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14-08-2019, 10:58
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#1
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Esperto
Qui dal: Aug 2018
Messaggi: 7,887
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Da bambino la maggior parte delle cose che facevo le vivevo come una costrizione. Gli altri bambini si adattavano ad andare a scuola, a giocare con gli altri, a fare altre attività... Io no, a me non importava niente di quelle cose, per me l'importante era tornare a casa, rari i momenti in cui facevo qualcosa che mi piaceva o divertiva, facevo tutto con il mal di pancia. Questo mi portava a stare con la testa tra le nuvole per svagarmi, molte volte neanche ascoltavo quello che spiegavano le maestre (infatti nei primi anni delle elementari andavo male a scuola). Questa cosa mi è rimasta anche adesso, se vado da qualche parte è difficile che mi godo il momento, penso sempre a tornare a casa o ad altro, solo se sto insieme a qualcuno con cui mi trovo veramente bene riesco a godermi il momento. Siete anche voi così o riuscite ad adattarvi facilmente e a godervi le varie situazioni?
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14-08-2019, 11:04
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#2
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,300
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Ho sempre odiato il presente, mi sono sempre sentito proiettato, ho sempre cercato rifugio nel passato, ormai irraggiungibile, o verso un futuro fatto di sogni che non si realizzeranno mai, un futuro che prima o poi diventerà il vuoto presente.
È l'esistere (il momento presente, appunto) quello che mi schiaccia, che trovo insostenibile. Tutto ciò ha sempre comportato un enorme spreco di tempo: non è solo l'incapacità di godersi quel poco che il presente concede, ma anche di sfruttarlo, valorizzarlo, ricavarne qualcosa. Invece non ho fatto altro che trascorrere il tempo a vagheggiare un passato ormai morto o favoleggiare su un futuro che non sarebbe mai arrivato.
È molto dura vivere così.
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14-08-2019, 11:09
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#3
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: nel pozzo senza fondo del relativismo
Messaggi: 3,525
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Se ho un qualsiasi problema, la mia mente viene monopolizzata dal pensare a quel problema, dovunque mi trovi qualunque cosa stia facendo, che sia per cercare una soluzione o per rielaborare la cosa al fine di farmela pesare meno.
Per il resto il più delle volte non capisco cosa ci sia da "godersi", essendo quel di cui si potrebbe "godere" composto da una così gran quantità di volgarità che la mia occupazione principale diventa preoccuparmi di non finire influenzato da essa.
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14-08-2019, 11:57
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#4
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Avanzato
Qui dal: Aug 2019
Ubicazione: Casa telefono
Messaggi: 441
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Io semplicemente non riesco a godere i momenti, sono stato al mare da solo, io sotto l'ombrellone a prendere il sole, dopo 5 minuti non riesco a starmente tranquillo perché non so... arriva qualcuno e mi dice "Se bianco come un cadavere, sei tornato dall'al di là?" con tanto di voce arrogante e di sfida.
C'è un però, l'unico momento che riesco a godermi Concerti di musica classica e quando suono il flauto.
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14-08-2019, 19:40
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#5
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da Crepuscolo
Da bambino la maggior parte delle cose che facevo le vivevo come una costrizione. Gli altri bambini si adattavano ad andare a scuola, a giocare con gli altri, a fare altre attività... Io no, a me non importava niente di quelle cose, per me l'importante era tornare a casa, rari i momenti in cui facevo qualcosa che mi piaceva o divertiva, facevo tutto con il mal di pancia. Questo mi portava a stare con la testa tra le nuvole per svagarmi, molte volte neanche ascoltavo quello che spiegavano le maestre (infatti nei primi anni delle elementari andavo male a scuola). Questa cosa mi è rimasta anche adesso, se vado da qualche parte è difficile che mi godo il momento, penso sempre a tornare a casa o ad altro, solo se sto insieme a qualcuno con cui mi trovo veramente bene riesco a godermi il momento. Siete anche voi così o riuscite ad adattarvi facilmente e a godervi le varie situazioni?
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Sono così anche io. A scuola mi sentivo così anche io.
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