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Vecchio 23-04-2008, 22:26   #1
Esperto
L'avatar di devilinside
 

è successo.....lo psikiatra mi ha invitato ad abbadnonare la terapia.....

perkè secondo lui non o ascolto molto......
Vecchio 23-04-2008, 23:51   #2
Esperto
L'avatar di Lice
 

P. se abbandoni la terapia con lo pschiatra è la fine.
Da amica ti dico che non puoi reggere da solo, perciò ricomincia con lui come se dovesse ripartire tutto da zero FAI QUELLO CHE TI CONSIGLIA E PIANTALA DI FARE CAZZATE DI TESTA TUA.
Vecchio 23-04-2008, 23:53   #3
Esperto
L'avatar di Redman
 

Quote:
Originariamente inviata da devilinside
è successo.....lo psikiatra mi ha invitato ad abbadnonare la terapia.....
E' solo un modo per spronarti, per vedere come reagisci.
Anche con me lo aveva fatto...non ci sono piu andato 8)
Vecchio 24-04-2008, 09:54   #4
Esperto
L'avatar di devilinside
 

si ma io l'ho sempre ascoltato......


prendi fevarin 100 mg e l'ho fatto.....

diminuisci fevarin a 50 mg perkè stai andando in mania e l'ho fatto...


ho solo tirato fuori una boccetta di iperico comprata in erboristeria e si è incazzato di brutto .......



e ke ca**o ......
Vecchio 24-04-2008, 09:56   #5
Esperto
L'avatar di Pride2
 

Quote:
Originariamente inviata da devilinside
ho solo tirato fuori una boccetta di iperico comprata in erboristeria e si è incazzato di brutto .......
:roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll:
Vecchio 24-04-2008, 13:09   #6
Banned
 

si è potuto incazzare pechè come ben sai possono esserci interazioni tra l'ipericum perforatum e gli SSRI oppure poteva contrastare l'andamento dei risultati della terapia, e quindi ha tutte le ragioni.

Da psiconeuronauta con i farmaci non si "scherza"
Vecchio 24-04-2008, 19:28   #7
y
Banned
 

Il medico non ha mai nessuna ragione di incazzarsi, a meno che tu come paziente non faccia del male a lui o ad altre persone li intorno o che tu non faccia danni spaccando cose ecc...
Non ce n'é alcun motivo e non ne ha il diritto.

Se il medico c'ha una brutta giornata sono cazzi suoi e il paziente non centra niente. Se il medico non sa controllarsi è un ebete.

Si tenga presente che:

Il medico fa solo il suo mestiere, che lui ha scelto di fare (mi auguro! certamente non lo ha costretto il paziente che ha in cura), e farlo non gli causa alcun male (tranne che forse un po' di stress che però non è prerogativa solo dell'essere medico, quindi non fa testo), e se non gli piace fare questo mestiere lo può sempre cambiare. E oltretutto per fare quello che fa è pagato, a volte anche profumatamente.

Il paziente in cura ha un problema, a volte anche grave, che non ha scelto di avere, non lo può cambiare con qualcos'altro e per curarsi deve faticare e star male, pagare, e generalmente aspettare, aspettare, aspettare..

Se c'è uno che ha motivo di essere incazzato casomai quello è il paziente mica il medico.

Adesso va bene che si chiama paziente, ma la pazienza ha un limite e deve anche essere giustificata.

Il medico che si incazza mi fa incazzare, mi fa star male, mi carico il fegato come una sveglia, non riesco più a smettere di pensarci, e finisco regolarmente con lo smettere di andare a farmi i controlli. (nel mio caso vedi bene che si crea una situazione di causa-effetto molto spiacevole).
Io già smetto di andare dal medico anche per molto meno, figurati se il medico si incazza.

Non sono del tutto daccordo con lice di fare ciò che dice il medico. Bisogna anche vedere se effettivamente è un medico che ti può aiutare e se nel farlo ti fa fare una fatica inutile.
Vecchio 26-04-2008, 01:17   #8
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Lice
P. se abbandoni la terapia con lo pschiatra è la fine.
Da amica ti dico che non puoi reggere da solo, perciò ricomincia con lui come se dovesse ripartire tutto da zero FAI QUELLO CHE TI CONSIGLIA E PIANTALA DI FARE CAZZATE DI TESTA TUA.
Se sono queste le credenze che il tuo terapeuta ti fa sviluppare (da sola non reggo, da sola combinerei solo cazzate) ... non deve essere proprio un bravo maestro di autostima :lol:
Ovviamente so che non è così!
Vecchio 26-04-2008, 15:47   #9
Avanzato
L'avatar di genau
 

