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07-05-2013, 14:56
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#1
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Intermedio
Qui dal: Oct 2012
Messaggi: 243
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Da ormai più di sette mesi sto seguendo un ciclo di psicoterapia cognitiva, ma credo di essere arrivato ad un punto morto. Lo psicologo ha detto che sono poco recettivo alla terapia ed in effetti io stesso per primo ho notato di non averne tratto alcun beneficio. Ho paventato anche l'ipotesi di un sostegno farmacologico ma me l'ha sconsigliato. Vorrei sapere cosa si potrebbe fare in questi casi, e se, a conti fatti, la psicoterapia serva veramente a qualcosa e non sia soltanto un utilizzo improprio ed infruttifero di tempo e denaro.
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07-05-2013, 15:26
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#2
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Principiante
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 61
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Sette mesi? Una volta a settimana? Cognitivo-Comportamentale?
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07-05-2013, 15:30
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#3
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 598
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Quote:
Originariamente inviata da MacMillan
Da ormai più di sette mesi sto seguendo un ciclo di psicoterapia cognitiva, ma credo di essere arrivato ad un punto morto. Lo psicologo ha detto che sono poco recettivo alla terapia ed in effetti io stesso per primo ho notato di non averne tratto alcun beneficio. Ho paventato anche l'ipotesi di un sostegno farmacologico ma me l'ha sconsigliato. Vorrei sapere cosa si potrebbe fare in questi casi, e se, a conti fatti, la psicoterapia serva veramente a qualcosa e non sia soltanto un utilizzo improprio ed infruttifero di tempo e denaro.
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1)Quanti anni hai?
2)In che senso sei poco recettivo?
3)Puoi provare a sentire un altro parere medico!
Ciao
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07-05-2013, 15:52
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#4
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Intermedio
Qui dal: Oct 2012
Messaggi: 243
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@erot: quasi otto mesi, all'inizio ci andavo una volta a settimana od ogni 5 giorni, poi però da un mese ci sto andando una volta ogni due settimane. Si tratta di psicoterapia cognitivo-comportamentale.
@alone
1)Ho 20 anni
2)Lo psicologo rileva in me una scarsa propensione ad un "dialogo emotivo". (ha ammesso di avere parecchie difficoltà ad "interpretarmi" e mi ha detto che il mio caso è per lei piuttosto impegnativo).
3) è un idea
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07-05-2013, 15:56
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#5
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Principiante
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 61
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A 20 anni non essere recettivo lo vedo molto improbabile. E' più probabile che sia a lei ad essere poco capace e dopo 7 mesi a non riuscire ad ammettere la propria incapacità.
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07-05-2013, 16:43
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#6
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Intermedio
Qui dal: Dec 2012
Messaggi: 137
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beh, mi sembra che le idee siano piuttosto chiare, da parte di entrambi.
tu ti sei reso conto che siete a un punto morto, lei lo ha in pratica confermato ammettendo di non essere in grado di lavorare meglio con te (per causa tua o sua non ha importanza), in otto mesi dici di non averne tratto alcun beneficio.
evidentemente non siete riusciti ad entrare in sintonia, e a questo punto io penserei di cercare un altro terapeuta.
ti sconsiglio di basarti su una singola esperienza per pensare che la terapia sia uno spreco di soldi e tempo, l'affinità con il terapeuta è molto importante ed evidentemente fra voi non c'era.
alle volte perchè funzioni serve fare più di un tentativo.
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07-05-2013, 16:59
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#7
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Intermedio
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Chernobyl
Messaggi: 171
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vai da qualcun altro
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07-05-2013, 17:40
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#8
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,525
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Non esiste "la psicoterapia", ma una miriade di orientamenti diversi e di terapeuti diversi (più o meno analitici, più o meno intuitivi, più o meno "umani", cioè realmente interessati ad aiutare i propri pazienti). Trovare quello giusto è purtroppo un terno al lotto, il che però non significa di contro che "la psicoterapia" sia uno spreco di soldi.
Senz'altro, per quanto ne so, eviterei il ricorso ai farmaci, a meno che la situazione non sia veramente grave, giacché se è vero che alleviano il disagio (non sempre, tra l'altro) tendono a cronicizzarlo.
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Ultima modifica di Angus; 07-05-2013 a 17:43.
