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Originariamente inviata da Joseph
Una certa ambiguità logica c'era per come ho costruito la frase. Però intendevo dire l'opposto, se il criterio è l'empatia, quindi la sensibilità (oltre naturalmente alle conoscenze teoriche) le possibilità di prendere grosse cantonate si riducono molto, se invece il criterio è una conoscenza razionale, intellettuale, come potrebbe essere lo studio della psicologia di una specie animale molto distante da noi, è molto più facile che qualche cosa sfugga molto o del tutto.
Per esempio un figobullo discotecaro (a meno che non diventi una persona più profonda, più in contatto con sé stessa, con la propria mente e quindi avendo un'esperienza e conoscenza diretta di cos'è l'essere umano; come un un fenicottero meno alienato dalla propria natura di fenicottero, al netto della variabilità individuale) potrebbe studiare teoricamente psicologia per 1000 anni e comunque a volte non trovare il ghiaccio al polo.
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Io credo che il tuo discorso sia più applicabile nel caso di un professionista psicologo piuttosto che psichiatra.
In effetti, se ci pensi, lo psicologo deve entrare in sintonia con te; lo psichiatra dovrebbe evitare che il suo giudizio medico sia compromesso dalle sue emozioni/sentimenti (non dico che non debba empatizzare col paziente): infatti difficilmente un chirurgo opererebbe un suo familiare (per esempio), proprio per questo rischio.
Infine concordo col discorso riguardo il figobullo discotecaro con scarso insight.