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08-12-2022, 11:39
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#21
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,300
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Lo so che felicità e salute mentale non sono necessariamente correlate, ma può essere un buon punto di partenza la mappa qui sotto, che misura la felicità della popolazione nel 2016.
Proviene da questa voce di Wikipedia, che riporta molti altri dati: https://en.wikipedia.org/wiki/World_Happiness_Report
Come si vede i paesi più felici sono quelli scandinavi, l'Australia e il Canada, paesi in cui c'è un grande benessere economico, mentre quelli più infelici sono quelli africani o l'Afghanistan... devo dire com'è messo economicamente l'Afghanistan?
Penso che questo basti a smentire lo stereotipo secondo cui "quando si è poveri si vive più felici".
Per quanto riguarda la salute mentale il discorso è più complicato, anche perché a differenza della salute fisica il concetto è elastico e sono difficili da fare i confronti transculturali.
C'è però da dire che le nostre società hanno, da qualche decennio a questa parte, una maggiore attenzione al problema del benessere mentale, che viene seguito e curato: sicuramente si può far di meglio rispetto a quanto si fa ora, ma almeno ci siamo lasciati alle spalle lobotomie, elettroshock, e la tendenza a rinchiudere e abbandonare nei manicomî chiunque mostri strani sintomi.
Per dire, fino a quaranta o cinquanta anni fa i bambini autistici venivano messi nei manicomî perché giudicati "ritardati inguaribili", mentre oggi si sono sviluppate tutte una serie di tecniche e misure per comprenderli e integrargli socialmente.
Per quanto riguarda l'Africa, posso dire quel che mi ha raccontato mio padre, che ci ha lavorato per 15 anni: in Africa i disabili, quelli mentali ma anche quelli fisici, sono fortemente stigmatizzati, e vengono rinchiusi nelle capanne perché nessuno li veda, ed è già tanto se gli danno da mangiare. C'è un forte stigma verso la diversità, e ad esempio gli albini vengono marginalizzati.
I bambini, appena danno segni di stranezze, in molti paesi africani vengono accusati di essere "stregoni" (nei paesi africani francofoni li chiamano "enfant-sorcier", cioè "bambini stregoni") e a quel punto vengono marginalizzati dalla comunità oppure rischiano la vita perché accusati di portare il male sulla comunità.
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08-12-2022, 11:44
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#22
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Esperto
Qui dal: Oct 2013
Messaggi: 13,523
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Quote:
Originariamente inviata da Hor
Lo so che felicità e salute mentale non sono necessariamente correlate, ma può essere un buon punto di partenza la mappa qui sotto, che misura la felicità della popolazione nel 2016.
Proviene da questa voce di Wikipedia, che riporta molti altri dati: https://en.wikipedia.org/wiki/World_Happiness_Report
Come si vede i paesi più felici sono quelli scandinavi, l'Australia e il Canada, paesi in cui c'è un grande benessere economico, mentre quelli più infelici sono quelli africani o l'Afghanistan... devo dire com'è messo economicamente l'Afghanistan?
Penso che questo basti a smentire lo stereotipo secondo cui "quando si è poveri si vive più felici".
Per quanto riguarda la salute mentale il discorso è più complicato, anche perché a differenza della salute fisica il concetto è elastico e sono difficili da fare i confronti transculturali.
C'è però da dire che le nostre società hanno, da qualche decennio a questa parte, una maggiore attenzione al problema del benessere mentale, che viene seguito e curato: sicuramente si può far di meglio rispetto a quanto si fa ora, ma almeno ci siamo lasciati alle spalle lobotomie, elettroshock, e la tendenza a rinchiudere e abbandonare nei manicomî chiunque mostri strani sintomi.
Per dire, fino a quaranta o cinquanta anni fa i bambini autistici venivano messi nei manicomî perché giudicati "ritardati inguaribili", mentre oggi si sono sviluppate tutte una serie di tecniche e misure per comprenderli e integrargli socialmente.
Per quanto riguarda l'Africa, posso dire quel che mi ha raccontato mio padre, che ci ha lavorato per 15 anni: in Africa i disabili, quelli mentali ma anche quelli fisici, sono fortemente stigmatizzati, e vengono rinchiusi nelle capanne perché nessuno li veda, ed è già tanto se gli danno da mangiare. C'è un forte stigma verso la diversità, e ad esempio gli albini vengono marginalizzati.
I bambini, appena danno segni di stranezze, in molti paesi africani vengono accusati di essere "stregoni" (nei paesi africani francofoni li chiamano "enfant-sorcier", cioè "bambini stregoni") e a quel punto vengono marginalizzati dalla comunità oppure rischiano la vita perché accusati di portare il male sulla comunità.