Il mio dottore mi ha detto che mi vede serena che sto bene, e che la prossima volta mi diminuisce il farmaco...è la prima volta che vado volentieri da qualcuno...
Vecchio 27-04-2008, 19:44   #10
Esperto
L'avatar di devilinside
 

l'ho kiamato pomeriggio e gli ho lasciato il messaggi sulla segreteria ....mi ha rikiamato on queste testuali parole:
" NON MI KIAMARE PIU', NON C'E' UN BUON RAPPORTO .... VAI DA QUALKE ALTRO ...... IO NON POSSO FARE LA COMMEDIA ....... !!!! "

Vabbbeh non me ne frga niente trovo un altro.....
Vecchio 28-04-2008, 14:34   #11
Esperto
L'avatar di HurryUp
 

Quote:
Originariamente inviata da y
Il medico non ha mai nessuna ragione di incazzarsi, a meno che tu come paziente non faccia del male a lui o ad altre persone li intorno o che tu non faccia danni spaccando cose ecc...
Non ce n'é alcun motivo e non ne ha il diritto.

Se il medico c'ha una brutta giornata sono cazzi suoi e il paziente non centra niente. Se il medico non sa controllarsi è un ebete.

Si tenga presente che:

Il medico fa solo il suo mestiere, che lui ha scelto di fare (mi auguro! certamente non lo ha costretto il paziente che ha in cura), e farlo non gli causa alcun male (tranne che forse un po' di stress che però non è prerogativa solo dell'essere medico, quindi non fa testo), e se non gli piace fare questo mestiere lo può sempre cambiare. E oltretutto per fare quello che fa è pagato, a volte anche profumatamente.

Il paziente in cura ha un problema, a volte anche grave, che non ha scelto di avere, non lo può cambiare con qualcos'altro e per curarsi deve faticare e star male, pagare, e generalmente aspettare, aspettare, aspettare..

Se c'è uno che ha motivo di essere incazzato casomai quello è il paziente mica il medico.

Adesso va bene che si chiama paziente, ma la pazienza ha un limite e deve anche essere giustificata.

Il medico che si incazza mi fa incazzare, mi fa star male, mi carico il fegato come una sveglia, non riesco più a smettere di pensarci, e finisco regolarmente con lo smettere di andare a farmi i controlli. (nel mio caso vedi bene che si crea una situazione di causa-effetto molto spiacevole).
Io già smetto di andare dal medico anche per molto meno, figurati se il medico si incazza.

Non sono del tutto daccordo con lice di fare ciò che dice il medico. Bisogna anche vedere se effettivamente è un medico che ti può aiutare e se nel farlo ti fa fare una fatica inutile.
Non sono d'accordo con le credenze che hai argomentato. L'imparzialità è una sega mentale, prima ci educhiamo (e ci facciamo educare) a credere che l'imparzialità sia un atteggiamento formale e basta, prima maturiamo.
Quindi un bel giro di vite e via le ipocrisie, i medici hanno diritto a "incazzarsi" (ammonire i pazienti), purchè argomentino le loro critiche, e poi, eventualmente, aascoltino le contro-argomentazioni.
L'etica individualista, falso collante sociale, crea l'illusione di aver diritto ad essere viziati, ecco che quindi il paziente crede di avere il diritto di non essere mai rimproverato dal medico.
Se si fa un patto sociale tra medico e paziente, in cui si chiarisce il metodo e la sua funzionalità, si chiarisce che c'è rispetto, e si accetta una dialettica che ammette anche le critiche (ovviamente anche il medico deve ammettere le critiche) il problema non si pone più.
Che c***, ci vogliamo decidere a buttare nel cesso l'etica individualista e costruire un collante sociale efficace?
Vecchio 30-04-2008, 03:10   #12
y
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da hurry
Non sono d'accordo con le credenze che hai argomentato.
Io non sono daccordo con la tua (il)logica, la tua spocchia, e le tue pretese. Che facciamo?
(Peccato comunque, argomentare le credenze mi piaceva. Proverò con i comò, o con le cassettiere..)

