Provo imbarazzo per le mie emozioni, per le situazioni di affetto e le interazioni sociali. Questo imbarazzo col tempo mi ha trasformato in una persona fredda, che agli altri può risultare snob, mettere soggezione, o farmi risultare come affetto da qualche malattia mentale.
Sia online, che nella vita reale, se mi trovo a parlare con altre persone (soprattutto in gruppo, in due la cosa si attenua parecchio) è come che fra me e gli altri ci fosse un muro gigantesco. Le parole arrivano direttamente al mio cervello, distaccate, come se stessi vivendo quella situazione in terza persona. Non provo nessuna emozione, se non ansia. Se mi viene da ridere, provare compassione, approvazione lo faccio in testa.. ma non ho una reazione del mio corpo. Al massimo col tempo ho cercato di simulare, come una risata accennata quando è il momento ma ciò non risolve in alcun modo il problema. Il risultato è che interagire con gli altri mi inizia a pesare, abituato a passare in solitudine gran parte del mio tempo, quando sono con gli altri mi sento ancora più solo. In più si aggiunge questo mio imbarazzo per ogni espressione affettiva, nemmeno un "ti considero un amico" riesco a dire più. Così inizio ad evitare le chat online, perché non mi vedo integrato, rifiutare le uscite di quei pochi conoscenti che mi sono rimasti perché mi sento di troppo.
La mia psicoterapeuta dice che è un meccanismo di difesa, da me creato durante l'adolescenza per superare i problemi di salute di mio padre ed il bullismo a scuola, ma non si è sbilanciata sulle soluzioni.
In tutto ciò io mi sento menomato, quando sono solo e rifletto, leggo, guardo un film provo un turbinio di emozioni e mi sento me stesso, una persona sempre stata particolarmente sensibile. Al contatto con gli altri invece mi sento come un pezzo di ghiaccio, un soldato pronto per schierarsi in trincea, che si sente impassibile per tutto il tempo.
Tutto ciò diventa anche un paradosso, perché uno dei miei sogni più grandi è trovare una persona con cui avere un feeling così profondo da trascorrere anche i periodi di silenzio in armonia; ma il primo ad essere freddo sono io.
Mi sono anche fissato sull'aver sviluppato davvero delle patologie mentali a seguito di alcuni traumi, ma mi rassicuro in quanto abbastanza normale se mi trovo da solo con me stesso.
Su Facebook sono in parecchie di comunità appassionate di anime e manga, e molti si incontrano riempendo poi la bacheca di post sdolcinati dei loro raduni, o creano intimità sentendosi parte di un gruppo, cosa di cui sono altamente geloso e sento che con le mie mani non riuscirò mai a raggiungere.
Qualcuno soffre di qualcosa di simile? L'ansia è il 50% di ciò che mi fa comportare così, magari non parlo per paura di ricevere feedback negativi, ma l'altro 50% è qualcos'altro, una sensazione di minaccia da parte delle persone che sento costantemente e mi rende insensibile.
Ho passato anni recluso in casa e ora mi rendo conto di non riuscire più ad essere normale, sono marchiato, ed io un'intera vita così non so se ce la faccio ad affrontarla. Nei film finisce che qualcuno miracolosamente inizia ad avere l'obbiettivo di scardinare tutte le difese del protagonista, ma qui siamo nella realtà.. dove le relazioni di circostanza sono già prassi per gli estroversi, quindi figuriamoci..
NON QUOTARE