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Vecchio 15-11-2015, 10:39   #1
Principiante
L'avatar di valium
 

Ciao! Voi, evitanti e/o fobici, vi sentite cosi costantemente o avete periodi in cui le cose vanno meglio e vi sentite quasi normali?

Io ho sempre saputo che c'e qualcosa nella mia personalità che non e proprio normale.. ho sempre fatto fatica a relazionarmi alla pari con gli altri, sempre avuto questa sensazione di inferiorità, fin dall'asilo a quanto ricordo.
Tuttavia ho avuto e ho tutt'ora dei brevi periodi in cui mi sembra che sia tutta una gran paranoia e in realtà non ho nessun problema. In alcuni di questi periodi sono riuscita a fare qualche amicizia vera (si contano sulle dita di un mano eh), pero mi hanno aiutato a creare rapporti sinceri in cui non mi sento inferiore. Poi, a causa di una parola o gesto sbagliato vado in crisi di nuovo e ricominciano tutti i problemi, paura di interagire con le persone, soprattutto se non le conosco, sensazione che tutti mi guardino male o mi giudichino per strada ecc.

Non sono mai stata in terapia, mia madre mi mando da una psicologa quando avevo circa 13 anni, ma non ho mai voluto parlarle perché la sentivo come una "punizione".
Quando sono nel mezzo di una crisi, paralizzata nella mia stanza, che non riesco a fare assolutamente niente, vorrei poter aver uno psicologo o qualcuno con cui parlare, ma non ho mai avuto il coraggio di chiamarne uno e spiegare la situazione. Cerco di farmi passare le crisi da sola ma ultimamente ho notato che stanno aumentando.
Poi quando il peggio e passato mi dico che in realtà non e così grave e che non avrei niente da dire ad uno specialista..(cazzata perché di cose sepolte so che ce ne sono uno sfracello, credo la mia sia solo paura di tirarle fuori)
Insomma sono l'unica ad avere questi periodi di "semi-lucidità" in cui il mondo non sembra così spaventoso?
Vecchio 15-11-2015, 11:34   #2
Esperto
 

Periodi in cui mi sento "normale" non ne capitano mai (o quasi), ma il desiderio di voler essere normale capita a periodi... ma purtroppo non sempre volere è potere
Vecchio 15-11-2015, 11:39   #3
Principiante
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Indubbiamente la solitudine e più facile da gestire, ci sono giorni in cui non esco dalla mia stanza a meno che non sono sicura che non ci sia nessuno in casa, vivo con dei coinquilini e alle volte l'idea di trovarli in cucina o in giro per casa mi terrorizza per qualche motivo.
Però dall'altro lato cerco di costringermi a essere più sociale, ho scelto un lavoro in cui sono costantemente in mezzo a colleghi e clienti e, sebbene a volte torno a casa in lacrime, pensando a quanto vorrei poter lavorare senza dovermi relazionare con nessuno, so che questo "obbligarmi" a interagire è quello che bene o male mi tiene in equilibrio, evitandomi di andare via di testa.
Per le uscite, uguale, la maggior parte delle volte sono tentata di disdire fino all'ultimo, ma poi mi obbligo ad andare. Certe volte me ne pento e scappo a casa, soprattutto quando, come dici tu, si tratta di chiacchiere banali e momenti vuoti. altre volte invece, passo momenti piacevoli.
La paura di isolarmi completamente, di raggiungere un punto di non ritorno, mi spinge ad uscire, ad affrontare determinate situazioni, anche se tante volte fa male.
Ringraziamenti da
Antonius Block (16-11-2015), cancellato15324 (16-11-2015)
Vecchio 15-11-2015, 11:41   #4
Banned
 

Io vado molto a periodi, non riesco mai a sentirmi "normale" però riesco ad essere un po' più ottimista e avere coraggio, quando mi prende male invece mi chiudo totalmente e credo che non ci sia nessun futuro per me.
Vecchio 16-11-2015, 00:17   #5
Esperto
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Originariamente inviata da valium Visualizza il messaggio
Ciao! Voi, evitanti e/o fobici, vi sentite cosi costantemente o avete periodi in cui le cose vanno meglio e vi sentite quasi normali?

Io ho sempre saputo che c'e qualcosa nella mia personalità che non e proprio normale.. ho sempre fatto fatica a relazionarmi alla pari con gli altri, sempre avuto questa sensazione di inferiorità, fin dall'asilo a quanto ricordo.
Tuttavia ho avuto e ho tutt'ora dei brevi periodi in cui mi sembra che sia tutta una gran paranoia e in realtà non ho nessun problema. In alcuni di questi periodi sono riuscita a fare qualche amicizia vera (si contano sulle dita di un mano eh), pero mi hanno aiutato a creare rapporti sinceri in cui non mi sento inferiore. Poi, a causa di una parola o gesto sbagliato vado in crisi di nuovo e ricominciano tutti i problemi, paura di interagire con le persone, soprattutto se non le conosco, sensazione che tutti mi guardino male o mi giudichino per strada ecc.