Quote:
Originariamente inviata da hurry
L'imparzialità è una sega mentale, prima ci educhiamo (e ci facciamo educare) a credere che l'imparzialità sia un atteggiamento formale e basta, prima maturiamo.
Mi stai dando implicitamente dell'immaturo? Ah, già, dimenticavo che la settimana scorsa paragonavi te stesso al genitore e noi ai figli. Pure viziati oltretutto. Beh, certo, supponendo una imparzialità tra te e gli altri utenti qui ci si fa solo una sega mentale...
Comunque riguardo al farsi educare se sottintendi che io mi debba lasciar educare da te, stai fresco.

Quote:
Originariamente inviata da hurry
Quindi un bel giro di vite e via le ipocrisie, i medici hanno diritto a "incazzarsi" (ammonire i pazienti), purchè argomentino le loro critiche, e poi, eventualmente, aascoltino le contro-argomentazioni.
E pure dell'ipocrita?
Incazzarsi non è ammonire che a sua volta non è criticare. Son 3 cose diverse. Non facciamo un minestrone.
Un medico che s'incazza, s'incazza. Un medico che ti fa notare dove hai sbagliato è una cosa diversa.
Mai sentito dire che c'è modo e modo di dire le cose?
Comunque il mio post non escludeva in alcun modo la possibilità che il medico spiegasse cosa c'è che non funziona in quel che fa il paziente. Però spiegasse non è incazzasse.
Argomentare le critiche comunque è il minimo, quindi dovrebbe pure essere implicito. (CI MANCHEREBBE PURE CHE SIA DATO AL MEDICO DI INCAZZARSI O CRITICARE SENZA SPIEGARSI!!)

Riguardo alle controargomentazioni accidentalmente ci si dimentica (ti sfugge?) che il paziente proprio perché è paziente non è al pieno della sua salute mentale, questo in molti casi può impedirgli di riuscire a ribattere propriamente dopo essere stato vittima di rimprovero.
Senza contare che il paziente messo a disagio può anche decidere di abbandonare la terapia (come ho fatto io, e se tu mi vieni a dire che è colpa mia io ti dico fanculo non ti ci provare nemmeno perché te ne dico talmente tante che ti sturo il cerume dalle orecchie porcaput-..).
Non solo, ma una critica non ben commisurata alla capacità di reazione del paziente può indurgli una reazione negativa.
Non ti bastano tutti i post che leggi delle persone che stanno male perché non riescono a reagire?
Se il medico s'incazza e il paziente va a casa e si suicida o mette in atto qualsiasi altro tipo di atteggiamento autolesionista, poi deve saltar fuori che è pure colpa sua? Perché la possibilità che il medico sia stato semplicemente maldestro o affrettato o abbia commesso un errore non viene neanche presa in considerazione. Oppure si sà ma è messo in conto. MA CHE SCHERZIAMO?
Ma tu non intendevi dire questo vero? Ah, forse era uno dei tuoi soliti test... per vedere se ci arrivavo..

Quote:
Originariamente inviata da hurry
L'etica individualista, falso collante sociale, crea l'illusione di aver diritto ad essere viziati, ecco che quindi il paziente crede di avere il diritto di non essere mai rimproverato dal medico.
Ariecco il discorso del viziato. In pratica con quel che dico secondo te pretendo di voler essere viziato. Continui a sottintendere troppe cose offensive per i miei gusti ciccio. E nonostante non sia la prima volta che te lo faccio notare non hai neanche provato a chiarire o negare che quella fosse l'intenzione.

C'era una volta una signora che tutte le mattine attraversava la strada per andare a prendere il pane. Attraversava sulle strisce quindi non aveva bisogno di stare attenta più di tanto perché dava per scontato che sulle strisce aveva ragione e che le macchine si dovevano fermare. Un giorno una macchina non si è fermata e l'ha stesa. Tecnicamente lei aveva ragione e il pirata che l'ha stesa, e che non si è fatto un graffio, aveva torto (beh, certo, poi bisogna vedere perché non si è fermato: magari si è sentito male o gli si è rotto il freno..).
Peccato che l'aver (tecnicamente) ragione sia l'unica cosa che gli è rimasta a quella signora, e se l'è portata nella tomba senza che alla fine gli servisse a qualcosa. No ci si è neanche pulita il...


Vabé, comunque se per contro la tua etica sociale presuppone che il medico abbia sempre ragione sulla terapia a prescindere, la tua soluzione fa proprio schifo.
Tutta la tua argomentazione si basa sul fatto che il medico ha ragione in quanto tale. Questo purtroppo non è provato.

