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02-11-2019, 20:02
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#15621
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Esperto
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Originariamente inviata da Antonius Block
Il popolo può essere sempre assoggettato al volere dei potenti. È facile. Basta dirgli che sta per essere attaccato e accusare i pacifisti di essere privi di spirito patriottico e di voler esporre il proprio paese al pericolo. Funziona sempre, in qualsiasi paese.
Indovina la citazione.
Il popolo può essere sempre assoggettato al volere dei potenti. È facile. Basta dirgli che sta per essere INVASO e accusare i BUONISTI di essere privi di spirito patriottico e di voler esporre il proprio paese all'INVASIONE. Funziona sempre, in qualsiasi paese.
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La differenza sta nella reale presenza di una minaccia o nel suo semplice paventamento.
Ai tempi del Vietnam la minaccia era solo propagandata, nei nostri tempi l'invasione è reale e pilotata da quelli che cercano sistematicamente nuovi modi per destabilizzare i Paesi e imporre il loro sistema totalitario.
Si crea il conflitto per proporre finte soluzioni.
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02-11-2019, 21:01
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#15622
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
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Originariamente inviata da silenzio
La differenza sta nella reale presenza di una minaccia o nel suo semplice paventamento.
Ai tempi del Vietnam la minaccia era solo propagandata, nei nostri tempi l'invasione è reale e pilotata da quelli che cercano sistematicamente nuovi modi per destabilizzare i Paesi e imporre il loro sistema totalitario.
Si crea il conflitto per proporre finte soluzioni.
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È vero ci siano minacce, ma occorre valutare con la propria testa se le "soluzioni" siano proporzionate, efficaci e giuste, il fatto ci sia una minaccia non giustifica qualunque tipo di reazione
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03-11-2019, 02:32
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#15623
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Originariamente inviata da silenzio
La differenza sta nella reale presenza di una minaccia o nel suo semplice paventamento.
Ai tempi del Vietnam la minaccia era solo propagandata, nei nostri tempi l'invasione è reale e pilotata da quelli che cercano sistematicamente nuovi modi per destabilizzare i Paesi e imporre il loro sistema totalitario.
Si crea il conflitto per proporre finte soluzioni.
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L'invasione delle minchiate che spara salvini sì, è reale. E le fine soluzioni sono quelle che propone lui, che lucra solo voti senza risolvere nulla.
Vatti a guardare i numeri degli arrivi, invece di ripetere propaganda in stile goebbelsiano.
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03-11-2019, 10:58
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#15624
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03-11-2019, 11:11
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#15625
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Esperto
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Originariamente inviata da ansiolino
potrebbe sembrare tutto giusto senonchè, nella frase evidenziata, potevi mettere che il Duce aveva abolito la serrata, per dirne una (che però non ti faceva comodo dire perchè quelli che ci leggono e non lo sanno, poi possono pensare: ''che cattivone il benny!!1!1!'').
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Non cambia granché, sempre di un'imposizione dittatoriale si tratta, meglio avere la libertà di poter fare entrambi, sciopero e serrata. E comunque tenendo i lavoratori irreggimentati nelle corporazioni, gli industriali non avevano più bisogno di ricorrere a quel tipo di iniziative estreme.
Quote:
Originariamente inviata da ansiolino
anche questa è una tua intepretazione di frasi sintetiche. Ad esempio, quando il programma dice: ''Il lavoro si crea mettendo le imprese nelle condizioni di operare, produrre ed essere competitive nel mondo.", tu scrivi: ''No all'assistenzialismo, no all'intervento dello stato... Insomma, imprese libere e lavoratori incatenati. ''. Ebbene, come fai a dire che le cose stanno come dici tu? Non potrebbe essere che, creare lavoro (quindi in più settori e di diversi tipi), sia meglio che dare dei soldi (reddito di cittadinanza) finchè uno, dopo un pò, non è obbligato a fare il lavoro che non gli piace (perchè è questo che fa il reddito di cittadinanza)? Non è questo essere ''incatenati''?
