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Vecchio 20-05-2012, 19:31   #21
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'Strane donne strane' stanotte al cineclub ghezziano:
LA SANGUINARIA Di Joseph H. Lewis
VENERE PECCATRICE di Edgar G Ulmer.

(Ulmer è un grande)
Vecchio 21-05-2012, 21:58   #22
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Stanotte all' 1 e 15 "Il Terrorista" di Gianfranco De Bosio. Leggo che si tratta di un film interessante, vedremo...
Vecchio 26-05-2012, 01:53   #23
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Tardivo copy and paste, giusto per coerenza (scusate la mia pigrizia):
Fra poco (2 e 15)

UN RACCONTO DI CANTERBURY (Versione integrale)
(A Canterbury Tale, GB, 1944, b/n) 119’ 30”
Regia: Michael Powell, Emeric Pressburger
Con: Dennis Price, Eric Portman, Sheila Sim, Kim Hunter, Sgt John Sweet Sulla strada per Canterbury s'incontrano un soldato americano, un sergente inglese e una giovane commessa. C'è anche un uomo misterioso che di notte butta colla sui capelli delle ragazze. Chaucer è un pretesto stravagante per questo film pastorale eterogeneo e misterioso nella sua leggerezza ironica che tende a rappresentare una mistica armonia tra passato e presente, gente e luoghi, classi e nazioni.
Vecchio 26-05-2012, 19:47   #24
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Copio e incollo ancora perché (xré direbbero su facebook) stanotte non ci sono, a mio modesto avviso (imho), film assolutamente imperdibili...
comunque:

Fuori orario
Sabato 26 maggio 2012
In onda sabato 26 maggio 2012 dalle 01.40 alle 7.05 (325')
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CINEMA SUL FONDO
Alberto Fusi, montatore dal 1934 al 1970
a cura di Ciro Giorgini


Con i film

OGNI GIORNO E’ DOMENICA
(Italia 1944, b/n) 61’
Regia: Mario Baffico
Con: Carlo Nebiolo, Olga Solbelli, Giuliana Pinelli, Roberto Bruni, Renato Bossi, Emilio Baldanello, Silvio Bagolini, Nuto Navarrini, Magda Maldini, Silvia Manto, Renato Malavasi, Erminio Spalla.

Una ragazza, impiegata in un cinema veneziano durante la guerra, si invaghisce di un militare e si unisce a lui durante una sua licenza. Ritornato in guerra il giovane rimane ferito e perde una gamba e per non ritornare minorato dalla donna che ama, non dà più notizie di sé. La ragazza che si crede dimenticata prova una grande disillusione e accetta la corte di un maturo compagno di lavoro che la vuol sposare, ma il destino fa ritrovare i due innamorati. Uno dei film del cinema di Salò, "Il film è per molti versi un film degno di attenzioni, specie se si ricorda che è l'unico prodotto allora da una società di stato. Suo tema infatti è la guerra, ma la guerra vista come una tragedia che travolge le esistenze della gente, una maledizione. [...] E intorno, una Venezia assolutamente non turistica, tutta scovata nei riti meno frequentati dai "foresti", nelle calli abitate da operai e da pescatori, da aritgiani e piccoli borghesi. La descrizione di un piccolo luna park da periferia urbana può ricordare la realistica pregnanza d'un certo cinema di Jean Renoir". (E. G. Laura).

LE SCARPE AL SOLE
(Italia, 1935, b/n) 89’34”
Regia: Marco Elter
Con: Nelly Corradi, Camillo Pilotto, Isa Pola, Carlo Lodovici, Giorgio Covi, Dirce Bellini, Carlo Duse, Nino Marchetti, Maria De Cet, Giovanna De Bon, Cesco Baseggio.