I medici prima di essere medici sono persone, come lo sono i pazienti, e in quanto tali falliscono allo stesso modo. Ora la domanda è chi decide se il medico fa bene il suo lavoro di medico?
Perché se la tua logica non te l'ha ancora detto, non è automatico.
(Ti dirò di più: non solo non è detto che il medico non sappia fare bene il suo lavoro in buonafede, ma può pure essere, anche se per fortuna non è così frequente, che il medico lo faccia apposta! Se non credi ne esistano sei ingenuo).

Vuoi forse dire che non mi è dato in alcuna maniera di decidere se il medico che mi cura stà facendo un buon lavoro o meno? Come il professore che con la scusa che deve educare gli alunni può usare qualsiasi metodo?
Possibile che non ti rendi conto delle pesanti implicazioni che questo comporta?

Oltretutto le terapie della parola disponibili mi sembra non siano efficaci al 100%. Anzi, c'è un margine di dubbio piuttosto ampio, altrimenti non staremmo qui a discutere tutto il tempo sul fatto che si debba o non si debba cambiare terapia, medico, provare altro..

Guarda che quando sollevi una questione la devi argomentare fino in fondo. Non le puoi dar per scontate 'ste cose, o aggiustare sempre in corsa le tue dimenticanze con la scusa che fai fare il lavoro agli altri per indurre in loro lo spirito analitico, a maggior ragione perché ti riempi la bocca continuamente con la parola logica.
A me sembra che tu rientri nella categoria dei maghi: come la fai la fai, hai sempre ragione, perché ti sei costruito una rete di scuse per pararti il culo.

Quote:
Originariamente inviata da hurry
Se si fa un patto sociale tra medico e paziente, in cui si chiarisce il metodo e la sua funzionalità, si chiarisce che c'è rispetto, e si accetta una dialettica che ammette anche le critiche (ovviamente anche il medico deve ammettere le critiche) il problema non si pone più.
Intanto patto vuol dire che bisogna definirlo e accettarlo in due (traparentesi visto che parli di patto, ti ricordo che io non ho stretto alcun patto con te, per cui non devo buttare ne la mia etica ne altro.).
E se io non sono in grado di rispondere a tono al medico come facciamo? Lui mi può dire tutto quel che gli pare e io mi devo caricare il fegato perché tu e lui decidete che è per il mio bene?
Alla faccia dell'imparzialità. (che poi tanto è una sega mentale e un atteggiamento formale..)
Guarda, io sono sociofobico, depresso e ansioso, non sono idiota.
Se devo pagare 100 euro (o quel che è) per mezzora quei soldi il medico se li deve sudare e guadagnare con le unghie e con i denti e io alla fine voglio un risultato.

E poi non venirmi a parlare di rispetto che qui c'è gente che stà da cazzo, 10 volte peggio di come stò messo io che già non faccio i salti di gioia, e nell'unghia del loro dito mignolo c'è più rispetto per gli altri utenti, di cui condividono lo stato d'animo, di quanto ce ne sia in tutta la tua spocchiosa logica.

Un proverbio giapponese dice che la buona medicina è sempre amara (la possiamo prendere come una metafora: il medico che ti pone in una situazione spiacevole per il tuo bene).
Son daccordo.
Ma attenzione, la logica presuppone che si analizzino e si sviscerino tutte le implicazioni, o no?
quindi:
1_ non tutto quel che è amaro è una medicina.
2_ una cosa può anche essere una medicina ed essere amara ma può non essere buona lo stesso.
3_ e se anche alla fine è una medicina ed è provato che è buona può essere buona per un'altra malattia, ma deleteria per quella in questione.
4_ non tutti i pazienti reagiscono ugualmente alla stessa medicina. Accidentalmente a volte bisogna cercare la medicina adatta.
5_ ci sono anche le controindicazioni e le interazioni con altri farmaci!! Alcune sono gravi e possono portare alla morte.
6_ ...altro?

E allora mi va bene il medico che diventa spiacevole per il paziente quando questo è provato che serve, ma non a prescindere, perché allora tutto è concesso.
Non lo posso accettare.

Ma poi se ti piace tanto l'idea di farti curare dal medico dandogli carta bianca, perché non ci vai tu a farti rimproverare dal tuo? Poi voglio vedere se uno come te accetta le sue critiche...

Quote:
Originariamente inviata da hurry
Che c***, ci vogliamo decidere a buttare nel cesso l'etica individualista e costruire un collante sociale efficace?
CHE CAZZO, CI VOGLIAMO DECIDERE A SMETTERLA CON QUESTO ATTEGGIAMENTO SPOCCHIOSO?
oh, senti, ficcati nel cervello una volta per tutte che io non devo fare niente perché l'hai deciso tu.
A me la mia etica individualista piace. Guarda un po'! E allora che facciamo?