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Il problema è che in quel passaggio si rifiuta esplicitamente l'intervento diretto dello Stato, oltre al reddito di cittadinanza, e si dice solo che le imprese devono essere libere di operare. Questo non basta per creare lavoro in condizioni dignitose ed eque e che permetta di essere autosufficienti al maggior numero di persone (quindi lavoratori non "incatenati"), in quanto le attività imprenditoriali non hanno quest'obiettivo di per sé (possono anche porselo, ma per assicurarsi che venga realizzato nel maggior numero di casi possibile è indispensabile una qualche forma di intervento o incentivo da parte dello Stato).
Quote:
Originariamente inviata da ansiolino
1)assolutamente falso, perchè anche la destra cattivona sa che senza operai la grande industria che fa la Patria grande (cit.) non esisterebbe.
2)Il comunismo non prevede di mandare allo sbaraglio economico il proletariato semplicemente perchè questo non ha nulla e, togliergli il niente, danneggerebbe lo Stato stesso (l'unico ad avere le tasche piene). Se questo non è fare carne da macello....
Quello che una cosa prevede e quello che fa sono due cose molto diverse. Anche il Fascismo non prevedeva le leggi razziali, eppure le ha fatte.
3)per questo punto mi dovevo spiegare meglio io: quando parlavo di carne da macello dell'Urss mi riferivo al fatto che durante le avanzate venissero mandati avanti i contadini (i supertutelati ceti deboli ) e per far saltare le mine, e per fargli fare da bersaglio. Si sono scritti libri e fatti documentari su questa ''tattica di guerra''.
4)proprio il riferimento a cui ti affidi di smentisce perchè non mi pare che durante il comunismo (anche di Lenin) il popolo si comandasse da solo. Dov'è quindi questa uguaglianza in cui non domina l'uomo forte (pastore) sulla massa (pecore)?
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1) E io che ho detto? andasse anche a fare lo schiavo sottopagato se necessario che è già tanto se qualcuno gli dà un lavoro (manco fosse un regalo) e stia contento con la retorica della Patria grande, potente e ricca (ricchezza della quale lui vede solo le briciole...)
Mica significa rinunciare agli operai, vanno benissimo purché sia possibile sfruttarli
2) Il comunismo come dottrina prevede addirittura la fase intermedia della dittatura del proletariato, vedi un po' tu: personalmente lo trovo un aspetto foriero di conseguenze negative, ma certo non si può dire che preveda di farne carne da macello...
Il fascismo non prevedeva le leggi antisemite nei suoi manifesti fondatori, ma ha sempre fatto propaganda xenofoba e rivolta a un nazionalismo aggressivo, terreno fertile per la demonizzazione di qualsiasi "diverso"
3) Non mi risulta, quindi lo prendo col beneficio del dubbio; ammesso che sia successo come dici, non posso che riprendere la mia affermazione precedente: l'URSS non era uno stato comunista, ma un'oligarchia capeggiata da uno spietato sanguinario, quindi non mi meraviglierebbe una tale manifestazione di classismo così estrema
4) Intanto non smentisce che il fascismo fosse antiegalitario ^^
In secondo luogo, nella fase iniziale della rivoluzione russa una buona fetta del potere decisionale era in mano ai soviet di operai, soldati e contadini, quindi una partecipazione collettiva "dal basso" che contraddice lo schema pastore-gregge caro al fascismo. La degenerazione successiva con il prevalere del Partito prima e del Capo poi (Lenin in parte, poi Stalin) è anticomunista e antisocialista, in quanto ne va contro i princìpi. Invece quanto realizzato da fascismo e nazismo non ha in sostanza fatto altro che mettere in pratica quanto da loro predicato fin dall'inizio (soprattutto Hitler, ha avuto buon gioco nel non far prendere all'inizio sul serio quello che diceva, ma poi lo ha messo in pratica quasi al 100%).
