Ne avevo accennato in un altro topic (che sicuramente tutti ricorderete!) ma l'idea che siano solo i genitori biologici a potersi e doversi occupare dei figli è una cosa tipica solo della nostra società e solo degli ultimi cento-duecento anni.
In altri tempi e in altri luoghi, in assenza dell'idea di famiglia nucleare, vige e vigeva il sistema delle cosiddette cure alloparentali, per cui dei figli si possono occupare anche altri parenti o persone non imparentate.
A me sembra che la cosa abbia un suo vantaggio non da poco: se uno si trova con dei genitori inadeguati, inetti, violenti, ecc. invece di subirli in toto per anni e anni può "fuggirne" in maniera molto semplice e veloce, rifugiandosi presso altre figure della comunità (è vero che anche oggi da noi si possono togliere i figli ai genitori che le autorità giudicano non adeguati, ma a parte i casi più gravi è un processo molto lento e macchinoso).
Attualmente nelle nostre società le uniche figure adulte non genitoriali a cui un bambino o un ragazzo possa far riferimento sono quasi sempre e solo o altri parenti più o meno lontani oppure insegnanti. Altrimenti nessuno.
Voi forumisti avete mai incontrato persone del genere nel corso della vostra vita?
A me vengono in mente due professoresse supplenti di italiano che ho avuto alle scuole medie.
Considerate che lungo le medie e le superiori ho avuto quasi sempre insegnanti pessimi (se non chiaramente problematici a livello psicologico, che forse non avrebbero neanche dovuto fare quel lavoro).
La prima supplente l'ho avuta a lungo, per diversi mesi, in II media. Ricordo che con lei si poteva parlare di tutto, si poneva al livello di noi ragazzi, sapeva ascoltare ma soprattutto non si limitava a insegnare l'arido programma scolastico: a lezione si parlava di fumetto, oppure ci faceva leggere racconti di fantascienza (che ricordo ancora molto bene), e così via.
Con la seconda supplente, avuta per un breve periodo in III media, le cose sono andate ancora meglio. Anche questa supplente sapeva "connettersi" con noi studenti in maniera immediata, non ci considerava dei vasi vuoti da riempire di nozioni, ma delle persone in formazione da rispettare e coltivare in un processo condiviso. Di suo ricordo tutto un lavoro fatto sulla letteratura della I Guerra Mondiale, in cui abbiamo letto pezzi di classici, testimonianze, lettere dal fronte, ecc. ne parlavamo insieme a lezione e lei ascoltava tutte le nostre opinioni sull'argomento, sempre rispettandole. Quest'ultima supplente è durata molto poco, mi pare meno di un mese, ma la sua presenza ha lasciato una forte traccia in quei miei anni altrimenti non certo facili, visto che l'ambiente scolastico io lo odiavo (per altro ricambiato).
Forse il fatto che entrambe queste figure fossero molto giovani (credo fossero appena uscite dall'università) ha aiutato le loro capacità di entrare in contatto con noi ragazzi.
Sono comunque due figure che, ripeto, ricordo con molto piacere, due piccole luci che hanno rischiarato una preadolescenza e, in forma di ricordo, un'adolescenza che altrimenti sarebbe stata molto più ardua e dura da navigare.