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Vecchio 13-04-2011, 14:55   #1
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L'avatar di sciren
 

Nelle varie psicoterapie che ho fatto, durante il corso di questi anni, spesso mi si domandava di individuare il vantaggio che si ha nello stare nella condizione in cui stiamo.
La prima volta che mi fu detto, saltai dal lettino di psicanalisi, mi girai verso la psicoterapeuta e dissi con tono incazzato: nessuno!!
Poi lei inizio' con le sue supposizioni.
1) Non volersi prendere le proprie responsabilita'
2) Voler essere al centro dell'attenzione... io sono fobico, sono malato, dovete comprendermi...
3) etc etc etc

Voi cosa ne pensate? C'è, a vostro avviso, un meccanismo involontario che scatena questo tipo di fobie al fine di proteggergi dai problemi che si affrontano durante l'arco della vita?
Sebbene io pensi che conti molto il contesto in cui si è cresciuti, il rapporto con la famiglia, una base genetico/caratteriale, non mi sento di escludere queste ipotesi...
Vecchio 13-04-2011, 14:58   #2
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L'avatar di Carboxide
 

Io penso sia come sottrarsi a un esame: pur di non trovarsi difronte all'ipotesi di non essere all'altezza della situazione, la si evita del tutto, ma questo crea un circolo vizioso: più eviti, meno sarai all'altezza, più continui a evitare...
Il "vantaggio" sarebbe di essere incapaci, ma solo eprchè lo abbiamo voluto e non perchè imposto dalle nostre reali incapacità, non so se mi sono spiegato...
Vecchio 13-04-2011, 15:01   #3
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L'avatar di sciren
 

perfettamente... quindi non credi che il carattere, il contesto familiare etc abbiano una loro incidenza? pensi che sia solo "colpa" nostra?
Vecchio 13-04-2011, 15:03   #4
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Originariamente inviata da sciren Visualizza il messaggio
perfettamente... quindi non credi che il carattere, il contesto familiare etc abbiano una loro incidenza? pensi che sia solo "colpa" nostra?
Il dottore una volta mi ha chiesto a fine seduta: perché ha fatto così e cosà? E io gli ho detto per poter seguire i miei sogni. E lui: sì.

Quindi praticamente, mi sono ammalata per poter vivere la vita che volevo, fare il lavoro che volevo e non sentirmi continuamente istigata a fare un lavoro che mi faceva schifo.

Però non ne sono sicura...
Vecchio 13-04-2011, 15:05   #5
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L'avatar di sciren
 

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Originariamente inviata da sway Visualizza il messaggio
Il dottore una volta mi ha chiesto a fine seduta: perché ha fatto così e cosà? E io gli ho detto per poter seguire i miei sogni. E lui: sì.

Quindi praticamente, mi sono ammalata per poter vivere la vita che volevo, fare il lavoro che volevo e non sentirmi continuamente istigata a fare un lavoro che mi faceva schifo.

Però non ne sono sicura...
sway scusami non ho capito bene... puoi rispiegarlo?
Vecchio 13-04-2011, 15:07   #6
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queste psciterapie...sempre molto utili.....poi avete cominciato a parlare del sesso degli angeli?
Vecchio 13-04-2011, 15:08   #7
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L'avatar di sciren
 

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Originariamente inviata da too_shy Visualizza il messaggio
queste psciterapie...sempre molto utili.....poi avete cominciato a parlare del sesso degli angeli?
ma lol e rotfl
Vecchio 13-04-2011, 15:15   #8
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Originariamente inviata da sciren Visualizza il messaggio
sway scusami non ho capito bene... puoi rispiegarlo?
Il fatto è che dovrei approfondire col dottore e ho solo un'ora a settimana, e ho un mondo di cose da dirgli.

Poi è stato a fine seduta quindi non abbiamo potuto scandagliare quest'affermazione.

Ho fatto un liceo che non era quello adatto a me, ho fatto un'università che non era esattamente quella adatta a me, poi ho fatto per 3 anni un lavoro che mi faceva schifo.

Dopo 3 anni così e un'umiliazione subita che non voglio spiegarvi al momento e non so se ve la spiegherò, ho avuto un enorme shock e cominciato a stare veramente male.

Dopo ho ricominciato a fare ancora un lavoro simile, che poi ho mollato di punto in bianco per andare in un'altra città a fare uno stage di un lavoro che mi piace abbastanza, a cui aspiravo all'inizio dell'università.
Poi ho fatto qualche mese là, dopo sono tornata e ho fatto un altro lavoro molto carino ma con un capo bestia e con condizioni di lavoro inaccettabili.
Dopo 2 anni così mi sono messa in proprio.