Mi stò stufando. All'inizio ci scherzavo su, ma adesso mi scoccia.
Non riesco a capire per quale motivo ma riesci a darmi sui nervi...
Non so come mai, sarà il periodo, o forse riesci a toccare un qualche punto debole nascosto del mio inconscio, che cazzo ne so.

Tra me e te c'è una discussione sterile perché non mi concedi niente. E ti metti pure un gradino sopra.
O ci mettiamo allo stesso livello e mi riconosci la lista di ciò che c'è di giusto in quel che dico oltre a ciò che secondo te sbaglio, oppure la discussione finisce qui.

Sto prendendo in considerazione seriamente l'ipotesi di attivare un filtro suo mio computer (magari riadattando un estensione esistente per firefox) per rimuovere dalla visualizzazione tutti i tuoi post. Un ignore come quello della chat, ma fatto in casa perché il sito non ne è provvisto. Poi aggiungerò una nota sulla firma alla fine dei miei post, così che si sappia che se non reagisco alle strumentalizzazioni che fai di ciò che scrivo non è perché lo accetto, ma perché rifiuto di leggere oltre ciò che scrivi perché hai oltrepassato il mio limite di sopportazione.
Anche perché mi stà venendo il dubbio che tu ti ci diverta, e che venire a rompere sia tutta una scusa per sfogare le tue frustrazioni.
(nota aggiunta: una semplice maschera per AdBlock dovrebbe fare al caso, proverò domani. Devo solo individuare la parte di codice HTML e scrivere la giusta espressione regolare corrispondente.)
Vedrai ciccio che quando smetterò di leggere quel che scrivi, il tuo messaggio su di me non passerà ne a livello cosciente ne a livello passivamente indotto, perché decido io per me, non tu.
Poi al limite, se vedo che non funziona neanche così e che saltano fuori risvolti imprevisti, me ne vado via e lo lascio a voi.

Mi spiace di fare la figura dello stupido a prendermela così per una cosa del genere, mi mette ansia, soprattutto dopo che alcuni di voi li ho incontrati di persona, ma se c'è una cosa che mi fa saltare i nervi sono le persone che costruiscono una loro visione del mondo e me la vogliono far indossare come un vestito. Questo qui poi la sostiene strumentalizzando ciò che scrivo per darsi ragione...
"fai così, fai colà". No. Fallo tu se vuoi. Io faccio quel che mi pare e te lo devi ficcare in testa. Se stò così è anche perché un genitore per tutta la vita mi ha fatto fare quel che voleva.
"lo faccio per il tuo bene". pensa al tuo di bene e non mi rompere.
Ecco perché mi è rimasta impressa la citazione di Pontiggia: "Trovi sempre qualcuno disposto a indicarti la strada che tu percorri ogni giorno. Ma lo fa, dice, ne tuo interesse. E devi persino ringraziarlo!"
Pontiggia faceva sarcasmo. Io quando dico che uno così io lo accompagno a calci in culo fino a casa sua, senza fargli mai toccare terra, non sono sarcastico, lo faccio davvero.

(Comunque, io quando attraverso la strada faccio attenzione. Io.)
Vecchio 30-04-2008, 13:36   #13
Avanzato
 

HurryUp dice cose spesso giuste, ma si pone in modo sbagliato. Il suo atteggiamento ipercritico verso lo status quo in merito a come vengono viste determinate problematiche viene percepito (a volte sbagliando, a volte no) come attacco personale. Tenere tale atteggiamento in un posto in cui tutti sono sul chi va là e col dito costantemente sul grilletto per difendersi dalle critiche, da un punto di vista pragmatico, non è la mossa migliore. La pragmaticità però, cozzando con la sua etica che tende a verità e alla sua idea di giustizia, non è il suo forte.
Vecchio 30-04-2008, 13:42   #14
Esperto
 

vi vedrei bene come avvocati quando proferite tutto quello sproloquio
Vecchio 30-04-2008, 13:57   #15
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L'avatar di HurryUp
 

