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dopo anni di solitudine, è possibile superare il limite?
mi sto accorgendo che le donne hanno smesso di attrarmi. MI sono sempre piaciute, premesso, e non sono assolutamente gay o bisex. Voi direte, ma se non sei etero e non sei gay, cosa sei? c'è un'altra possibilità di cui sto prendendo consapevolezza a poco a poco e che mi inquieta non poco. Chi vuole capire capisca... mi chiedo solo se sto diventando quello che sto diventando perchè lo sarei diventato comunque, o a causa del mio stato di reietto sessuale, rifiutato dalle donne (non ci provo neanche più, so di non essere bello e di non avere niente di attraente)?
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Re: dopo anni di solitudine, è possibile superare il limite?
Troppe pippe mentali.
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Re: dopo anni di solitudine, è possibile superare il limite?
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http://it.wikipedia.org/wiki/Asessualit%C3%A0
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Re: dopo anni di solitudine, è possibile superare il limite?
Same here. Non lo so io ho dato la colpa a cause diverse in tempi diversi. Un periodo perche ero troppo depressa , un altro perche non ero in contatto con film ,musica, storie, persone che ti ricordano la cosa , un altro periodo perche mi vedevo troppo brutta e non riuscivo immaginare me stessa in certi contesti e mantenere il desiderio quindi evitavo anche di pensare alla cosa.
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Re: dopo anni di solitudine, è possibile superare il limite?
ho sentito dire che abitudine di guardare porno o frequentare prostitue puo' fare questo effetto..
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Re: dopo anni di solitudine, è possibile superare il limite?
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Re: dopo anni di solitudine, è possibile superare il limite?
spero di aver capito male, ma se è quello che penso e ne stai prendendo consapevolezza ti conviene trovare un bravo psicologo con cui parlare della situazione, perchè le tue pulsioni potrebbero trasformarsi in atti concreti, e questo sarebbe terribile.
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Re: dopo anni di solitudine, è possibile superare il limite?
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Un timido sociofobico è potenzialmemte pericoloso al pari degli altri individui. Reprimere le pulsioni e gli istinti può portare ad esplodere nei modi più impensabili e imprevedibili quando meno te lo aspetti, non è detto che questo succeda, ma c'è questa possibilità. A volte parlarne (e io ti ho detto psicologo perchè credo sia vincolato dal segreto professionale) può aiutarti a sminuire o a razionalizzare una pulsione sbagliata prima che possa trasformarsi in una ossessione. Tu dici che stai diventando quello che stai diventando, quindi non lo sei ancora del tutto, forse se ti fai aiutare puoi fermare ed invertire questo processo. Pensaci io non sono una fanatica della terapia, ma forse in certi casi sarebbe da prendere in considerazione. |
Re: dopo anni di solitudine, è possibile superare il limite?
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Re: dopo anni di solitudine, è possibile superare il limite?
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La storiella che se uno non si controlla esplode, non l'ho sentita alla tv, fra l'altro io non ho la tv ed ho poche occasioni di guardarla così come di vedere film, ma è un dato di fatto che reprimersi non è una cosa positiva, o finisci per fare male a qualcuno, o lo fai a te stesso. E poi basta con sta storia che i cattivi capaci di certe azioni sono sempre gli altri, quelli estroversi e con una vita sociale! questa si che è una storiella! |
Re: dopo anni di solitudine, è possibile superare il limite?
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Re: dopo anni di solitudine, è possibile superare il limite?
Tu tracci un confine troppo netto tra follia e sanità mentale. Secondo me questo confine è illusorio.
Solo il fatto di rinunciare solo per timidezza a certe attività sapendo che queste attività sono sbagliate dovrebbe mettere in allarme chi pratica la rinuncia, perchè magari un giorno potrebbe trovare il coraggio e non rinunciare. Quello che voglio dire è che certe cose andrebbero rifiutate a prescindere perchè a-morali, e non perchè il carattere ci impedisce di compierle. |
Re: dopo anni di solitudine, è possibile superare il limite?
dipende a cosa pensiamo...io credo che una buona parte della moralità sia frutto di condizionamenti culturali principalmente inconsci operati dai media, dalla scuola, dalla società in genere. Se guardi bene nella storia e nel mondo, in luoghi diversi ed in tempi diversi hanno avuto infiniti concetti di moralità e di giusto differenti. QUindi, a quale di quest infiniti canoni di moralità ti riferisci? io ho una mia moralità, che consiste nel non fare agli altri ciò che non vorrei fosse fatto a me. Insomma, non fare del male. E lo seguirei a prescindere, sia io inibito da condizionamenti o non inibito. Per il resto, bisogna vedere cosa è una sovrastruttura sociale, cosa è un condizionamento religioso, e poi bisognerebbe valutare caso per caso. Gli individui sono diversi, i rapporti umani sono diversi, le leggi giustamente forniscono delle linea guida generali che non possono tenere conto di tutto ciò, di condizionamenti socioculturali in primis. E' ingenuo pensare che se una cosa è illegale è a prescindere moralmente ingiusta e viceversa, se una cosa è consentita, è morale. Perchè basterebbe cambiare stato e legislazione e ti troveresti immediatamente in una nuova realtà morale.
Comunque è inutile perpetuare il discorso, sento i soliti discorsi qualunquisti che andrebbero anche bene se accompagnati da un minimo di riflessione e fossero applicati al mio caso particolare. E poi non potendo e volendo scendere in dettagli non si può capire a cosa ciascuno di noi fa riferimento. QUindi meglio chiudere qui. |
Re: dopo anni di solitudine, è possibile superare il limite?
Io non mi riferisco alla morale dettata da un qualche ordine costituito, ma al concetto di non provocare dolore (almeno non deliberatamente o consapevolmente) né fisico né psicologico. Essere coscienti che gli altri possono soffrire al pari nostro. Non sentirsi al di sopra di tutto.
Non c'entra la legge e non c'entra il peccato. Non sò quale riflessione particolare ti aspetti, non potrei capire anche volendo, è per questo che all'inizio della discussione dicevo che magari un professionista potrebbe aiutarti, magari lo farebbe in modo meno qualunquista. ti saluto. |
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