Martello

Apro questo thread con una sorta di scoramento, ebbene negli ultimi tempi mi è capito di andare dal meccanico per una sorta di guasti alla mia scasciatissima auto, ogni volta l'imbarazzo aumenta, a parte il fatto di avere un auto vecchissima e che si guasta sempre, ma osservo sempre gli altri clienti prendere confidenza e dare di gomito col titolare, raccontare i fatti della città e ridere come all'osteria, mentrei io me ne sto in un angolo ad aspettare nervosamente il responso(triste) sui danni alla mia auto, non riesco a prendere confidenza con un individuo(il meccanico) che non conosco e che non voglio conoscere, sebbene sia amico di amici, non riesco a fare quelle battutine da porto che tanto fanno risultare simpatici i clienti estroversoni, non riesco a risultare minimamente interessante, per questo nutro un imbarazzo vergognoso e un fastidio enorme e quasi terrore ogni volta che mi si guasta l'auto. Allora avete esperienze simili di silenzi imbarazzati non dico solo dal meccanico, ma anche in sala da aspetto dal medico, dal barbiere\parrucchiera, mentre l'umanità varia estroversona si fa i fatti degli altri e si pone al centro dell'attenzione, e voi in un angoletto?

maury25

Scusa eh, ma ti sei risposto da solo :

Apposto, se non vuoi entrare in confidenza col tale perchè crearsi problemi? Tu gli dai la macchina, lui ti fa il lavoro. Rapporto di scambio, mica devi per forza estroversare. Gli altri lasciali fare, te sei te.

PriccoPracco

Dipende dal tipo, il mio meccanico ad esempio non và tanto d'accordo con me perchè quando si tratta di eseguire dei lavori non mi può fregare, dato che capisco di meccanica più di lui, quindi inevitabilmente rimane stizzito quando inizia a presentarmi il preventivo, cioè mi ha preso quasi sul cazzo perchè non mi può fregare, vi rendete conto?

Martello

In realtà vorrei prenderci confidenza, ma mi sento talmente una merda che non riesco a farlo, perciò sfan...o tutti i presenti e mi isolo in un angolo, non è così facile come nella tua risposta, è una sorta di vorrei ma non posso, o vorrei ma non so come fare, o vorrei ma non sarò mai come loro(gli estroversoni), e questo mi fa soffrire a bestia, non ho intenzione di passare tutta la vita in un angolo, a differenza di quanti in questo forum si sono rassegnati al peggio. In realtà è come se mi mancasse un pezzetto nella mia testa che riguarda gli strumenti mentali per socializzare, ragazzi ma x socializzare cosa si fa? Io mica l ho mai capito, non ho una scaletta a, b , c , mi hanno buttato in questo mondo senza darmi ''il libretto di istruzioni'' non so come fare, se qualcuno ha dei trucchi, colpi bassi, per scambiare quattro batture con umanità estroversona varia, si accettano sberle , schiaffoni e consigli.

maury25

Va bè, io non è che mi son rassegnato al peggio. Semplicemente ci metto un bel chissenefrega se la gente mi considera poco.(io considero poco loro quindi devo aspettarmi la conseguenza logica) Non sono obbligato a far parte di una discussione che non ho manco voglia di portare avanti. Magari preferisco farmi una passeggiata e tornare più tardi... Comunque, capisco quello che dici. è il tipico atteggiamento evitante.

PriccoPracco

Io ad esempio faccio battutine, assecondo i pensieri di certe menti superiori, cioè cerco di dargli ragione(tranne il mio meccanico), poi si parla del più e del meno, perlopiù di cazzate.

Oltre il linguaggio verbale c'è anche il linguaggio non verbale da tener presente. In certi ambienti buzzurri, badano più al secondo che al primo.

daimoneu

Mi fai degli esempi? Tra un po' devo portare il catorcio dal carrozziere, devo prepararmi...

Martello

Appunto, io non so parlare di cazzate, ho bisogno di un tema anche cretino da seguire, non mi viene niente in mente di (in)sensato da dire a questi, tipo hai visto al porto hanno licenziato?Hai visto quel coglione in tv, l'auto di quello là sta messa male, non mi viene niente in mente anche se in quel momento mi sforzo di risultare attento, niente , vuoto pneumatico, vorrei tanto dirgli a quel punto, fotti a fare il tuo lavoro invece di parlare, ma certamente questa è una mia speculazione astrusa, ha tutto il diritto di parlare con chi gli pare, non può stare sempre ad aggiustare pezzi.

Lost

Ma è l'autofficina dove lavora il nostro Tino?

PriccoPracco

Bè quello che voglio dire è che devi cercarti di dare una certa importanza, cioè se tu vai li con l'aria da cane bastonato è ovvio che nessuno ti prende in considerazione e questo non fà altro che farti sentire ulteriormente sempre fuoriluogo.