Un veterano della Guerra d'Africa, insieme a due giovani, di cui uno appena sposato, vengono chiamati alle armi per difendere i confini della patria. Saranno protagonisti di drammatici avvenimenti tra assalti, ritirate, vita di trincea. Il vecchio reduce della guerra africana, alla fine perirà da eroe, gli altri due torneranno, dopo la vittoriosa battaglia, alle loro case per raccontare i drammatici avvenimenti vissuti. Alla Mostra Cinematografica di Venezia del 1935 la pellicola viene premiata con la Coppa del Ministero della Propaganda per essere il film “eticamente più significativo”.


COME LE FOGLIE
(Italia, 1935, b/n) 78’54”
Regia: Mario Camerini
Con: Isa Miranda, Nicola Melnikoff, Mimì Aylmer, Nino Besozzi, Cesare Bettarini, Maria Jacobini, Achille Majeroni, Egisto Olivieri, Amina Pirani Maggi.

In seguito a un inatteso tracollo finanziario, il nobile industriale Giovanni Rosani perde tutto il suo patrimonio. Mentre la moglie e il figlio dell'uomo tentano di continuare a vivere nell'usuale benessere con ogni espediente possibile, Rosani e la figlia Nennele reagiscono e cercano di ricostruirsi una vita. Piano piano, grazie anche all'aiuto di un cugino, la situazione della famiglia Rosani sembra migliorare, ma, incapaci di adattarsi alla nuova condizione, madre e figlio se ne vanno di casa. Nennele, colpita da una grave depressione, tenta il suicidio gettandosi in un fiume, ma il padre riesce a salvarla. In seguito, il cugino, che è innamorato della ragazza, torna da lei, le confessa i propri sentimenti e quindi la sposa, riportando un po' di serenità in famiglia.
Vecchio 03-06-2012, 01:29   #25
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Fuori orario

Sabato 2 giugno 2012
In onda sabato 2 giugno 2012 dalle 01.15 alle 7.00
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L'AMORE HA CENT'ANNI
a cura di Roberto Turigliatto



Con i film

L’ENFER DI HENRI-GEORGES CLOUZOT (Prima Visione Tv)
(L’enfer d’ Henri-Georges Clouzot, Francia 1964-2009, col., 96’, v.o. sott.li it.)
Regia: Serge Bromberg, Ruxandra Medrea
Con: Romy Schneider, Serge Reggiani, Jean-Claude Bercq, Mario David, Dany Carrel, Andé Luguet, Maurice Garrel, Blanchette Brunoy, Bernard Stora.

L’Enfer (1964) è uno dei più mitici film incompiuti della storia del cinema, le cui rushes sono rimaste invisibili negli archivi per 45 anni. Clouzot, aiutato finanziariamente dalla Columbia (che gli aveva promesso un budget “illimitato” dopo aver visto le prime, impressionanti immagini a colori del film), stava realizzando uno dei progetti più costosi, ambiziosi e nello stesso tempo “sperimentali” della storia del cinema francese. La gelosia nevrotica di Marcel (Serge Reggiani) per la moglie Odette (Romy Schneider) assumeva un aspetto allucinatorio in cui fantasie morbose e realtà si confondevano. Interrotto a causa della malattia del regista (colpito da infarto), ma anche dei contrasti con Serge Reggiani (a sua volta ammalatosi), il film non fu mai portato a termine. Nel 1993 Claude Chabrol realizzò, partendo dalla sceneggiatura, il proprio film L’enfer, diversissimo per concezione e messa in scena da quello di Clouzot. Nel 2009 Serge Bromberg e Ruxandra Medrea, avuto l’accesso all’archivio Clouzot, realizzarono L’enfer d’Henri-Georges Clouzot, un tentativo di ricostruzione del film attraverso le rushes inedite (ma anche con scene girate ex novo con Bérénice Benjo e Jacques Gamblin), e un documentario sulla storia della realizzazione e del suo naufragio attraverso interviste ai testimoni e collaboratori (tra cui William Lubtchansky). Fuori Orario ha acquisito l’intero archivio delle rushes e le manderà in onda interamente nel corso dell’anno.