Quote:
Originariamente inviata da bardamu2
HurryUp dice cose spesso giuste, ma si pone in modo sbagliato. Il suo atteggiamento ipercritico verso lo status quo in merito a come vengono viste determinate problematiche viene percepito (a volte sbagliando, a volte no) come attacco personale. Tenere tale atteggiamento in un posto in cui tutti sono sul chi va là e col dito costantemente sul grilletto per difendersi dalle critiche, da un punto di vista pragmatico, non è la mossa migliore. La pragmaticità però, cozzando con la sua etica che tende a verità e alla sua idea di giustizia, non è il suo forte.
Io invece non trovo pragmatici dialoghi in cui non si confrontino le proprie posizioni, più che dialoghi li percepisco come vetrine in cui ognuno presenta le sue opinioni.
Io voglio promuovere una dialettica nuova, voglio che i lettori provino cosa significhi usare una nuova dialettica (diversa a quella della "vetrina"), voglio che ne sentano il peso, il fastidio, o il gusto, o qualunque emozione associata... l'importante è che ne prendano consapevolezza empiricamente.

Una premessa per Y prima di rispondergli: non riuscirai a farmi venire il dubbio di sentirmi superiore: se non riesci a decodificare la mia dialettica sono problemi tuoi, quindi sii meno aggressivo please.
Vecchio 30-04-2008, 14:28   #16
Esperto
L'avatar di Redman
 

Quote:
Originariamente inviata da HurryUp
Una premessa per Y prima di rispondergli:
Non vedo l'ora 8)
Vecchio 30-04-2008, 14:44   #17
Esperto
L'avatar di HurryUp
 

