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Vecchio 23-06-2013, 23:39   #21
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Originariamente inviata da Stregatto Visualizza il messaggio
Io mi reputo un tipo molto razionale, e vedo l'innamoramento come un meccanismo biologico per favorire l'accoppiamento. Fissarsi su un solo partner va contro natura, l'uomo è progettato per fecondare quante più donne possibili e la donna per farsi inseminare dall'uomo più forte. Tutto il resto è solo frutto di fattori culturali.
Fosse anche così, sarebbe un caso in cui la cultura può intervenire (anche) a migliorare la natura (che poi anche la cultura è natura, ma questo è un altro discorso).
Vecchio 25-06-2013, 02:58   #22
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Non voglio dilungarmi su cosa è l'amore per me, voglio concentrarmi di più su cosa deve essere per me una relazione amorosa.
Cerco una persona con cui crescere sotto tutti i vari aspetti della mia vita, e non sto parlando di un legame eterno, intendo dire che se devo stare con una ragazza quella deve essere un'occasione per scambiare le nostre personalità più profonde e sincere, altrimenti non è amore. Una relazione può durare un'ora come può durare una vita, ma DEVE essere sincera, bisogna aprirsi a 360 gradi in ogni ambito personale, altrimenti è tempo sprecato. Purtroppo di base ci vuole la certezza di avere di fronte la persona giusta, e non è affatto una cosa semplice, lo si può capire subito come non lo si può capire mai.
Una cosa noto spesso oggi: non solo si ama poco, quel poco di amore si ferma alla fase primordiale dell'oggetto acquisito e alla paura di perderlo. Ripeto, io ho solo vissuto brutte esperienze e forse ho una visione troppo critica e negativa di quelle altrui, ma non ho mai detto di me o di qualcuno "ehi, quei due si amano davvero!".
Vecchio 25-06-2013, 03:08   #23
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Originariamente inviata da Stregatto Visualizza il messaggio
Secondo me l'amore è una psicopatologia... è come una droga, all'inizio ti fa stare molto bene, poi però quando ti viene a mancare stai molto male. E' come uno squilibrio biochimico, fai da un eccesso all'altro.

Io mi reputo un tipo molto razionale, e vedo l'innamoramento come un meccanismo biologico per favorire l'accoppiamento. Fissarsi su un solo partner va contro natura, l'uomo è progettato per fecondare quante più donne possibili e la donna per farsi inseminare dall'uomo più forte. Tutto il resto è solo frutto di fattori culturali. Non per niente veniamo continuamente a conoscenza di tradimenti, omicidi passionali, femminicidi, ecc., perchè? Perché è contronatura.

L'amore è una grossa fregatura, bisogna ridurre notevolmente le aspettative relative all'accoppiamento.
La tua visione è una visione scientifica moderna, il mio peggior incubo. È in parte vero quello che dici, ma questo modo di ragionare, privo di qualunque forma di spirito, è applicabile ad ogni attività umana. Quello che ci rende umani è il dare NOI il senso a quello che facciamo, il decidere per cosa gioire e per cosa piangere. La cultura è alla base dell'essere umano e ti dirò di più, influenza anche l'evoluzione dal punto di vista biologico. Questo fare moderno del rendere la scienza atea e materialista è una cosa che ci sminuisce in una maniera terrificante. So di non essere un alfa, so di non essere 1,80 con muscolazzi e pettorali sporgenti, ma allora com'è che ci sono un sacco di ragazzi più brutti di me che hanno una vita sentimentale più attiva della mia? Perché siamo umani e tutta questa visione scientifica va a quel paese, siamo nel caos e siamo i capi per questo.

Se sono sembrato offensivo o "a senso unico" perdonami, ma era da tempo che volevo affrontare una discussione del genere.
Vecchio 25-06-2013, 04:04   #24
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L'avatar di Sensemayá
 

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Originariamente inviata da Lifeisplan Visualizza il messaggio
So di non essere un alfa, so di non essere 1,80 con muscolazzi e pettorali sporgenti, ma allora com'è che ci sono un sacco di ragazzi più brutti di me che hanno una vita sentimentale più attiva della mia? Perché siamo umani e tutta questa visione scientifica va a quel paese, siamo nel caos e siamo i capi per questo.
Credo ciò accada proprio perché la cultura - ovvero: l'immaginario collettivo, il costume, la morale - condiziona in modo irreversibile ciascun individuo. Il discorso di Stregatto si riferisce a modelli basali, diciamo neutri.