Quote:
Originariamente inviata da ansiolino
Ti ringrazio della comprensione e lo apprezzo molto. Comunque era per dire che spesso mi può capitare di non ribattere o di non rispondere a tutte le contestazioni punto per punto. Non vuole nemmeno essere una giustificazione perchè come leggi sopra, non ho negato le leggi razziali fasciste, quindi non ho paura di dire che il Fascismo ha fatto cose sbagliate, ma continuo a dire che se si parla male di uno si deve parlare allo stesso modo anche dell'altro, sempre, e non invece ogni tanto.
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Il fascismo era sbagliato, non è che ha fatto cose sbagliate ^^
A parte questo, io vedo il "parlar male di entrambi" come un modo per annacquare le reciproche colpe, come se due torti facessero una ragione o si annullassero a vicenda (e non è così). E non è che ogni volta che cito la Meloni per criticarla sono per forza obbligato a passare in rassegna tutte le colpe di Stalin o Mao, non ne vedo il senso. Comunque se leggi il topic sul comunismo aperto da Gummo troverai diversi miei post critici.
Sul comunismo in particolare dirò qualcosa nel successivo post per rispondere a quello di Antonius Block.
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Ultima modifica di Winston_Smith; 03-11-2019 a 14:40.
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03-11-2019, 11:12
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#15626
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Esperto
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Originariamente inviata da franz90
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Quindi se si scoprono dei falsi invalidi vuol dire che l'assistenza ai disabili è sbagliata e bisogna togliere sussidi e accompagnamenti anche a quelli veri?
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03-11-2019, 11:48
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#15627
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Esperto
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Originariamente inviata da Antonius Block
Sul discorso riguardo il comunismo... suvvia non ricadiamo nella fallacia logica del "no true scotman". L'URSS era un regime comunista per il semplice fatto che il comunismo ha tante correnti e non si può negare che quella stalinista (o quella maoista) non fosse sotto quel cappello.
Il comunismo ha come presupposto un'organizzazione fi tipo collettivista e quindi illiberale nei confronti dell'individuo e una lotta violenta di classe per appropriarsi dei mezzi di produzione. Da lì cadere in regimi sanguinari non è esattamente una sfortunata degenerazione ma una conseguenza quasi ovvia che quindi trovo intellettualmente scorretto escludere dal conto.
Detto questo è anche facile argomentare come i fascismi siano anche peggio dato che al collettivismo illiberale associano già in partenza cattive intenzioni che portano a morti e sofferenze.
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In primo luogo il comunismo ha come obiettivo una società in cui a ognuno sia dato secondo il suo bisogno e da ciascuno sia dato secondo le sue possibilità, mentre il fascismo ha come obiettivo una società di pecore laboriose guidate da un uomo forte "contro" una serie di nemici esterni e (variante nazi) in cui si schiavizzano/sterminano le "razze" inferiori, gli omosessuali, gli oppositori politici.
Già questo fa capire che stiamo parlando di cose totalmente imparagonabili, specie nell'accezione capziosa secondo cui i due "estremi" comunismo e fascismo sono il male, mentre la "giusta misura" capitalismo "liberale" è il bene (me' cojoni...).
Ovviamente l'obiettivo teorico è un conto, la realizzazione pratica un altro. E mentre fascismo e soprattutto nazismo, anche avvalendosi dello sviluppo tecnologico impensabile fino a pochi decenni prima, sono riusciti purtroppo a realizzare il loro obiettivo teorico, questo con il comunismo non è stato possibile, perché è più facile applicare l' homo homini lupus e la teoria del capro espiatorio che convincere liberamente la grande maggioranza della popolazione a rinunciare a una parte del proprio tornaconto personale per avere il massimo di benessere collettivo.
In secondo luogo, tra le possibili falle a monte del comunismo che conterrebbero in sé i germi della dittatura, distinguerei tra l'organizzazione collettivista e "quindi" illiberale e la lotta violenta di classe, con la "dittatura del proletariato".