Quote:
Originariamente inviata da y
Quote:
Originariamente inviata da hurry
Non sono d'accordo con le credenze che hai argomentato.
Io non sono daccordo con la tua (il)logica, la tua spocchia, e le tue pretese. Che facciamo?
(Peccato comunque, argomentare le credenze mi piaceva. Proverò con i comò, o con le cassettiere..)
Prima correzione: non ti ho criticato il fatto di aver argomentato le tue credenze, anzi, l'argomentazione rientra nella mia etica quindi per me è una cosa positiva che il mio interlocutore argomenti le sue credenze, indipendentemente dal fatto se le condivida o meno, se le criticherò o meno.
Quote:
Originariamente inviata da y
Quote:
Originariamente inviata da hurry
L'imparzialità è una sega mentale, prima ci educhiamo (e ci facciamo educare) a credere che l'imparzialità sia un atteggiamento formale e basta, prima maturiamo.
Mi stai dando implicitamente dell'immaturo? Ah, già, dimenticavo che la settimana scorsa paragonavi te stesso al genitore e noi ai figli. Pure viziati oltretutto. Beh, certo, supponendo una imparzialità tra te e gli altri utenti qui ci si fa solo una sega mentale...
Vedo che con te non si possono usare le analogie e le similitudini nelle argomentazioni.
Avevo usato la similitudine del genitore e del figlio con un significato implicito diverso da quello che hai interpretato tu (sentirsi superiore): se interpreti male un'analogia di cui io (nella mia testa) conosco l'interpretazione ho il dovere di segnalarti l'errore.
Inoltre se la tua interpretazione è offensiva nei miei confronti ("ti credi superiore") sono io che ho diritto a sentirmi attaccato, non tu.
Quote:
Originariamente inviata da y
Comunque riguardo al farsi educare se sottintendi che io mi debba lasciar educare da te, stai fresco.
Ancora un'interpretazione sbagliata del termine "educare" nel contesto discorsivo.
Interpreti male e per di più mi provochi come se la tua interpretazione fosse giusta: spiacente di dover demolire ancora il tuo orgoglio.
Quote:
Originariamente inviata da y
Quote:
Originariamente inviata da hurry
Quindi un bel giro di vite e via le ipocrisie, i medici hanno diritto a "incazzarsi" (ammonire i pazienti), purchè argomentino le loro critiche, e poi, eventualmente, aascoltino le contro-argomentazioni.
E pure dell'ipocrita?
Possibile che non riesci a non spostare il dominio delle mie argomentazioni sull'attacco alla tua persona?
Quote:
Originariamente inviata da y
Incazzarsi non è ammonire che a sua volta non è criticare. Son 3 cose diverse. Non facciamo un minestrone.
Ancora una volta, dimostri di non aver analizzqato bene la mia argomentazione.
Quando ho detto "incazzarsi" ho specificato che l'incazzatura deve essere un ammonimento, deve essere argomentata, e il medico deve assumersi, oltre al diritto di "incazzarsi", il dovere di essere contraddetto dal paziente.
Se mi fraintendi va bene, ma se distorci il senso di quello che dico anche quando lo argomento in modo completo e inequivocabile non ti comporti in modo intellettualmente onesto.
Quote:
Originariamente inviata da y
Un medico che s'incazza, s'incazza. Un medico che ti fa notare dove hai sbagliato è una cosa diversa.
Mai sentito dire che c'è modo e modo di dire le cose?
Ennesimo equivoco: io ammetto solo il modo di "incazzarsi" che equivale ad ammonire (argomentandolo, non sotto forma di ipse dixit).
E questo può implicare anche arrabbiarsi, essendo un essere umano, pur facendo attenzione ad argomentare.
Quote:
Originariamente inviata da y
Comunque il mio post non escludeva in alcun modo la possibilità che il medico spiegasse cosa c'è che non funziona in quel che fa il paziente. Però spiegasse non è incazzasse.
Argomentare le critiche comunque è il minimo, quindi dovrebbe pure essere implicito. (CI MANCHEREBBE PURE CHE SIA DATO AL MEDICO DI INCAZZARSI O CRITICARE SENZA SPIEGARSI!!)
Vedo che adesso hai dato l'interpretazione giusta, ma allora mi viene da chiedermi... come mai poche righe prima stravolgevi il senso di quello che ho detto?
Comunque io voglio dire una cosa in più: quando il rapporto medico/paziente diventa maturo, il medico (o il paziente) possono anche prendersi delle licenze "nervose" e incazzarsi tra di loro, perchè il rapporto è diventato maturo dal punto di vista umano e intellettuale, e tutte le critiche vengono argomentate.
Quote:
Originariamente inviata da y
Riguardo alle controargomentazioni accidentalmente ci si dimentica (ti sfugge?) che il paziente proprio perché è paziente non è al pieno della sua salute mentale, questo in molti casi può impedirgli di riuscire a ribattere propriamente dopo essere stato vittima di rimprovero.
Senza contare che il paziente messo a disagio può anche decidere di abbandonare la terapia (come ho fatto io, e se tu mi vieni a dire che è colpa mia io ti dico fanculo non ti ci provare nemmeno perché te ne dico talmente tante che ti sturo il cerume dalle orecchie porcaput-..).
Sì, all'inizio bisogna costruire il rapporto, ma la finalità principale del medico dovrebbe essere educare il paziente a usare la ragione (i disturbi mentali non implicano mancanza di facoltà razionale), e il paziente deve percepire questo fine da parte del medico.
Ovviamente le licenze nervose aumentano con l'aumentare del grado di maturità del rapporto.
Quote:
Originariamente inviata da y
Non solo, ma una critica non ben commisurata alla capacità di reazione del paziente può indurgli una reazione negativa.
E' vero, ma non è solo il medico a doversi impegnare.
Qui rientra la nostra divergenza etica: secondo me la società deve adottare un'etica in cui ogni individuo non si aspetti di dover essere viziato, ma si abitui a coltivare il suo intelletto.
Quindi non esiste il sistema medico-paziente parallelo al sistema paziente/società: i due sistemi sono interdipendenti e complementari, e il paziente viene educato a coltivare l'intelletto ancora prima di andare dal medico, cioè dalla società (e il medico fa parte della società).
Quote:
Originariamente inviata da y
Non ti bastano tutti i post che leggi delle persone che stanno male perché non riescono a reagire?
Se il medico s'incazza e il paziente va a casa e si suicida o mette in atto qualsiasi altro tipo di atteggiamento autolesionista, poi deve saltar fuori che è pure colpa sua? Perché la possibilità che il medico sia stato semplicemente maldestro o affrettato o abbia commesso un errore non viene neanche presa in considerazione. Oppure si sà ma è messo in conto. MA CHE SCHERZIAMO?
Ho detto che il medico non deve usare il buon senso? Non mi pare, anzi, ho specificato che l'impegno è di tutte e due le parti.
Però ho criticato l'etica individualista dominante della società.
La nostra cultura funziona esattamente all'opposto di come la presenti: è sempre l'individuo che giustifica le proprie scelte sbagliate, che si sente in diritto di non essere mai criticato: bisogna combattere questa illusione, che genera solo etiche individualiste, e quindi collanti sociali deboli.
Se non riesci ad analizzare il fenomeno ad alto livello, in uno spazio analitico astratto ma collegato alla realtà, è un tuo problema.
Per analizzare le dinamiche dominanti della fisica sociale devi abbandonare il livello individuale e guardare solo gli effetti che le credenze individuali hanno sulla società.
Ma finchè continui ad usare come sistema di riferimento l'individuo singolo, allora è ovvio che tutta la società dovrà andare incontro all'individuo e non il contrario (etica individualista= "ho diritto ad essere viziato").
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Originariamente inviata da y
Ma tu non intendevi dire questo vero? Ah, forse era uno dei tuoi soliti test... per vedere se ci arrivavo..
Altro attacco ad personam gratuito: continui a interpretare male la similitudine del test e attribuirmi la tua erronea interpretazione per giustificare il tuo attacco ad personam. Se fossi intellettualmente onesto te ne vergogneresti.
Fine prima parte.
Vecchio 30-04-2008, 15:28   #18
Intermedio
L'avatar di serotonino1
 