Come ti ho spiegato all'inizio, la mia famiglia mi ha spinta molto a fare ciascuna delle cose prima dello stage, è dallo stage in poi che faccio quello che voglio io.
Ora mi sento ancora molto condizionata dal loro giudizio, sto cercando di staccarmene per poter andare avanti e scegliere il lavoro che voglio e implementarlo, per me stessa e non per piacere a loro.

Mi sono ammalata forse per poter avere l'alibi di seguire i miei sogni e fare il lavoro che mi piace, che è la mia vita.

Tu secondo me cerchi di apparire agli altri come una persona forte e non sensibile (le due cose non sempre stanno in contrapposizione in realtà), e così camuffando la tua vera natura, non ne puoi più e stai cercando un modo di venirne fuori per poter essere finalmente te stesso.
Vecchio 13-04-2011, 15:15   #9
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ma lol e rotfl

e rotflastc
Vecchio 13-04-2011, 15:20   #10
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Poi lei inizio' con le sue supposizioni.
1) Non volersi prendere le proprie responsabilita'
2) Voler essere al centro dell'attenzione... io sono fobico, sono malato, dovete comprendermi...
3) etc etc etc
che cazzata!
chi è già in malafede pensa male
che è marcio pensa male

la tipa-dottoressa aveva una tipica personalità sado-maso
per cui "responsabilità" non è un onore che uno raggiunge
la soddisfazione di prendersi cura di un bene collettivo,
di realizzare qualcosa che va oltre l'interesse personale
ma un "dovere" da compiere

ma come Kant ha precisato molto bene,
l'etica autentica è un valore intrinseco, ricompensa agendola
l'etica finta invece agisce qualcosa per motivi secondari
come ottenere elogi ed evitare punizioni

ma responsabilità non è un peso da portare
responsabilità è un eccellenza che si esprime in una funzione collettiva

altrimenti l'essere umano si riduce a una marionetta

una persona amata diventa una personalità amorevole, responsabile e felice,
e la sua eccellenza è semplicemente l'espressione dei suoi desideri più profondi

il malato di mente invece sogna caos e malvagità e agisce doveri
Vecchio 13-04-2011, 15:21   #11
Esperto
 

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Originariamente inviata da sciren Visualizza il messaggio
Nelle varie psicoterapie che ho fatto, durante il corso di questi anni, spesso mi si domandava di individuare il vantaggio che si ha nello stare nella condizione in cui stiamo.
Se la psi pensa che essere fobici comporti dei vantaggi, proponile di fare a cambio e di tenersi le tue fobie, vedrai come accetterà ^^
Vecchio 13-04-2011, 15:23   #12
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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Se la psi pensa che essere fobici comporti dei vantaggi, proponile di fare a cambio e di tenersi le tue fobie, vedrai come accetterà ^^
Volevo dire una cosa: occhio ai neolaureati/e. Tra l'altro, se si può scegliere, meglio uno psichiatra/psicoanalista.

Ho avuto un'esperienza con una psicologa che non mi è piaciuta. Pure mia cugina è laureata in psicologia, ma ha la sensibilità di un sasso.
Vecchio 13-04-2011, 15:24   #13
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L'avatar di sciren
 

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Originariamente inviata da sway Visualizza il messaggio
Il fatto è che dovrei approfondire col dottore e ho solo un'ora a settimana, e ho un mondo di cose da dirgli.

Poi è stato a fine seduta quindi non abbiamo potuto scandagliare quest'affermazione.

Ho fatto un liceo che non era quello adatto a me, ho fatto un'università che non era esattamente quella adatta a me, poi ho fatto per 3 anni un lavoro che mi faceva schifo.

Dopo 3 anni così e un'umiliazione subita che non voglio spiegarvi al momento e non so se ve la spiegherò, ho avuto un enorme shock e cominciato a stare veramente male.

Dopo ho ricominciato a fare ancora un lavoro simile, che poi ho mollato di punto in bianco per andare in un'altra città a fare uno stage di un lavoro che mi piace abbastanza, a cui aspiravo all'inizio dell'università.
Poi ho fatto qualche mese là, dopo sono tornata e ho fatto un altro lavoro molto carino ma con un capo bestia e con condizioni di lavoro inaccettabili.
Dopo 2 anni così mi sono messa in proprio.

Come ti ho spiegato all'inizio, la mia famiglia mi ha spinta molto a fare ciascuna delle cose prima dello stage, è dallo stage in poi che faccio quello che voglio io.
Ora mi sento ancora molto condizionata dal loro giudizio, sto cercando di staccarmene per poter andare avanti e scegliere il lavoro che voglio e implementarlo, per me stessa e non per piacere a loro.