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condivido, anche il mito dell'italia piena di gente felice che gira in vespa e fa la bella vita è molto diffuso all'estero, ma non rispecchia più la realtà purtroppo. c'è molto malessere, molta rabbia, nel nostro paese.
specialmente dopo la pandemia, ma direi che dura almeno dalla crisi del 2008. non ci siamo più ripresi.
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08-12-2022, 11:56
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#23
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da Hor
Come si vede i paesi più felici sono quelli scandinavi, l'Australia e il Canada, paesi in cui c'è un grande benessere economico, mentre quelli più infelici sono quelli africani o l'Afghanistan... devo dire com'è messo economicamente l'Afghanistan?
Penso che questo basti a smentire lo stereotipo secondo cui "quando si è poveri si vive più felici".
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90 minuti di applausi!
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08-12-2022, 11:56
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#24
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,300
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Secondo me si sottovaluta il fatto che nei secoli più recenti nei paesi in cui viviamo la sensibilità verso la salute mentale è cresciuta, ed è anche questo che ha fatto emergere il fenomeno. È il motivo per cui, ad esempio, sembrano essere aumentati i casi di autismo: in realtà non sono aumentati i casi, ma le diagnosi si sono fatte più accurate e basate su una maggiore consapevolezza scientifica del fenomeno.
In passato in merito alla salute mentale c'erano solo vaghe nozioni come "l'umore malinconico" e cose del genere e, siccome c'era anche tantissima ignoranza, venivano correlate a fattori privi di qualunque scientificità, come "l'umor nero" o "l'influsso di Saturno" e via dicendo.
E ribadisco che non mi stupirei se, andando indietro nei secoli e visto quello che accade ancora nei paesi del terzo Mondo, quelli "strani" venissero visti come indemoniati, eretici, streghe e stregoni, e quindi marginalizzati, perseguitati o direttamente ammazzati. L'accettazione del diverso, checché ne pensi chi ha il mito dei "paesi poveri ma accoglienti", è un'invenzione recente dei paesi ricchi ed è frutto di un cambiamento di sensibilità e di un approfondimento della conoscenza, mentre è l'ignoranza che porta a non saper trattare, da parte delle comunità, la diversità, che viene quindi vista con paura e ricondotta a cause irrazionali come la stregoneria, gli spiriti maligni e via dicendo.
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08-12-2022, 12:00
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#25
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Esperto
Qui dal: Oct 2013
Messaggi: 13,523
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infatti molti migranti che vagano per le nostre città hanno chiaramente dei disturbi psichici che vengono diagnosticati per la prima volta qui in italia, magari dopo un tso.
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08-12-2022, 12:23
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#26
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Intermedio
Qui dal: Oct 2022
Messaggi: 101
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Da quello che vedo le redini del nostro paese sono ancora in mano alle generazioni passate che prima che alla felicità pensavano alla realizzazione lavorativa. Temo che il cambio verso un paese più umano da noi avverrà molto in ritardo perché oggi i 30enni che hanno i contatti e le capacità per creare movimenti nuovi vanno via dal nostro paese.
In altri paesi c'è un circolo virtuoso che da noi manca, da loro entrano meno imprenditori 50enni col culto del "farsi da soli" e più 30enni che hanno fatto studi universitari, mettono in primo piano altri valori, hanno schemi mentali diversi e non hanno bisogno di scappare all'estero.
Qui da noi un parlamento che tratterà seriamente temi come la salute mentale arriverà solo grazie al tempo che farà forzatamente il suo corso. Ci penserà la vecchiaia a liberare gli scranni.
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08-12-2022, 12:40
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#27
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Esperto
Qui dal: Sep 2007
Ubicazione: Nord
Messaggi: 13,074
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Ma i paesi scandinavi e il giappone non hanno i record di suicidi?
Cmq facevo una riflessione, la mia famiglia si è sfasciata per questioni di soldi eriditarie, ci sono stati furti e circonvenzione di incapace, ora io mi chiedo se invece di un patrimonio importante ci fosse stato poco da arraffare sarebbero successe le stesse cose?
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08-12-2022, 12:46
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#28
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da Teal
Lo sviluppo economico incide sulla salute mentale della popolazione secondo voi? Si stava meglio quando si stava peggio? Sarebbero interessanti riflessioni sia per il lungo che per il breve periodo. Un momento di ripresa può far trovare lavoro e guadagno più facilmente a più persone e quindi alleviare in molti casi quei sintomi di malessere dovuti alle ristrettezze economiche? O comunque, all’interno di questo sistema, qualunque forma di “sviluppo” aumenta di fatto le distanze tra le persone e crea sempre più disuguaglianze, col risultato di fare più danni che altro? Ovviamente si tratta di distinguere tra salute mentale “individuale” e “collettiva”. Che ne pensate?
