, che l'espressione facciale è sintonizzata con l'ambiente esterno e ne condivide una certa (forzata?) serenità; quando invece, istintivamente la propria condizione di quiete, se non di benessere, si trova quando si è dentro se stessi e si chiede solo di essere lasciati in pace, anche se si ha un'espressione depressa, e non si prova quel bisogno di mettersi sulla stessa lunghezza d'onda dell'altro. Perchè forse i 'normali' hanno sperimentato da sempre questa capacità di trovare e godere della sintonia con gli altri, gli introversi, o meglio i più introversi, non la conoscono, non la sanno sentire, forse possono imparare ma si tratta di cose molto fluttuanti, casuali, chissà.
Scusate la forma delirante, ma spero si sia capito
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