A me bastano poche persone, anzi una sola o addirittura nessuna.
Lucio Anneo Seneca
Oh si, ci si può provare a fare a meno di tutti... certamene se ci pensate avrete esempi che vi sovvengono inerentemente a persone che lo fanno, ci hanno provato, e dicono che ora stanno bene...
meglio, persino. Giusto?
E' doloroso strapparsi dal petto e far diventare humus ciò che ci dona il bisogno di avere contatti con altri, interagire con essi, dare e ricevere da essi, qualcosa che è molto più che un mero imprinting comportamentale vestigiale della nostro passato di animali da branco ma qualcosa che ha figliato, oggi, creando questa gigantesca società che ricopre il pianeta di
noi dalla quale non ci si può ritrarre tanto facilmente, per quanto profondamente motivati, chessò... andando a vivere in qualche caverna, mangiando radici.
Quindi non è facile né indolore ma sì, si può fare.
Il risultato? Avremo ridotto l'introito e l'uscita di emozioni e sensazioni del 90%. Soli con noi stessi... così
tranquilli, con tuti sott'ordine e prevedibilmente inoffensivo, ecco che quel 10% che ci resta ci... basterà.
Ce lo faremo bastare, cioè, convinti che così si stia meglio, forse.
... almeno per un po', perché il tempo ha la brutta abitudine di smontare simili costrutti e non ci si deve nemmeno impegnare poi tanto. Basta che ci lasci a noi stessi con quel 10% che abbiamo deciso di concederci in questa vita e, pian piano, il disgregante impoverimento del nostro essere si renderà visibile. Così un bel giorno, quando poseremo i piedini per terra, lui ci sussurrerà con voce roca e odorosa di terra: beh... che dici, anche se non lo si avesse fatto... a chi diavolo sarebbe importato? A chi sarebbe importato un accidenti se adesso tu fossi ancora in quel tuo simpatico solitario letto, stroncato da un infarto?
Chi ti è importante? Nessuno.
Per chi lo sei? Per nessuno.
A chi dai? A nessuno.
Chi ti dà? Nessuno.
Chi hai? Nessuno.
Chi ti ha? Nessuno.
Ecco allora che il tempo ti rifletterà infine negli occhi l'immagine dei tuoi pugni stretti, forti e...
vuoti, magari anche vecchi... e non resti che te ad osservarli, dall'alto del tuo isolamento del 10% nel quale ti sei bellamente ritirato e si, puoi girarci intorno, ma sarai irrimediabilmente compromesso.
Te ne sei fregato di tutto. Si.
Non ti è importato di niente. Ci sei riuscito.
E a niente ora importa proprio un bel
niente di te.
Questo riesci a mandarlo giù una volta concettualizzato? Spero che sino ad allora tu sia già riuscito ad automutilarti ulteriormente, rendendoti anche cieco, oltreché sordo e muto. Perché sarebbe l'unico modo in cui potresti mandare avanti, senza approdare agli psicofarmaci, la tua esistenza da golem.
Tutto il problema della vita è questo: come rompere la propria solitudine, come comunicare con gli altri.
Cesare Pavese
Detto questo, preciso in quanto dovere: si,
sono sociofobico.