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Vecchio 09-08-2012, 07:38   #1
Esperto
 

Scusate l'intromissione di prima mattina ma ho un dubbio che mi rode da diverso tempo da quando scrivo su questo Forum (che comunque apprezzo tantissimo e questo ci tengo a ribadirlo) e voglio esporvelo...
Ho sempre pensato (come tutte le persone che conosco "live" interpellate dal sottoscritto a questo proposito numericamente non poche anche ovviamente non tutto il mondo) che ragionare e formulare ipotesi che possono o meno diventare certezze interiori in base alle proprie esperienze (sotto certi ambiti non poche almeno per quanto mi riguarda) e al proprio vissuto fosse la cosa più normale di questo mondo (naturalmente guardandosene bene di imporle al prossimo).
Invece in questa comunità ci sono utenti che contrastano continuamente e ferocemente quanto sopra scritto chiedendo, a detta loro sacrosantemente, sempre prove specifiche ...
Ma ho sempre avuto torto io e tutte le suddette persone "live" allora?
E se avessimo torto io e le suddette come è effettivamente possibile portare prove tangibili a sostegno della propria esperienza quotidiana?
Datemi le vostre impressioni....
P.s. Per chiunque affermi che io avendo "esperienze" (anche se negative nel 99,9% dei casi) non sia adatto a questa comunità lo invito a leggersi la mia presentazione e la mia storia...
Buona giornata!!!

Ultima modifica di Markos; 09-08-2012 a 08:34.
Vecchio 09-08-2012, 10:08   #2
Esperto
 

Scusatemi se mi permetto di uppare ma spero che qualcuno mi risponda....
Vecchio 09-08-2012, 10:17   #3
Esperto
 

Cosa non hai capito esattamente?
Vecchio 09-08-2012, 10:28   #4
Esperto
L'avatar di barclay
 

Quote:
Originariamente inviata da Markos Visualizza il messaggio
Ma ho sempre avuto torto io e tutte le suddette persone "live" allora? E se avessimo torto io e le suddette come è effettivamente possibile portare prove tangibili a sostegno della propria esperienza quotidiana?
Quello che hai notato deriva da una più o meno rigida osservanza dei principi della TCC, che dà al paziente l'onere di provare ogni singolo pensiero. Ovviamente chi non è mai stato in terapia e/o non s'è mai interessato di psicologia tende a “pensare liberamente”, come le persone da te interpellate IRL. È anche vero che, applicando la TCC a persone "sane", ci si rende conto che tutti sembrano vittime di pensieri disfunzionali: p.es. l'autostima non è più fondata del suo opposto, perché se si chiede ad un "sano" che prove ha d'essere un'ottima persona risponderà con argomenti («Perché tutti mi stimano») molto simili a quelli di è carente d'autostima («Perché nessuno mi stima»). Il motivo per cui preferisco la psicanalisi è che essa è basata sul concetto di “conflitto interiore” e distingue ciò che è "sano" da ciò che non lo è in base al disagio o alla mancanza di esso che si prova in certe circostanze.


P.S.— Perché è nella sezione off-topic?

Ultima modifica di barclay; 10-08-2012 a 09:22.
Vecchio 09-08-2012, 10:35   #5
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Markos Visualizza il messaggio
Scusate l'intromissione di prima mattina ma ho un dubbio che mi rode da diverso tempo da quando scrivo su questo Forum (che comunque apprezzo tantissimo e questo ci tengo a ribadirlo) e voglio esporvelo...
Ho sempre pensato (come tutte le persone che conosco "live" interpellate dal sottoscritto a questo proposito numericamente non poche anche ovviamente non tutto il mondo) che ragionare e formulare ipotesi che possono o meno diventare certezze interiori in base alle proprie esperienze (sotto certi ambiti non poche almeno per quanto mi riguarda) e al proprio vissuto fosse la cosa più normale di questo mondo (naturalmente guardandosene bene di imporle al prossimo).
Invece in questa comunità ci sono utenti che contrastano continuamente e ferocemente quanto sopra scritto chiedendo, a detta loro sacrosantemente, sempre prove specifiche ...
Ma ho sempre avuto torto io e tutte le suddette persone "live" allora?
E se avessimo torto io e le suddette come è effettivamente possibile portare prove tangibili a sostegno della propria esperienza quotidiana?
Datemi le vostre impressioni....
P.s. Per chiunque affermi che io avendo "esperienze" (anche se negative nel 99,9% dei casi) non sia adatto a questa comunità lo invito a leggersi la mia presentazione e la mia storia...
Buona giornata!!!
Occhio che arriverà qualcuno a chiederti di provare che il 99.9 % delle tue esperienze sono state negative, o di provare che lo 0.1 %...
Che noia.
Vecchio 09-08-2012, 10:59   #6
Banned
 

ciao markos,
la mia idea è che la mente si plasmi attraverso euristiche formate nel tempo in base a inferenze bayesiane, ovverosia la riproposizione di un evento ne causa un'aumento della probabilità che l'evento accada.
Banalmente, il sole sorge di mattina ad est e tramonta la sera ad ovest, ma questo "non è dimostrato", non possiamo escludere logicamente che un giorno il sole non si fermi e ritorni ad est da dov'è partito. Però a furia di vederlo sorgere, con ragionevole sicurezza diciamo che il sole sorge sempre ad est.
Contestare/confrontare queste euristiche è utile per non cadere nella trappola del pregiudizio, tutti noi ragioniamo sulla base del pregiudizio ma questo diventa tale (e quindi nocivo) quando è preponderante rispetto all'esperienza fattuale, ovvero la smentita dell'episodio che ha formato l'euristica X non causa l'allentamento, la modifica o l'eliminazione del modello X.
in questo forum ognuno ha le sue esperienze, alcune piuttosto toccanti, ed è evidente che ciascuno tende a difendere le proprie, anche per un discorso di autostima e autogratificazione (ammettere che l'interpretazione degli eventi è sempre stata deficitaria o distorta è molto difficile), e questo è un punto.
Poi ci sta qualche utente che per autogratificarsi e autoconsolarsi si scherma sulla nichilistica distruzione e smentita di ogni schema (cosiddetta generalizzazione), e ciò è un evidente tentativo di autodifesa, di sottrarsi dal confronto (se tutti siamo diversi non esistono relazioni d'ordine) e quindi di intaccare la propria autostima.

Non che io sia contro ad un'alta autostima, ma dev'essere un'autostima costruita sulla base di elementi concreti e della capacità di confronto con gli altri, non un'autostima narcisistica ed autoreferenziale basata sul rifiuto del confronto perché tanto siamo tutti diversi ognuno fa storia a sé e comunque gli altri non capiscono un ciufolo.
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