Quest'ultima prevede, comunque la si voglia vedere, il predominio di una classe sociale in quanto tale sull'altra, e quindi è di per sé sbagliata, anche se favorisce quelli che fino a quel momento sono stati in qualche modo assoggettati. Inoltre è molto facile che la dittatura del proletariato, da fase provvisoria verso l'instaurazione della società senza Stato e senza classi, diventi l'approdo definitivo in attesa (campa cavallo) del "sole dell'avvenire", così come è facile che al potere ci sia qualcuno che persegua semplicemente i propri interessi e di proletario abbia ben poco, pur dichiarandosi suo rappresentante. Quindi sotto questo punto di vista il comunismo anche teorico è liberticida ed è essenzialmente per questo che personalmente non lo sono.
Invece se parliamo di gestione collettiva dei mezzi di produzione, non vedo perché quest'ultima dovrebbe essere più "illiberale" della gestione pubblica della sanità o delle forze di polizia: la proprietà degli impianti industriali o dei software è una libertà più fondamentale di quella di cura o del possesso delle armi? E ancora, è più illiberale una società dove l'economia è in mano allo Stato ma garantisce a tutti bene o male un reddito dignitoso, e finanche entro certi limiti la possibilità di scegliere un lavoro più consono, sebbene limiti l'iniziativa imprenditoriale del singolo, oppure una società dove la libertà in campo economico ha molti meno limiti ma quelle garanzie di cui sopra sono molto meno assicurate, in quanto l'unico obiettivo è il profitto?
Non sono domande retoriche, il punto è porsi la questione di quali siano davvero le libertà a cui non si può rinunciare: schematicamente, il capitalismo "liberale" risponde che si tratta di quelle "civili" e "di mercato" (libertà di parola, di associazione, di impresa, di accumulo senza limiti della proprietà privata, ecc.), invece il comunismo risponde che si tratta di quelle "sociali" (libertà dal bisogno, solidarietà garantita a tutti, ecc.)
Ovviamente il top sarebbe garantire entrambe, ma quantomeno su un piano teorico non trovo che l'impianto economico del comunismo o del socialismo sia più "illiberale" di quello capitalista "puro".
Quote:
Originariamente inviata da Antonius Block
Parlare di cosa è meglio o peggio quando alla fine si arriva comunque a morti e mancanza di libertà lo trovo però poco interessante.
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Si arriva comunque a morti e mancanza di libertà anche in regimi non comunisti e non fascisti (di nome, almeno), allora con quest'impostazione non si potrebbe mai parlare di cosa è meglio e di cosa è peggio. Anche nel capitalismo "liberale" sono insiti "errori" che potrebbero portare a "conseguenze quasi ovvie" e non a "sfortunate degenerazioni".
La critica al fascismo IMO deriva soprattutto dal fatto che non può non avere l'esito tragico che ha avuto, visto che l'aveva anche nelle premesse, che erano totalmente negative.
Il fascismo come dottrina non tutela alcuna libertà, è l'ideologizzazione della legge del più forte (su base anche "biologica" nella variante nazi).
Il comunismo e il socialismo invece si propongono come obiettivo di realizzare almeno alcune delle libertà e dei diritti fondamentali dell'uomo mentre altre vengono considerate meno importanti (anche il capitalismo "liberale", del resto, si pone un obiettivo simile) e quello a cui tendere sarebbe una versione "riformata" di entrambi per integrarli con le rispettive mancanze, IMO (socialdemocrazia o qualcosa di un po' più a sinistra, diciamo).
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Ultima modifica di Winston_Smith; 03-11-2019 a 14:40.
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03-11-2019, 12:28
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#15628
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Esperto
Qui dal: May 2015
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Durissimo attacco alla Costituzione dal PdC mancato
Non è semplicemente l'opinione pubblica: è la Costituzione della Repubblica Italiana, articolo 3 comma 2, bellezza!
Spero vivamente che all'attuale coalizione di governo non salti in testa di mandare proprio questo tizio al Quirinale nel 2022, una tale ignoranza costituzionale è inammissibile per un PdR...