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Secondo me non è quanto guadagni in sé ad incidere, è quanto guadagni rispetto agli altri ad incidere sulla salute mentale.
Ma vale per qualsiasi cosa, non è che uno si preoccuperebbe di avere un pisello in erezione di 5 cm se ce lo avessero tutti così.
Se volessi vivere qua da noi, che so, senza impianto idraulico in casa riusciresti a trovare pochissime persone ben disposte a vivere così, se vivi in un posto sperduto in culo al mondo dove nessuno ha impianto idraulico in casa (magari hanno direttamente la capanna) il discorso cambierebbe, avresti più probabilità di trovare qualcuno che condividerebbe volentieri questo stile di vita e non ti sentiresti un miserabile come avviene da noi.
Comunque tutte queste cose incidono poi su altro, se vivi in certi modi muori prima, se andiamo indietro nel tempo le persone morivano prima, invecchiavano prima e così via, su queste cose qua poi incide il tenore di vita.
Un povero qua da noi ha mezzi e risorse che un tizio che è vissuto in altre epoche e in altre zone non ha, ma è depresso comunque, perché? Perché fa un confronto con quello che ha l'uomo medio attorno a lui e perché per inserirsi nel contesto sociale che conta queste cose qua non bastano comunque a differenza dell'altro tizio che magari pur non avendo risorse paragonabili riesce a reperire più risorse sociali.
La povertà è qualcosa di relativo, certo è che oggi con i mezzi di informazione di massa questa cosa sta tendendo a sparire, tutti tendono a voler vivere all'occidentale e ad un certo livello, ma io non so se ce lo possiamo permettere, a me pare di no.
Se finisce con l'avere sensi di inferiorità anche il tizio che vive nella capanna, il tizio che vive nella capanna si ammalerà mentalmente se non riesce a vivere nell'altro modo. Se le donne o gli uomini di un "paese povero" emigrano altrove e certi stili di vita vengono abbandonati non sarà più possibile vivere con quelle risorse là e per forza di cose chi rimane ancorato ad avere solo quelle risorse finirà in seguito con l'ammalarsi mentalmente come succede alle persone più povere che vivono da noi.
I barboni il più delle volte non sono solo poveri, sono anche abbastanza svitati in base a quel che vedo per strada.
Questa mutazione noi in parte già l'abbiamo vissuta ma la stiamo esportando.
E' il trovarsi ai piani bassi delle gerarchie sociali che secondo me crea disagio e disagio mentale, ora trovarsi ai piani bassi delle gerarchie sociali non dipende solo da quanti mezzi in assoluto hai, perché è relativa questa cosa.
Quelli che sbroccano e fanno le stragi perché emarginati esistono anche in società tribali, non è una cosa nostra.
Io direi che è l'emarginazione dovuta alle gerarchie selettive a creare disagio mentale, ma questa poi a seconda del contesto in cui vivi dipende da una serie di variabili anche economiche.
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Ultima modifica di XL; 08-12-2022 a 13:36.
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08-12-2022, 13:17
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#29
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Banned
Qui dal: Mar 2014
Messaggi: 4,089
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Sicuramente condizioni materiali sfavorevoli incidono pesantemente sulla salute mentale, ed è per questo che troverei utile un cambio di prospettiva nelle narrazioni attorno a questa (adesso le narrazioni mi sembrano ancora molto legate al concetto di individuo come sistema isolato). Cosa che in realtà sta già accadendo.
Però sarebbe interessante sapere da dove viene lo stereotipo delle persone povere e felici in quanto tali. Forse è correlato al fatto che le persone quando in condizioni incerte tendono a creare reti sociali più forti e solide perché si è molto motivati a ricercare la collaborazione, se invece uno provvede già a se stesso non ha questo istinto così forte. Ma in realtà ora sto pensando che anche questo potrebbe essere uno stereotipo
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08-12-2022, 13:22
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#30
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,300
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Quote:
Originariamente inviata da Milo
Ma i paesi scandinavi e il giappone non hanno i record di suicidi?
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La "mitica" Russia ha un tasso di suicidî doppio rispetto al Giappone.
https://en.wikipedia.org/wiki/List_o...y_suicide_rate
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08-12-2022, 16:32
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#31
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Esperto
Qui dal: Feb 2022
Ubicazione: Tomobiki
Messaggi: 1,011
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Quote:
Originariamente inviata da Teal
Chi ha ragione? Keith o Levin?
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Spiaze per Keith ma ho ragione io
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