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Vecchio 22-10-2013, 01:13   #1
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mi sto accorgendo che le donne hanno smesso di attrarmi. MI sono sempre piaciute, premesso, e non sono assolutamente gay o bisex. Voi direte, ma se non sei etero e non sei gay, cosa sei? c'è un'altra possibilità di cui sto prendendo consapevolezza a poco a poco e che mi inquieta non poco. Chi vuole capire capisca... mi chiedo solo se sto diventando quello che sto diventando perchè lo sarei diventato comunque, o a causa del mio stato di reietto sessuale, rifiutato dalle donne (non ci provo neanche più, so di non essere bello e di non avere niente di attraente)?
Vecchio 22-10-2013, 01:30   #2
Esperto
L'avatar di Kody
 

Troppe pippe mentali.
Vecchio 22-10-2013, 01:31   #3
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Originariamente inviata da Kody Visualizza il messaggio
Troppe pippe mentali.
mentali?
Vecchio 22-10-2013, 10:12   #4
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http://it.wikipedia.org/wiki/Asessualit%C3%A0
Vecchio 22-10-2013, 10:22   #5
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Same here. Non lo so io ho dato la colpa a cause diverse in tempi diversi. Un periodo perche ero troppo depressa , un altro perche non ero in contatto con film ,musica, storie, persone che ti ricordano la cosa , un altro periodo perche mi vedevo troppo brutta e non riuscivo immaginare me stessa in certi contesti e mantenere il desiderio quindi evitavo anche di pensare alla cosa.
Vecchio 22-10-2013, 11:08   #6
Esperto
 

ho sentito dire che abitudine di guardare porno o frequentare prostitue puo' fare questo effetto..
Vecchio 22-10-2013, 11:52   #7
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Originariamente inviata da Qwerty Visualizza il messaggio
ho sentito dire che abitudine di guardare porno o frequentare prostitue puo' fare questo effetto..
m sa che non avete capito l'effetto. Qualcuno ha parlato di asessualità ma non intendevo quello. Io intendevo una cosa che inizia con P e finisca con A. Ad ogni modo non frequento prostitute, ho avuto qualche rara esperienza anni fa e molto squallida e degradante da allora ho smesso, non im definirei frequentatore di prostitute per una cosa fatta anni fa. Per i porno capita a tutti ogni tanto, di certo non lo faccio sempre, a periodi neanche ci penso, ma la situazione non cambia affatto. Non riesco a vedermi proprio in una situazione sessuale, non che mi veda brutto o altro, per niente, mi ritengo anche carino fisicamente o almeno decente, ma credo che non proverei niente. Certo è difficile dirlo senza avere provato, però anche nelle situazioni con le prostitute non ho provato assolutamente niente, e questo non è normale, o almeno è un fatto indicativo; lo stesso con quelle due ragazze che ho incontrato su internet, non sentii proprio niente, al di là della semplice reazione fisica. E so per certo di non essere gay.
Vecchio 22-10-2013, 14:35   #8
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L'avatar di darkside
 

spero di aver capito male, ma se è quello che penso e ne stai prendendo consapevolezza ti conviene trovare un bravo psicologo con cui parlare della situazione, perchè le tue pulsioni potrebbero trasformarsi in atti concreti, e questo sarebbe terribile.
Vecchio 22-10-2013, 14:51   #9
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Originariamente inviata da darkside Visualizza il messaggio
spero di aver capito male, ma se è quello che penso e ne stai prendendo consapevolezza ti conviene trovare un bravo psicologo con cui parlare della situazione, perchè le tue pulsioni potrebbero trasformarsi in atti concreti, e questo sarebbe terribile.
ognuno può capire quel che vuole, è libero di farlo, ma dimmi, tu davvero pensi che un timido sociofobico complessato sia pericoloso per la società? vedi troppi film. Il timido sociofobico è bravissimo a trattenere gli istinti, il problema di frenare le pulsioni non si pone, è il suo lavoro quotidiano.
Vecchio 22-10-2013, 15:47   #10
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L'avatar di darkside
 

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Originariamente inviata da andrea.sampei Visualizza il messaggio
ognuno può capire quel che vuole, è libero di farlo, ma dimmi, tu davvero pensi che un timido sociofobico complessato sia pericoloso per la società? vedi troppi film. Il timido sociofobico è bravissimo a trattenere gli istinti, il problema di frenare le pulsioni non si pone, è il suo lavoro quotidiano.

Un timido sociofobico è potenzialmemte pericoloso al pari degli altri individui.

Reprimere le pulsioni e gli istinti può portare ad esplodere nei modi più impensabili e imprevedibili quando meno te lo aspetti, non è detto che questo succeda, ma c'è questa possibilità. A volte parlarne (e io ti ho detto psicologo perchè credo sia vincolato dal segreto professionale) può aiutarti a sminuire o a razionalizzare una pulsione sbagliata prima che possa trasformarsi in una ossessione.
Tu dici che stai diventando quello che stai diventando, quindi non lo sei ancora del tutto, forse se ti fai aiutare puoi fermare ed invertire questo processo. Pensaci io non sono una fanatica della terapia, ma forse in certi casi sarebbe da prendere in considerazione.
Vecchio 22-10-2013, 15:55   #11
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Originariamente inviata da darkside Visualizza il messaggio
Un timido sociofobico è potenzialmemte pericoloso al pari degli altri individui.

