Nel mio caso vanno distinte due cose:
1. L'impulso di dire qualcosa, di dar forma a certe idee e certe sensazioni e di comunicarle agli altri. Questo è abbastanza forte e c'è quasi sempre. Purtroppo non c'è sempre, anzi, c'è poche volte la corrispettiva capacità di dare a quelle idee e a quelle sensazioni una forma decente, efficace, forte. Di solito mi metto davanti al foglio o allo schermo bianco di Word, e quel che esce non è un granché rispetto a quello che vorrei produrre.
2. Quella che possiamo chiamare ispirazione, che si estrinseca nel manifestarsi quasi automatico di immagini, scene o soluzioni narrative, e soprattutto nella capacità di dar loro una forma valida. È una specie di stato di grazia, fatto di lampi, molto spesso indotto dall'ascolto di determinati brani musicali. Purtroppo è una condizione rara e di breve durata. Ma quando c'è riesco a scrivere molto bene, e lo stacco rispetto a quello che scrivo negli stati "normali" è notevole.
Visto che nel mio caso l'ispirazione è rara e di breve durata, mi ritrovo in un blocco dello scrittore quasi permanente. Cerco di superarlo con lo sforzo e col cosiddetto "mestiere", cioè con la capacità nello scrivere acquisita nel tempo e con l'esercizio, ma purtroppo il mestiere trovo non potrà mai raggiungere quel che può dare l'ispirazione.
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