Ma nel momento in cui si installano determinate sovrastrutture - cioè elementi artefatti, puramente accessori - nel proprio pensiero si introduce quello che tu hai definito 'caos'. Il che non è autentica indeterminabilità, ma ulteriore variabile i cui esiti hanno invero un margine di previsione. Quindi la cosiddetta 'teoria scientifica', pur valido paradigma, viene relativizzata nella sua applicazione da comportamenti degeneri.

P.S.: E comunque, l'istinto non subisce mutamenti: è certamente probabile che una femmina umana i cui impulsi siano stati alterati da artifici culturali identifichi un maschio dominante nell'uomo che ha accanto, pur non essendo esso spropositatamente alto o nerboruto (d'altronde questa è la tua concezione di tale figura).

P.P.S.: Sia chiaro, non stigmatizzo la cultura, ma sono consapevole sia talvolta qualcosa di avulso alla natura umana e che quindi, spesso, si muove in direzione contraria ad essa con esiti alquanto deleteri.

Ultima modifica di Sensemayá; 29-04-2014 a 08:57.
Vecchio 25-06-2013, 04:42   #25
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Originariamente inviata da Sensemayá Visualizza il messaggio
P.S.: E comunque, l'istinto non subisce mutamenti: è certamente probabile che una femmina umana i cui impulsi siano stati alterati da artifici culturali identifichi un maschio dominante nell'uomo che ha accanto, pur non essendo esso spropositatamente alto o nerboruto (d'altronde questa è la tua concezione di tale figura).
Sì, chiaro. Stavo più che altro cercando di automotivarmi con quello che ho scritto, sfatando un po' il mito comune. Sono d'accordo sul fatto che il canone di maschio dominante è del tutto soggettivo e plasmato a seconda della donna di riferimento; c'è da dire però, come hai anche tu sottinteso che oggi il modello di maschio alfa ha anche una componente sociale di derivazione mediatica molto presente. Da qui l'esempio dell'uomo della pubblicità del profumo.
Diciamo che mi dà un po' fastidio il sentire parlare dei sentimenti in un'ottica scientifica quasi nichilista, sono del parere che certe droghe come l'amore vanno assunte per il piacere stesso di sentirle in circolo. Gli effetti collaterali sì sono brutti, probabilmente alcuni causa della presenza di molti su questo forum (valutazione rapida in seguito ad un'altrettanto rapida visione dei maggiori thread), ma il classificare un sentimento del genere come una malattia solo al fine di mostrarlo vano è davvero brutto, ed è un atteggiamento che noto parecchio oggi nella gente che mi circonda. La scienza sembra essersi separata da tutte le altre discipline umane, quasi come se stesse su un livello superiore a giudicare tutto con un occhio materialista.

P.S.: perdonami se ti faccio una domanda che può sembrare provocatoria, ma è soltanto ai fini di conoscere il tuo punto di vista: qual è la natura umana?

Ultima modifica di Lifeisplan; 25-06-2013 a 04:49. Motivo: ps
Vecchio 25-06-2013, 05:47   #26
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L'avatar di Sensemayá
 

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Originariamente inviata da Lifeisplan Visualizza il messaggio
Diciamo che mi dà un po' fastidio il sentire parlare dei sentimenti in un'ottica scientifica quasi nichilista, sono del parere che certe droghe come l'amore vanno assunte per il piacere stesso di sentirle in circolo. Gli effetti collaterali sì sono brutti, probabilmente alcuni causa della presenza di molti su questo forum (valutazione rapida in seguito ad un'altrettanto rapida visione dei maggiori thread), ma il classificare un sentimento del genere come una malattia solo al fine di mostrarlo vano è davvero brutto, ed è un atteggiamento che noto parecchio oggi nella gente che mi circonda. La scienza sembra essersi separata da tutte le altre discipline umane, quasi come se stesse su un livello superiore a giudicare tutto con un occhio materialista.
A mio parere si deve cercare di comprendere ciò che compone l'animo umano. Ma l'approccio analitico non presuppone che ci si debba necessariamente precludere determinate esperienze, né che non ci si possa abbandonare al fuggevole piacere - sensuale o intellettuale - che ne può derivare. Solo auspicherei di sperimentare tutto ciò con discernimento e pensiero critico.

Ovvero: l'accoppiamento è una pratica funzionale alla riproduzione ma anche al soddisfacimento di esigenze edoniste. I nobili propositi o sentimenti che si edificano al riguardo sono costrutti artificiosi, non intrinsecamente negativi ma comunque accessori.
Che conoscere questo impedisca di trarre giovamento da tali situazioni io non credo.
Se poi si vogliono coltivare rassicuranti autoinganni si è anche liberi di farlo.