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03-11-2019, 12:35
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#15629
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
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Quote:
Originariamente inviata da franz90
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Eh, questa gente risulta nullatente al fisco, se fanno domanda è chiaro che poi prendono il reddito
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03-11-2019, 13:05
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#15630
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
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Quote:
Originariamente inviata da Orion
Durissimo attacco alla Costituzione dal PdC mancato
Non è semplicemente l'opinione pubblica: è la Costituzione della Repubblica Italiana, articolo 3 comma 2, bellezza!
Spero vivamente che all'attuale coalizione di governo non salti in testa di mandare proprio questo tizio al Quirinale nel 2022, una tale ignoranza costituzionale è inammissibile per un PdR...
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Cottarelli deve limitarsi a ottimizzare le spending review, spero anch'io che non abbia mai poteri esecutivi né comunque cariche chiave nell'ordinamento statale.
Così come spero che se dovessero esserci elezioni prima del 2022 e dovessero vincere i fascioforzisti, non ci ritroveremmo un pregiudicato piduista corrotto al Quirinale. O comunque uno dei tanti ignoranti costituzionali che da quella parte abbondano (ogni volta che un salvini chiede "pieni poteri" muore un articolo della Costituzione).
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Ultima modifica di Winston_Smith; 03-11-2019 a 13:25.
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03-11-2019, 14:14
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#15631
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
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Quote:
Originariamente inviata da Orion
Durissimo attacco alla Costituzione dal PdC mancato
Non è semplicemente l'opinione pubblica: è la Costituzione della Repubblica Italiana, articolo 3 comma 2, bellezza!
Spero vivamente che all'attuale coalizione di governo non salti in testa di mandare proprio questo tizio al Quirinale nel 2022, una tale ignoranza costituzionale è inammissibile per un PdR...
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Non ho capito
Il problema è in quel tweet? Che ha detto di male?
Dicevo la stessa cosa poco fa, se fai manovre impopolari gli italiani non le accettano e i parlamentari legati ai territori non le votano
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03-11-2019, 14:17
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#15632
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 12,574
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Basta guardare le critiche mosse di elettori cdx alla manovra
La plastic tax non la vogliono, gli incentivi al pagamento elettronico nemmeno, la tassa sulle bevande zuccherate nemmeno.. popolo difficile da governare
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03-11-2019, 14:29
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#15633
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
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Quote:
Originariamente inviata da lauretum
Non ho capito
Il problema è in quel tweet? Che ha detto di male?
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Il politico fa quello che sente gli convenga fare sulla base dell'opinione pubblica. E in Italia l'opinione pubblica é convinta che lo Stato sia lì per soddisfare i suoi bisogni e risolvere i suoi problemi
Secondo te lo Stato cosa ci sta a fare, se non quello?
Ovviamente i bisogni da soddisfare e i problemi da risolvere sono quelli di tutti, o del maggior numero di persone possibile, non di singole caste o lobby. E altrettanto ovviamente i cittadini devono partecipare attivamente a questo processo, come da art. 3 della Costituzione:
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Poi magari la prima parte del tweet non è così sbagliata, nel senso che il politico dovrebbe fare ciò che è giusto nell'interesse comune più ampio possibile, non quello che gli arriva dall' "opinione pubblica" (magari tramite tweet fabbricati da troll o sondaggi pilotati).
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03-11-2019, 14:39
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#15634
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Il politico fa quello che sente gli convenga fare sulla base dell'opinione pubblica. E in Italia l'opinione pubblica é convinta che lo Stato sia lì per soddisfare i suoi bisogni e risolvere i suoi problemi
Secondo te lo Stato cosa ci sta a fare, se non quello?
Ovviamente i bisogni da soddisfare e i problemi da risolvere sono quelli di tutti, o del maggior numero di persone possibile, non di singole caste o lobby. E altrettanto ovviamente i cittadini devono partecipare attivamente a questo processo, come da art. 3 della Costituzione:
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Poi magari la prima parte del tweet non è così sbagliata, nel senso che il politico dovrebbe fare ciò che è giusto nell'interesse comune più ampio possibile, non quello che gli arriva dall' "opinione pubblica" (magari tramite tweet fabbricati da troll o sondaggi pilotati).