LA PISCINA (Prima Visione Tv)
(La Piscine, Francia, 1968, col., 109’
Regia: Jacques Deray
Con: Romy Schneider, Alain Delon, Maurice Ronet, Jane Birkin.

Jean-Paul e Marianne sono una coppia che trascorre le vacanza nella villa di un loro amico. Questa villa ha una bellissima piscina dove Marienne e Jean-Paul amano passare le giornate, lei scrive degli articoli per un giornale, mentre lui è uno scrittore con un libro fallito alle spalle. Un giorno, mentre sono in piscina arriva una chiamata da un loro amico, Harry, che li avvisa che sta venendo a trovarli insieme a sua figlia diciottenne Penelope. Durante il soggiorno nella villa, Jean-Paul si accorge ogni momento di più della vicinanza tra Marianne e Harry, iniziando a sospettare che i due siano stati amanti in passato. Complice una festa inizia un gioco delle coppie nel quale Harry corteggia Marianne mentre Jean Paul, comincia a interessarsi a Penelope. È però quest'ultima che, ben presto, conduce le danze. Alla fine solo tre lasciano la villa mentre la polizia indaga su un incidente mortale che potrebbe essere un delitto. Sceneggiatura e dialoghi di Jean-Claude Carrière.



FANTASMA D’AMORE
(Italia / Francia / RFT, 1981, col., 93’)
Regia: Dino Risi
Con: Romy Schneider, Marcello Mastroianni, Eva Maria Meineke, Wolfgang Preiss, Victoria Zinny

Nino Monti, un commercialista pavese, incontra in autobus una donna amata nella giovinezza, Anna Brigatti, ormai sfiorita e disfatta. La rivede in concomitanza con un efferato delitto. Intanto da un amico dottore, viene a sapere che Anna è morta di cancro da tre anni, dopo aver sposato il conte Zighi ed essersi trasferita a Sondrio. Nino ha occasione di andare a Sondrio e rivede Anna ancora giovane. Si danno un appuntamento sulle rive del Ticino, nei luoghi del loro amore; ma in un banale incidente Anna affoga. Nino la rivedrà ancora tra le brume intorno a Pavia dove di nuovo si perderà. Sceneggiatura di Bernardino Zapponi col regista dal romanzo di Mino Milani.
Vecchio 03-06-2012, 01:36   #26
Intermedio
 

La piscina e' un film che voglio vedere da molto tempo...serata interessante
Vecchio 08-06-2012, 23:51   #27
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Ok, stanotte dalle 1. 45 ARMATA ROSSA – DICHIARAZIONE DELLA GUERRA MONDIALE (Sekigun – PFLP. Sekai Sensō Sengen, Red Army – PFLP: Declaration of World War, Giappone-Libano, 1971, col., 69’)
Regia : Masao Adachi; Koji Wakamatsu
Film/manifesto dell’Armata Rossa Giapponese, gruppo comunista rivoluzionario nato in Giappone dal movimento studentesco e dell’amicizia politica con il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina; girato in clandestinità nel Libano da Adachi Masao e prodotto da Wakamatsu. Tra dichiarazione di guerra al capitalismo mondiale e riaffermazione della necessità di una rivoluzione a metà tra il maoismo e le lotte di liberazione territoriali: Palestina in testa.

poi UNITED RED ARMY (JITSUROKU RENGO SEKIGUN - ASAMA SANDO ENO MICHI) (Le vere cronache: L’Armata rossa unita – La strada verso il Monte Asama)
(Giappone, 2008, col.)
Regia: Koji Wakamatsu

