La mia prima discussione...
Scusate se sarò un po' vago, ma meno riferimenti do sulla mia vita, e più mi sento tranquillo e non riconoscibile!
Eh già... troppo bello pensare di aver risolto questa strana sensazione al cuore che mi ha accompagnato per tanto tempo con una sempice operazione chirurgica.
Sono sempre stato un tipo ansioso. Nel corso della mia vita non ha fatto altro che aumentare: grazie ad una docente che mi prese di mira a scuola umiliandomi in occasione di ogni interrogazione, ad una malettissima vacanza con persone che non conoscevo che riuscirono ad "umiliarmi" perché non avevano altro di meglio da fare, a situazioni con donne che non riuscivo e non sapevo gestire, alla mia adolescenza un po' travagliata.
Ogni volta, in ogni occasione, eccola là quella sensazione: come se il mio cuore fosse ricoperto da una membrana fatta di ansia e angoscia. Nel tempo aumentava, poi magari per un po' svaniva, ma poi, inevitabilmente, di fronte a situazioni spiacevoli in cui non avevo più il controllo e in cui le cose non andavano nel modo che speravo, tornava sempre... e ogni volta era sempre un po' peggio di quella precedente.
Molto tempo dopo (arriviamo agli ultimi due anni della mia vita) capii che quella sensazione era tachicardia, e lo capii quando mi fu diagnosticato il morbo di Basedow (una malattia della tiroide). Decisi di farmela asportare, e in effetti iniziai a stare meglio. In quest'ultimo anno le cose mi sembravano migliorate, e di molto.
Poi in quest'ultimo mese ho mi sono ritrovato in situazioni potenzialmente spiacevoli: ovvero stare a contatto con persone che in passato erano state una causa della mia ansia. Nonostante non sia successo niente, non ho fatto altro che stare in apprensione, chiedendomi: "e se poi mi ritrovo nella stessa situazione?", "come fanno a non rendersi conto, magari anche a non ricordarsi, di come si sono comportati con me in quella determinata occasione, creandomi tutta una serie di problematiche, che mia sarei volentieri risparmiato?".
Così ho iniziato a riflettere su due cose principalmente: quanto le altre persone possano influenzare la nostra vita, senza averne la minima coscienza, e soprattutto se quei miglioramenti di cui parla la mia terapeuta ci sono realmente stati. Alcuni di essi sono evidenti, per quanto riguarda l'autolesionismo e gli istinti suicidari, ma altri, come l'ansia nell'affrontare situazioni che mi creano determinati disagi, lo sono molto meno. Anzi, hanno portato a domandarmi: ma sono davvero migliorato come pensavo? o è stata semplicemente la loro assenza a farmi credere una cosa simile?
Infine mi sono reso conto, almeno per quanto mi riguarda, di quanto possano essere utili il sesso e qualche parola di autostima in questo contesto (anche se per un determinato periodo l'ansia è stata talmente forte da inibirmi sessualmente): sorvolerò su con chi l'ho fatto e su cosa mi ha detto perché altrimenti dovrei aprire un'altro thread visto che sarebbe sicuramente materia di discussione, ma quello che conta è che dopo sono stato meglio. E' vero, alcuni eventi erano ormai passati, ma comunque l'ansia persisteva. Ancora adesso ne rimane un po' dentro di me, ma sicuramente ho percepito un reale miglioramento in seguito al rapporto sessuale.
Ora si va avanti, sempre nel solito contesto "controllato", con i soliti meccanismi di difesa e con una leggera sicurezza di me che sta ritornando, nonostante l'ansia sia ancora lì, in attesa di un mio nuovo cedimento.
Avevo bisogno di sfogarmi su quest'ultimo mese con voi: se avete opinioni o consigli in merito sono ben accetti.