Chained to dust

Quoto, sempre quoto, fortissimamente quoto!

Meccanico, medico, impiegati in ufficio a lavoro, vicini di casa... Tutti rapporti occasionali (non fate battute) e platonici per me. Buongiorno e buonasera. Di più non riesco a fare. Ma differenza tua non me ne faccio più un gran problema; i rapporti che mi interessa davvero coltivare son quelli che vedo al di fuori del contesto. Amici e un bel giorno ragazze. Insomma, faccio selezione...
Fanno eccezzione il forum e i colleghi, naturalmente.

PriccoPracco

Io ho imparato a giocare a poker osservando i giocatori, questo per dirti che se stai attento di lezioni ce ne hai tante sotto i tuoi occhi.

April

@Martello: sì, ti capisco, anch'io vorrei piacere come persona al 100% di quelli che incontro, ma come mi ha fatto notare lo psicanalista, a me il 100% delle persone non piace.

Infatti a te quel meccanico non piace perlomeno quando fa le battute da scaricatore di porto. Sarebbe deleterio se ti mettessi a farle anche tu o se ridessi, perché lo faresti con molto sforzo e si vedrebbe, che è peggio.

La cosa che non capisco è perché abbiamo così tanto bisogno di piacere a tutta la popolazione. Perché non ci bastano poche persone in gamba e gentili con noi?

Inosservato

Guarda su questa cosa del meccanico ti quoto in pieno, in più nel mio caso aggiungi che sono di un'ignoranza abissale per tutto ciò che riguarda l'auto, motore gomme eccetera, questo amplifica la timidezza nei confronti del meccanico (che tralatro è per definizione estro) e mi pone in soggezione in un modo allucinante, di solito maschero benino il mio essere fobico, ma in certe occasioni non ci si riesce proprio.....questa è una di quelle.....

PriccoPracco

Mi potrei sbagliare, ma a quanto ho capito il problema suo è che non riesce ad inserirsi in un contesto, si sente estraniato, situazione vissuta anche da me ai tempi della guerra. Quindi o si adatta al contesto in cui si trova o se ne frega, in tal caso però si sente incompleto, come se gli mancasse qualcosa rispetto agli altri, o sbaglio?

bunker

il meccanico visto la mia faccia, ha pensato fossi un pollo (a ragione ) è m'ha inculato 10 euro per un cambio di lampadina (fatto da poco) durante la revisione, poteva andarmi peggio comunque

io ho preso e sono andato via

Yesman

Dal meccanico? Mamma mia. Ti capisco.Non capendoci un tubo di auto mi sento sempre in difficoltà. Ho l'impressione di essere un bocconcino facile da spennare. E quindi sinceramente non riesco a parlare.
Per fortuna ho trovato da poco 2 meccanici in gamba simpatici e onesti.

Martello

Non sbagli, il quesito sarebbe se è opportuno adattarsi a certi ambienti perchè poi ti fa sempre comodo(conosci un sacco di gente, sai i fatti di mezza città, ti fa lo sconto se gli stai simpatico visto che ti rasa un sacco di soldi con la cresta) e inoltre avere qualche conoscenza non guasta, in + aggiungi che risulti l'emarginato della situazione, magari si spande la voce e ti pigliano anche pe' fondelli quando vai via, non è che mi sento incompleto, vorrei tanto essere rispettato x come sono di carattere, ma mi rendo conto che in certi ambienti è battaglia persa, come hai detto te dovrei cercare di sforzarmi a farmi valere, ma farmi valere per poi parlare del nulla mi crea un circolo di depressione spaventoso, allora sto zitto e continuo a incamerare rabbia nel mio angoletto, almeno poi la smaltisco a casa invece di continuare a sentirmi deficiente quando vado via di lì.

daimoneu

Non so se vale anche per Martello, ma io quando mi trovo in queste situazioni da pesce fuor d'acqua tendo a perdere la capacità di osservare quello che mi succede intorno. Faccio vagare lo sguardo e mi perdo in seghe mentali circolari su quanto fuori dall'acqua mi sento in quel momento, e se appoggiarmi al muro così da un'impressione migliore, ecc.

Nel mio caso, ancora prima di preoccuparmi di come interagire con le altre persone forse dovrei cercare di capire la situazione: guardare con l'intento di capire, sia le cose che le persone. Forse allora stare in silenzio non mi peserebbe tanto e non mi sentirei obbligato a inserirmi. (Fine del pensiero positivo serale.)

paccello

Un problema simile ce l'avevo col parrucchiere. Se quello mi chiedeva qualcosa certamente rispondevo, ma non riuscivo, nè mi interessava realmente, fare discorsoni come gli altri.