Febbraio 1972. Cinque giovani militanti del gruppo paramilitare Armata Rossa Unita si barricano per dieci giorni in un rifugio sul monte Asama e ingaggiano un conflitto a fuoco con la polizia. Due poliziotti muoiono negli scontri ma le prime vittime dei militanti sono i loro stessi compagni: prima dell’inizio degli scontri con la polizia, infatti, quattordici giovani cadono sotto i colpi del fanatismo del gruppo. Un evento che paralizza completamente il movimento studentesco giapponese.
«Alcune persone mi chiedono che senso abbia fare un film oggi sull’Armata Rossa Unita. Mi piacerebbe rispondere con una domanda e chiedere loro se la situazione è cambiata. Qualcuno dei problemi di allora è forse stato risolto? È evidente che nulla è cambiato. Ci sono ancora guerre in tutto il mondo, il trattato
di sicurezza con gli Stati Uniti esiste ancora e le autorità controllano i cittadini ancora più severamente. Non ho mai detto che quello che fecero i militanti della ARU fosse giusto, ma che cosa può dirsi “giusto”? Tutto ciò che conta è l’espressione delle nostre intenzioni» (Wakamatsu)


Domani notte invece dall' 1 e a 40

CATERPILLAR prima visione TV
(Id, Giappone, 2010 col., 87’, v.o. sottotitoli italiani)
Regia: Koji Wakamatsu
Con: Shinobu Terajima, Keigo Kasuja, Shima Ohnishi,
Nel 1940, durante la Seconda Guerra Cino-Giapponese, il tenente Kurokawa fa ritorno a casa da soldato decorato, ma privo di braccia e gambe perse durante il conflitto. In poco tempo tutte le attenzioni e speranze degli abitanti del villaggio si concentrano sulla moglie Shigeko. La donna dovrà onorare l'impero e il paese, ed essere di esempio per gli altri, dedicandosi alla cura di questo eroe di guerra.

LA BALLATA DEL PICCOLO SOLDATO prima visione TV
(Ballade vom kleinen Soldaten, Germania, 1984, col.,45, v.o. sott.it.)
Regia: Werner Herzog
film si apre con un bambino soldato che, imbracciando il proprio fucile, canta una malinconica canzone d'amore. In seguito a un'azione militare che finisce in un nulla di fatto viene poi dato spazio ai racconti della popolazione riguardo alle barbarie subite, alle uccisioni dei propri figli, alle razzie nei villaggi. La seconda parte del film si concentra sui bambini soldato; viene mostrato il loro addestramento e vengono rivolte domande a loro stessi e all'addestratore. Quest'ultimo afferma che i bambini della loro età (circa 12-13 anni) sono i migliori da addestrare perché la loro mente può essere facilemente manipolata. Quando viene chiesto ai bambini perché combattono essi rispondono che lo fanno per vendicare i fratelli o i genitori uccisi dai sandinsti, e di essersi arruolati di propria volontà. Affermano di non aver paura di morire e di aver voglia di combattere.

BASIC TRAINING
(Usa, 1971, 87’, b/n, v.o. con sott. it.)
di Frederick Wiseman

Una compagnia di reclute e di riservisti durante le nove settimane di addestramento. Le molte e diverse operazioni, pensate dall'esercito per trasformare semplici civili in soldati, sono illustrate in scene in cui si usano M16 e baionette, scene in cui compaiono camere a gas, mine, esercitazioni notturne, un corso di infiltrazioni tra le linee nemiche e molte forme di addestramento ideologico ben note a milioni di uomini e donne che hanno prestato servizio nelle forze armate.

Personalmente non saprei dare un giudizio netto su Wakamatsu, ma alcuni suoi film come "Su Su due volte vergine" (sic) mi colpirono molto, per contro altri suoi film invece non li ho amati affatto... United red army, anni fa, non riuscii a vederlo tutto, mi parve piuttosto inerte... Ma forse si potrebbe concedergli una seconda chance.