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07-05-2013, 18:45
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#9
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
Ubicazione: Mantova
Messaggi: 3,395
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La psicoterapia funziona, ma a volte non si instaura un buon feeling tra terapeuta e paziente e sei fortunato che il tuo psicologo te lo sta facendo capire perchè tanti se ne approfittano.
Ringrazialo e prova a cambiarlo, io ne ho cambiati tre.
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07-05-2013, 18:48
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#10
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 2,275
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Io penso che il feeling che si crea tra paziente e terapeuta faccia la differenza.
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07-05-2013, 19:33
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#11
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Esperto
Qui dal: Jan 2013
Messaggi: 1,556
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ciao. Sette mesi sono troppo pochi per tracciare un bilancio.
Io ho cambiato dopo tre anni. Dai tempo al terapeuta.
Quale e' il tuo disturbo?
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07-05-2013, 21:01
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#12
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Intermedio
Qui dal: Oct 2012
Messaggi: 243
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Quote:
Originariamente inviata da Melvin II
ciao. Sette mesi sono troppo pochi per tracciare un bilancio.
Io ho cambiato dopo tre anni. Dai tempo al terapeuta.
Quale e' il tuo disturbo?
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Sulla diagnosi non è stato proprio specifico ed io non mi sono mai preso la briga di approfondire il discorso, comunque dovrebbe trattarsi un disturbo depressivo e mi ha suggerito recentemente un consulto psichiatrico.
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07-05-2013, 22:11
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#13
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Avanzato
Qui dal: Feb 2013
Ubicazione: Nord Italia
Messaggi: 455
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io ho fatto la cognitivo comportamentale, ma mi sono trovata di gran lunga meglio con l'analisi transazionale.
La cognitivo comportamentale non va fino in fondo ai problemi e, almeno a me, mandava in confusione: mi trovavo ad affrontare delle situazioni che erano state scandagliate troppo in superficie, perché io potessi affrontarle senza un carico di ansia pazzesco
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07-05-2013, 22:40
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#14
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 1,164
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Quote:
Originariamente inviata da MacMillan
Da ormai più di sette mesi sto seguendo un ciclo di psicoterapia cognitiva, ma credo di essere arrivato ad un punto morto. Lo psicologo ha detto che sono poco recettivo alla terapia ed in effetti io stesso per primo ho notato di non averne tratto alcun beneficio. Ho paventato anche l'ipotesi di un sostegno farmacologico ma me l'ha sconsigliato. Vorrei sapere cosa si potrebbe fare in questi casi, e se, a conti fatti, la psicoterapia serva veramente a qualcosa e non sia soltanto un utilizzo improprio ed infruttifero di tempo e denaro.
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Anch'io seguo la tua stessa terapia da ormai ben 4 anni: la sfiga è che ho dovuto cambiare il terapeuta che mi seguiva per cause di forze maggiore, diciamo così.
Io mi trovo bene, nonostante tutto. Ci sono stati momenti molto, ma molto difficili, ma da circa un anno a questa parte posso dire che le cose vanno meglio. Certo non tutto è perfetto, ma se ripenso a come stavo prima di cominciarlo, devo ammettere che un miglioramento c'è sicuramente stato.
I consigli che ti hanno dato gli altri sono validi: 7 mesi non sono tantissimi, il fatto però che la tua terapeuta si sia esposta in questo modo suggerirebbe di provare non dico un'altra corrente dell'analisi psicologica, ma almeno un altro terapeuta. Poi se vedi che la terapia cognitiva-comportomentale non fa per te, allora affidati proprio ad altro.
Angus ha detto giusto: trovare il giusto terapeuta è un bel terno al lotto. Un po' di pazienza in questi casi non guasta mai. Tocca andare per tentativi.
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07-05-2013, 23:08
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#15
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Esperto
Qui dal: Dec 2010
Messaggi: 2,643
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Dopo 8 mesi non avvertire miglioramenti non è normale. Soprattutto nel caso della TCC che utilizza dei protocolli precisi nel trattare un disturbo. Visto che il tuo terapeuta sta ammettendo l'insuccesso, dovrebbe essere lui stesso a proporti di cambiare terapeuta. Nella TCC è così che, in teoria, dovrebbe funzionare. Sei stato sfortunato, non devi pensare che sia la tua scarsa propensione al dialogo emotivo il problema.