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Originariamente inviata da Lifeisplan Visualizza il messaggio
P.S.: perdonami se ti faccio una domanda che può sembrare provocatoria, ma è soltanto ai fini di conoscere il tuo punto di vista: qual è la natura umana?
Anzitutto, per me, qualcosa di difficilmente determinabile nel suo insieme, ma per quanto ho avuto modo di osservare la definirei affine a quella di altri mammiferi, col supplemento di una vivacità intellettuale che porta al concepimento dei conflitti a cui appunto facevo riferimento nella mia annotazione dell'intervento precedente.

Sostanzialmente, a mio vedere, non era tanto inesatta la teoria di Freud per cui nell'uomo si animano due forze contrastanti, un dualismo pulsionale che protende alla vita (quindi alla riproduzione come alla creatività) o alla morte (annichilimento e devastazione).

Ultima modifica di Sensemayá; 25-06-2013 a 06:12.
Vecchio 26-06-2013, 21:55   #27
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Allora:
l'idea che l'amore sia una capacità acquisibile è in parte non corretta e hai ragione a criticarla.
Parliamo di un sentimento e i sentimenti non si imparano, si vivono. Sono istintivi, violenti come uno tsunami. Nessuno ci ha insegnato a capire quando eravamo innamorati, eppure l'abbiamo tutti appreso con sorprendente facilità fin dalla prima volta che è accaduto.
D'altro canto la consapevolezza per vivere questo sentimento, quella sì che può essere appresa, e l'esperienza di certo è materiale per costruire la propria personale saggezza.
Inoltre, un conto è l'amore e un altro è la relazione. Nella relazione sussistono dinamiche di comunicazione che non sono del tutto innate.
Alcune vengono apprese normalmente in giovane età, e in questo forum non è raro trovare persone che per problemi genitoriali o relazionali nell'infanzia/adolescenza non sono riusciti ad acquisire quei meccanismi che permettono l'interazione corretta tra due individui.
Sicché ci può essere benissimo il sentimento ma non riuscire a sfruttarlo appieno.
Nebbiolina hai 17 anni e per quanto tu possa scriver bene dovresti essere clemente coi tuoi coetanei, stanno vivendo la loro vita e facendosi le ossa, le loro esperienze, e fidati, va bene così. Sei molto saggia ma la saggezza dovrebbe essere una caratteristica dei 40 enni e più.
I giovani devono essere avventati e irruenti.

Citi Don giovanni, ma don giovanni non è che amasse, don giovanni voleva essere amato, il suo era un compulsivo bisogno di conferme altrui.
Casanova invece amava, amava sinceramente ogni donna con cui ha avuto a che fare, e si prodigava nel sedurle perché sentiva questa forza trascinante che è l'amore, e non si negava ad essa per paure o dietro lo scudo di una supposta "saggezza" che serve solo a non affrontare il timore del fallimento. Quindi non criticare la "voglia che pilota", ma apprezza la spensieratezza di chi da essa si lascia guidare, e vive con la cristallinità di un fanciullino un'emozione che in 10000 anni di storia nessuno è ancora riuscito a definire.

edit: mi rendo conto che non ho risposto alla tua domanda, non esplicitamente almeno.


Che visione avete dell'amore e delle relazioni amorose? Come lo vivete? In che modo vorreste viverlo?
L'amore è una "malattia psicosomatica", ma è un'istinto ancestrale e come tale mi porta in contatto con una realtà "sacrale" di me stesso, una realtà animale, primitiva e quindi "pura". Le relazioni amorose sono il mezzo per cui questo sentimento dev'essere vissuto, e quindi per me sono da vivere con spensieratezza. La mia storia più lunga è durata 4 anni e alimentare questa fiamma costantemente è stato molto provante, e alla fine inutile. Non ricommetterei quest'errore, e se ciò significa che non avrò più relazioni durature, pazienza. Anche se in fondo all'animo spero sempre di trovare quella persona con la quale condividere l'esperienza di coppia sia costantemente una gioia, e mai una costrizione.
Non mi sono mai visto come monogamo eppure incidentalmente ho avuto quasi solo relazioni monogame e "serie" (odio questo aggettivo ma perdonamelo).
Quindi, consapevole e quasi rassegnato che il sentimento dell'amore non potrà durare per sempre, vorrei vivere ogni relazione al massimo dell'emozione che mi è concessa, senza necessariamente pensare a un futuro o programmare una vita assieme. La prenderei come un dono, e l'accetterei per tale, finché dura, e senza forzature.

Ultima modifica di Marco Russo; 26-06-2013 a 22:09.
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