Ultima modifica di Odradek; 06-10-2012 a 00:32.
Vecchio 15-06-2012, 23:49   #28
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Gente, stanotte dall' 1 e 45 (chez Enrico) "Il padre dei miei figli" di Mia Hansen-Love. E' la storia di Grégoire Canvel, un geniale produttore cinematografico francese (nella realtà sarebbe Humbert Balsan), a cui si deve la realizzazione di molti grandi film recenti e non, morto purtroppo suicida a causa dei debiti.
A seguire uno dei capolavori (ogni suo film lo è) di Tarr, "L'uomo di Londra", da Simenon, l'ultimo film prodotto da Balsan.
Vecchio 16-06-2012, 09:31   #29
Esperto
L'avatar di Moonwatcher
 

Io e Passenger l'abbiamo trovato orribile Il padre dei miei figli.
Vecchio 16-06-2012, 09:33   #30
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Quote:
Originariamente inviata da Moonwatcher Visualizza il messaggio
Io e Passenger l'abbiamo trovato orribile Il padre dei miei figli.
Ah beh...

Vecchio 16-06-2012, 09:36   #31
Esperto
L'avatar di Moonwatcher
 

Che vorresti dire?

Vecchio 16-06-2012, 09:46   #32
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Quote:
Originariamente inviata da Moonwatcher Visualizza il messaggio
Che vorresti dire?

Ahh... niente, niente.
Vecchio 17-06-2012, 00:45   #33
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Quote:
Originariamente inviata da Moonwatcher Visualizza il messaggio
Io e Passenger l'abbiamo trovato orribile Il padre dei miei figli.
ho visto solo trenta minuti de il padre dei miei figli e mi è bastato...
1.15 Tempo di Raccolta di Luigi di Gianni
1.30 Terra Madre di Alessandro Blasetti
3.00 La Felicità di Aleksandr Medvekin
4.05 Le Stagioni di Artavadz Pelesjan
5.45 Terra Madre di Ermanno Olmi
Vecchio 18-06-2012, 01:29   #34
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Scusate il ritardo...
Fuori orario
Torna a Fuori orario
Domenica 17 giugno 2012
In onda domenica 17 giugno 2012 dalle 1.45 alle 6.00 (255’)


TOKYO GA
(Id., Germania-USA, 1985, col., 89’, v.o. sottotitoli italiani)
Regia: Wim Wenders
Con: Chishû Ryû, Yûharu Atsuta, Werner Herzog,

Nel 1983, vent'anni dopo la morte di Yasujiro Ozu, in una pausa delle riprese di Paris, Texas, Wenders si reca a Tokyo insieme al suo operatore Ed Lachman. Un commosso pellegrinaggio sulle tracce del grande regista giapponese che tra il 1927 e il 1962 realizzò una delle opere più stupefacenti della storia del cinema. Wenders incontra il suo direttore della fotografia Yûharu Atsuta (che, dopo la morte del suo regista-padre, rifiutò di lavorare con altri) Chishû Ryu, suo attore in una ventina di film, col quale si reca a visitare la tomba del maestro. Il film è anche un documentario sulla mutazione avveniristica della città, in cui Wenders si confronta con Werner Herzog.


RAY
(India, 1999, b/n e col., 100’, v.o. con sottotitoli italiani)
Regia: Goutam Ghose
Con: Satyajit Ray

Un rispettoso omaggio al maestro del cinema indiano. Ghose, nato nel 1950, ricostruisce con grande accuratezza e dovizia di documenti l'universo culturale e creativo di Satyiajit Ray (1921-1992): un regista - e non solo: fu anche romanziere, musicista e pittore - la cui importanza travalica i confini patrii, per collocarsi fra i maggiori della storia del cinema.

Personalmente posso dire che non ho più rivisto Tokyo Ga da un decennio, e mi piacerebbe rivederlo solo per la visita al sepolcro di Ozu, una scena che mi lasciò un marchio indelebile.
Vecchio 19-06-2012, 00:17   #35
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Stanotte dal'1.05 alle 3.05

STANZA 666 (44') prima visione TV
(Francia/Germania 1982, col,)
Regia: Wim Wenders
Con: Jean-Luc Godard, Rainer Werner Fassbinder, Werner Herzog, Chanta Akerman, Michelangelo Antonioni, Maroun Bagdadi, Ana Carolina, Mike De Leon,

Romain Goupil, Yilmaz Güney, Monte Hellman, Robert Kramer, Paul Morrissey, Susan Seidelman, Noël Simsolo, Steven Spielberg, Wim Wenders
Durante il Festival di Cannes del 1982 Wim Wenders chiede a numerosi registi presenti di entrare in una stanza d’albergo dove ad attenderli c’è una cinepresa e registratore e rispondere in solitudine alla domanda: “Qual è il futuro del cinema?”.