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07-05-2013, 23:11
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#16
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Esperto
Qui dal: Dec 2010
Messaggi: 2,643
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Ma perchè dite che 7 mesi sono pochi? Nella terapia cognitivo-comportamentale non sono affatto pochi! Forse sono pochi negli approcci psicodinamici... ma le vecchie terapie ventennali ormai sono obsolete.
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07-05-2013, 23:25
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#17
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Intermedio
Qui dal: Oct 2012
Messaggi: 243
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Quote:
Originariamente inviata da ciarliera
Dopo 8 mesi non avvertire miglioramenti non è normale. Soprattutto nel caso della TCC che utilizza dei protocolli precisi nel trattare un disturbo. Visto che il tuo terapeuta sta ammettendo l'insuccesso, dovrebbe essere lui stesso a proporti di cambiare terapeuta. Nella TCC è così che, in teoria, dovrebbe funzionare. Sei stato sfortunato, non devi pensare che sia la tua scarsa propensione al dialogo emotivo il problema.
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Sono molto deluso sinceramente. Questo terapeuta mi è stato consigliato da una persona fidata di famiglia ed è piuttosto accreditato nel suo campo...insomma non è proprio una matricola messa in crisi dalla prima mente contorta che le è capitata tra le mani. Oggi avevo un incontro e per la prima volta mi ha indicato una possibile terapia farmacologica, perché dalle sole sedute non riesco a trarre nessun vantaggio. Prima di cambiare devo pensarci bene. Sinceramente non so se avrò la forza di volontà di iniziare uno nuovo ciclo di sedute con un altro psicologo.
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07-05-2013, 23:33
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#18
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Intermedio
Qui dal: Dec 2012
Messaggi: 137
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Quote:
Originariamente inviata da MacMillan
Oggi avevo un incontro e per la prima volta mi ha indicato una possibile terapia farmacologica, perché dalle sole sedute non riesco a trarre nessun vantaggio. Prima di cambiare devo pensarci bene. Sinceramente non so se avrò la forza di volontà di iniziare uno nuovo ciclo di sedute con un altro psicologo.
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Secondo me la terapia farmacologica è fondamentale all'inizio per "allentare" i sintomi, a maggior ragione nella TCC per permetterti di affrontare le prove comportamentali con minori pensieri ansiogeni e/o depressivi.
L'importante è che non si pensi che la soluzione sia andare avanti a farmaci tutta la vita, perchè non lo è: il cervello si abitua.
Io ho preso Escitalopram per due anni, ed eliminato gradatamente.
Senza non credo che sarei riuscito a sopravvivere all'anno e mezzo che mi son trovato ad affontare.
Perchè la terapeuta ti aveva in precedenza sconsigliato una terapia farmacologica?
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08-05-2013, 09:36
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#19
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Intermedio
Qui dal: Oct 2012
Messaggi: 243
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Quote:
Originariamente inviata da Train Wreck
Secondo me la terapia farmacologica è fondamentale all'inizio per "allentare" i sintomi, a maggior ragione nella TCC per permetterti di affrontare le prove comportamentali con minori pensieri ansiogeni e/o depressivi.
L'importante è che non si pensi che la soluzione sia andare avanti a farmaci tutta la vita, perchè non lo è: il cervello si abitua.
Io ho preso Escitalopram per due anni, ed eliminato gradatamente.
Senza non credo che sarei riuscito a sopravvivere all'anno e mezzo che mi son trovato ad affontare.
Perchè la terapeuta ti aveva in precedenza sconsigliato una terapia farmacologica?
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Non saprei onestamente. All'inizio lei mi disse che non ne avevo bisogno.
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08-05-2013, 10:02
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#20
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 1,164
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I farmaci dovrebbero entrare in gioco in situazioni estreme, o comunque molto difficili da sopportare. Se ti ha detto che non ne avevi bisogno probabilmente non ha visto una situazione tale da richiederli.
Io ad esempio non li prendo per scelta, e l'unica volta che li ho richiesti è stato quando ho affrontato il momento più duro rendendomi conto che non potevo proseguire in quel modo. Alla fine dopo un consulto con un altro psichiatra siamo giunti alla conclusione che la situazione era talmente particolare da escludere un suo possibile ritorno.
Tu senti di averne bisogno? Ritieni di doverci passare per forza o pensi che magari anche senza potresti andare avanti?
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