Ti capisco. O Almeno credo, che io le persone proprio non riesco a capirle, mi sfugge sempre qualche cosa, mi rifaccio a loro come se fossi io, quindi tant'è prendi le mie parole per quel che sono, un po' di me nel nulla di universo.
La morte è l'ultima delle assurdità della nostra esistenza, uno dei tanti rebus che ci pone il nostro infausto destino.
Camminiamo senza meta, bisogna fingere di avere uno scopo, che sennò tutto diventa insopportabile, inafferrabile, insopprimibile; ma quando uno lo scopo non ce l'ha o lo perde di vista o non vuole più averlo? Boh, vivi in un limbo, vedi la gente passare senza senso e tu che stai lì e ti domandi che cavolo la fa andare avanti? Che cosa la spinge a muoversi nelle fatiche senza senso per cui si condanna e si cruccia? Una follia risiede tutta attorno al nostro mondo.
Tu ti senti lì, diverso, ma non migliore, io mi sento lì incompreso e senza sbocchi.
E alla fine aspiro al contatto, a cercare qualcuno che mi capisca, qualcuno lì fuori, la mia anima gemella e sai che non esiste, che son troppo strano per piacere, che è meglio nascondermi. E' meglio non far vedere tutto me, che potrebbe essere pericoloso. Sai, so di vivere in un mondo fatto di solitudine, intramezzato da incontri che vorrei durassero in eterno, ma che mi fan stare male. Un mondo infame. Voglio una cosa e voglio quella opposta, ma che trovi un punto mediano.
E mi domando che cosa mi ha spinto a ciò, è da un anno che mi faccio sta domanda e la risposta forse l'ho trovata, forse no, e anche se l'avessi trovata che cambia? Boh. Nulla in teoria, tutto in pratica. La mancanza di libertà d'arbitrio m'è sempre piaciuta, tante scusanti per me: ormai è tutto deciso, chissene, io non posso farci niente. Lo penso tutt'ora. Nulla mi schioda dai miei pensieri. Eppure vorrei cambiare, ma non voglio, che son troppo cocciuto per cambiare. E allora vaffanculo a me, ai miei egoismi e a tutto. Fanculo al mio stato d'animo di merda, che m'affligge e mi perseguita a cicli perpetui.
L'abisso. Tu l'hai visto?Io quasi. Ci stavo per cadere. Mi son ripreso? Boh. Il dubbio e l'incertezza sono le mie strade maestre in quest'affannosa ricerca senza sbocchi.
Esiste una risposta?No. Serve davvero una risposta?Boh. Io so solo che c'erano tempi passati in cui stavo talmente male che avevo superato la zona dello strazio, ero in una zona buia di nulla cosmico. Adesso soffro e sono straziato, prima ero immobile nella mia insensatezza. Ma il nulla lo vedo ancora, terribile e spaventoso.
Per adesso io sto. Il futuro non lo conosco, chissà quel che succederà. Ancora c'è tempo, almeno per me.Voglio stancarmi di aver provato. E se uno s'è già stancato? Boh
La verità è che non lo so, la verità è che a me passa e torna. Quando passa è bene. Ma se non passa? La paura che non passi c'è. E Se non passa? Se non passa? Non lo so. A me fa paura. Io ho paura. Si ha più paura della vita che della morte.
Ci voleva proprio una frase a effetto di quelle trite e ritrite per finire.
Mi sa prima o poi lo cancello sto post.
Scusate, scusa soprattutto a te Eclipse, è che avevo bisogno di uno sfogo.
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