SICILIA! SI GIRA (82')
(Francia, 2001, col.)
Regia: Jean-Charles Fitoussi

Girato sul set e poi sul missaggio di Sicilia! è il più recente tra i documentari realizzati intorno alla coppia di cineasti. Già autore del film D'ici là, Fitoussi ha conosciuto gli Straub a Roma ed è stato assistente sulle riprese di Von heute auf morgen, Sicilia! e Operai, contadini.


Non certo due visioni irrinunciabili, qualche cinefilo completista potrebbe però apprezzare.

Ultima modifica di Odradek; 19-06-2012 a 00:25.
Vecchio 23-06-2012, 00:16   #36
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In onda Venerdì 22 giugno 2012 dalle 01.35 alle 03.00 (85’)

MIČURIN
(Russia, 1948, col., 80’22”)
Regia: Aleksandr Dovzenko
Con: Grigor Belov, Sergej Bondarciuk, Fiodor Grigoriev

Primo film a colori del grande regista russo, racconta la storia del biologo russo Ivan V. Mičurin. “Lo considero n on solo un film ma un frammento della mia biografia artistica. Una volta scelto il personaggio del biologo gli feci esprimere le miei migliori speranze sull’ammodernamento dell’agricoltura, sul giradinaggio, sulla trasformazione della natura. Dopo aver letto i suoi lavori, mi compenetrai delle sue idee, mi arricchiii di nozioni e il pensiero e la vita del grande scienziato mi agitavano non meno di Taras Bulba… (Aleksandr Dovzenko)


Esulando dall'ambito di raitre per una volta, mi permetto di segnalare anche, su Raiuno alle 2 e 40, le sulfuree letture di poeti russi offerte da Bene in "Quattro diversi modi di morire in versi".
Vecchio 24-06-2012, 23:57   #37
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n onda Domenica 24 giugno 2012 dalle 0.55 alle 6.00 (305’)


n moto, e da fermi, altri deriva(n)ti
con i film

ECCE HOMO primavisioneTV
(Id., Italia, 1967, col., 11’,)
Regia: Romano Scavolini

Breve film filosofico che inquadra l’uomo moderno immerso e sovrastato dalla metropoli. Girato con la libertà che caratterizza tutto il cinema di Scavolini e in particolare i film della seconda metà degli anni ’60, Ecce Homo inizia il discorso che proseguirà con A mosca cieca e La prova generale. Come in quest’ultimo le musiche che accompagnano il montaggio dal ritmo vorticoso sono di Egisto Macchi.


CAP NORD
(Id., Francia, 2007, col., 59’, v.o. sott.li it.)
Regia: Sandrine Rinaldi
Con: Laurent Lacotte, Camille Cayol, Vincent Guédon, Sabrina Seyvecou, Marie-Claude Treilhou

Già critico cinematografico per i « Cahiers du Cinéma » e « La Lettre du Cinéma » sotto lo pseudonimo di Camille Nevers, Sandrine Rinaldi ha realizzato il suo primo film nel 2005, Mystification ou l’histoire des portraits (tra gli attori Serge Bozon), tratto dalla commedia di Denis Diderot, e nel 2007 Cap Nord, una commedia musicale incentrata sulla festa di una notte all’interno di una sala da ballo in Bretagna, la cui colonna sonora è interamente costituita da canzoni Northern soul (con titoli di Betty Everett, JJ Barnes, The Shalimars, Marva Josie, Dena Barnes, The Metros, The Incredibles, Bobbie Smith, Sam Fletcher, Al Williams...). Conversazioni apparentemente futili, coreografie e balli improvvisati, flirt che si intrecciano e si disfanno nel ritmo delle conquiste passeggere: tutto finisce per dileguarsi al sorgere del mattino. Con i film di Serge Bozon (al cui Mods il film di Rinaldi sembra riferirsi direttamente), Axelle Ropert, Valérie Donzelli, Sandrine Rinaldi, si traccia una nuova tendenza del giovane cinema francese.