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Originariamente inviata da Redman
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Originariamente inviata da HurryUp
Una premessa per Y prima di rispondergli:
Non vedo l'ora 8)
si ...peccato che durante la visone del film gli spettatopri avranno questa reazione:
Vecchio 30-04-2008, 15:37   #19
Esperto
L'avatar di HurryUp
 

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Originariamente inviata da y
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Originariamente inviata da hurry
L'etica individualista, falso collante sociale, crea l'illusione di aver diritto ad essere viziati, ecco che quindi il paziente crede di avere il diritto di non essere mai rimproverato dal medico.
Ariecco il discorso del viziato. In pratica con quel che dico secondo te pretendo di voler essere viziato. Continui a sottintendere troppe cose offensive per i miei gusti ciccio. E nonostante non sia la prima volta che te lo faccio notare non hai neanche provato a chiarire o negare che quella fosse l'intenzione.
Intanto non mi sembra di non aver mai chiarito le mie intenzioni, l'ho chiatiro un sacco di volte a te e agli altri.
Ma visto che ancora non l'hai capito (non perchè non sei intelligente, ma per motivi statistici sulla probabilità di decodificare i messaggi nel modo giusto, dovuto ai limiti del meccanismo della comunicazione, inversamente proporzionali alla volontà di usare il più possibile l'intelligenza analitica)
te lo spiego: il motivo per cui le mie critiche assumono una forma che, a prima vista, sembra offensiva (sembra non tenere conto delle possibili reazioni negative, possibili interpretazioni distorte dell'interlocutore) è un principio di economia! Se io faccio un patto con il mio interlocutore in cui chiarisco che non c'è interesse a demolire la sua autostima, posso evitare l'impegno di chiarire ogni intento di ogni critica (cosa che impiegherebbe una spesa di energia, perchè significa concentrare più informazione del necessario in un messaggio).
Quindi, l'iperbole "viziato" serviva a definire l'etica secondo cui non si da' importanza ai doveri.
Il post in cui commentavi l'episodio in modo sdegnoso con il medico in questione l'ho trovato criticabile per questi motivi:
1) puntavi tutta l'attenzione sul diritto del paziente di non essere rimproverato, e nessuna attenzione sul dovere del paziente di educarsi ad usare la ragione.
2) questo fatto, nel modello memetico, educa i lettori del forum, per analogia, a sviluppare le credenze individualiste secondo cui si ha diritto a non essere criticati.

Se nel tuo messaggio avessi aggiunto un discorso in cui dicevi "comunque il paziente, come ogni individuo membro di una società, deve educarsi, ed essere educato, all'autocritica, e quindi a superare il prima possibile quello stato mentale che non ti fa tollerare le critiche", probabilmente avrei avuto meno da criticare.
Non so se per la tua testa sia passato per esempio il pensiero che devilinside possa aver costretto il medico ad assumere quella posizione così estrema.
Vecchio 30-04-2008, 15:58   #20
Principiante
 

Quote:
Originariamente inviata da HurryUp
Io invece non trovo pragmatici dialoghi in cui non si confrontino le proprie posizioni, più che dialoghi li percepisco come vetrine in cui ognuno presenta le sue opinioni.
Io voglio promuovere una dialettica nuova, voglio che i lettori provino cosa significhi usare una nuova dialettica (diversa a quella della "vetrina"), voglio che ne sentano il peso, il fastidio, o il gusto, o qualunque emozione associata... l'importante è che ne prendano consapevolezza empiricamente.
E' come se cercassi di convincere qualcuno ad imparare il tedesco, parlandogli però già in questa lingua. E' ovvio che non vieni capito, se non da chi già il tedesco lo comprende e lo apprezza.
Questo indipendentemente dal valore assoluto che può avere imparare una nuova modalità di espressione.
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