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Se leggi l'intervista diventa chiaro il senso di quel tweet , ed è difficile non essere d'accordo
Giudicare una persona da un tweet di poche parole non è saggio
Cottarelli farebbe piangere tante persone, alcune lacrime di coccodrillo, altre vere, ma sappiamo tutti che questo paese non puoi risollevarlo con manovre convenzionali, ci hanno provato tutti e nessuno è riuscito
Occorrono misure straordinarie che scontentino tante persone nell'immediato, ossia occorre il coraggio di non fare quello che il popolo vuole o si aspetta, ma quello che è necessario
Questo è il senso del tweet
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Ultima modifica di lauretum; 03-11-2019 a 14:44.
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03-11-2019, 16:38
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#15635
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Esperto
Qui dal: Oct 2015
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Anche in questo siamo asserviti agli USA? Che bello.
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Che c'entra l'asservimento? Noi guadagniamo vendendo A, B e C negli USA e gli usa guadagnano vendendo X, Y e Z qui da noi.
Chi si occupa di XYZ in Italia sarà infastidito dagli americani e chi si occupa di ABC negli USA sarà infastidito dagli italiani.
Ti stai solo lamentando di non potere avere la botte piena e la moglie ubriaca.
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Quindi i negozietti possono andare a morire ammazzati (cit. Brunetta)?
I retrogradi che non si aprono l'azienda di ecommerce sono destinati a morire di fame?
Io non ho mai fatto acquisti online e non ho intenzione di farne, secondo te dovrò esservi costretto? E' questo il """"libero"""" mercato? Quello dove vince chi ha più soldi e potere?
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La tua libertà di preferire il negozietto vale esattamente quanto la libertà di un'altra persona di preferire l'ecommerce.
La diffusione dei negozietti dipenderà dal numero di persone con le tue preferenze, la diffusione dell'ecommerce da chi ha una preferenza diversa.
Non penso che negozietti debbano chiudere tutti ma è ovvio che pian piano si raggiungerà un punto di equilibrio diverso.
Prima magari c'erano 20 negozi ogni 1000 abitanti dato che tutti e 1000 compravano da loro, ora pian piano si scenderà a 10 perché 500 di quei 1000 preferiscono comprare online.
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
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Due torti non fanno una ragione e su questo siamo d'accordo.
Volevo semplicemente mettere in luce il fatto che la retorica della multinazionale cattiva vs negozietti "umani" ha stancato perché in quanto a porcate e diritti negati i secondi non hanno nulla da invidiare alle prime.
È che il proprietario del negozietto è il vicino di casa quindi urlargli addosso che è un evasore e sfruttatore fa brutto mentre prendersela con un anonimo manager che sta dall'altra parte del mondo non è un problema.
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Invece se parliamo di gestione collettiva dei mezzi di produzione, non vedo perché quest'ultima dovrebbe essere più "illiberale" della gestione pubblica della sanità o delle forze di polizia: la proprietà degli impianti industriali o dei software è una libertà più fondamentale di quella di cura o del possesso delle armi? E ancora, è più illiberale una società dove l'economia è in mano allo Stato ma garantisce a tutti bene o male un reddito dignitoso, e finanche entro certi limiti la possibilità di scegliere un lavoro più consono, sebbene limiti l'iniziativa imprenditoriale del singolo, oppure una società dove la libertà in campo economico ha molti meno limiti ma quelle garanzie di cui sopra sono molto meno assicurate, in quanto l'unico obiettivo è il profitto?
Non sono domande retoriche, il punto è porsi la questione di quali siano davvero le libertà a cui non si può rinunciare: schematicamente, il capitalismo "liberale" risponde che si tratta di quelle "civili" e "di mercato" (libertà di parola, di associazione, di impresa, di accumulo senza limiti della proprietà privata, ecc.), invece il comunismo risponde che si tratta di quelle "sociali" (libertà dal bisogno, solidarietà garantita a tutti, ecc.)