L’UOMO CHE CAMMINA
(L’homme qui marche, Francia, 2007, col., 80’, v.o. sottotitoli italiani)
Regia: Aurélia Georges
Con : César Sarachu, John Arnold, Mireille Perrier, Judith Henry

Parigi, metà degli anni ’70. Un fotografo fa la conoscenza si un uomo emaciato e tenebroso, Viktor Atemian. Il film è la storia di quest’uomo che, improvvisatosi scrittore, prima incontra il successo poi attraversa il deserto e finisce alla deriva sulla strada. Il film, una sorprendente opera prima, è un’amara rappresentazione dei cambiamenti nella Parigi dagli anni ’70 al 2000, un film sul passare del tempo, lo svanire dei sogni, i salti nel vuoto.
Vecchio 26-06-2012, 00:01   #38
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In onda Lunedì 25 giugno 2012 dalle 00.30 alle 3.00 (150’)

AIÒN 001 prima visione TV
(Italia 2008, col, b/n) 49’
Regia: mar’core

Una performance interattiva per immagini e suoni del musicista e compositore mar.core (pseudonimo di Marco Rocca), intitolata Aiòn#001, una ricerca che si basa sull’uso delle tecnologie più recenti per manipolare e assemblare le immagini di Ingmar Bergman. «Dovete dimenticare il logico-verbale ed abbandonarvi al flusso emotivo dei suoni e delle immagini. Perdere la dimensione del tempo» (mar.core).


ALLE SOGLIE DELLA VITA primavisioneTV
(Nära livet, Svezia, 1958, b/n) 79’
Regia: Ingmar Bergman
Con: Ingrid Thulin, Eva Dahlbeck, Bibi Andersson, Max von Sydow, Erland Josephon

Ricoverata dopo un aborto, Cecilia conosce due partorienti, Stina e Hjordis. La prima è una donna felice che attende con ansia il suo primogenito, la seconda invece è una ragazza madre che si sente abbandonata da tutti. Nella notte Stina perderà il figlio e Hjordis si riappacificherà con la famiglia. Ancora un film dal primo stupefacente periodo del cinema di Ingmar Bergman.
Vecchio 29-06-2012, 23:12   #39
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In onda Venerdi 29 giugno 2012 dalle 1.15 alle 7.25 (370’)

alexis damianos: grecia eletta inabissata
con i film

PER RAGGIUNGERE LA NAVE
(Mehri to ploio, Grecia, 1966, b/n, v.o. sott.li it.) 86’
Regia: Alexis Damianos
Con: Alexis Damianos, Christos Tsangas, Eleni Bourbouchaki, Giorgos Haralambidis, Venia Paliri, Iota Economidou, Christina Diamianou, Giorgos Mazis, Vassilis Mitzakis, Louisa Podimata