Reprimere le pulsioni e gli istinti può portare ad esplodere nei modi più impensabili e imprevedibili quando meno te lo aspetti, non è detto che questo succeda, ma c'è questa possibilità. A volte parlarne (e io ti ho detto psicologo perchè credo sia vincolato dal segreto professionale) può aiutarti a sminuire o a razionalizzare una pulsione sbagliata prima che possa trasformarsi in una ossessione.
Tu dici che stai diventando quello che stai diventando, quindi non lo sei ancora del tutto, forse se ti fai aiutare puoi fermare ed invertire questo processo. Pensaci io non sono una fanatica della terapia, ma forse in certi casi sarebbe da prendere in considerazione.
il problema è che mi conosco e so benissimo che l'origine di ciò sia la mancanza di rapporti affettivi, di qualunque tipo, e so benissimo che una normale terapia sarebbe inutile. Ci sono passato, conosco il modo di ragionare dei terapeuti, so soprattutto cosa possono e non possono fare, nel mio caso specifico. L'unica terapia sarebbe colmare queste carenze, ma se trovo sempre dei muri, è difficile farlo. Ricordo infatti dei rarissimi brevi periodi in cui ho sperato in cose che poi non hanno avuto alcuno sviluppo, e non pensavo a queste cose. Non dipende solo da me, lo puoi capire penso, se non piaccio non piaccio. Magari il rifiuto perpetuo su altri porta alla rassegnazione o alla disperazione, a me ha portato a questo. Insomma, la società mi rifiuta in tutti i modi, poi se impazzirò e darò di matto o farò altre nefandezze, cazzi vostri. Di certo non me ne sto in angolo a farmi sedare giusto per assecondare le esigenze di controllo di qualche medico.
Vecchio 22-10-2013, 15:58   #12
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Originariamente inviata da darkside Visualizza il messaggio
Un timido sociofobico è potenzialmemte pericoloso al pari degli altri individui.

Reprimere le pulsioni e gli istinti può portare ad esplodere nei modi più impensabili e imprevedibili quando meno te lo aspetti, non è detto che questo succeda, ma c'è questa possibilità.
mi conosco, non sono il tipo che esplode, e non è vero che un timido represso sia pericoloso quanto un estroverso o comunque un disinibito che fa essenzialmente quel cavolo che gli pare e gli procura piacere. Non è la stessa cosa. Se dovessi fare certe scelte, sarebbero ragionate e ponderate, non certo frutto di azioni incontrollate. Per cortesia abbandoniamo le solite frasi fatte, la storiella che uno non si controlla ed esplode, sono solo menate che dicono alla tv per farvi credere all'uomo nero, la realtà è molto diversa se la vivi da vicino.
Vecchio 22-10-2013, 15:59   #13
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L'avatar di muttley
 

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Originariamente inviata da andrea.sampei Visualizza il messaggio
mi chiedo solo se sto diventando quello che sto diventando perchè lo sarei diventato comunque, o a causa del mio stato di reietto sessuale, rifiutato dalle donne (non ci provo neanche più, so di non essere bello e di non avere niente di attraente)?
Magari non ci hai mai provato
Vecchio 22-10-2013, 16:00   #14
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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Magari non ci hai mai provato
no, ci ho provato, non tantissime volte, ma ci ho provato, fidati.
Vecchio 22-10-2013, 16:54   #15
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L'avatar di darkside
 

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Originariamente inviata da andrea.sampei Visualizza il messaggio
mi conosco, non sono il tipo che esplode, e non è vero che un timido represso sia pericoloso quanto un estroverso o comunque un disinibito che fa essenzialmente quel cavolo che gli pare e gli procura piacere. Non è la stessa cosa. Se dovessi fare certe scelte, sarebbero ragionate e ponderate, non certo frutto di azioni incontrollate. Per cortesia abbandoniamo le solite frasi fatte, la storiella che uno non si controlla ed esplode, sono solo menate che dicono alla tv per farvi credere all'uomo nero, la realtà è molto diversa se la vivi da vicino.
Tu non puoi sapere fino in fondo quello che sei e quello di cui saresti capace, in psichiatria, ci sono moltissimi casi di timidi sociofobici che compiono azioni tremende, quelle che tu chiami scelte ponderate e ragionate potrebbero esserlo solo per te, e potrebbero derivare da una tua percezione distorta delle cose, quindi non sarebbero scelte tanto sagge.
La storiella che se uno non si controlla esplode, non l'ho sentita alla tv, fra l'altro io non ho la tv ed ho poche occasioni di guardarla così come di vedere film, ma è un dato di fatto che reprimersi non è una cosa positiva, o finisci per fare male a qualcuno, o lo fai a te stesso.

