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Originariamente inviata da rainbow
Non ho obiettivi...
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Che gaffe superba, arcobaleno
Ti sei posta l'obbiettivo di scrivere aprire questo thread e ci sei riuscita. Lo vedi che degli obbiettivi ce li hai?
Forse sei abituata a ragionare a lungo termine. A volte è la cosa migliore da fare, altre vale la pena riflettere sul minimo realizzabile.
Perché non siamo macchine, ma umani. Me lo hai scritto proprio tu nel mio ultimo thread
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Originariamente inviata da rainbow
non obiettivi che siano miei...
mi domando perchè nella vita aspetto per tutto, perchè non vivi adesso..
e se decidessi di comnciare a vivere adesso nemmeno saprei come fare... e questa cosa insieme mi mortifica e mi rende grandemente triste...
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Sembra squallido e scontato come concetto, ma focalizza bene la tua situazione: sei davvero così sventurata?
Devi capire cos'è che ti manca, realizzare le parti più vuote delle lacune che ti affannano così gravemente.
E poi cosa intendi per "
se decidessi di comnciare a vivere adesso nemmeno saprei come fare"
Qualcuno ha, per caso, composto il "Manuale della vita", ove vengono elencati tutti gli obblighi da rispettare per condurre una vita normale?
Ma perché dobbiamo sempre finire per paragonare la nostra vita a quella degli altri? Pensiamo forse che gli altri non abbiano problemi?
Non c'è un modo per vivere bene, non esiste la ricetta perfetta da chiedere alla nonnina per condurre un'esistenza gloriosa.
C'è solo il giorno, il tramonto e la notte; il mattino, il pomeriggio e la sera; i secondi, i minuti e le ore; i giorni, le settimane, i mesi e gli anni...
C'è solo il tempo a scandire la nostra esistenza: il vero scopo nella vita sta nel scegliere come percorrere il nostro percorso lungo l'irrefrenabile sentiero del tempo. Esiste colui che vive nel passato e nei ricordi, perso nella nostalgia; esiste colui che vive nel futuro, illudendosi che qualcosa possa veramente migliorare; ed esiste colui che vive nel presente e non si pone limiti
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Originariamente inviata da rainbow
possiamo avere tutti gli amici del mondo, ma non toglierà mai da davanti la triste realtà in cui quasi tutti quelli del forum hanno paura di imbattersi e cmq ci si imbattono quotidianamente: siamo soli. Sono sola.
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Ogni essere vivente su questo pianeta è solo: soli sono gli alberi, soli sono i cani in giro per le strade, solo è il vento che rincorre perennemente se stesso. E solo è anche l'uomo. Lo è dal principio, prima ancora di nascere, nella pancia di sua madre.
Sentirsi soli non implica non avere nessuno accanto. Ci si può sentire soli anche avendo una persona che ci ama al nostro fianco, avendo tanti amici ma non sentirsi circondati ecc...
Io sono dell'idea che la compagnia sia un fenomeno strettamente fisico, un valore che salta agli occhi e che si limita alla semplice presa di coscienza del fatto che ci sono altre presenze fisiche accanto a noi. Ma se non c'è un legame metafisico con la persona o le persone che abbiamo vicino, allora sarà come se fossimo soli. Ed è raro entrare in piena sintonia con qualcun'altro. Alcuni non riescono nemmeno ad entrare in sintonia con se stessi...
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Originariamente inviata da rainbow
Non ci sarà nessuno a salvarmi se non voglio salvarmmi da me.
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Sei veramente sicura di questo? Parliamoci chiaro: a me sembra che quando hai chiesto aiuto c'è sempre stato qualcuno pronto a rispondere alla tua richiesta, che io sappia naturalmente.
Forse sei tu che non vuoi essere salvata. Perché magari non ti ritieni degna di essere salvata. Da cosa poi?
Pensi che se a nessuno importasse di te si interesserebbe ai tuoi problemi?
Perché mai sto rispondendo al tuo thread, secondo te?
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Originariamente inviata da rainbow
E so bene quello da cui voglio salvarmi, ma non so verso dove andare, ed è questa la pecca nel lungo termine, la cosiddetta "falla". E se dalla falla entra l'acqua allora si affonda. E io sono sommersa. Ora aspetto solo che il Kraken mi divori e non avrò più paura di non sapere cosa fare del mio futuro. Avrò vissuto. Senz'aver vissuto, ma avrò vissuto.
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"Vissuto" è un termine che non mi è mai andato a genio. La gente pensa sempre che per "vissuto" si intenda un quantitativo definito di tempo nel quale una persona si è distinta per coraggio, lealtà, sofferenze ed onore.
Ma serve veramente un'intera vita per poter affermare di aver "vissuto"? Io credo di poter affermare di aver "vissuto" anche dopo un semplice secondo. Anche appena nato.
Io ho vinto la corsa alla vita contro milioni di spermatozoi, io sono uscito dalla pancia di mia madre. Io mi sono plasmato con le mie forze, con la mia volontà e la persona che sono oggi è frutto di ciò che ero ieri.
Io ho "vissuto" ogni secondo come un'intera vita di eccezionali avvenimenti. E sono assolutamente convinto che per tutti sia così.
Non occorre essere supereroi o rendersi protagonisti di imprese straordinarie: basta solo il continuare a correre ogni volta che la strada ti viene sbarrata