Esordio alla regia cinematografica di Alexis Damianos, che così ricorda: “All’inizio volevo costruire un gruppo di collaboratori che si sarebbero dati il seguente compito: fare tre storie a partire da una sola. Purtroppo, venendo dal teatro, intorno a me c’era molta diffidenza e mi si pretendeva inadatto al cinema. Perciò ho deciso di lavorare solo, a partire da Spilios Passayiannis, perché lui ci ha fatto tornare alle radici del popolo greco, e perché inoltre potevo mostrare l’esistenza di una tradizione greca ricca, autentica e popolare, di cui purtroppo le produzioni fanno pietose imitazioni. Per il secondo episodio ho scelto Grigoris Xenopulos, poiché in qualche modo è il padre del romanzo e del teatro greci, che lui tratta con arte tutt’affatto moderna. La terza storia nasce da una canzone popolare. Una vera ballata popolare, totalmente scevra di questo imbastardimento che mina troppo spesso questo genere. Amo molto questo principio che consiste nel trarre un film da una canzone, tanto che questo mi permetteva di trattare una realtà attuale. Ma queste tre storie sono state scelte in funzione di una certa prospettiva storica: volevo descrivere una certa andatura che porta dalla tradizione a oggi”.
“E se il cinema greco si è comportato con Damianos come quello danese con Dreyer (il che, dice Straub, pone la nostra società sotto il valore di un peto di rana) noi non saremmo degni di essere spettatori se non amandolo, rivedendolo, riprogrammandolo” (Sergio Grmek Germani, dal catalogo di Atlantide cineam 2008 – Naufragio con spettatori).


EVDOKIA
(Grecia, 1971, 2010, col. 100’v.o. sott. It.)
Regia: Alexis Damianos
Con: Maria Vasiliou, Giorgos Koutouzis, Coula Agagiotou, Christos Zorbas

Seconda prova di Damianos, che prosegue il viaggio a ritroso verso un temperamento autenticamente greco, “Evdokia all’epoca ricevette reazioni contrastanti. La Grecia era sotto la dittatura militare dal 1967 e comprensibilmente l’esaltazione nel film dei soldati fu accolta con poco entusiasmo. Allo stesso modo la sua indiscussa bellezza primitiva e essenziale, insieme anche agli esperimenti sul colore, furono riconosciuti e apprezzati da pochi. (E quali colori! Opali cangianti, smeraldi cinerei, un mare di tinte marine, i colori solari più gialli e più corruschi…). […] Ma non c’è niente di trascendente nella sua visione, Evdokia semplicemente è un film sulla transitorietà della vita: alla fine, ogni cosa passa, militari compresi. Restano questi momenti d’estasi di quando si è nel pieno della vita, oltre ogni idea di ordine - mentre invece è sul mantenimento dell’ordine che si basano tutte le dittature. Ma la bellezza coinvolgente delle parate, delle esercitazioni, delle cerimonie di congedo sono radicate in un sentimento di ineffabilità, come nel John Ford del 1955 The Long Gray Line. Damianos bilancia queste scene di grande formalità con le immagini di una coppia che sta raggiungendo il cielo, sospesa a mezz’aria in un set oscillante su una montagna brulla, mentre delle nuvole pigre sostano su di loro forate da raggi di sole (le nuvole sono un’immagine ricorrente nei film di Damianos). Questo elevato senso dell’esistenza umana e al centro dei suoi film, insieme al convincimento che conoscenza e realizzazione di se stessi devono essere conquistate, non semplicemente scoperte […]” (Olaf Möller, Cinemythos, in “Filmcomment”, n. 2, vol. 43, marzo/aprile 2007).


L’AURIGA 138’
(Iniohos, Grecia 1995, col., 35mm, 140’, v.o. sott. it.)
Regia: Alexis Damianos
Con: Vasias Eleftheriadis, Alexis Damianos, Thodoris Polizonis, Dimitris Tragas, Vicky Protogeraki

Ultimo film di Alexis Damianos, 25 anni dopo Evdokia (1971), L’AURIGA racconta la storia della Grecia dal 1941 in poi attraverso la vita di Iniohos. Catturato quando è ancora studente dagli invasori italiani, il giovane Iniohos proprio durante la prigionia diventa cosciente della situazione sua e del suo popolo, fugge e inizia a lottare per la libertà…
Vecchio 29-06-2012, 23:14   #40
Esperto
L'avatar di Daniele89
 

Qualche sera fa, in vena decisamente masochista, ho visto Aion0001 di mar.core.
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