E poi basta con sta storia che i cattivi capaci di certe azioni sono sempre gli altri, quelli estroversi e con una vita sociale! questa si che è una storiella!
Vecchio 22-10-2013, 17:07   #16
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Originariamente inviata da darkside Visualizza il messaggio
Tu non puoi sapere fino in fondo quello che sei e quello di cui saresti capace, in psichiatria, ci sono moltissimi casi di timidi sociofobici che compiono azioni tremende, quelle che tu chiami scelte ponderate e ragionate potrebbero esserlo solo per te, e potrebbero derivare da una tua percezione distorta delle cose, quindi non sarebbero scelte tanto sagge.
La storiella che se uno non si controlla esplode, non l'ho sentita alla tv, fra l'altro io non ho la tv ed ho poche occasioni di guardarla così come di vedere film, ma è un dato di fatto che reprimersi non è una cosa positiva, o finisci per fare male a qualcuno, o lo fai a te stesso.

E poi basta con sta storia che i cattivi capaci di certe azioni sono sempre gli altri, quelli estroversi e con una vita sociale! questa si che è una storiella!
non ho mica detto questo, certo un timido ben definizione rinuncia ad una parte del piacere che può ricavare da certe attività, è più autocontrollato di un estroverso che fa quel che gli pare quando gli pare. NOn che un timido non possa poi impazzire proprio per questo estremo isolamento in cui vive e commetter azioni improbabili (ma di solito più che timidi che impazziscno sono soggetti già malati mentali, è raro che un sano impazzisca di punto in bianco), ma fintanto che resta solo timido, e non folle, è improbabile che faccia cose rischiose, proprio perchè il timido è cauto di natura. POi certo se uno è sia timido sia folle tutto è possibile. Ma io ahimè non mi reputo folle (credo anche sarebbe più divertente, forse).
Vecchio 22-10-2013, 17:26   #17
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L'avatar di darkside
 

Tu tracci un confine troppo netto tra follia e sanità mentale. Secondo me questo confine è illusorio.
Solo il fatto di rinunciare solo per timidezza a certe attività sapendo che queste attività sono sbagliate dovrebbe mettere in allarme chi pratica la rinuncia, perchè magari un giorno potrebbe trovare il coraggio e non rinunciare.
Quello che voglio dire è che certe cose andrebbero rifiutate a prescindere perchè a-morali, e non perchè il carattere ci impedisce di compierle.
Vecchio 22-10-2013, 17:33   #18
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dipende a cosa pensiamo...io credo che una buona parte della moralità sia frutto di condizionamenti culturali principalmente inconsci operati dai media, dalla scuola, dalla società in genere. Se guardi bene nella storia e nel mondo, in luoghi diversi ed in tempi diversi hanno avuto infiniti concetti di moralità e di giusto differenti. QUindi, a quale di quest infiniti canoni di moralità ti riferisci? io ho una mia moralità, che consiste nel non fare agli altri ciò che non vorrei fosse fatto a me. Insomma, non fare del male. E lo seguirei a prescindere, sia io inibito da condizionamenti o non inibito. Per il resto, bisogna vedere cosa è una sovrastruttura sociale, cosa è un condizionamento religioso, e poi bisognerebbe valutare caso per caso. Gli individui sono diversi, i rapporti umani sono diversi, le leggi giustamente forniscono delle linea guida generali che non possono tenere conto di tutto ciò, di condizionamenti socioculturali in primis. E' ingenuo pensare che se una cosa è illegale è a prescindere moralmente ingiusta e viceversa, se una cosa è consentita, è morale. Perchè basterebbe cambiare stato e legislazione e ti troveresti immediatamente in una nuova realtà morale.
Comunque è inutile perpetuare il discorso, sento i soliti discorsi qualunquisti che andrebbero anche bene se accompagnati da un minimo di riflessione e fossero applicati al mio caso particolare. E poi non potendo e volendo scendere in dettagli non si può capire a cosa ciascuno di noi fa riferimento. QUindi meglio chiudere qui.

Ultima modifica di andrea.sampei; 22-10-2013 a 17:39.
Vecchio 22-10-2013, 17:57   #19
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Io non mi riferisco alla morale dettata da un qualche ordine costituito, ma al concetto di non provocare dolore (almeno non deliberatamente o consapevolmente) né fisico né psicologico. Essere coscienti che gli altri possono soffrire al pari nostro. Non sentirsi al di sopra di tutto.
Non c'entra la legge e non c'entra il peccato.

Non sò quale riflessione particolare ti aspetti, non potrei capire anche volendo, è per questo che all'inizio della discussione dicevo che magari un professionista potrebbe aiutarti, magari lo farebbe in modo meno qualunquista.

ti saluto.

Ultima modifica di darkside; 22-10-2013 a 22:15.
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