Non sono mai stata in terapia, mia madre mi mando da una psicologa quando avevo circa 13 anni, ma non ho mai voluto parlarle perché la sentivo come una "punizione".
Quando sono nel mezzo di una crisi, paralizzata nella mia stanza, che non riesco a fare assolutamente niente, vorrei poter aver uno psicologo o qualcuno con cui parlare, ma non ho mai avuto il coraggio di chiamarne uno e spiegare la situazione. Cerco di farmi passare le crisi da sola ma ultimamente ho notato che stanno aumentando.
Poi quando il peggio e passato mi dico che in realtà non e così grave e che non avrei niente da dire ad uno specialista..(cazzata perché di cose sepolte so che ce ne sono uno sfracello, credo la mia sia solo paura di tirarle fuori)
Insomma sono l'unica ad avere questi periodi di "semi-lucidità" in cui il mondo non sembra così spaventoso?
è la mia stessa identica sensazione
ho evitato tutto l'umanamente possibile per più di un'anno e per riprendermi mi sono costretto a riprendere ogni possibile rapporto sociale
grazie a questa terapia ho vissuto bei momenti ma di tanto in tanto capitano delle crisi
Vecchio 16-11-2015, 17:10   #6
Banned
 

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Originariamente inviata da valium Visualizza il messaggio
Ciao! Voi, evitanti e/o fobici, vi sentite cosi costantemente o avete periodi in cui le cose vanno meglio e vi sentite quasi normali?

Io ho sempre saputo che c'e qualcosa nella mia personalità che non e proprio normale.. ho sempre fatto fatica a relazionarmi alla pari con gli altri, sempre avuto questa sensazione di inferiorità, fin dall'asilo a quanto ricordo.
Tuttavia ho avuto e ho tutt'ora dei brevi periodi in cui mi sembra che sia tutta una gran paranoia e in realtà non ho nessun problema. In alcuni di questi periodi sono riuscita a fare qualche amicizia vera (si contano sulle dita di un mano eh), pero mi hanno aiutato a creare rapporti sinceri in cui non mi sento inferiore. Poi, a causa di una parola o gesto sbagliato vado in crisi di nuovo e ricominciano tutti i problemi, paura di interagire con le persone, soprattutto se non le conosco, sensazione che tutti mi guardino male o mi giudichino per strada ecc.

Non sono mai stata in terapia, mia madre mi mando da una psicologa quando avevo circa 13 anni, ma non ho mai voluto parlarle perché la sentivo come una "punizione".
Quando sono nel mezzo di una crisi, paralizzata nella mia stanza, che non riesco a fare assolutamente niente, vorrei poter aver uno psicologo o qualcuno con cui parlare, ma non ho mai avuto il coraggio di chiamarne uno e spiegare la situazione. Cerco di farmi passare le crisi da sola ma ultimamente ho notato che stanno aumentando.
Poi quando il peggio e passato mi dico che in realtà non e così grave e che non avrei niente da dire ad uno specialista..(cazzata perché di cose sepolte so che ce ne sono uno sfracello, credo la mia sia solo paura di tirarle fuori)
Insomma sono l'unica ad avere questi periodi di "semi-lucidità" in cui il mondo non sembra così spaventoso?
Faccio esattamente la stessa cosa anche io, vado a periodi, in alcuni sto talmente male che anche andare dal tabaccaio mi causa crisi esistenziali, in altri sembro quasi normale, esco, faccio spese e commissioni senza grossi problemi, prendo la macchina tranquillamente, ho degli amici, anche relazioni (più o meno serie), solo che come dici anche tu, poi scattano quei meccanismi che sono alla base del mio problema, soprattutto con le persone più vicine (partner, amici stretti, famiglia).

A differenza tua sono seguita da una psicologa e mi trovo (per adesso) abbastanza bene, ma so che presto o tardi, scatterà il solito schema anche con lei.
Dovresti imparare a chiedere aiuto, ovvio che a 13 anni era un'imposizione dei tuoi, ora, se scegli di seguire una terapia lo fai tu, per te stessa solamente e per risolvere quei lati di te che non ti fanno stare bene con gli altri e quindi male con te stessa.

E non giudicare poco serie le tue problematiche, non c'è una gara a chi sta peggio, se in alcuni contesti stai male, stai male, punto, non devi sminuire ciò che senti.
Vecchio 16-11-2015, 17:14   #7
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Originariamente inviata da valium Visualizza il messaggio
Indubbiamente la solitudine e più facile da gestire, ci sono giorni in cui non esco dalla mia stanza a meno che non sono sicura che non ci sia nessuno in casa, vivo con dei coinquilini e alle volte l'idea di trovarli in cucina o in giro per casa mi terrorizza per qualche motivo.
Però dall'altro lato cerco di costringermi a essere più sociale, ho scelto un lavoro in cui sono costantemente in mezzo a colleghi e clienti e, sebbene a volte torno a casa in lacrime, pensando a quanto vorrei poter lavorare senza dovermi relazionare con nessuno, so che questo "obbligarmi" a interagire è quello che bene o male mi tiene in equilibrio, evitandomi di andare via di testa.
Per le uscite, uguale, la maggior parte delle volte sono tentata di disdire fino all'ultimo, ma poi mi obbligo ad andare. Certe volte me ne pento e scappo a casa, soprattutto quando, come dici tu, si tratta di chiacchiere banali e momenti vuoti. altre volte invece, passo momenti piacevoli.
La paura di isolarmi completamente, di raggiungere un punto di non ritorno, mi spinge ad uscire, ad affrontare determinate situazioni, anche se tante volte fa male.
Bravissima.