Ovviamente il top sarebbe garantire entrambe, ma quantomeno su un piano teorico non trovo che l'impianto economico del comunismo o del socialismo sia più "illiberale" di quello capitalista "puro".
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Ho tagliato la prima parte perché ci siamo. La differenza sta nell'importanza che diamo alla componente ideale rispetto all'esecuzione pratica. Io gliene do meno semplicemente perché ritengo il comunismo uno dei migliori esempi del detto "la strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni". Poi per carità il fascismo è peggio e non ci piove ma è un po' come se mi chiedessero se preferisco che mi seghino via un braccio con o senza anestesia.
Vado ora al punto.
A me importa del risultato in termini di benessere che riesco ad ottenere e da questo punto di vista i risultati migliori sono stati ottenuti sempre in democrazie liberali a stampo liberista. Questo avviene perché i risultati dell'iniziativa individuale surclassano spesso e volentieri quelli dell'iniziativa collettiva. Una volta ottenuti i risultati poi si tratta solo di trovare il modo di ridistribuire tramite welfare una parte della ricchezza prodotta.
Quest'ultimo passaggio non è semplice e senza dubbio i risultati possono variare parecchio (vedi USA vs paesi nordici) ma di base preferisco un sistema dove il problema è come tagliare in modo più equo una grossa torta ad uno dove a tutti spetta una fetta equa di una torta misera.
La ragione è semplice: con la proprietà collettiva dei mezzi di produzione l'economia dipenderà dalla direzione che verrà decisa a livello collettivo. Se la direzione è giusta il paese aumenterà il proprio benessere, se è sbagliata tutto il paese avrà fatto una cazzata. In uno stato dove tutti sono liberi di fare come vogliono invece le chance di fare bene aumentano e ancora di più le chance di fare una grossa cazzata diminuiscono perché non tutte le uova sono nello stesso paniere. Alcuni sbaglieranno e falliranno, altri faranno la scelta giusta e cresceranno.
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03-11-2019, 20:37
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#15636
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
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Nascerà Altra Italia, uno spinoff di forza italia, ahahah
La parola Italia è decisamente inflazionata
fratelli d'Italia
Italia viva
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Ultima modifica di lauretum; 03-11-2019 a 20:39.
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03-11-2019, 20:38
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#15637
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 12,574
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Manca solo Italia democratica, Italia 5 stelle e lega Italia
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04-11-2019, 15:44
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#15638
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
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Quote:
Originariamente inviata da lauretum
Manca solo Italia democratica, Italia 5 stelle e lega Italia
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Ultimo partito della storia: R.I.P. Italia.
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04-11-2019, 16:09
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#15639
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Esperto
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Esempio plastico di cosa non si occuperà la commissione Segre:
https://www.ilfoglio.it/cronache/201...remate-170947/ prefetto Karola Lamorgese
Ergo serve a qualcos altro: giogo politico per tappare la bocca alla destra. Mandi avanti una reduce dai campi di sterminio, ma dietro il velo c'è il codice Boldrini con la famosa piramide di odio per censurare i non allineati.
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04-11-2019, 16:18
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#15640
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
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Quote:
Originariamente inviata da Mike Patton
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Lo sai già in anticipo?
Hai letto già le conclusioni?
C'hai la palla di vetro?
Ahah, la Lamorgese adesso è diventata una komunista rasta solo perché non spara minchiate sui social al ritmo di 10/ora come il capitone.
Quote:
Originariamente inviata da Mike Patton
Ergo serve a qualcos altro: giogo politico per tappare la bocca alla destra. Mandi avanti una reduce dai campi di sterminio, ma dietro il velo c'è il codice Boldrini con la famosa piramide di odio per censurare i non allineati.
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Dici che la destra non ha altri argomenti oltre a razzismo, antisemitismo e antiislamismo? Eh beh, in quel caso sì forse le si dovrebbe tappare la bocca.
Destra che intanto occupa palazzi abusivi a Roma da anni senza che nessuno faccia niente. Poveri perseguitati
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