Mi sono ammalata forse per poter avere l'alibi di seguire i miei sogni e fare il lavoro che mi piace, che è la mia vita.

Tu secondo me cerchi di apparire agli altri come una persona forte e non sensibile (le due cose non sempre stanno in contrapposizione in realtà), e così camuffando la tua vera natura, non ne puoi più e stai cercando un modo di venirne fuori per poter essere finalmente te stesso.
assolutamente.. mi dichiaro contro le convenzioni ma ne sono vittima completamente. Mi sono sempre presentato in un modo ma forse sono in un altro. Il problema è che ho 35 anni. Non 16 E questo ritardo di elaborazione, cioè l'aver vissuto anche io in modalita' non mia per anni, mi ha rincoglionito troppo. Anche io ho fatto lavori non alla mia portata. Il commerciale facevo. Vendevo, vendevo e vendevo. Poi l'attacco di panico a una cena di lavoro e il declino. Ora una leggera risalita. Ma la lotta è dura, durissima. cazzarola
Vecchio 13-04-2011, 15:25   #14
Esperto
L'avatar di Reventon
 

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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Se la psi pensa che essere fobici comporti dei vantaggi, proponile di fare a cambio e di tenersi le tue fobie, vedrai come accetterà ^^
Io penso che fosse più che altro una provocazione. Per fargli capire che spesso è vero che a livello inconscio non vogliamo prenderci le responsabilità, le evitiamo. Sul secondo vantaggio detto dallo psicologo ho i miei dubbi.
Vecchio 13-04-2011, 15:27   #15
Esperto
L'avatar di barclay
 

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Originariamente inviata da sway Visualizza il messaggio
Pure mia cugina è laureata in psicologia, ma ha la sensibilità di un sasso.
Infatti la sensibilità la acquisiscono solo con l'esperienza professionale. Del resto a chi fa quel lavoro è richiesta una sensibilità superiore alla media.
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Originariamente inviata da stone Visualizza il messaggio
Mi ricordo che, dove ho fatto il Servizio Civile, una psicologa più anziana rimproverò una più giovane dicendogli: «Dimmi che importanza terapeutica avrebbe lo stabilire che quello ti sta prendendo per il culo».

Ultima modifica di barclay; 13-04-2011 a 15:31.
Vecchio 13-04-2011, 15:30   #16
Avanzato
L'avatar di sciren
 

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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Se la psi pensa che essere fobici comporti dei vantaggi, proponile di fare a cambio e di tenersi le tue fobie, vedrai come accetterà ^^
winston chiaramente era un discorso piu' complesso. Ti ho detto che a primo acchitto sono zompato dal lettino. Pero' ragionandoci, in un complesso di fattori, non mi sento di escludere il vantaggio che si puo' ottenere crogiolandosi in questa situazione. Molti sottolineano, e non è un'eresia, che al di la' di tutto, se c'è volonta' si spostano le montagne. Lo dico anche a me: il cambiamento dev'essere voluto. Puoi stare anni in psicoanalisi ma non muoverti di un millimetro. Tutto parte da noi. Se non c'è questo, manco Freud in persona ti aiuta. La mia preoccupazione dunque è che devo lottare con la mia parte oscura che è fottutamente forte e testarda
Vecchio 13-04-2011, 15:31   #17
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Originariamente inviata da stone Visualizza il messaggio
Infatti la sensibilità la acquisiscono solo con l'esperienza professionale. Del resto a chi fa quel lavoro è richiesta una sensibilità superiore alla media.
Però magari un po' di predisposizione non guasterebbe.
Vecchio 13-04-2011, 15:35   #18
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L'avatar di sciren
 

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Originariamente inviata da sway Visualizza il messaggio
Però magari un po' di predisposizione non guasterebbe.
io aggiungerei oltre ai neolaureati di evitare i vecchi bacucchi non aggiornati e sbadiglianti, legati magari a teorie pre freudiane per eta' anagrafica... evitateli:P
Vecchio 13-04-2011, 15:39   #19
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Originariamente inviata da sciren Visualizza il messaggio
io aggiungerei oltre ai neolaureati di evitare i vecchi bacucchi non aggiornati e sbadiglianti, legati magari a teorie pre freudiane per eta' anagrafica... evitateli:P
lol...
Vecchio 13-04-2011, 15:41   #20
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Originariamente inviata da sway Visualizza il messaggio
Però magari un po' di predisposizione non guasterebbe.
I cosiddetti Professionisti sono interessati al prestigio e al soldo,
per questo la sanità fisica e psichica sono una questione di fortuna.

Il primato della tecnica:
"L'intervento è riuscito ma il paziente è deceduto."
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