Sei consapevole dei tuoi problemi e anche se è difficile e doloroso, ti forzi.
Vecchio 21-11-2015, 18:58   #8
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Originariamente inviata da FolleAnonimo Visualizza il messaggio

Vivo in una provincia desolata in una casa con dieci parenti divisi in diversi appartamenti, pettegoli, curiosi, sempre pronti a desiderare di venire a conoscenza di tutto, le cose più interessanti si trovano a circa venti chilometri dalla mia abitazione, ho passato l'intera adolescenza viaggiando anche a piedi per intere ore, poi con il piaggio percorrendo 2100km a settimana per svagarmi, trovare i compagni di scuola, persone orribili interessate a svaghi non sani nei quali sono scivolato finché non sono scappato, stanco di quella fregatura di compagnia, isolarmi era già un qualcosa che mi apparteneva da ragazzino e dopo queste fregature è diventata una ferrea realtà.
Ti auguro con tutto il cuore di riuscire ad allontanartene quanto prima..
Dalla provincia desolata, dai parenti pettegoli e dalle persone orribili.
Ricordo qualche tempo prima che prendessi la decisione di andarmene di casa, qualcuno mi diceva "ma cosa credi che cambi anche se te ne vai, tutto il mondo è paese"..
Bè niente di più sbagliato per quanto mi riguarda. Avere la tua indipendenza e allontanarsi dalle persone che ci fanno in qualsiasi modo del male aiuta molto secondo me.
Vecchio 21-11-2015, 19:01   #9
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Originariamente inviata da Stregatta13 Visualizza il messaggio
Faccio esattamente la stessa cosa anche io, vado a periodi, in alcuni sto talmente male che anche andare dal tabaccaio mi causa crisi esistenziali, in altri sembro quasi normale, esco, faccio spese e commissioni senza grossi problemi, prendo la macchina tranquillamente, ho degli amici, anche relazioni (più o meno serie), solo che come dici anche tu, poi scattano quei meccanismi che sono alla base del mio problema, soprattutto con le persone più vicine (partner, amici stretti, famiglia).

A differenza tua sono seguita da una psicologa e mi trovo (per adesso) abbastanza bene, ma so che presto o tardi, scatterà il solito schema anche con lei.
Dovresti imparare a chiedere aiuto, ovvio che a 13 anni era un'imposizione dei tuoi, ora, se scegli di seguire una terapia lo fai tu, per te stessa solamente e per risolvere quei lati di te che non ti fanno stare bene con gli altri e quindi male con te stessa.

E non giudicare poco serie le tue problematiche, non c'è una gara a chi sta peggio, se in alcuni contesti stai male, stai male, punto, non devi sminuire ciò che senti.
Grazie Stregatta, spero di riuscire presto a convincermi a cercare aiuto professionale.
Vecchio 21-11-2015, 19:24   #10
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Originariamente inviata da FolleAnonimo Visualizza il messaggio
Riuscire ad andarsene da casa è un traguardo non indifferente, una scelta che sembra un punto di non ritorno ogni volta che ci penso, quindi complimenti se hai compiuto questo slancio nella tua vita, ogni volta che sento qualunque persona che ha ottenuto questo mi sento stupito perché la ritengo una cosa incredibile.
Non mi escludo la possibilità di farcela un giorno ma al momento la mia casa è il mio nido, il covo oscuro, la gabbia della mia mente, abbattuto e sconsolato dalle mie paranoie con esperienza zero che mi ha portato a creare un mondo nella stanza, uscire di casa mi manda fuori di testa tanto che negli ultimi tre anni mi sono ritrovato ad uscire esattamente sei volte e solo per eventi obbligati come le festività.

Hai ragione che però le persone e anche i parenti demoralizzano parecchio con le loro frasi, tante volte mi sono sentito definire come reietto della società e sento di essere trattato come un handicappato con nessuna possibilità, lasciare tutti alle spalle sarebbe una vendetta perfetta.
Se non me ne fossi andata non so che fine avrei fatto.. ho un fratello piccolo in una comunità per minori a causa del suo carattere indomabile e un fratello maggiore che combatte tra paranoie, attacchi di panico e credo una lieve depressione. Io sono bene o male l'unica che, almeno alle apparenze, si "salva". Anche se poi dentro non è che sia tutto rose e fiori.
E credo che il motivo principale per il quale non sono ancora schizzata del tutto è proprio la lontananza da quel mattatoio. Il fatto è che da fuori riesci a vedere le cose in modo diverso. Io sono sicura che troverai la forza di uscire e di reagire ad un certo punto!
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