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Originariamente inviata da Dippodance
Faresti o fai già un lavoro autonomo così da evitare rotture da parte dei datori di lavoro o colleghi? Io vorrei tanto ma non saprei cosa e neppure le disponibilità economiche per partire.
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Oggi in Italia è veramente difficile; conosco persone di grosso valore professionale che o chiudono la partita IVA o non l'hanno mai aperta. L'esperienza che posso portare io dalla mia famiglia è che la premessa di base per fare una cosa simile è la certezza di un flusso di entrate, e mio padre scelse naturalmente tutte le attività più in linea di fronte che possano esistere. Bastava una flessione in borsa nelle isole Tonga che non c'erano più clienti e poi chiudere un'attività è una pena, sono soldi e strascichi. Nascita e morte di imprese in casa ne ho vissute una mezza dozzina di volte e hanno contribuito a farmi crescere una persona piena di paure e incertezze.
In tutto questo, lo stato ha elaborato una serie di meccanismi fatti apposta per torchiare e vessare il contribuente, e i soli versamenti dell'IVA sono un grosso ostacolo. Oltretutto appena emessa fattura va sulla dichiarazione dei redditi, che paghino è un altro discorso, intanto le tasse vanno pagate. Da qualche tempo ci sono meccanismi che attenuano questo problema ma la media è pagare a 150-180 giorni.
Per questo un lavoro autonomo ha senso se quello che si fa è qualcosa da cui il cliente dipende in modo così vitale che non gli conviene non pagare o ritardare i pagamenti e c'è un giro minimo elevato sotto il quale le spese fisse rendono antieconomico provarci. In tutti gli altri casi si rimpiange il posto da dipendente. Ho diversi colleghi ingegneri con un curriculum e capacità che io mi sono sempre sognato, che hanno chiuso l'attività e sono felicissimi di essere diventati dipendenti. Un collega o un capo antipatico si possono sempre fronteggiare eventualmente cambiando lavoro; mentre il quasi-raddoppio delle ore di lavoro a parità di reddito che comporta il lavoro autononomo è un grosso peso e secondo me, e non solo me, un problema molto peggiore dell'interazione con gli altri. Parlo di persone che avevano 8-15 dipendenti tutti ingegneri, facevano progetti importanti ma alla fine non vivevano più dallo stress e hanno preferito il lavoro dipendente. Ma per esempio un panettiere ha una situazione a paragone infinitamente più sicura, se non ti pagano il progetto vivono lo stesso; se non si va a comprare il pane no, dopo massimo 2-3 giorni lo devi comprare. E si paga alla cassa, non a 180 gg. Spero di aver reso l'idea
I costi sono alti, ci vuole commercialista, ci sono tanti adempimenti, licenze, norme... Secondo me difficile partire con meno di 15.000 euro, ma molto dipende dall'attività. Fatto tutto da PC bastano, ma se devi affittare un locale anzitutto hai la fideiussione per il contratto d'affitto che sono una barca di soldi (ah, va registrato, e ci si pagano tasse anche per il solo fatto che esista un contratto, metà sono a carico del conduttore salvo diversa pattuizione). Ho tante di quelle grane vissute che mi si stanno affacciando alla mente, che finisco qui. Potrei scrivere un piccolo libro con l'elenco delle grane.
Non ti voglio scoraggiare; se hai una precisa idea, un progetto, hai una buona tenuta alla fatica e allo stress di avere come socio maggioritario lo stato, sai che questa idea corrisponde ai requisiti di "indispensabilità" per i clienti eccetera eccetera puoi valutare di fare il passo. Ovviamente in molti paesi esteri si fa tutto in due o tre giorni e le tasse sono ragionevoli. Poteva capitare a noi? Noooooooo...